(Teleborsa) - La crisi finanziaria del 2008 ha prodotto per alcuni titoli di credito, una cattiva reputazione.
Tra questi ci sono i CDO, acronimo di Collateralized Debt Obligations, meglio noti come Credit Default Swap. Ebbene, questi titoli stanno tornando di moda, magari con un leggero maquillage dei nomi e, tanto per non farsi mancare nulla, con un po’ di leva, ma la sostanza non cambia.
Goldman Sachs si unisce alla schiera delle banche che stanno piazzando questi titoli e che fanno riferimento a “opportunità di tranche su misura”. Questi titoli non sarebbero nient’altro che CDO sostenuti da CDS su singoli strumenti, personalizzati sulle esigenze degli investitori. Un paniere di derivati segmentati in diverse parti per abbatterne il rischio, che vengono venduti agli investitori come gli hedge fund.
I derivati sono simili ad un prodotto che è diventato popolare durante l'ultimo boom del credito, appesantendo le perdite quando i mercati collassarono nel 2008.
La domanda per questo tipo di strumenti esotici sta nuovamente aumentando, senza una vera sorpresa perché tutti sono alla ricerca di rendimenti più alti, dopo sei anni di tassi di interesse vicini allo zero, sia negli Stati Uniti, ma anche in Giappone ed Europa. Le operazioni offrono il potenziale per rendimenti più elevati rispetto all'acquisto di una tipica obbligazione societaria, soprattutto se un investitore si concentra su piccole parti di rischio o usa denaro preso in prestito, o entrambi. Ovviamente, il rovescio della medaglia è sempre lo stesso, ossia le perdite possono essere elevate.
“Le offerte di questi titoli sono attraenti per gli investitori, specialmente in un mercato post-QE”, commentano da Citigroup.
Per quanto “solo” 20 miliardi di dollari di tali operazioni siano state emesse lo scorso anno, dai meno di 5 miliardi del 2013, le prospettive di crescita di questi titoli per l’anno corrente sono elevate. BNP Paribas prevede nuove e più imponenti offerte di “swap collateralizzati” da parte di alcuni operatori.
E’ chiaro che il motivo per cui le banche vogliono essere coinvolte in questo “gioco al rialzo”, è per aggregare maggiori volumi su cui costruire questi derivati, che offrono margini di profitto più elevati rispetto alle obbligazioni plain vanilla, come i Treasuries o obbligazioni corporate.
Tra questi ci sono i CDO, acronimo di Collateralized Debt Obligations, meglio noti come Credit Default Swap. Ebbene, questi titoli stanno tornando di moda, magari con un leggero maquillage dei nomi e, tanto per non farsi mancare nulla, con un po’ di leva, ma la sostanza non cambia.
Goldman Sachs si unisce alla schiera delle banche che stanno piazzando questi titoli e che fanno riferimento a “opportunità di tranche su misura”. Questi titoli non sarebbero nient’altro che CDO sostenuti da CDS su singoli strumenti, personalizzati sulle esigenze degli investitori. Un paniere di derivati segmentati in diverse parti per abbatterne il rischio, che vengono venduti agli investitori come gli hedge fund.
I derivati sono simili ad un prodotto che è diventato popolare durante l'ultimo boom del credito, appesantendo le perdite quando i mercati collassarono nel 2008.
La domanda per questo tipo di strumenti esotici sta nuovamente aumentando, senza una vera sorpresa perché tutti sono alla ricerca di rendimenti più alti, dopo sei anni di tassi di interesse vicini allo zero, sia negli Stati Uniti, ma anche in Giappone ed Europa. Le operazioni offrono il potenziale per rendimenti più elevati rispetto all'acquisto di una tipica obbligazione societaria, soprattutto se un investitore si concentra su piccole parti di rischio o usa denaro preso in prestito, o entrambi. Ovviamente, il rovescio della medaglia è sempre lo stesso, ossia le perdite possono essere elevate.
“Le offerte di questi titoli sono attraenti per gli investitori, specialmente in un mercato post-QE”, commentano da Citigroup.
Per quanto “solo” 20 miliardi di dollari di tali operazioni siano state emesse lo scorso anno, dai meno di 5 miliardi del 2013, le prospettive di crescita di questi titoli per l’anno corrente sono elevate. BNP Paribas prevede nuove e più imponenti offerte di “swap collateralizzati” da parte di alcuni operatori.
E’ chiaro che il motivo per cui le banche vogliono essere coinvolte in questo “gioco al rialzo”, è per aggregare maggiori volumi su cui costruire questi derivati, che offrono margini di profitto più elevati rispetto alle obbligazioni plain vanilla, come i Treasuries o obbligazioni corporate.