mercoledì 30 aprile 2014

Esplora il significato del termine: VERTICE CON LARRY FINK BlackRock, Renzi ha incontrato il numero uno del fondo Usa A riferirlo a margine dell’assemblea Generali il presidente del Leone Galateri di Redazione EconomiaVERTICE CON LARRY FINK BlackRock, Renzi ha incontrato il numero uno del fondo Usa A riferirlo a margine dell’assemblea Generali il presidente del Leone Galateri di Redazione Economia

Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha incontrato domenica sera il numero uno di Blackrock, Larry Fink. Blackrock ha tenuto in questi giorni a Milano la convention mondiale dei gestori del Fondo, che si conclude oggi. Lo ha riferito il presidente di Generali, Gabriele Galateri, a margine dell’assemblea che si è svolta oggi a Trieste. Secondo Galateri, che ha incontrato a pranzo Fink lunedì «i commenti che ha fatto dopo l’incontro con Renzi sono stati positivi di grande speranza per l’Italia, di grande importanza per la trasformazione che l’Italia sta avendo. Direi, quindi, che sia stato un segnale buono». Secondo Galateri che BlackRock abbia tenuto a Milano la convention «mi sembra sia un segnale importante, è un momento delicato, ognuno deve concentrarsi nel suo campo per dimostrare che sappiamo gestire le nostre cose crescendo nei risultati».

martedì 22 aprile 2014

I GIORNI DELLO ‘SCIACALLO’ – PARLA IL TERRORISTA CARLOS: ‘LA STRAGE DI BOLOGNA? QUEI GIOVANI FASCISTI DEL CAVOLO NON C’ENTRANO: NON SI DANNO A DEI COGLIONI QUELLE QUANTITÀ DI ESPLOSIVI MILITARI’ – ‘VIA FANI? SONO STATI QUELLI DEL MOSSAD. GENTE INFILTRATA NELLE BRIGATE ROSSE’ Carlos: ‘Perché i jihadisti non attaccano mai Israele? Sono manipolati. Miliardi di dollari vengono dal Qatar e dall’Arabia Saudita’ – ‘Il capitalismo finanziario scomparirà e la Russia riprenderà il suo ruolo: ha alleati in medio Oriente e in America Latina’ - ‘In Italia ci sarà la rivoluzione ma non sarà Grillo a farla’…

Marco Dolcetta per ‘Il Fatto Quotidiano'

Il colloquio è avvenuto il 10 marzo scorso a Parigi presso lo studio dell'avvocato (nonché moglie) di Carlos Isabelle Coutant-Peyre in due telefonate, la prima alle 11 la seconda alle 17. Carlos, detenuto in regime speciale alla ‘maison centrale de Poissy', ha diritto a chiamare 5 numeri di telefono.

Pronto?

Carlos Pronto, buongiorno.

Come sta, qué tàl?
Bien, bien, gracias, è da un pezzo che non ci sentiamo.

Sì, è da un pezzo. Le ho fatto avere gli articoli di un quotidiano italiano che parlava un po' di lei a proposito della strage di Bologna
Sì, certo, Bologna. Sono stupidaggini, stupidaggini.

È fantascienza?
Non è fantasia, perché parla l'avvocato di Bologna, l'avvocato di parte civile che non sa, io non capisco... Perché è venuto a trovarmi, aveva fretta, mi ha detto firma questi documenti. Dice cose che io non ho detto. Per esempio, quando parla del compagno tedesco, come si chiama... Il compagno tedesco che poi è stato arrestato, a Berlino... Si chiama... io i nomi non me li ricordo facilmente...

Kram...
Fram... sì, una cosa così...
Kram (su cui si concentrò l'attenzione degli inquirenti come una delle possibili piste per rintracciare i responsabili della strage, ndr), ti ricordi?
Sì sì, lui non era alla riunione a Berlino per riferire le cose. Le ha raccontate al telefono a qualcuno in Germania, un compagno, ciò che era successo da quando era arrivato in Italia. (...) È stato seguito da un sacco di gente con dei cappotti lunghi, e che si era perso e poi invece ha ritrovato la strada, (...) e solo dopo c'è stata l'esplosione a Bologna.
ALDO MORO  A TERRACINAALDO MORO A TERRACINA
Questo l'ha detto al telefono, non era alla riunione a Berlino, no. Lì c'erano dei compagni e loro hanno raccontato la storia punto e basta. E poi, dopo tutto quanto, un compagno è venuto a trovarmi per raccontarmi la storia. L'avvocato bolognese, lui non lo sa, ha detto delle cose molto strane, molto strane c'è gente che ha interesse a non far passare la verità.

E qual è la verità?
Sono affari sporchi, affari molto sporchi. E io non credo che quei giovani fascisti del cavolo siano dietro quest'attentato, non ci credo, non si danno a dei coglioni quelle quantità di esplosivi, gli esplosivi dei militari, non è possibile.
Ha un'opinione su ciò che è successo a Bologna?
Non è stato il Mossad, non è la Cia, credo siano piuttosto i servizi segreti militari americani con Gladio, ecco. Thomas Kram, lo sai chi è? Sua nonna era una grande comunista, era di famiglia ebrea, e sua nonna era stata uno dei capi della resistenza comunista nella Germania nazista.
OSAMA BIN LADENOSAMA BIN LADEN
Lei era capo di una rete della Resistenza; sabotava i treni che andavano al fronte dell'est Questo tutti i giorni. Quindi se Thomas Kram, se suo nipote muore a Bologna nell'esplosione, ecco, ha fatto come sua nonna, era la copertura ideale per l'attentato, capisce?

Capisco bene.
Sono io che ci ho pensato, quando mi hanno raccontato la storia, deve avermela raccontata Maddalena con il compagno tedesco che era alla riunione a Berlino, quello con cui aveva parlato al telefono il compagno tedesco, Thomas Kram, quello che era successo a Bologna. Stava per uscire quando c'è stata l'esplosione, era nell'hotel di fronte alla stazione, stava tranquillo, non c'era problema con lui. Ma non ha parlato con lui, sono stato io a pensarci, sono io che ho detto: "Ti ricordi la nonna di Thomas Kram che aveva quella rete che è durata tutta la guerra".
Merda, capisci, sono stato io ad avere quest'idea, non c'è stato bisogno che me la raccontassero. Ecco, lui voleva fare come sua nonna. È stato seguito, è stato perseguitato in Germania, la polizia l'ha assillato in continuazione per un anno intero. Poi era a Perugia, che c'è l'università, ma il '68 è cominciato nel 1967 a Perugia, il '68 non è francese, è italiano. È cominciato a Perugia il '68, nel gennaio '67 a Perugia, poi nel gennaio '68 a Londra e poi, nel maggio '68, a Parigi.

MORO E LE BR

In quale momento della vicenda Moro c'è stato il cambio di gestione del corpo...?
So che c'erano degli infiltrati, dall'inizio delle Brigate rosse so che a Roma c'era il Mossad che era infiltrato. So che a Roma la maggior parte della gente era a posto ma c'erano persone che sono finite male. Ma dalla parte giusta, però. Sono intervenuti per scambiare Moro, avevano dei contatti a Beirut con i servizi segreti militari, che erano dei veri fascisti...

Johnny Abdo? (capo dell'intelligence libanese, ndr)
Non so da quel lato, so dalla parte italiana, che c'era un colonnello, anche il capo dei servizi segreti militari italiani era un generale fascista. Avevano perfino un aereo che aspettava all'aeroporto di Beirut, durante il rapimento di Moro, pronto a fare qualunque cosa coi nostri compagni... erano pronti a farli uscire di prigione, avevano i mezzi, a mezzanotte facevano uscire quello che gli pareva.
osama bin ladenOSAMA BIN LADEN
Prendevano i compagni, li mettevano sull'aereo della sicurezza militare e li spedivano nel paese che volevano. E tutto per salvare Moro, perché da quel momento Moro ha giocato il ruolo essenziale per far uscire l'Italia da questa situazione di colonia... colonia vuol dire un casino di forze statunitensi, fino ad oggi, ci sono più di cento basi militari americane da quarant'anni ancora oggi, non è possibile. Insomma, hanno preso Moro e c'è qualcosa in quest'operazione che è strano, perché assassinare i poliziotti? È una provocazione. Perché assassinarli? Non so quanti poliziotti ho fatto fuori in vita mia, perché a volte bisogna farli fuori, ma non si ammazzano i poliziotti tanto per ammazzarli...

Secondo lei chi li ha ammazzati?
Penso che siano stati quelli del Mossad. Non lo so. Gente infiltrata nelle Brigate rosse, perché non è nell'interesse delle Brigate rosse fare queste cose. Capisco che possa succedere ma li hanno giustiziati quelli là, non è normale... Non lo so. In ogni caso è stata un'operazione da professionisti. Non credo che i comunisti italiani, che non sono stupidi, figli della resistenza antifascista, che volessero ammazzare dei poliziotti così, non è logico. Ce ne vuole ad ammazzare i poliziotti tanto per... È strano ma non sono state le Brigate rosse a fare così. Non bisogna dimenticare che la questione non è solamente Aldo Moro, gli americani si sono sbarazzati di Moro e si sono sbarazzati dei patrioti che controllavano il segreto militare.
BIN_LADENBIN_LADEN
La loggia P2 è tutto il resto è cominciato dopo. E Morucci e la signora Faranda, che sembrava piuttosto lei il capo esecutivo (ride, ndr), si sono riempiti le tasche. È strano. Tanta gente è stata pagata per questo e quest'altro. Cossiga non era di Gladio, credo. Ma Cossiga era il cugino di secondo grado del segretario generale del Partito Comunista, Berlinguer. Ed è stato il Partito Comunista che ha permesso che Moro fosse ucciso, perché aveva la possibilità di accettare la richiesta delle Brigate rosse, aveva la forza. Si è messo d'accordo con Cossiga per abbandonare Moro. E la P2 è arrivata al potere, c'erano gli americani dietro. Gladio, la sicurezza militare.

VENEZUELA

Passiamo ad altro. Che ne pensa del Venezuela del dopo Chavez?
È un casino. Già Chavez ha lasciato un paese destabilizzato , corruzione e mancanza di energia repressiva contro i corrotti, contro i banditi... Sai cosa deve fare una rivoluzione? Deve mettere ordine e purtroppo per il signor Chavez, un grande umanista, figuriamoci, un ufficiale dei commando dei paracadutisti... ed è tutto in suo onore, ma in un paese come il mio, che è preso di mira dal nemico imperialista, dagli americani, è molto importante da questo punto di vista. È la principale riserva di petrolio che hanno gli Usa. Tutti i paesi dei Carabi usano il petrolio venezuelano A ogni modo, la rivoluzione sopravviverà ma bisogna mettere ordine.

E pensa che Maduro non sia in grado?
Penso sia una persona perbene, è un sindacalista ma pensa sempre a Cuba, tutto il mondo va a destra e lui a Cuba.

Chavez ha dimostrato di avere amicizia per lei. Ma-duro ha detto qualcosa o no?
Ha parlato bene di me. Poi ha ammesso di aver fatto dei compromessi.

Riguardo a lei?
Sì, sì. Ma sai, ci sono gli opportunisti del regime. A livello più alto e a livello intermedio ci sono persone che hanno tradito la rivoluzione, che sono entrati grazie all'opportunismo. Avranno pensato, cazzo, Carlos deve venire qui, deve avere almeno un ministero se no si vendica di noi.

LA CATTURA IN SUDAN
Ho avuto la possibilità in vita mia di incontrare, anche di essere addestrato, negli anni '70, dai jihadisti. C'erano persone veramente rispettabili. Con una cultura politica diversa, una spiritualità e una conoscenza dell'Islam, gente radicale ma gente seria. Anche a Kartum ce n'erano. Avevamo dei vicini, vicini tra virgolette, che erano dei grandi signori jihadisti.
E loro si comportavano bene con lei?
Abbiamo ideologie diverse, sai, io sono comunista ma sono anche musulmano, non bisogna dimenticarlo, mi sono convertito all'inizio di ottobre '75, ma sono in parte religioso, credo in Dio e l'Islam è la fonte della rivelazione.

Il fatto che sia stato arrestato in Africa era perché c'è stato qualcuno che ha detto che lei eri lì, qualcuno di al Qaeda?
No, quello è stato organizzato dai sauditi. Con la sicurezza nazionale sudanese con la Cia e con Cofer Black personalmente. Io l'ho visto, Cofer Black (uno dei dirigenti Cia dell'antiterrorismo, tra i creatori del programma di extraordinary rendition ai tempi di Bush jr, ndr), l'ho visto lì.
NAPOLITANO ANDREOTTI COSSIGA PRODINAPOLITANO ANDREOTTI COSSIGA PRODI
Mi ricordo che stavo arrivando nel '93 e Cofer Black aveva portato dei mercenari americani, gente di Blackwater e sono stati dove Osama bin Laden era molto attivo, andava nelle moschee, andava ad aiutare la gente. Erano lì per Bin Laden originariamente, poi è arrivato Abu Nidal dalla Libia, era molto malato, loro volevano vedere anche Abu Nidal con Hajj Emad Moughni (uno dei fondatori di Hezbollah, ndr) che faceva la spola tra Beirut e la Siria.

È in Siria che è stato ucciso Moughni?
A Damasco.

Dal Mossad immagino
Veniva con l'aereo. C'era un volo tutte le settimane, una volta a settimana andata e ritorno tra Beirut, Gedda (in Arabia Saudita, ndr), Kartum e ritorno. A Kartum c'erano i persiani, gli iraniani, che erano materialmente, io penso ancora oggi, il governo, il vero governo. Io arrivo nell'agosto '93 e la Cia dice: cazzo, c'è Carlos! Il presidente sudanese, che ancora è lo stesso (Omar al-Bashir, in carica dal 1989, ndr) , ha fatto un viaggio in Arabia Saudita, è stato ricevuto dal re.
FRANCESCO COSSIGAFRANCESCO COSSIGA
Dunque, a Kartum c'erano 4 persone ricercate: Osama bin Laden, Moughni, Abu Nidal e io. Osama bin Laden lo volevano dare all'Arabia Saudita che ha pagato, è l'Arabia Saudita che ha pagato, non la Cia, è l'Arabia che ha pagato milioni, non so quanto, per noi 4. Ma i sudanesi si sono rifiutati di prendere Bin Laden, hanno detto no, Bin Laden non lo prendiamo.

SONNO

Come passa le giornate? È vero che di notte la svegliano ogni 45 minuti?
Sì, è una cosa che si chiama Dps. Tre volte per notte passano per il controllo. Alle 9 e qualcosa, alle 11, a mezzanotte e alle 3 del mattino e poi di nuovo alle 7. Quando ero in isolamento per 10 anni c'erano 16 controlli di sicurezza ogni notte.

Sedici?
Dalle 7 di sera alle 7 di mattina, ogni 45 minuti passavano a svegliarmi. Io mi rifiuto di prendere le pillole per dormire, ho sempre rifiutato di prendere le pillole perché dormo come un bambino, non ho problemi a dormire. Ma volevano che mi drogassi, per 3 anni mi hanno portato la cocaina e io ho rifiutato. Non mi sono mai drogato in vita mia. Beh, mi mandavano belle ragazze, avvocati che io non avevo indicato come avvocati, per divertirsi con me...

VIOLENZA
Due domande che riguardano la violenza e il terrorismo. Il filosofo Jean François Lyotard, dice: il terrorismo è la giusta risposta alla violenza del sistema. È d'accordo?
Il terrorismo è prima di tutto una questione di stato, storicamente il terrorismo, il terrore era lo Stato francese rivoluzionario giacobino ma il terrore c'era anche prima della Rivoluzione francese, non si chiamava ancora terrore.
È sempre una questione di Stato, quindi ci sono stati degli episodi da parte degli anarchici, hanno cominciato in Russia, ci sono stati degli attentati, uno zar è stato ucciso, attentati contro gli aristocratici, capi di Stato in tutta Europa e l'hanno fatto gli anarchici. Ci sono stati anche i nazionalisti che hanno fatto degli attentati, come in Serbia, l'attentato contro l'arciduca a Sarajevo, sono stati i nazionalisti, manipolati dei servizi segreti russi zaristi. Ma di solito, quando si fanno degli attentati, è l'arma del debole contro il forte. C'è terrorismo e terrorismo. Ossia, c'è la resistenza armata contro l'oppressore e c'è il terrorismo indiscriminato.
Ciò significa che lo fai in nome dell'anarchia, della religione, in nome di un'ideologia, in nome di una causa, e su questo ci sono davvero tante domande che mi pongo, per esempio sui tipi di terrorismo. Uno come Bin Laden non utilizza il terrorismo per massacrare gente innocente. Capisci? E ora in nome di Allah a volte si fanno cazzate incredibili.

SIRIA
Perciò penso che ci siano delle manipolazioni, guarda quello che succede in Siria. Bashar al Assad è una brava persona; quando era giovane ci incontravamo, mi chiamava "ciao zio". Un ragazzo educato, non aveva ambizioni politiche, andava in giro senza guardia del corpo. È un sistema tirannico, è confessionale, è il regime baathista che l'ha cambiato, è un dato di fatto. Il regime voleva cambiare attraverso Bashar, lui è riuscito a fare delle aperture economiche che a volte sono state catastrofiche, risultate in corruzione, nuovi multimilionari.

Trova che i jihadisti facciano una battaglia giusta?
Ci sono delle brave persone un po' ingenue che si fanno manipolare per fare la guerra sempre. Perché i jihadisti non attaccano mai Israele? Sono manipolati. Miliardi di dollari vengono dal Qatar e dall'Arabia Saudita. Il governo siriano sopravviverà a tutte queste distruzioni inutili. Gli americani usano questi jihadisti che vengono dall'Iraq, che vengono da tutte le parti del mondo, dalla Libia, dalla Tunisia, dall'Egitto.

A proposito di ciò che ha detto prima sul caso Moro, sapeva che Vergès era un amico di Berlinguer?
Vergès (chiamato l'‘avvocato del diavolo' per aver difeso molti ‘impresentabili', ndr, tra cui appunto Carlos) era al soldo dei servizi segreti militari inglesi.

CRISI E RIVOLUZIONE
Pensa che la situazione attuale, in cui c'è una crisi dovuta ai sistemi finanziari internazionali e che si abbatte su sulle classi medie e sui giovani possa creare una situazione pre-rivoluzionaria o no?
Quando ci sono delle crisi finanziare così, non ci sono movimenti rivoluzionari. È dopo, nei paesi in cui i popoli sono usciti dalla crisi, che ci sono movimenti rivoluzionari. È inevitabile. Engels diceva che ogni 7 anni c'era una crisi finanziaria nel mondo e parlava di questo già quasi due secoli fa.

Ma dove crede che sfocerà l'attuale movimento di potenziali rivoluzionari.
Difficile da dire ma in America Latina, nei Carabi, c'è un movimento popolare per ottenere l'indipendenza. (...) Ma la borghesia, che non è tutta rivoluzionaria, vuole un cambiamento di tipo rivoluzionario. Un cambiamento strutturale per avere l'indipendenza. Per non essere al servizio delle compagnie americane, delle compagnie francesi o inglesi.
La questione finanziaria in Islam è molto interessante. È vietato, è un peccato capitale avere interessi sul denaro. In Occidente si fanno manipolazioni finanziarie, si fanno fortune, si guadagnano miliardi di dollari al giorno senza produrre niente. E chi paga? Alla fine è il popolo. Non il capitalismo in generale ma il capitalismo finanziario scomparirà, è inevitabile, è necessario.

E chi lo sostituirà?
La Russia riprenderà il suo ruolo: ha alleati in Medio Oriente e nei paesi dell'America Latina.

MILITANZA
Quali sono i talenti di un militante?
Sono un vecchio comunista, stalinista, e ho scoperto che la maggior parte dei compagni non sono comunisti. Soprattutto i latinoamericani sono comunisti, qualche europeo e anche qualche arabo, ma è una minoranza. La maggior parte sono nazionalisti arabi, nazionalisti siriani, insomma, nazionalisti.
Tutto questo dogma di quelli che credono di avere la storia tra le mani, non esiste. La storia è fatta dai popoli nel tempo. Si può essere all'avanguardia dei movimenti storici rivoluzionari ma non siamo noi a dirigere le cose. Si può dare l'esempio ma è il popolo, il movimento di massa alla fine che decide. E le masse non si battono per le élite.

E quali sono le qualità che considera più importanti in persone che appartengono all'avanguardia rivoluzionaria?
Spirito di sacrificio prima di tutto. Ci si può sacrificare per i civili, per se stessi e per la propria famiglia. È una guerra fino alla morte e la guerra la vincerà il popolo.

ITALIA, GRECIA, EURO
E qual è il contatto tra il popolo e le avanguardie?
Guarda l'Italia. C'è comunque un'Italia di persone... Beppe Grillo non è un rivoluzionario nel senso che non agisce a titolo organizzativo ma quando il popolo denuncia le cose, lui denuncia, ciò significa che appartiene all'avanguardia, sono rivoluzionari tra virgolette nel senso che lui denuncia delle realtà di corruzione.
Hanno organizzato un partito politico, il partito politico si è formato da solo, così, perché le persone votino una protesta contro il sistema, ma non sarà Beppe Grillo a fare la rivoluzione. Ma c'è una situazione che... la gente si ribella. (...)
CARLOSCARLOS
E poi l'euro non è possibile. L'euro è un'idea della banca centrale europea che ha deciso per tutti. Rappresenta il 20% della popolazione. Guarda la Grecia, guarda la crisi finanziaria.
Gli stati hanno pagato centinaia di miliardi di euro per aiutare le banche private che sono fallite. Ma perché prestare i soldi del popolo a delle banche private a tassi finanziari particolari per fare regali a istituti che stanno fallendo? È assurdo e continuano a farlo. Come in Francia, l'intolleranza cresce, perché la gente dice che non se ne può più, che il sistema è malsano.

TRA MITO E REALTÀ

Il mito di Carlos è ancora vivo?
Io sono io e il mito è un'altra cosa.

Ma la gente le scrive lettere? Riceve solidarietà?
Sì, ma è un po' difficile per questioni politiche. Non mi permettono molte visite. Comunque me la cavo. Non è così male, non sono troppo lontano da Parigi, posso vedere l'avvocato, Isabel (sua moglie, ndr) quasi ogni settimana, e qui ci sono delle piccole attività lavorative, scolastiche, ci sono dei corsi di letteratura, e trovi dei professori simpatici, persone con cui parlare. Sa, ci si deteriora parecchio in prigione, fisicamente e mentalmente.

CARLOS IL TERRORISTACARLOS IL TERRORISTA
http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/i-giorni-dello-sciacallo-parla-il-terrorista-carlos-la-strage-di-bologna-quei-giovani-75903.htm
CARLOS

sabato 12 aprile 2014

Solo 9 Paesi hanno una Banca Centrale che non appartiene ai Rothschild

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ECONOMIA, NEWS giovedì, 3, aprile, 2014 
l dominio della famiglia Rothschild sul mondo.

3 apr – “Sono solamente 9 i Paesi che hanno la Banca Centrale che non appartiene ai Rothschild. Sono: Cina, Russia, Iran, Venezuela, Ungheria, Siria, Cuba, Islanda e Corea del Nord. Tre di questi Paesi, nell’ordine Russia, Iran e Venezuela, sono anche le tre più grandi riserve energetiche del mondo, considerando le riserve di petrolio, gas e carbone.

Direttamente o indirettamente tutte le altre banche centrali appartengono o sono controllate dai Rothschild. Ci sono addirittura quattro banche centrali che sono quotate in borsa: le banche centrali di Belgio, Grecia, Giappone e Svizzera. La Banca centrale di Grecia oltre che essere quotata alla Borsa di Atene è quotata anche alla Borsa Tedesca. Da queste brevi considerazioni, penso sia comprensibile a tutti perché i paesi che hanno una banca centrale indipendente siano costantemente attaccati mediaticamente dai media di tutto il mondo, tutti al servizio ovviamente delle grandi potenze imperialistiche dell’occidente. Tutti questi paesi sono praticamente inseriti nell’asse del male, tutti i loro governi sono per i media occidentali delle “dittature” ed in tutti ci sono tentativi di destabilizzazione.

Si comprende anche perché Russia, Iran e Venezuela siano costantemente “presi di mira” dai media internazionali. Oltre che avere la Banca Centrale indipendente dai Rothschild sono anche le tre più grandi riserve energetiche del mondo. Quando una Banca Centrale disegna la politica economica e monetaria del proprio paese sta pensando ai benefici per il suo popolo o ai benefici per i propri azionisti? Scontata la risposta: pensano ai benefici per i propri azionisti.

Si comprende perché un Paese come il Belgio possa stare per mesi (esattamente 18) senza un governo, perché in sostanza il ruolo del governo è relativo. Si comprende perché un paese come la Grecia è completamente in balia della Troika, ossia del Fondo Monetario Internazionale (FMI), della Banca Centrale Europea (BCE) e della Commissione Europea (CE).

E l’Italia? La maggior parte degli italiani pensa che la Banca d’Italia, ossia la Banca Centrale dell’Italia appartenga allo Stato! Invece, come tutte le banche centrali del mondo, escluse quelle dei 9 paesi citati sopra, la Banca d’Italia appartiene ai propri azionisti. L’elenco completo degli azionisti della Banca d’Italia è consultabile nel sito stesso della Banca d’Italia, all’URL: http://www.bancaditalia.it/bancadita...rtecipanti.pdf. Da tale documento, in linea, si evince che le due principali banche italiane, Intesa Sanpaolo e Unicredit hanno il 52% delle quote; Inps e Inail, enti statali, hanno quote irrilevanti. Ovviamente nel capitale delle grandi banche italiane, che controllano la Banca d’Italia, rientra quello dei Rothschild. Povera Italia! Poveri italiani!”.

Fonte umbvrei
http://www.finanzaonline.com/forum/arena-politica/1594890-solo-9-paesi-hanno-una-banca-centrale-che-non-appartiene-ai-rothschild.html

BlackRock annuncia l'alleanza strategica con Rothschild in Australia

BlackRock annuncia l'alleanza strategica con Rothschild in Australia.

 Editors affari 

NEW YORK - (BUSINESS WIRE) - 21 MAGGIO 2002 

BlackRock, Inc. ( NYSE NYSE 
Vedi: New York Stock Exchange: BLK BLK nero 
BLK Blank 
BLK Block 
BLK Bulk 
BLK bloccata (pallacanestro) 
BLK Calcio bloccato (calcio) 
BLK Blackpool, Inghilterra, Regno Unito - Blackpool (Codice Aeroporto)) ha annunciato oggi di aver stipulato un'alleanza strategica con l'Australia Rothschild Asset Management Limited ( RAAM RAAM Race Across America 
RAAM Registro degli archivi australiani e manoscritti 
RAAM Remote Anti-Armatura miniera 
RAAM riducendo la disponibilità di alcol ai minori (Ocean City, MD)) per offrire servizi globali di gestione degli investimenti a reddito fisso ad investitori istituzionali e individuali in Australia. 

I prodotti offerti comprenderanno fondi bilanciati, fondi obbligazionari e conti separati. 

BlackRock è tra i maggiori gestori di investimenti al mondo, con 238 miliardi dollari di asset in gestione Asset Under Management (AUM) è un termine usato dalle società di servizi finanziari del fondo comune di investimento e di gestione del denaro o di gestione degli investimenti delle imprese per misurare quanti soldi sono gestione. al 31 marzo del 2002. L'azienda è ampiamente riconosciuta per la sua esperienza nel reddito fisso, con $ 140.000.000.000 gestito in una varietà di mandati obbligazionari nazionali e mondiali. Sebbene la clientela di BlackRock è prevalentemente US-based, patrimonio gestito per la clientela internazionale è cresciuto a $ 35 miliardi al 31 marzo 2002. 

"BlackRock è da sempre impegnata a servire i clienti in tutto il mondo," ha affermato Laurence D. Fink Laurence D. Fink è il Presidente e Chief Executive Officer di BlackRock, Inc. Popolarmente conosciuta come Larry, ha iniziato la sua carriera a First Boston dopo la laurea presso l'Università della California di Los Angeles., Presidente e Amministratore Delegato (1) (C hief E ESECUTIVA O fficer) L'individuo più alto al comando di un'organizzazione. In genere il presidente della società, l'amministratore delegato riferisce al Presidente del Consiglio. Di BlackRock. "E la nostra presenza a livello mondiale è in rapida crescita, in parte perché abbiamo scelto di affiliarsi con le istituzioni locali di livello superiore, come Nomura Asset Management in Giappone e, ora, con RAAM in Australia. Siamo ansiosi di lavorare insieme per servire la crescente domanda per i prodotti globali a reddito fisso in Australia. " 

RAAM, che è stata recentemente acquisita da Westpac, è un leader riconosciuto nella fornitura di soluzioni di investimento specializzati a lungo termine per i propri clienti. Le operazioni australiane hanno oltre 10 miliardi di dollari di fondi in gestione. Al fine di fornire ai propri clienti una gamma completa di prodotti di investimento classe mondiale, RAAM è affiliato con un numero selezionato di manager, come BlackRock, la cui competenza integra capacità interne di RAAM. 

"BlackRock è uno dei principali fornitori di servizi di investimento a livello mondiale, in particolare nel reddito fisso globale. 'Stata la scelta più ovvia per aggiungere alla nostra suite di partner globali di classe mondiale, che ci permette di offrire agli investitori australiani hanno accesso a tutti i settori dei mercati globali a reddito fisso, "ha dichiarato Peter Martin, Direttore Generale RAAM. 

"Siamo molto entusiasti di lavorare con RAAM", ha aggiunto Ralph L. Schlosstein, presidente di BlackRock. "Noi crediamo che attraverso la nostra collaborazione saremo in grado di offrire prodotti di investimento realmente superiori e servizio al cliente per gli investitori in Australia." 

Informazioni su BlackRock. BlackRock è una delle più quotate società di gestione degli investimenti negli Stati Uniti, ufficialmente Stati Uniti d'America, repubblica (2005 est pop. 295.734.000), 3.539.227 km ² (9.166.598 kmq), il Nord America. Gli Stati Uniti sono il terzo paese al mondo per popolazione e il quarto paese più grande in zona., Con 238 miliardi dollari di asset in gestione al 31 marzo 2002. BlackRock gestisce attività per conto di investitori istituzionali e individuali in tutto il mondo attraverso una varietà di equità, reddito fisso, liquidità e prodotti di investimento alternativi, compresi i Fondi BlackRock e BlackRock Institutional Funds Provident. Inoltre, BlackRock fornisce consulenza gestione del rischio e servizi di sistema investimenti per un numero crescente di investitori istituzionali sotto il nome di BlackRock Solutions. I clienti sono serviti dalla sede della Società in New York New York: vedere New York, città.
New York City 

City (pop. 2000: 8.008.278), sud-est di New York, alla foce del fiume Hudson. La più grande città degli Stati Uniti, così come gli uffici a Boston, Edimburgo,Hong Kong Hong Kong (Hong Kong), Mandarin Xianggang, regione amministrativa speciale della Cina, ex colonia della corona britannica (2005 est pop. 6.899.000), superficie 422 sq mi (1.092 kmq), adiacente al Guangdong prov., San Francisco, Tokyo e Wilmington. BlackRock è membro di The PNC Financial Services PNC Financial Services (NYSE: PNC) è una società di servizi finanziari statunitense, con un patrimonio di $ 92,0 miliardi. Operazioni PNC includono un franchising bancario regionale che opera principalmente in otto stati e nel Distretto di Columbia, specializzati attività finanziarie che serveGroup (NYSE: PNC PNC Purdue University North Central (Westville, Indiana) 
PnC Point 'n Click 
PNC Police National Computer 
Congresso Nazionale del Popolo PNC (Guyana) 
Congresso Nazionale del Popolo PNC ), Ed è a maggioranza di proprietà di PNC e dai dipendenti BlackRock. 

Dichiarazioni previsionali. Questo comunicato stampa contiene dichiarazioni previsionali ai sensi del Private Securities Litigation Reform Act Private Securities Litigation Reform Act del 1995 (PSLRA) ha implementato diversi sostanziali modifiche che interessano determinate cause sottoposte ai sensi delle leggi federali sui titoli, tra cui i cambiamenti relativi alla supplica, la scoperta, la responsabilità, la rappresentanza di classe e spese premi e rispetto alla prospettiva di BlackRock o aspettative per il futuro di performance finanziaria o commerciale, le strategie o le aspettative. Le dichiarazioni previsionali sono in genere identificate da parole o frasi quali "ritenere", "aspettarsi", "prospettiva", "opportunità", "ottimista", "pessimista", "oggi", "intenzione", "stimare", " posizione "," ritenere "," potenziale "," outlook "," continua "," resta "," mantenere "," sustain "ed espressioni simili, o future o condizionali verbi quali" sarà "," sarebbe ", "dovrebbe", "potrebbe", o espressioni simili. BlackRock avverte che le dichiarazioni previsionali sono soggette a numerosi presupposti, rischi e incertezze, che cambiano nel tempo. Le dichiarazioni previsionali sono valide solo alla data in cui sono fatti, e BlackRock si assume alcun obbligo di aggiornare le dichiarazioni previsionali. I seguenti fattori, tra gli altri, potrebbero causare risultati effettivi differiscano materialmente dalle dichiarazioni previsionali o performance storica: (1) l'introduzione, il ritiro, il successo e la tempistica delle iniziative di business e strategie; (2) cambiamenti nelle condizioni politiche, economiche o di settore, il contesto di tassi di interesse o dei mercati finanziari e dei capitali, che potrebbe tradursi in variazioni della domanda di prodotti o servizi o del valore del patrimonio in gestione; (3) il rendimento degli investimenti dei conti consigliati o sponsorizzati prodotti di investimento e gestioni separate di BlackRock; (4) l'impatto dell'aumento della concorrenza; (5) l'impatto dei progetti di miglioramento dei capitali; (6) l'impatto delle acquisizioni future; (7) la risoluzione sfavorevole del procedimento giudiziario tutte le azioni che sono autorizzate o sanzionate dalla legge e istituite in una corte o un tribunale per l'acquisizione dei diritti o l'applicazione di misure correttive.; (8) l'entità e la tempistica di eventuali riacquisti di azioni; (9) l'impatto, l'estensione e la tempistica dei cambiamenti tecnologici e l'adeguatezza della protezione della proprietà intellettuale; (10) l'impatto delle azioni legislative e regolamentari e le riforme e le azioni di regolamentazione, di vigilanza o di esecuzione di agenzie governative relative a BlackRock o PNC;e (11) attività terroristiche, tra cui attacchi terroristici dell'11 settembre, che possono influenzare negativamente l'economia in generale, dei mercati finanziari e dei capitali, industrie specifici e BlackRock. 

Relazione annuale di BlackRock on Form 10-K Form 10-K 
Un rapporto richiesto dalla SEC da società quotate in borsa che fornisce per la comunicazione annuale di determinate informazioni finanziarie. 


Form 10-K 
Vedere 10-K. Per l'esercizio chiuso al 31 dicembre 2001 e successive relazioni di BlackRock depositati presso la Securities and Exchange Commission, accessibile sul sito web della SEC all'indirizzo http://www.sec.gov, discutere di questi fattori in modo più dettagliato e di individuare ulteriori fattori che possono influenzare le dichiarazioni previsionali.
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I barboncini terroristi sauditi dei Rothschild

Dedicato ai fanatici dei liberatori del pianeta dai cattivi. Ipocrisia vuole che, i pacifinti riconoscano che il terrorismo sia un problema alimentato ad arte dagli Usa, ma contemporaneamente si appellano ai gendarmi del mondo affinché intervengano per ripristinare la libertà, la gioia, la giustizia e la tolleranza laddove un 'brutale dittatore' abbia cancellato tutto ciò.
Ormai non mancano dettagliate informazioni sulla malvagità di quella nazione canaglia e sue concubine, ma niente, sono considerate emblema della democrazia da esportazione. Malafede o ignoranza? In entrambi i casi, il prezzo in vite umane è sempre più elevato.

Barbara
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I barboncini terroristi sauditi dei Rothschild
gennaio 19, 2014
Dean Henderson 17 gennaio 2014


In un articolo su The Independent di Londra del 7 marzo 2011, dal titolo “Piano segreto degli USA per armare ribelli in Libia“, il giornalista Robert Fisk riferiva che l’amministrazione Obama aveva chiesto all’Arabia Saudita di armare i ribelli libici. I sauditi salutarono e poi appoggiarono gli stessi ribelli di al-Qaida in Siria. I sauditi invasero anche il Bahrain per salvare la monarchia al-Qalifa. I sauditi hanno svolto questo ruolo per la cabala bancaria della City di Londra per quasi un secolo, nell’ambito del giro di petrolio, armi, droga e operazioni segrete. (Vedasi il mio post, Il tesoriere saudita)
Il trono saudita è stato a lungo il baluardo anti-democratico regionale dei 
banchieri di Londra/Wall Street e dei loro consanguinei regali fratelli azionisti europei. Faceva tutto parte di un piano ordito dalla Business Roundtable dei Rothschild, un secolo fa, per prendere il controllo del petrolio del Medio Oriente. I Rothschild sono proprietari di maggioranza di BP e Royal Dutch/Shell, così come della Banca d’Inghilterra, della Federal Reserve e della Banca centrale saudita, la Saudi Arabian Monetary Agency (SAMA). Nel 1917 gli inglesi fecero loro cliente Ibn Saud, cui fu detto d’incoraggiare le tribù arabe per cacciare i turchi ottomani dal Golfo Persico. Lo stesso anno la camera dei Rothschild approvò la Dichiarazione Balfour, portando la Corona a sostenere una patria ebraica in Palestina. L’anno dopo gli ottomani furono sconfitti. Iraq, Giordania e Arabia Saudita si staccarono dall’impero ottomano e caddero sotto il dominio inglese, con Ibn Saud che prese il controllo della sua omonima Arabia Saudita. Nel 1922 il Trattato di Jeddah diede l’indipendenza all’Arabia Saudita, anche se la corona inglese ancora esercitava una notevole influenza. Oggi mercenari inglesi sono le guardie del corpo dei Saud. Negli anni ’20, con l’aiuto di truppe inglesi, Ibn Saud strappò altro territorio agli ottomani, annettendosi Riyadh e occupando le città sante di Mecca e Medina tolte agli hashemiti.
La Standard Oil of California (ora Chevron-Texaco) trovò il petrolio in Arabia Saudita nel 1938. La società costituì l’Aramco, con i suoi quattro amici cavalieri del cartello Exxon, Mobil, Royal Dutch/Shell e BP. Stati Uniti e Gran Bretagna firmarono accordi di sicurezza con i Saud e la Bechtel si occupò della costruzione delle infrastrutture petrolifere dell’Aramco. Nel 1952, sulla scia dell’accordo sulla sicurezza USA/Arabia Saudita, la SAMA divenne la Banca Centrale saudita. Nel 1958, la SAMA era guidata dal pakistano Anwar Ali, poi consigliere di re Faisal. Anwar fu il capo del Dipartimento Medio Oriente del Fondo Monetario Internazionale. Ali reclutò tre banchieri occidentali come consiglieri della SAMA. Conosciuti come i Re Magi o Padri Bianchi, questi banchieri occidentali guidarono la SAMA, con Ali come controfigura. Il più potente dei tre era John Meyer, Jr., presidente della Divisione Internazionale della Morgan Guaranty (oggi JP Morgan Chase) e successivamente presidente di tutta la Morgan. I Padri Bianchi inviarono dalla SAMA le royalties in petrodollari ai conti della Morgan Guaranty. A sua volta Morgan fu una ben pagata consulente finanziaria della SAMA. Il figlio di Anwar Ali finì per lavorare alla Morgan Guaranty. Con flussi da miliardi di petrodollari, venne fondato il giro petrolio per armi.
La progenie di Ibn Saud forma l’attuale monarchia dei Saud che governa l’Arabia Saudita. Meno di venti famiglie collegate al trono controllano l’economia saudita. I Saud diffondono la propria influenza attraverso denaro e autoriproduzione. I membri maschi della famiglia Saud sono ora oltre 5000. Il principe ereditario Abdullah, fratellastro di re Fahd, gestisce la Guardia nazionale saudita e ha il continuo controllo del regno da quando re Fahd ha subito un serio ictus nel 1995. I principi Sultan, Nayef e Salman sono fratelli di re Fahd e sono i ministri della Difesa, dell’Interno e governatore di Riyadh rispettivamente. Il figlio del principe Sultan è il principe Bandar bin Sultan, a lungo ambasciatore saudita negli Stati Uniti. Il cugino del principe Bandar, il principe Saud al-Faisal è il ministro degli Esteri saudita. Questi principi sauditi usano le agenzie governative che guidano come salvadanai personali e rappresentano le imprese straniere che partecipano alle gare d’appalto nel regno. Gestiscono migliaia di miliardi di investimenti all’estero. Re Fahd è il secondo uomo più ricco del mondo, con una fortuna personale di oltre 20 miliardi di dollari.
Il principe Bandar fa parte del clan Sudayri composta dalla prole del defunto re Abdul Aziz e della moglie preferita. I Sudayri sono la famiglia più potente e più occidentalizzata del regno. I Saud favoriscono l’interpretazione fondamentalista wahabita dell’Islam, ma i praticanti del wahhabismo del regno considerano i Sudayri dei munafaqin (ipocriti). Mentre il clan Sudayri vive nell’opulenza, la maggior parte dei sauditi fatica a mettere il cibo in tavola. Il dominio con pugno di ferro e sempre più impopolare dei Sudayri viene costantemente citato dalle organizzazioni internazionali per i diritti umani per la brutalità e l’opposizione alle libertà democratiche. La monarchia saudita governa per decreto. Le donne non possono guidare autoveicoli e sono bandite da molti ristoranti. Il regno non ha istituzioni democratiche. L’opposizione ai Saud è criminalizzata, spingendo gli oppositori alla clandestinità. Negli anni ’90 i sauditi decapitarono 111 dissidenti. La società statunitensi supportano l’oppressione delle donne saudite. Gli stabilimenti di Pizza HutMcDonalds e Starbucks in Arabia Saudita sono separati tra uomini e donne. Le sezioni femminili sono malandate. Starbucks non ha posti a sedere per le donne. Le donne che si fanno vedere nei ristoranti occidentali senza i loro mariti vengono allontanate. Nel gennaio 2002 la statunitense Freedom House pubblicò un sondaggio che classifica i Paesi secondo le libertà consentite. L’Arabia Saudita era classificata come uno dei dieci Paesi meno liberi del mondo. Human Rights Watch ha recentemente accusato gli Stati Uniti di ignorare le violazioni saudite dei diritti umani, per garantirsi l’approvvigionamento continuo di petrolio.
L’intervento USA/NATO in Libia non riguarda la “libertà”, ma di sniffare la lunga nemesi dei Saud, i Rothschild di Parigi e Londra e il sistema economico internazionale neo-coloniale che tali parassiti finanziari dominano a scapito dello sviluppo dei Paesi ricchi di risorse.

—In "Covert Operation"

—In "Covert Operation"

—In "Geopolitica"
http://dadietroilsipario.blogspot.it/2014/01/i-barboncini-terroristi-sauditi-dei.html
21Jan2014

Padroni dell’universo e sovranità dei popoli: il caso BlackRock Pubblicato il 18 luglio 2011 di Gaetano Colonna – 18/07/2011 «C’è un’espressione inglese che viene usata di frequente dagli addetti ai lavori: Masters of the Universe, “padroni dell’universo”, per definire il potere dei grandi gruppi finanziari mondiali. Un caso concreto, la BlackRock, illustra come la potenza del denaro speculativo abbia raggiunto dimensioni e capacità mai viste nella storia.»

di Gaetano Colonna – 18/07/2011
«C’è un’espressione inglese che viene usata di frequente dagli addetti ai lavori: Masters of the Universe, “padroni dell’universo”, per definire il potere dei grandi gruppi finanziari mondiali. Un caso concreto, la BlackRock, illustra come la potenza del denaro speculativo abbia raggiunto dimensioni e capacità mai viste nella storia.»
In queste settimane, e probabilmente ancor di più nei prossimi mesi, la questione di chi controlla l’economia mondiale potrebbe diventare argomento frequente di discussione. Clarissa da anni sta cercando di fornire analisi che le persone comuni possano agevolmente seguire e che possano risultare di stimolo ad ulteriori approfondimenti.
I nostri lettori vengono in questo modo invitati ad accompagnarci in un lavoro di ricerca che sviluppiamo nella logica di quello che scriveva anni fa Ezra Pound: «Resta il dovere di tentare di escogitare un’economia sana, e di tentare di imporla con il metodo più violento in assoluto: far sì che le gente rifletta».
In merito al controllo dell’attuale economia mondializzata, abbiamo scritto di recente che esso si sviluppa a partire da grandi centri finanziari - un’espressione questa che, se non spiegata in modo concreto, rischia suggerire al comune cittadino l’immagine di oscuri burattinai che tirano i fili delle speculazioni che ogni giorno spostano per il mondo migliaia di miliardi, distruggendo in pochi secondi, come accaduto anche nella Borsa italiana nelle ultime settimane, la ricchezza prodotta col lavoro di popoli interi. In realtà, il solo vantaggio di oggi è che queste forze si mostrano con estrema evidenza, per cui basta applicarsi con attenzione per comprendere come esse operano in concreto.
C’è un’espressione inglese che viene usata di frequente dagli addetti ai lavori: masters of the universe, “padroni dell’universo”, per definire il potere dei grandi gruppi finanziari mondiali. Per farne comprendere la portata, faremo un caso concreto, senza con questo voler attirare su di un nome l’odio o il risentimento di nessuno, semplicemente per illustrare come la potenza del denaro speculativo abbia raggiunto dimensioni e capacità mai viste nella storia.
BlackRock, l’esempio che proponiamo, è una società americana con sede a New York che, al 31 marzo 2011, dispone di 9.300 dipendenti, dislocati in 26 Paesi del mondo in Nord e Sud America, Europa, Asia, Australia, Medio Oriente ed Africa. Il suo attuale amministratore delegato è Laurence D. Fink, che ne è stato anche il fondatore, nel 1988.
Fink, quando lavorava alla First Boston, una delle principali banche americane, ebbe un’intuizione fondamentale, che lo rende uno dei precursori del sistema dei titoli derivati basati sui mutui ipotecari: si rese conto infatti che le banche avrebbero potuto creare, coi crediti immobiliari presenti nel proprio portafoglio, un nuovo tipo di prodotto da collocare sui mercati finanziari, creando cioè proprio quel mercato che è stato all’origine del crack finanziario dell’estate del 2007 e del successivo dilagare dell’attuale crisi internazionale.
Ai primi successi che permisero a Fink di far guadagnare alla First Boston cento milioni di dollari in soli tre mesi, seguirono delle perdite consistenti, che portarono al licenziamento dello stesso Fink, il quale però, grazie a questa esperienza non del tutto positiva, aveva maturato un’idea ancora più stimolante: proprio rispetto all’altissima rischiosità dei nuovi prodotti finanziari, che negli anni Novanta avrebbero avuto un vero e proprio boom, egli aveva conoscenze dei meccanismi sottostanti ideali per offrire agli investitori indicazioni in grado di ottimizzare i guadagni e ridurre i rischi. «Wall Strett – scrive Heike Buchter suDie Zeit, è divisa in due gruppi: il sell side cioè le banche, che confezionano e vendono i prodotti finanziari, e il buy side, i clienti che li comprano: grandi investitori come i fondi pensione, le fondazioni, i fondi di investimento o le divisioni finanziarie delle multinazionali. (…)
Fink avrebbe messo le conoscenze maturate nel sell side a disposizione del buy side e avrebbe valutato da esperto indipendente le offerte delle banche»(1).
In pochi anni, questo lavoro ha in realtà collocato BlackRock in una posizione di controllo su entrambi i versanti della speculazione finanziaria internazionale, grazie al fatto che la società era in grado di svolgere sia i compiti di consulenza nella valutazione e scelta dei migliori investimenti, sia nella intermediazione e nella gestione di interi pacchetti di titoli, inclusi quelli maggiormente a rischio e quindi anche maggiormente redditizi.
Da questa posizione privilegiata, l’azione di BlackRock non ha più conosciuto confini. Oggi la società di gestione patrimoniale statunitense è divenuta, ad esempio, la principale azionista della borsa tedesca (che di recente si è fusa proprio con quella di New York) e controlla quote azionarie delle principali aziende della Germania: Adidas, Allianza, Basf, Deutsche Bank, le industrie farmaceutiche Merck, il produttore di materiali edili HeidelbergCement, solo per fare qualche nome.
Lo stesso è avvenuto anche altrove, come in Italia, a seguito di una delle più importanti operazioni sviluppate da BlackRock, la fusione con Barclays Global Investor, rilevata da BlackRock nell’estate 2009 per 13,5 miliardi di dollari. Questa operazione, alla quale hanno partecipato con 2,8 miliardi di dollari anche i fondi sovrani, si noti, di Cina (Cic) e Kuwait (Kia), il super gestore Usa ha ora in portafoglio fra l’altro il 2,7% di Eni, il 3,8% di Unicredit (dal 2,2% della sola Barclays), il 3% di EnelIntesa SanpaoloMediobanca e Ubi(rispetto a quote Barclays pari al 2%), il 2,9% di Generali (dal 2%) e diFonsai, il 2,8% di Telecom e di Bulgari, il 5,8% di Mediaset (prima era sotto il 5% e diventa così il secondo socio dopo Fininvest), il 2,7% di Fiat, il 2,2% diAtlantia e di Finmeccanica, il 3,5% di Banco Popolare (dal 2%), il 2% diTerna (2).
Al 31 marzo 2011, BlackRock dichiara nei suoi documenti ufficiali pubblici di gestire 3.648 miliardi di dollari di patrimoni amministrati: una cifra incredibile, pari all’intero Prodotto Interno Lordo della Germania, superiore anche a quello italiano che oltrepassa i 2.000 miliardi di dollari. Si tratta probabilmente della più grande azienda finanziaria della storia che, in virtù dei collegamenti con i maggiori investitori privati e istituzionali del mondo, dispone ovviamente di un potere senza equivalenti.
In una recente occasione (3), abbiamo già visto infatti che BlackRock detienequote azionarie anche delle maggiori agenzie di rating,come Moody’s eStandard&Poor’s, agenzie che hanno acquisito il potere, da una parte, di valutare l’affidabilità di banche e Stati, ma, dall’altra, anche degli stessi prodotti che BlackRock controlla e offre ai suoi clienti, senza che questo abbia dato finora luogo a nessun tipo di reazione politica.
Non può sorprenderci, quindi, che la società americana abbia acquistato in tal modo anche un peso politico senza pari, dal momento che le stesse autorità di governo si sono rivolte a lei nei momenti più drammatici della crisi attuale: nel marzo del 2008, ad esempio, quando è stato deciso il salvataggio dellaBear Stearns, l’allora responsabile della Federal Reserve, Tim Geithner, ha chiesto alla BlackRock un rapporto sull’esposizione dell’istituto di credito rispetto ai famigerati subprime, i titoli legati ai mutui ipotecari spazzatura; lo stesso è avvenuto poco dopo, quando il governo Usa ha affidato a BlackRock il compito di gestire i titoli spazzatura di Aig, il colosso assicurativo di cui era in corso un affannoso salvataggio. Ma non basta: riportavamo infatti, nello studio che Clarissa ha dedicato nel 2008 alla crisi dei mutui, un’altra rilevante notizia sul ruolo della BlackRock:
«Come se non bastasse, e questo forse dà anche l’idea della gravità della crisi in atto, si sta provvedendo anche diversamente, attraverso la creazione di “superfondi”: abbiamo notizia di uno negli Stati Uniti ed uno in Francia. J.P. Morgan, Bank of America, Citygroup intendono costituire un superfondo da 50-60 miliardi di dollari, rilevando l’attivo di alcuni dei veicoli di investimento creati dalle banche (SIV). Si tratta di creare una sorta di Super-SIV (fonte:International Herald Tribune, 15 ottobre 2007), denominato Master Liquidity Enhance Conduit e gestito dalla società di investimenti BlackRock. Un fondo di cui sarebbe ispiratore addirittura il segretario del Tesoro Usa, Hank Paulson, già CEO di Goldman Sachs»(4).
Vediamo bene quindi come il potere di un colosso finanziario internazionale riesca a diventare fondamentale anche sul piano politico, quando crisi come quella ancora in corso richiedono l’intervento dello Stato e quest’ultimo si trova obbligato a ricorrere proprio ai grandi della finanza, soprattutto in quanto, come nel caso di Paulson, segretario al Tesoro con Bush, ma anche del già ricordato Tim Geithner, poi segretario al Tesoro Usa con Obama, uomini da tempo legati al mondo della finanza mondiale siedono nei governi come responsabili dell’economia.
«Dopo lo scoppio della crisi, non c’è stata operazione di salvataggio a cui Fink non abbia preso parte. Agli interventi per la Bear Stearns e per l’Aig sono seguiti altri: la BlackRock ha assistito la Federal Reserve nelle sue transazioni miliardarie con i titoli legati ai mutui ipotecari e le ha offerto una consulenza per l’ingresso nel capitale della banca Citigroup. I suoi esperti sono stati assoldati anche per esaminare i conti dei colossi ipotecari Fannie Mac e Freddie Mac.
L’azienda inoltre ha ottenuto molti contratti di consulenza con lo Stato senza che fosse indetta una gara pubblica»(5).
Oggi, le attività di consulenza, che ancora nel 2006 rappresentavano solo una parte insignificante delle attività di BlackRock, contano per oltre il 20% del suo fatturato e hanno portato alla creazione di sofisticati servizi informativi come il sistema Aladdin, un centro di calcolo composto da cinquemila computer dislocati in quattro località segrete che eseguono circa duecento milioni di operazioni alla settimana, per conto di una rete di 40 clienti principali, che calcolano «ogni giorno, ogni minuto e a volte anche ogni secondo il valore delle azioni, delle obbligazioni, delle monete e dei titoli di credito contenuti nei portafogli d’investimento», allo scopo di prevedere «come potrebbero variare i prezzi dei titoli se dovesse cambiare il contesto». Secondo quanto ha dichiarato a Die ZeitRob Goldstein, il “custode di Aladdin”, «la nostra attenzione diviene quasi maniacale quando bisogna conoscere nel dettaglio ogni singolo strumento e poi farci un’idea dell’intero portafoglio. È una specie di risonanza magnetica, a cui sottoponiamo i portafogli di tutti gli investitori»(6).
Su questa via, per BlackRock si sta aprendo anche una nuova tipologia di servizio che rappresenta la logica estensione del potere politico acquisito da questi masters of the universe finanziari, grazie al fatto che sono divenuti tali proprio in quanto, come abbiamo visto, dispongono di risorse finanziarie pari a quelle delle maggiori potenze industriali del pianeta, sono quelli che potremmo definire degli Stati finanziari totalmente indipendenti.
Nel giugno 2011, infatti, destinato all’attenzione degli esperti, il centro studi di BlackRock, il BlackRock Investment Institute, ha pubblicato un agile studio di una decina di pagine, intitolato Introducing the BlackRock Sovereign Risk Index: A More Comprehensive View of Credit Quality che indica con chiarezza la nuova direzione “politica” della grande multinazionale di gestione patrimoniale. Partendo dalla premessa secondo cui «gli investitori si stanno rendendo conto dell’importanza del rischio del debito sovrano sui mercati globali del debito, ma quantificarne in modo appropriato il costo rimane difficile», BlackRock illustra in questa pubblicazione il proprio sistema di valutazione, un indice appunto del rischio connesso al debito pubblico degli Stati: giacché i debiti pubblici sono collocati sui mercati finanziari mondiali, BlackRock estende la propria attività di valutazione e consulenza anche alla questione del “rischio Paese”.
Senza entrare in un’analisi eccessivamente tecnica, che potrebbe scoraggiare il lettore, basterà dire che l’indice di BlackRock prende in considerazione sedici indicatori, raggruppati in cinque aree principali, a ognuna delle quali è assegnato un peso percentuale: spazio fiscale (che conta per il 40%), posizione finanziaria esterna (20%), salute del settore finanziario (30%), volontà di pagare (10%). La ponderazione di questi elementi determina appunto la “graduatoria finale” dell’indice, dalla quale apprendiamo, ad esempio, che l’Italia si trova, come livello di rischio del proprio debito pubblico, ad essere ad un livello superiore a India, Sud Africa, Messico, Turchia, Spagna, Argentina, Irlanda, Ungheria; e a stare meglio solo rispetto a Egitto, Venezuela, Portogallo e Grecia.
Lasciamo volentieri agli specialisti finanziari la valutazione della validità delle diciassette righe dedicate al caso Italia, sufficienti nel rapporto a concludere che «crediamo che l’Italia sia forse un caso in cui i mercati sono troppo ottimisti in merito al suo rischio sovrano e dovrebbero essere più propensi ad assumere posizioni difensive»: esse, unite alle contemporanee uscite della previsione di Moody’s e Standard&Poor’s, di cui ricordiamo la stessa BlackRock è azionista, hanno avuto sicuramente effetto nell’indirizzare l’attacco della speculazione sulla Borsa di Milano, vista l’ampiezza e autorevolezza dei patrimoni finanziari che questo gestore amministra a livello mondiale.
Al di là del fatto che questo tipo di analisi abbia un valore “scientifico” e che indici di questo tipo siano davvero affidabili, la questione di fondo che si pone ad un Paese sovrano è quella del rapporto con forze della finanza mondiale le cui capacità eccedono quelle produttive dello stesso Paese e che sono con ogni evidenza in grado di condizionarne, dall’esterno e dall’interno, le scelte sul piano socio-economico, sulla base di una pura logica di profitto, non soggetta in alcun modo al controllo ed alla valutazione da parte dei popoli che compongono queste comunità. In questo senso, dunque, parlavamo di schiavitù del debito, come soggezione, appunto, delle nostre comunità nazionali a entità che sfuggono a qualsiasi controllo democratico, pur avendo il potere di influenzare scelte fondamentali, come quelle di un modello di organizzazione sociale ed economica.
Il fatto che lo scorso 12 luglio il commissario europeo della concorrenzaJoaquin Almunia abbia affermato (7) che non esistono elementi per avviare un’azione dell’antitrust europeo contro le agenzie di rating («non vediamo finora la possibilità di reagire contro questo oligopolio»), dimostra che nemmeno un’entità politico-economica del livello dell’Unione Europea ha le idee e il coraggio necessari per individuare e percorrere nuove vie, che sottraggano i nostri popoli alla presa di poteri mondiali che stanno riconfigurando la stessa democrazia politica così come essa è stata pensata e attuata fino ad oggi.

1) H. Buchter, “L’astro nascente di Wall Street”, Die Zeit, inInternazionale, n. 899, 27 maggio 2011.
2) S. Bocconi, “Se BlackRock importa i fondi sovrani a Piazza Affari“,Corriere della Sera, 11 dicembre 2009.
3) G. Colonna, “Come si conquista un paese: l’attacco della finanza internazionale all’Italia”,
http://www.clarissa.it/ultimora_nuovo_int.php?id=146, ripreso daMegachip.
4) Intervento “Crisi dei mutui e finanza mondiale”, conferenza del 14 dicembre 2007; testo scaricabile suhttp://www.clarissa.it/editoriale_int.php?
id=207&tema=Conferenze
5) H. Butcher, cit.
6) Ivi.
7) “Almunia: dalle agenzie nessun abuso sull’antitrust”, Il Sole 24 Ore, 13 luglio 2011.
 

3 PENSIERI SU “PADRONI DELL’UNIVERSO E SOVRANITÀ DEI POPOLI: IL CASO BLACKROCK

  1. http://coriintempesta.altervista.org/blog/padroni-delluniverso-e-sovranita-dei-popoli-il-caso-blackrock/