sabato 31 dicembre 2016

buon anno

la redazione del complotto del mantecatore augura un buon 2017 a tutti.

LA PAGLIUZZA MPS E LA TRAVE DEUTSCHE BANK - L’EUROPA ROMPE LE PALLE SUL SISTEMA BANCARIO ITALIANO MA NON VUOL VEDERE L’ESPOSIZIONE AI DERIVATI TOSSICI DELL’ISTITUTO TEDESCO - UNA SITUAZIONE CHE IL FONDO MONETARIO INTERNAZIONALE HA DEFINITO IL PEGGIOR FATTORE DI RISCHIO DI CREDITO GLOBALE

Nino Sunseri per “Libero quotidiano”

Guerra di nervi fra Italia e Germania in tema di banche. Berlino che chiede alla Bce di aumentare la vigilanza su Mps per avere la certezza che non siano in corso manovre strane. La parola d'ordine implicita è assai poco lusinghiera: basta con i lassismi e con i trucchi in salsa mediterranea preparati a Roma.

L'Italia che risponde con uno studio dell' Abi in cui dimostra che i derivati in portafoglio alle banche tedesche e, segnatamente alla Deutsche Bank sono molto più rischiosi di qualunque prestito andato a male. Le sofferenze sono un problema ma i titoli illiquidi che intasano i bilanci degli istituti del centro-nord sono esplosivo pura. Bombe ad altissimo potenziale. Da qui la richiesta dell' Abi alla Bce: anziché perdere tempo a esaminare il capello delle banche italiane perché non vi occupate della trave conficcata nell' occhio del sistema tedesco?

DEUTSCHE BANK DEUTSCHE BANK
Insomma il balletto continua. Gli italiani che si sentono perseguitati da una normativa europea inutilmente severa e la Germania che teme la catastrofe. Una tragedia potrebbe costringere i contribuenti tedeschi a dover pagare per le cicale mediterranee. La diagnosi che arriva da Francoforte a proposito di Mps è scoraggiante. Ha liquidità a dicembre per 4 mesi; erano 11 a novembre. Da gennaio a settembre ha subìto una fuga di depositi di 14 miliardi. Ne ha poi 47 di crediti deteriorati lordi, 28 netti, cioè non coperti da riserve, in aumento del 10 per cento nel 2016. I non performing loans (Npl) sono il male maggiore e comune delle banche italiane.

john cryan deutsche bank john cryan deutsche bank
Niente però a fronte dell' esposizione ai derivati tossici che rappresenta il grande vizio della Deutsche Bank. Una situazione che il Fondo monetario internazionale ha definito il peggior fattore di rischio di credito globale. Però Db non ha chiesto fondi pubblici né ha attivato alcuna procedura europea.

Proprio per questo il consiglio d' amministrazione di Mps è riunito a Siena per il nuovo piano industriale. Dovrà arrivare a Francoforte il più velocemente possibile. Forse già settimana prossima il vertice della banca potrebbe chiedere un appuntamento alla Vigilanza.
john cryan deutsche bank john cryan deutsche bank

Non meno incerto, anche se per altri motivi, il futuro di Popolare di Sondrio e Banca Popolare di Bari. Il termine per la trasformazione in Spa è scaduto ma non è ancora successo nulla. Il Consiglio di Stato ha bocciato la riforma e ora aspetta l' intervento della Corte Costituzionale. Il tribunale di Milano ha impedito alla Popolare di Sondrio di celebrare l' assemblea per il cambio di governance. Una gran confusione. Era diffusa l' opinione che il governo sarebbe intervenuto nel decreto Milleproroghe per sospendere i termini. Invece non è successo nulla. E ora? A Sondrio fanno sapere di essere fermi in attesa degli eventi.

i credit default swap di deutsche bank dal 2011 a oggi i credit default swap di deutsche bank dal 2011 a oggi
Nella lettera ai 182mila azionisti il presidente Francesco Venosta e l' amministratore delegato Pedranzini fanno presente che è tutto pronto per la trasformazione. Nel frattempo, però, ci tengono a sottolineare che i conti vanno bene. Nonostante ci si sia trovati a lavorare in un contesto difficile, incerto, possiamo anticipare dati di bilancio soddisfacenti, con la previsione di un adeguato utile d' esercizio, frutto della sola gestione ordinaria. Risultato ottenuto grazie a una discreta attività finanziaria e alla significativa riduzione delle rettifiche nette su crediti.

 http://www.dagospia.com/rubrica-4/business/pagliuzza-mps-trave-deutsche-bank-europa-rompe-palle-138606.htm

giovedì 29 dicembre 2016

“MONTE” DI PIETÀ - IL 70% DEI CATTIVI DEBITORI DI MPS NON SONO ARTIGIANI O COMMERCIANTI MA RICCHI IMPRENDITORI, COME LA FAMIGLIA DE BENEDETTI (CASO SORGENIA) O I MARCEGAGLIA, CHE A MARZO HANNO RICEVUTO UN NUOVO FINANZIAMENTO DI QUASI MEZZO MILIARDO, NONOSTANTE ABBIANO GIÀ 1,5 MILIARDI DI DEBITI

Giuliano Zulin per ''Libero Quotidiano''

titolo mps in 12 mesi titolo mps in 12 mesi
Natale è passato, ma il governo (e la Bce) si apprestano a fare un bel regalo agli italiani: una tassa di 251 euro a famiglia. L'altro ieri abbiamo scoperto che l'aumento di capitale di Montepaschi non sarà più di 5 miliardi, bensì di 8,8. Dei quali ben 6,5 saranno a carico del contribuente. Il conto dunque è presto fatto.

Basta dividere 6,5 miliardi per quasi 26 milioni di famiglie e spunta fuori l' obolo per Siena: 251 euro, appunto. Le associazioni dei consumatori hanno dato altri numeri, prendendo a riferimento tutta la dote del cosiddetto decreto salva-risparmio, 20 miliardi, votato a tempo di record dal Parlamento (dieci minuti esatti): 330 euro a italiano, compresi neonati e ultracentenari, che fanno 774 euro a famiglia. Che sberla, eh...
RENZI MPS RENZI MPS

Però quello che fa più arrabbiare è il caso Mps. Innanzitutto per un motivo politico: fino a fine novembre la banca più antica del mondo teneva botta, ma dopo il referendum è scattata la fuga di correntisti e risparmiatori per timori di un crac. Da qui l' allargarsi del buco e la richiesta della Bce di iniettare più soldi nelle casse malandate di Siena.

Eppure l'idea di fare le pulizie finali dalle sofferenze nei bilanci è di fine luglio. Perché si sono sprecati cinque mesi? Lo capiamo il motivo: il governo Renzi non voleva usare denari pubblici per salvare l'istituto che fu del Pd. Va bene, ma quei 3,8 miliardi aggiuntivi? In fondo sono soldi nostri, no? È come aver buttato al vento il gettito della tassa sulla prima casa...

MPS MPS
Quello che però fa veramente incazzare è anche la gestione allegra di Siena nel concedere prestiti. Ci hanno spiegato che le banche sono in crisi perché da otto anni il Pil è agonizzante, per cui molti finanziamenti alle imprese si sono trasformati in sofferenze. Giusto, peccato che, a un'analisi sommaria, si scopra che il 70% dei cattivi debitori del Monte non siano l' artigiano o il commerciante travolti dalla crisi.

carlo de benedetti carlo de benedetti
No, precisamente il 69,7% dei crediti in sofferenza erano prestiti a ricchi. Neanche 10mila clienti in tutto. In particolare le pratiche con importi compresi tra uno e tre milioni rappresentano il 24,3% delle sofferenze per un valore di quasi 2,5 miliardi, mentre quelle superiori ai tre milioni sono il 32,4%, per un valore di oltre 3 miliardi.

LA LISTA
Chi sono questi signori? Qui sta il vero mistero di Mps. Perché tutta questa fretta nello statalizzare la banca? Forse per non far vedere chi sono i signori che hanno tirato il pacco alla banca? La lista dei cattivi pagatori è il vero tesoro, forse ormai l'unico, dell'istituto. E chi la conserva tiene per le palle tutti i potenti d'Italia, perché è quasi inevitabile che imprenditori, politici e vip abbiano avuto rapporti con il terzo istituto del Paese...

sorgenia sorgenia
Noi sappiamo alcuni nomi, quelli che si possono ricostruire dai vecchi comunicati di Mps. E già ci bastano per farci salire la pressione. Tipo la famiglia De Benedetti. Ricordate Sorgenia? A un certo momento il gruppo energetico non stava più in piedi, oberato da 600 milioni di perdite. Le banche che avevano finanziato le attività della società chiedevano di rientrare dei loro prestiti, ma dalle parti dell'Ingegnere non ne hanno voluto sapere di metter mano al portafogli. Così Mps e le sue sorelle hanno dovuto convertire i crediti in azioni, mettendosi poi a gestire l'azienda.

emma marcegaglia emma marcegaglia
E poi c' è la storia del gruppo Marcegaglia. La società attiva nell' acciaio di proprietà di Antonio ed Emma Marcegaglia. A marzo hanno ricevuto un nuovo finanziamento di quasi mezzo miliardo, nonostante abbiano già 1,5 miliardi di debiti. Soldi che sulla carta serviranno ad agevolare i piani di sviluppo del gruppo. Anche qui, ci ha messo del suo Mps. Sette anni durerà il prestito. Quando la liquidità di Siena è appena di quattro mesi, come certificato dalla Bce.

IL CAVALLO DI TROIKA
Ecco il terzo motivo per non stare sereni, dopo il varo del decreto salva-risparmi. La Banca centrale europea, insieme all'Unione Europea, ormai decideranno il nostro futuro più di quanto non lo facciano già. La questione è semplice: la Ue è anche disponibile a concederci un aumento di 20 miliardi del debito pubblico per mettere in sicurezza le banche, anche se nei trattati dovremmo invece diminuirlo...

IL TITOLO MPS MONTEPASCHI DA LUGLIO 2015 A GENNAIO 2016 IL TITOLO MPS MONTEPASCHI DA LUGLIO 2015 A GENNAIO 2016
Perché? Beh, ci penserà Bruxelles a far rispettare le regole del Fiscal Compact, cioè diminuire il debito un tot all' anno, nelle prossime leggi di bilancio. Come dire: aumenti il debito? Va bene, taglierai di più la spesa. Oppure aumenterai le tasse, tipo quella di successione che è troppo bassa rispetto alla media Ue (sostengono sempre gli eurocrati), o quella sulla casa (ricordate i mugugni dopo che Renzi cancellò la Tasi?). In ogni caso il conto arriverà a noi.

Tutti capiscono che non si possono far saltare le banche, perché non sono imprese come le altre, però è da incoscienti perdere tempo per poi farsi dettare gli interventi da Bruxelles o da Francoforte. Dopo non lamentiamoci se nel 2018 la gente voterà Salvini o Grillo. Il cosiddetto populismo non nasce sugli alberi: è figlio del dilettantismo di chi ha gestito l' Italia fino ad ora.

 http://www.dagospia.com/rubrica-4/business/monte-piet-70-cattivi-debitori-mps-non-sono-artigiani-138450.htm

martedì 20 dicembre 2016

LA MALEDIZIONE DEL FMI - LAGARDE CONDANNATA PER LO SCANDALO TAPIE/ADIDAS, MA IL BOARD DEL FONDO LE RINNOVA LA 'PIENA' FIDUCIA - LEI: 'HO SEMPRE AGITO NELL'INTERESSE PUBBLICO, NON FARÒ APPELLO'. BEH, IN QUESTO E' COERENTE: NON LO FECE NEANCHE CONTRO IL FOLLE ARBITRATO CHE RICONOBBE 403 MILIONI AL FURBO FINANZIERE CONVERTITO AL SARKOZISMO

.FMI ESPRIME 'PIENA FIDUCIA'' IN LAGARDE 
(ANSA) - Il board del Fmi esprime ''piena fiducia'' in Christine Lagarde e nella ''sua capacita' di continuare a portare avanti'' l'incarico di direttore generale del Fondo. Lo afferma il Fmi al termine della riunione del board per discutere gli sviluppi in Francia di Lagarde.
christine lagarde

2.LAGARDE, SEMPRE AGITO IN INTERESSE PUBBLICO 
 (ANSA) - Christine Lagarde si dice delusa dalla sentenza in Francia sul caso Tapie e si difende: ''in tutta la mia vita professionale, ho svolto i miei compiti con responsabilita' e con chiara attenzione all'interesse pubblico''. Lo afferma Lagarde, sottolineando che non presentera' appello contro la decisione.

 ''C'e' un punto in cui bisogna fermarsi, voltare pagina e andare avanti. Sono contenta di non presentare appello e di concentrare tutta la mia attenzione, i miei sforzi , la mia energia e il mio entusiasmo alla mia missione al Fmi'' mette in evidenza Lagarde.


3.LAGARDE CONDANNATA
Stefano Montefiori per il Corriere della Sera

lagarde sarkozy tapie locandina
La Corte di giustizia della Repubblica francese a sorpresa ha dichiarato la direttrice generale del FMI, Christine Lagarde, colpevole di negligenza. Nel 2008 l' allora ministra delle Finanze non fece ricorso contro la decisione del tribunale arbitrale che attribuiva 400 milioni di soldi pubblici all' affarista Bernard Tapie.

Lagarde rischiava un anno di prigione con la condizionale e 15 mila euro di ammenda.
Pur riconoscendo la sua colpevolezza la Corte ha preferito dispensarla da qualsiasi pena, valutando «la personalità», la «reputazione» e il fatto «che all' epoca Lagarde era occupata a lottare contro la crisi finanziaria internazionale».

Christine Lagarde, 60 anni, si trova adesso in una situazione delicata, che sarà valutata dal board del Fondo monetario internazionale pronto a riunirsi nelle prossime ore. È possibile che l' ex ministra francese sia invitata a dimettersi dalla carica di direttrice generale, anche se non è previsto alcun automatismo.

Dopo la pessima esperienza con il predecessore francese Dominique Strauss-Kahn il FMI ha sempre ribadito in questi anni la completa fiducia in Lagarde, rinnovando lo scorso febbraio l' incarico per un secondo mandato quinquennale. E il governo socialista francese, anche se di segno opposto rispetto a quello di cui faceva parte Lagarde, ieri non le ha fatto mancare il sostegno.
lagarde e sarkozy su un tapie in fiamme

«Christine Lagarde esercita il suo mandato al FMI con successo e il governo mantiene la fiducia nella sua capacità di esercitare le sue responsabilità», si legge in una nota del ministro delle Finanze Michel Sapin. A fine 2007 Lagarde, allora ministro sotto la presidenza Sarkozy decise di ricorrere a un arbitrato privato per chiudere in fretta il contenzioso tra Bernard Tapie e Crédit Lyonnais per la cessione di Adidas.

Nel luglio del 2008 il tribunale arbitrale stabilì che il «Consortium de réalisation», ovvero la struttura pubblica incaricata di liquidare il passivo del Crédit Lyonnais (in sostanza lo Stato francese) avrebbe dovuto risarcire Tapie con la cifra record di 403 milioni.

BERNARD TAPIE
Lagarde preferì non fare ricorso, ed è per questo che è stata dichiarata «colpevole di negligenza». Durante il dibattimento la presidente della Corte, Martine Ract Madoux, ha incalzato Lagarde dicendo che «quella decisione del tribunale arbitrale è stata un pugno nello stomaco, avrebbe dovuto farla reagire!». E Bruno Bézard, che all' epoca dirigeva l' Agenzia delle partecipazioni statali, ha aggiunto che «davanti a una decisione così scandalosa, anche se avessimo avuto solo un' occasione su 1000 di vincere, bisognava ricorrere in appello».

In questi anni Lagarde è stata sospettata di avere voluto favorire consapevolmente Bernard Tapie, uomo d' affari ed ex ministro nel governo socialista all' epoca di Mitterrand, poi entrato nelle grazie del presidente Nicolas Sarkozy.
Ma quella complicità non è stata dimostrata.

Quindi una decisione a metà - «colpevolezza senza pena» - che verrà valutata dal board FMI in una riunione presieduta dal componente più anziano, il russo Aleksei Mozhin.

http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/maledizione-fmi-lagarde-condannata-scandalo-tapie-adidas-ma-137998.htm

lunedì 19 dicembre 2016

Esplora il significato del termine: IL CASO TAPIE Francia, atteso il verdetto su Lagarde La direttrice generale del Fmi accusata di aver permesso una sottrazione di fondi pubblici pari a 403 milioni per «negligenza»quando era ministra dell’Economia di Redazione EsteriIL CASO TAPIE Francia, atteso il verdetto su Lagarde La direttrice generale del Fmi accusata di aver permesso una sottrazione di fondi pubblici pari a 403 milioni per «negligenza»quando era ministra dell’Economia di Redazione Esteri

La giustizia francese si esprime oggi sul caso della direttrice del Fondo monetario internazionale Christine Lagarde, accusata di aver consentito «per negligenza» a una immensa sottrazione di fondi pubblici (oltre 400 milioni) quando era ministro dell’Economia (2007-2011) con Sarkozy presidente. La Corte di giustizia della Repubblica emetterà la sua sentenza sull’arbitrato fra l’uomo d’affari ed ex ministro di Mitterand, Bernard Tapie, e la banca Credit Lyonnais. La Lagarde è accusata di aver favorito il controverso uomo d’affari marsigliese nell’arbitrato che nel 2008 pose fine alla contesa sulla proprietà del gruppo Adidas e che costò alle casse dello Stato la somma di 400 milioni di euro. 
Il processo
Nel corso delle udienze del processo, lungo tutta la scorsa settimana, la Lagarde ha ammesso di aver mal esercitato il suo potere di vigilanza, ma ha rivendicato di aver agito in buona fede; il procuratore della Repubblica nella sua arringa finale ne ha chiesto l’assoluzione: la sentenza è attesa per le 15.
Le indagini
Quel che non torna agli inquirenti, e neanche allo Stato francese che poi si è costituito parte civile, è come sia stato possibile che Christine Lagarde e Stéphane Richard (oggi amministratore delegato del gruppo di telecomunicazioni Orange, messo nei mesi scorsi sotto inchiesta per truffa e favoreggiamento in questa vicenda), all’epoca rispettivamente ministra delle Finanze e direttore di gabinetto, a fine 2007 abbiano deciso di ricorrere irritualmente a un arbitrato privato per risolvere il contenzioso tra Tapie e il Crédit Lyonnais o meglio tra Tapie e il «Consortium de réalisation», cioè la struttura pubblica incaricata di liquidare il passivo della banca nel frattempo fallita. Quell’arbitrato finì con una sentenza clamorosa: il «Cdr» ossia lo Stato francese venne condannato a pagare all’uomo d’affari 285 milioni più interessi, ossia in totale 403 milioni. Soldi pubblici, ma a nessuno venne in mente di fare ricorso. Tolti i debiti e gli arretrati fiscali, Tapie si mise in tasca tra i 200 e i 220 milioni di euro. 
All’epoca di Sarkozy presidente, Bernard Tapie frequentava spesso l’Eliseo e prodigava i suoi consigli all’amico Nicolas. Ecco perché molti — come per esempio il presidente del MoDem François Bayrou — trovarono scandalosa la decisione della ministra Christine Lagarde e del suo braccio destro Stéphane Richard di tagliare corto con la giustizia ordinaria e nominare tre arbitri.

http://www.corriere.it/esteri/16_dicembre_19/francia-atteso-verdetto-lagarde-tapie-cd0d707e-c5d3-11e6-81c3-386103f9089b.shtml

martedì 6 dicembre 2016

MNUCHIN, IL PREDESTINATO DAL NOME IMPRONUNCIABILE - CHI È IL SEGRETARIO AL TESORO DI TRUMP: FIGLIO DI UN SUPER-BANCHIERE, 20 ANNI IN GOLDMAN SACHS, PRODUTTORE DI ''X-MEN'', FINANZIATORE DEI DEMOCRATICI, ''BRUTTINO, UN PO' SFIGATO'', MA IMPLACABILE - È IL PALAZZINARO TOM BARRACK A PORTARLO NEL CERCHIO MAGICO DELL'AMICO DONALD

Fabrizio Goria per il ''CorrierEconomia - Corriere della Sera''

steven mnuchin
Finanziere, produttore cinematografico, filantropo, nerd. Tutto nella stessa persona. Questo è Steven Mnuchin, il prossimo segretario del Tesoro statunitense sotto l' amministrazione di Donald Trump, fino ai trent' anni considerato il classico figlio di papà e oggi diventato la persona chiave della nuova politica economica americana.

Steven è un predestinato, ma non ha avuto problemi ad essere apprezzato per il suo lavoro e la sua dedizione alla causa. Negli ambienti finanziari di Washington si fa infatti notare come «se è vero che suo padre lo ha introdotto nell' élite bancaria di New York, è altrettanto vero che tutto ciò che ha guadagnato lo ha guadagnato sul campo». Vale a dire, sgobbando fino a 18 ore al giorno dietro ai dossier di Goldman Sachs, il suo datore di lavoro per quasi un ventennio, lo stesso che fu del padre e mentore, Robert Eliot Mnuchin.
steven mnuchin con la moglie

Fu infatti lui che trasmise a Steven non solo la passione per lo studio (entrambi laureati a Yale), ma anche quella per l' arte, dato che Robert fondò la Mnuchin Gallery a New York, considerata ancora oggi uno dei centri nevralgici dell' élite finanziaria della Grande Mela.

Nonostante i natali, la storia di Steven non è stata così semplice come si può immaginare. Le pressioni su di lui furono molte, data la lucentezza della stella del padre in Goldman Sachs. Non è un caso che il fratello, Alan, abbia optato per altre università, Wharton School per la laurea e Chicago per il master, e ora, dopo dodici anni in Goldman e tre anni a Lehman Brothers, sia in una società indipendente di consulenza fiscale, la AGM Partners LLP.



Tanto è stato ribelle Alan, spiegano i bene informati di Washington, quanto è stato diligente Steven. «È il classico nerd, un po' sfigato, bruttino, un po' monotematico», spiega sorridendo un partner di Hamilton Place Strategies, primaria società di consulenza della capitale statunitense. «Quello che è certo, tuttavia, è che Mnuchin sa come funziona il mondo, sa cosa vuole, sa come ottenerlo e sa come gestire le persone», continua il lobbista.

Il carattere 
Sono proprio il decisionismo e il pragmatismo ad aver portato Mnuchin al posto di successore di Jacob Lew al Tesoro. È partito come «figlio di Rob Mnuchin» e in breve tempo, a Goldman, ha scalato le gerarchie. Fino a garantirsi nel 2000, si narra pagando in contanti, un appartamento duplex - il numero 8/9A, per la precisione - da 600 metri quadri al 740 di Park Avenue, nel palazzo considerato fra i più prestigiosi di New York, costruito nel 1929 da James T. Lee, il nonno di Jacqueline Kennedy Onassis. Del resto, quando uscì da Goldman Sachs, nel 2002, il suo conto in banca vedeva una cifra ragguardevole: poco più di 46 milioni di dollari, fra titoli e stipendi.
oliver stone steven mnuchin, chris o donnell

Finita l' epoca Goldman, Mnuchin decise di prendersi un po' di tempo libero per stare con la moglie Heather, dalla quale divorzierà nel 2014. Ma la passione per la finanza, o meglio il suo essere monotematico, ha avuto la meglio. Nel 2009, dopo il crac di Lehman Brothers, decide di sfruttare i suoi contatti per effettuare un' operazione considerata fra le più complicate: comprare IndyMac Bank dalla Federal deposit insurance corporation (Fdic) col fine di salvarla e renderla profittevole. Mnuchin chiama quindi direttamente il finanziere George Soros, che lo stima, e iniziano a lavorare sul problema di IndyMac, chiamandola OneWest Bank.

L' operazione riesce ed entrambi sorridono, dato che il team di salvataggio torna a casa con dividendi totali per 1,75 miliardi di dollari.
Altri goal Mnuchin non si ferma, però.
TRUMP MNUCHIN

Prima compra una villa da 26,5 milioni di dollari a Bel Air da Benjamin Nazarian, esponente della famiglia con più possedimenti immobiliari fra Beverly Hills e Bel Air, appunto. Poi comincia ad appassionarsi sempre di più ai blockbuster hollywoodiani. Produce Avatar, American Sniper, X-Men . Film che piacciono, film che vendono, film che fanno guadagnare. E Mnuchin reinveste i suoi soldi sia nella galleria d' arte del padre sia in beneficenza sia nelle campagne del Democratic Party, su consiglio di Soros. Tutto funziona per anni. Dopo un po' qualcosa cambia.

In una delle tante cene a cui partecipa Mnuchin a Los Angeles conosce Thomas Barrack, un eccentrico finanziere vicino a Trump. In realtà, si conoscevano già di vista, ma non c' era mai stata l' occasione di discutere di politica.

steven mnuchin
Barrack, amico fraterno di Trump, spiega a Mnuchin gli obiettivi del tycoon newyorkese e lo convince a entrare nel team della campagna elettorale. Così, si arriva ai giorni nostri, con un Mnuchin che decide di mettere in campo tutta la sua rubrica telefonica per sostenere Trump. Fino a diventare il suo uomo al Tesoro.

Per Mnuchin arriva il momento della verità. E potrà farlo a cuor leggero, dato che ha già superato il prestigio del padre. Tuttavia, per passare alla storia dovrà evitare che l' economia statunitense finisca in recessione dopo quasi un decennio di stimoli monetari.

http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/mnuchin-predestinato-nome-impronunciabile-chi-segretario-137172.htm

lunedì 5 dicembre 2016

Perché questa alluvione di liquidità? FABIO SDOGATI

Perché questa alluvione di liquidità?
Soltanto chi sa nuotare si salverà da questa crisi?
Perché i governi europei ci stanno imponendo questa recessione?
Abbiamo peccato ed ora dobbiamo espiare?
O ci sono altre ragioni?
Una storia di distribuzione del reddito, globalizzazione, rendite finanziarie
La crisi corrente fu rivelata per la prima volta al grande pubblico europeo il 9 agosto 2007, quando una grande banca convocò una conferenza stampa per comunicare che tre dei suoi fondi comuni di investimento non erano solventi. Il 2009 è l’anno in cui è stata registrata la peggior crisi degli ultimi 80 anni, quanto meno se misurata dal tasso di contrazione del prodotto interno lordo. La peggiore fino ad ora, perché sappiamo che il 2012 sarà pesante, ma non sappiamo ancora quanto.
Dal momento che chi scrive appartiene alla schiera, evidentemente in via di estinzione, di coloro che credono che le autorità di politica economica esistono per opporsi alle crisi e che stimolare l’economia (qualunque economia) è possibile, in questo lavoro ci si chiede perché le combinazioni di politica fiscale e monetaria adottate negli ultimi quattro anni abbiano avuto l’effetto di produrre una recessione in Europa e una crescita positiva ma tutto sommato modesta negli Usa.
L’indagine consente di verificare che, nella maggior parte dei paesi, combinazioni appropriate di politica monetaria e fiscale furono adottate soltanto nella seconda metà del 2008 e nella prima del 2009, e che da allora le misure di politica economica adottate nell’area euro in particolare non sono state dirette alla ripresa e alla crescita. Perché?
  1. Perché si è voluto imporre al popolo europeo una recessione tanto brutale? L’evoluzione della combinazione di politica fiscale e politica monetaria negli ultimi quattro anni e mezzo mostra che nel 2008 l’ipotesi di un rilancio dell’economia mediante lo stimolo fiscale era ancora un tema di discussione, ma che non lo è più stato da allora. In media i governi europei hanno adottato, e si sono impegnati ad adottare per il future prevedibile, politiche fiscali aggressivamente recessive; e la Banca Centrale Europea ha adottato una politica monetaria espansiva tanto quanto mai prima, nonostante abbia accumulato per anni evidenza empirica che le espansioni non hanno alcun effetto sull’economia reale, la produzione e il consumo, gli investimenti e le esportazioni.
  2. Attraverso quali canali l’enorme ammontare di liquidità immesso nel sistema bancario tornerà in rapporto con il settore reale dell’economia? In questo lavoro avanzo l’ipotesi che  la combinazione di immensi ammontari di liquidità detenuti dalle banche da un lato, e le politiche fiscali restrittive condotte prevalentemente attraverso tagli alle spese e miranti alla riduzione dei deficit e dei debiti pubblici sono condizioni necessarie e sufficienti a:
    • finanziare una massiccia ondata di privatizzazioni e vendita di patrimonio pubblico, apparentemente il solo modo in cui i governi europei sembrano riuscire ad immaginare una via di uscita dalla recessione;
    • accelerare il processo di formazione del capitale in paesi a basso reddito pro capite – i cosiddetti ‘paesi emergenti’, quelli cioè in grado di generare tassi di profitto sufficientemente alti da soddisfare la domanda di rendite finanziarie in Europa come, in generale, in paesi ad alto reddito pro capite.
    • https://scenarieconomici.com/2012/05/29/perche-questa-alluvione-di-liquidita/