lunedì 30 ottobre 2017

Ci risiamo, le banche pronte a scaricare una montagna di derivati

(Teleborsa) - La crisi finanziaria del 2008 ha prodotto per alcuni titoli di credito, una cattiva reputazione.

Tra questi ci sono i CDO, acronimo di Collateralized Debt Obligations, meglio noti come Credit Default Swap. Ebbene, questi titoli stanno tornando di moda, magari con un leggero maquillage dei nomi e, tanto per non farsi mancare nulla, con un po’ di leva, ma la sostanza non cambia. 

Goldman Sachs si unisce alla schiera delle banche che stanno piazzando questi titoli e che fanno riferimento a “opportunità di tranche su misura”. Questi titoli non sarebbero nient’altro che CDO sostenuti da CDS su singoli strumenti, personalizzati sulle esigenze degli investitori. Un paniere di derivati segmentati in diverse parti per abbatterne il rischio, che vengono venduti agli investitori come gli hedge fund.

derivati sono simili ad un prodotto che è diventato popolare durante l'ultimo boom del credito, appesantendo le perdite quando i mercati collassarono nel 2008.

La domanda per questo tipo di strumenti esotici sta nuovamente aumentando, senza una vera sorpresa perché tutti sono alla ricerca di rendimenti più alti, dopo sei anni di tassi di interesse vicini allo zero, sia negli Stati Uniti, ma anche in Giappone ed Europa. Le operazioni offrono il potenziale per rendimenti più elevati rispetto all'acquisto di una tipica obbligazione societaria, soprattutto se un investitore si concentra su piccole parti di rischio o usa denaro preso in prestito, o entrambi. Ovviamente, il rovescio della medaglia è sempre lo stesso, ossia le perdite possono essere elevate

“Le offerte di questi titoli sono attraenti per gli investitori, specialmente in un mercato post-QE”, commentano da Citigroup.

Per quanto “solo” 20 miliardi di dollari di tali operazioni siano state emesse lo scorso anno, dai meno di 5 miliardi del 2013, le prospettive di crescita di questi titoli per l’anno corrente sono elevate. BNP Paribas prevede nuove e più imponenti offerte di “swap collateralizzati” da parte di alcuni operatori.

E’ chiaro che il motivo per cui le banche vogliono essere coinvolte in questo “gioco al rialzo”, è per aggregare maggiori volumi su cui costruire questi derivati, che offrono margini di profitto più elevati rispetto alle obbligazioni plain vanilla, come i Treasuries o obbligazioni corporate.
https://finanza.repubblica.it/News/2015/02/05/ci_risiamo_le_banche_pronte_a_scaricare_una_montagna_di_derivati-7/

Allarme da “La Grande Scommessa”: BTO nuovo pericolo mondiale Livio SpadaioEcco cosa sono i Bespoke Tranche Opportunities (BTO) e perché rischiano di creare una nuova crisi finanziaria secondo il film «La Grande Scommessa».

Chi è andato a vedere già il film “La Grande Scommessa”, uscito nelle sale il 7 Gennaio, ha potuto assistere al crollo finanziario del 2008 capendone i motivi. Alla base di tutto vi sono stati i MBS (Mortgage Backed Securities), i CDO (Collateralized Debt Obligation) e i CDS (Credit Default Swaps). Nel film vengono menzionate le “Bespoke Tranche Opportunities” (BTO), che vengono descritte come una nuova pericolosa forma di CDO e CDS. 
Nel dettaglio, vediamo cosa sono le Bespoke Tranche e quali pericoli rappresentano.

Cosa sono i CDS, i CDO, e i MBS

La crisi finanziaria del 2008 scaturita dall’esplosione dei mutui subprime ha visto come attori protagonisti alcuni strumenti finanziari: i CDO, i CDS e i MBS. Come raccontato ne “La Grande Scommessa” - film da andare a vedere assolutamente - questi strumenti finanziari sono stati le armi che hanno permesso la crisi dell’intero sistema finanziario.
Questi strumenti di per sé non hanno la caratteristica di distruggere un sistema economico, bensì di renderlo più sicuro. L’uso avventato di questi strumenti da parte delle grandi banche e il sistema immobiliare americano, che all’epoca si basava su politiche di prestiti fraudolente, ha scatenato la crisi finanziaria mondiale.
Nel film di cui si parlava in precedenza viene menzionato un nuovo tipo di strumento che le banche stanno nuovamente riversando sul mercato molto simile ai CDO e ai CDS (praticamente un cocktail dei due). Prima però di spiegare cosa sono le Bespoke Tranche è bene fare un passo indietro e capire in primis cosa sono i MBS, i CDO e i CDS.
  • I MBS: Mortgage Baked Securities
MBS (Mortgage Backed Securities) sono titoli garantiti da mutui ipotecari. Quindi, i MBS sono rimborsabili solo con il pagamento dei mutui. Negli Stati Uniti, i mutui che nel 2008 (ma già da molto tempo prima) venivano incorporati in questi strumenti erano di dubbia solvenza. Ecco perché ci fu il crollo dei MBS e dell’intero sistema immobiliare americano.
  • I CDO: Collateralized Debt Obligation
Il CDO (Collateralized Debt Obligation) è per definizione un’obbligazione che ha come garanzia un debito. I CDO hanno lo stesso meccanismo dei MBS, l’unica differenza è che alla base dei CDO non vi sono mutui ma altri titoli.
Un CDO quindi può essere costituito da un insieme di MBS ed il pagamento delle cedole dei CDO è legato al rendimento dei MBS (quindi dal pagamento dei mutui). In sostanza il CDO è un derivato con sottostante dei titoli. La follia della crisi finanziaria portò a creare CDO di CDO, chiamati CDO al quadrato, al cubo e via discorrendo, creando di fatto un’arma di distruzione di massa finanziaria.
  • I CDS: Credit Default Swaps
CDS (Credit Default Swaps) sono invece dei contratti di assicurazione su un dato evento. Si supponga di aver contratto un credito verso un’altra persona. Per assicurarsi dal rischio di insolvenza di tale persona, ci si rivolge ad un terzo soggetto che si accolla il rischio di insolvenza della persona che deve pagare il debito.
Il CDS ha quindi 3 parti in causa: un debitore, un creditore ed un assicuratore. Le banche/assicurazioni si erano fatte garanti del sistema immobiliare americano, credendo che fosse solido ed emettendo quindi i CDS (che sono strumenti over-the-counter cioè sono strumenti scambiati al di fuori del mercato regolamentato). Chi acquista un CDS può anche non essere una delle controparti, scommettendo semplicemente sul fallimento del debitore.
Si capisce perciò la gravità di ciò che stavano facendo le banche e gli istituti assicurativi americani (nonché i fondi pensione): creare strumenti ad alto rischio (mascherati da basso rischio, con la complicità delle agenzie di rating) scambiandoli tra istituti di credito e non contenti farsi da garanti di tali strumenti.

Il pericoloso gioco dei BTO: Bespoke Tranche Opportunities

Dopo lo scoppio del sistema finanziario è cambiato qualcosa? Sì ma in negativo. E’ stato creato un nuovo strumento che è una specie di cocktail tra CDS e CDO: le Bespoke Tranche Opportunities (BTO) nuovo strumento sintetico creato dalle banche d’affari USA. In pratica, le BTO sono costituite da un CDO e un CDS.
L’investitore decide di scommettere su un mix di titoli o obbligazioni e la banca piazza la scommessa con il BTO. Il BTO altro non è che un CDO (mix di titoli/derivati) composto da strumenti scelti dall’investitore (o che si avvicinano alle sue richieste, i CDO hanno diversi rating di rischio) e un CDS che assicuri tale CDO (scommessa).
I BTO sfuggono dalle regole del Dodd-Frank Act e nascono con l’intento di generare rendimenti che ultimamente si sono abbassati troppo a causa della politica monetaria espansiva statunitense. Il pericolo è di creare un sistema di scommesse che potrebbe generare un meccanismo simile alla crisi finanziaria del 2008 con il default dei MBS e dei CDO.
Le banche d’affari USA sono quindi in cerca di grossi profitti (con i BTO si sfrutta la leva finanziaria) per via dei bassi rendimenti attuali degli altri strumenti finanziari.
Secondo una grande banca USA i BTO offrono:
“Una quota di un portafoglio di crediti su misura in grado di offrire l’esposizione al rischio diversificato con la possibilità di leva finanziaria, rafforzamento del credito e rendimenti superiori”.
Si ricordi che anche i MBS e i CDO venivano venduti come contratti certi, praticamente senza rischio e con rendimento assicurato. Si immagini che un locale venga chiuso per uno scandalo: una volta dimenticato il tutto si ristruttura il locale e si apre con una nuova insegna. Questo è in sostanza ciò che sta avvenendo con i BTO.
La diffusione di tali strumenti potrebbe compromettere di nuovo il sistema finanziario? E’ probabile e, se ciò accadesse, in Europa pagherebbero i risparmiatori (Bail-in).
https://www.money.it/Allarme-da-La-Grande-Scommessa-BTO

mercoledì 11 ottobre 2017

Omicidio di Emilio Alessandrini Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

L'omicidio di Emilio Alessandrini è stato un atto terroristico avvenuto a Milano il 29 gennaio 1979, ad opera di militanti dell'organizzazione comunista Prima Linea. La vittima era un magistrato, impegnato nella lotta al terrorismo.

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Dal 1968 ricopriva la carica di sostituto procuratore a Milano
Il 27 febbraio 1972, Alessandrini fu assegnato con Gerardo D'Ambrosio al processo sulla Strage di Piazza Fontana. Il dibattimento, aperto a Roma solo quattro giorni prima, fu spostato a Milano per via della competenza territoriale, e vide imputati Pietro Valpreda e Mario Merlino. In seguito, il 13 ottobre, a seguito di gravi problemi di ordine pubblico il processo fu di nuovo spostato, questa volta a Catanzaro.
Oltre a Piazza Fontana, Alessandrini era stato molto impegnato nella lotta al terrorismo, soprattutto quello legato agli ambienti della destra estrema e della sinistra militante. Nell'ambito di queste indagini, arrivò a scoprire alcune attività di depistaggio del Servizio Informazioni Difesa, un ramo deviato dei servizi segreti.
Alessandrini, al momento dell'omicidio, stava lavorando per creare un pool antiterrorismo che raccogliesse magistrati da diverse procure, per coordinare meglio il lavoro.
Già il 13 settembre 1978 durante un'irruzione nell'appartamento in Via Negroli del terrorista Corrado Alunni, era stata rinvenuta una scheda su Alessandrini: quel tipo di scheda, nel quale venivano raccolti tutti gli elementi necessari a organizzare un agguato, era in genere il primo passo verso un'azione violenta. La scheda era tanto dettagliata che Alessandrini sospettava fosse stata fornita dagli stessi servizi segreti.

L'omicidio[modifica | modifica wikitesto]

Il 29 gennaio Alessandrini venne aggredito dopo aver portato a piedi il figlio Marco a scuola. Arrivato sotto casa, Alessandrini prese la sua automobile per dirigersi sul posto di lavoro.
Un commando attaccò l'automobile ferma al semaforo tra Viale Umbria e Via Muratori, un incrocio critico che obbligava le auto a fermarsi e che Alessandrini percorreva ogni giorno per recarsi in Tribunale di Milano, e scelto quindi con particolare cura.
Due terroristi arrivarono improvvisamente, ruppero il vetro lato guidatore con una pistola e scaricarono otto colpi nell'abitacolo, uccidendo Alessandrini sul colpo. Intanto, due uomini rimasero in copertura a poca distanza, nei pressi dell'auto per la fuga. Una volta verificata l'uccisione, i terroristi ripiegarono sull'auto, mentre un quinto complice lanciava un fumogeno per coprire la fuga.
Nel 1980 il brigatista pentito Roberto Sandalo svelò la composizione del gruppo: il gruppo di fuoco era composto da Sergio Segio e Marco Donat Cattin, responsabili dell'agguato, mentre Michele Viscardi e Umberto Mazzola erano di copertura; Bruno Russo Palombi li attendeva tutti nell'auto con la quale fuggirono subito dopo l'attentato.
Poche ore dopo l'attentato, Prima Linea rivendicò l'azione con alcune telefonate a quotidiani. La rivendicazione citava:
« Oggi, 29 gennaio 1979 alle ore 8,30 il gruppo di fuoco Romano Tognini "Valerio" dell'organizzazione comunista Prima Linea, ha giustiziato il sostituto procuratore della repubblica Emilio Alessandrini.
Alessandrini è uno dei magistrati che maggiormente ha contribuito in questi anni a rendere efficiente la procura della repubblica di Milano; egli ha fatto carriera a partire dalle indagini su Piazza Fontana che agli inizi costituivano lo spartiacque per rompere con la gestione reazionaria della magistratura, ma successivamente, scaricati dallo stato i fascisti, ormai ferri vecchi, diventano il tentativo di ridare credibilità democratica e progressista allo stato...
Alessandrini era una delle figure centrali che il comando capitalistico usa per rifondarsi come macchina militare o giudiziaria efficiente e come controllore dei comportamenti sociali e proletari sui quali intervenire quando la lotta operaia e proletaria si determina come antagonista ed eversiva[1]. »

Gli arresti[modifica | modifica wikitesto]

Parco Emilio Alessandrini a Milano: marmo di Pietro Cascella, in memoria di Emilio Alessandrini
La stessa notte dell'omicidio scattò una intensa operazione di polizia, anche nei confronti di esponenti di estrema sinistra, ed intellettuali come Enzo Collotti e Francesco Leonetti [1].
Solo nel maggio del 1980 però, l'arresto e il conseguente pentimento del terrorista Roberto Sandalo portò le forze dell'ordine ad una serie di arresti all'interno delle file di Prima Linea.
Nel 1983 a Torino cominciò il processo, che si concluse a dicembre con la condanna dei responsabili dell'omicidio. Il terrorista Sergio Segio, ritenuto esecutore materiale dell'omicidio, fu condannato all'ergastolo. Bruno Rossi Palombi, l'autista, venne condannato a 24 anni e sei mesi.
Marco Donat Cattin, il secondo membro del gruppo di fuoco, ricevette una condanna a otto in quanto "dissociato", ed in seguito gli fu riconosciuta la libertà provvisoria. Vennero assegnate altre pene minori a personaggi legati all'organizzazione, che come Donat Cattin si erano in seguito distaccati dalla lotta armata, pur senza pentirsi.
Donat Cattin era figlio di Carlo Donat Cattin, uno dei massimi esponenti della DC. Marco era da tempo militante in Lotta Continua, passato nel 1976 alla lotta armata, già coinvolto nell'assalto all'Associazione Dirigenti FIAT.
Gli arresti decapitarono la struttura militare di Prima Linea, eliminando dall'azione tutti i membri più attivi e gli organizzatori.

https://it.wikipedia.org/wiki/Omicidio_di_Emilio_Alessandrini

Il giudice Alessandrini aveva scoperto connessioni tra terrorismo e gruppo Bilderberg

 Prima di essere ucciso da Prima Linea nel 1979, il giudice Emilio Alessandrini aveva già scoperto le connessioni tra terrorismo e gruppo Bilderberg, da un documento riservato, finora inedito, da lui ritrovato durante le indagini su Piazza Fontana. Si tratta del rapporto RSD/1Zeta n.230 del 5 giugno 1967 che descrive l’esistenza di un governo mondiale invisibile.
Lo scrive nel suo ultimo libro Ferdinando Imposimato, che arriva ad affermare (in un video su YOUMEDIA) che “Bilderberg è responsabile delle stragi”. Di conseguenza, oggi con Letta, come ieri con Monti, l’Italia è governata da membri dello stesso gruppo che in quegli anni armava il terrorismo. Il colpo di Stato attuato dal compagno Napolitano e dal gesuita Monti non è ancora finito, si continua con Enrico Letta (Bilderberg, Trilateral, Aspen) e con un rimpasto di ministri della stessa risma. Con la differenza che Monti non era stato eletto da nessuno ma era stato imposto da Napolitano, invece Letta non è stato eletto da nessuno ma è stato imposto da Napolitano. Nel mezzo vi siete beccati la farsa delle elezioni, i Dieci Saggi, la manovra berlusconiana che ha fatto saltare Bersani e spaccare il PD (chi mai avrà pagato quei cento franchi tiratori?), e la rielezione di Napolitano.
Come da programma, hanno illuso con elezioni impossibili, servite a riempire il parlamento d’inutili massaie, giacobini arroganti, sanculotti frementi di vendetta e così, mentre l’Italia veniva inondata dal peggior qualunquismo, il golpista Napolitano procedeva al secondo atto della farsa. Nominava dieci saggi (l’Italia scopre di avere dei saggi, incredibile: dov’erano lo scorso anno? Violante un saggio? È proprio la stagione dei miracoli!) a governare il pollaio.
Vinta la Guerra del Peloponneso, gli Spartani imposero agli Ateniesi l’oligarchia dei Trenta tiranni. Agli Italiani ne hanno concessi solamente dieci. Sarà per la crisi?
Tre di quei “saggi” sono confluiti nel secondo governo italiano di Bilderberg. Non avendo più politici, che cosa fa l’Italia del riciclo e del riciclaggio? Trasforma i tecnici in politici, ricicla professori universitari spacciandoli per statisti. Dopo la breve oligarchia dei Dieci, ecco il terzo e il quarto atto della farsa: l’inciucio del governo Letta-Alfano, prevedibile come la rielezione del presidente. Colui che il 14 aprile aveva dichiarato: “Non mi convinceranno a restare. Sarebbe ai limiti del ridicolo”.
Me lo vedo Napolitano, all’indomani delle elezioni di febbraio, rassicurare la Merkel (che a settembre avrà le proprie elezioni). Come pensa di agire, presidente, con Grillo che vuole farvi uscire dalla UE? Nessun problema, avrà risposto Napolitano: darò l’incarico a Bersani dicendogli di fare un governo con Berlusconi, al quale darò in contropartita qualche piccola riforma: l’IMU, la separazione non delle carriere ma delle funzioni dei magistrati, Equitalia e promettendogli una minor pressione fiscale. E se non basta, farò capire che per il bene dell’Italia dovranno rieleggere me. Ma in segreto dirò che me ne andrò entro un paio d’anni, giusto il tempo di calmare i grillini, concedendo qualcosa anche a loro. La Merkel avrà detto: allora non ho più bisogno di Monti? No! Avrà risposto il presidente bis.
Ma veniamo a oggi. Qualche settimana ancora e vedrete che Berlusconi farà cadere il secondo governo Bilderberg per andare di nuovo alle urne. Non durerà molto il grande inciucio. Hanno appena giurato e già un sottosegretario è stato silurato, un ministro accusato di razzismo nei confronti degli Italiani. Nell’Italia dei miracoli, alla corte dei miracoli, tutto diventa possibile. Un papa si dimette per la prima volta dopo secoli, un gesuita viene fatto papa per la prima volta nella storia, un presidente della Repubblica viene rieletto per la prima volta nella storia italiana. Un presidente del Consiglio ammette per la prima volta di essere del Bilderberg. Solo in Italia un comunista può diventare Capo dello Stato e una donna fiera di essere solo mezza italiana può diventare ministro.
Ci sono decine di gravi diritti violati in Italia, a cominciare da quello allo studio negato ai giovani, ma si dà priorità ai diritti degli stranieri con i quali si pretenderebbe di riempire un Paese che conta milioni d’Italiani senza lavoro. Io una volta ero statunitense, oggi mi considero cittadino del mondo. Ho sangue italiano, tedesco, ebraico, e vado fiero non dei cromosomi, bensì della mia personalità. Per questo non mi candiderei mai come ministro italiano.
Il vero pericolo oggi è il disordine. In Italia si è tornati all’era della scapigliatura. Al caos si aggiunge caos, alla sciocchezza ne fanno seguito altre. Invece, per risollevarvi, voi Italiani avreste bisogno di ordine e di autorevolezza. La soluzione non è in quel tagliatore di teste alla Robespierre che guida i grillini, agli ordini a sua volta e al soldo dei grandi banchieri che sostengono Monti e Letta: i Morgan e i Rockefeller, per ricordare i primi. Gesuiti, tutt’e due. I quali a novembre dello scorso anno, nella riunione straordinaria di Bilderberg a Roma, hanno stabilito le dimissioni di Monti per far spazio “in modo democratico” agli alleati grillini, e quelle del papa per mettere un gesuita dei loro. Via un gesuita per far posto a un altro. La soluzione ve la danno sempre loro, quelli del Bilderberg.
Che cosa aspettate, Italiani, a organizzarvi in modo intelligente? A privilegiare la cultura, la creatività e la bellezza, in un momento di oscurantismo? Siete maestri in questo. È quando è buio che si devono accendere le luci. Invece anche il secondo governo Bilderberg taglierà sulla cultura, vedrete. Potreste vivere ricchi se valorizzaste, attraverso il turismo, la vostra terra che ospita i tre quarti dei beni artistici del mondo. Li sprecate e vivete miseramente. Scuotetevi, finché in tempo, e sbrigatevi a mettere in ordine il Paese, altrimenti lo faranno le oligarchie straniere. Allora sì che verrà chiuso il pollaio.
ELIA MANDEL, Toscana, aprile-maggio 2013
http://www.imolaoggi.it/2013/05/27/il-giudice-alessandrini-aveva-scoperto-connessioni-tra-terrorismo-e-gruppo-bilderberg/