venerdì 13 novembre 2020

SOVIETICI E NAZISTI LO HANNO FATTO PER ANNI: USANO IL TERRORE PER CREARE...

profezia

DA GIULIO TARRO:
"Giulio Tarro (virologo di fama internazionale):
"A brevissimo lo Stivale si colorerà tutto di rosso.
E durerà fino a maggio.
La notizia del vaccino serve per farci accettare il lockdown, nella convinzione che a brevissimo saremo liberi.
Invece non arriverà nessun vaccino.
Almeno non prima dell’estate.
Il lockdown durerà fino a maggio.
Giusto il tempo di portare a termine l’operazione.
Una volta che l’intero sistema economico sarà collassato, la grande speculazione finanziaria passerà all’incasso e si porterà via tutto a prezzi stracciati.
Come da copione.
Pochi di noi rimarranno in piedi.
Il “Salviamo il Natale” è il nuovo “Durerà solo 15 giorni” di marzo.
Serve per far entrare il bestiame nel recinto (o meglio, nel mattatoio). Dal quale non uscirà più.
Il nostro sistema sanitario è di nuovo in ginocchio.
Non per il virus.
Per la nostra totale disorganizzazione (organizzata).
I complici nostrani di questo scempio epocale hanno fatto di tutto affinché la situazione si ripetesse.
Hanno fatto sparire LA CLOROCHINA.
Non hanno potenziato LA RETE DI MEDICINA TERRITORIALE per curare i pazienti a casa e abbattere il modello ospedale-centrico, totalmente fallimentare contro questo virus.
Non hanno ufficializzato, ancora oggi, un valido ed efficace PROTOCOLLO NAZIONALE DI TERAPIA DOMICILIARE, nonostante i farmaci che smorzano sul nascere le tempeste citochiniche (evitando che il paziente giunga in ospedale in condizioni critiche) siano disponibili da oltre sette mesi.
Il problema non è il virus.
Il problema è la nostra disorganizzazione (meticolosamente) organizzata.
Il resto l’ha fatto come al solito LA NOSTRA “INFORMAZIONE” che ha criminosamente contribuito a mettere in difficoltà il sistema sanitario generando una massa incontrollabile di persone terrorizzate che al primo starnuto ora, comprensibilmente, si riversano negli ospedali.
La paura è stata indotta, ingigantita e strumentalizzata.
Hanno scaricato la colpa sulla movida estiva o su qualunque cosa gli capitasse a tiro.
Invece di prendersela con chi (pur avendo tempo e strumenti) non è stato in grado di (non ha voluto) permettere che la gente vivesse la propria vita in piena libertà, senza il bisogno di alcuna restrizione.
I nostri medici, ancora una volta le vittime principali, oggi invocano il lockdown.
Si vedono arrivare di tutto, senza il filtro determinante (volutamente castrato) della medicina territoriale.
Se a marzo ciò si poteva comprendere, oggi va condannato e perseguito penalmente (a partire dai vertici del Ministero della Sanità).
La paura indotta e strumentalizzata ha fatto perdere la ragione a molti di noi.
Molti sono stati portati addirittura ad invocare le restrizioni.
Molti si indignano e denunciano se vedono per strada persone che compiono gesti quotidiani, naturali, umani.
Sembra di essere tornati ai tempi di Goebbels che indottrinò l’intero popolo tedesco.
Mentre le nostre forze dell’ordine non si oppongono per nulla.
Come i nazisti che a Norimberga dissero che avevano solo seguito degli ordini, che era il loro lavoro, che avevano rispettato delle regole, anche se assurde.
Tutto questo però non ci deve assolvere dalle nostre responsabilità.
Ci stanno portando via tutto.
Il tempo prima di tutto.
Poi la libertà, il lavoro, la dignità e le gioie della vita.
Se non reagiamo, in maniera pacifica ma con clamorosa partecipazione, la colpa più grande rimarrà la nostra.
Coraggio."

sabato 7 novembre 2020

Colpo di Stato negli USA: il Nuovo Ordine Mondiale non vuole lasciare andare l’America. Trump pronto alla controffensiva

Colpo di Stato negli USA: il Nuovo Ordine Mondiale non vuole lasciare andare l’America. Trump pronto alla controffensiva: di Cesare Sacchetti Stava tutto procedendo apparentemente senza alcun intralcio. Il conteggio delle schede nel cuore della notte elettorale americana del 3 novembre sembrava procedere senza partico…

di Cesare Sacchetti

Stava tutto procedendo apparentemente senza alcun intralcio. Il conteggio delle schede nel cuore della notte elettorale americana del 3 novembre sembrava procedere senza particolari difficoltà.

Ad un tratto, qualcosa di imprevedibile è accaduto. In cinque diversi stati chiave che da sempre sono decisivi per assegnare la presidenza degli Stati Uniti, gli scrutatori smettono di contare.

Tutti quanti, allo stesso identico momento.

Non si è mai visto in una elezione americana. In quel momento, Trump aveva guadagnato già 213 grandi elettori contro i 225 di Biden.

Trump era in vantaggio in tutti e cinque gli stati chiave.



Se il conteggio fosse andato avanti senza intralci, il presidente in carica avrebbe superato agevolmente la quota necessaria di 270 voti per restare alla Casa Bianca.

Invece è arrivato il segnale. Tutti hanno smesso di contare.

Occorreva sabotare la probabile vittoria di Trump. E’ stato in quel momento che si è messa in moto quella che probabilmente può essere definita la più grande macchina di frode elettorale mai vista negli USA.

Joe Biden, il candidato democratico campione di gaffe, se l’era lasciato scappare prima delle elezioni americane.

Aveva confessato che il suo partito e il deep state avevano allestito “la più grossa organizzazione di frode elettorale” mai vista nella storia d’America.

Non appena il conteggio si è interrotto e sono iniziati ad arrivare nel cuore della notte i famigerati voti postali, non è stato difficile capire che quanto detto da Joe Biden stava iniziando ad avverarsi.

In Wisconsin, sono arrivati ad urne chiuse 169mila voti postali e tutti sono andati a Joe Biden. Il 100%. Biden dunque sembra essere il primo candidato della storia che è stato in grado di non lasciare agli avversari nemmeno un voto.




In Michigan, altro stato chiave, sono arrivati a notte fonda altri 200mila voti postali che sono andati tutti anch’essi a Joe Biden.

A quanto pare, tutti quelli che votano per posta sono “stranamente” tutti elettori di Biden.

Il sospetto di frode elettorale è iniziato a diventare sempre più concreto.

Trump si è presentato davanti alla telecamere e ha iniziato a denunciare quanto stava accadendo.

Non si era mai visto che il conteggio fosse sospeso contemporaneamente e che fossero conteggiati voti che invece non avrebbero dovuti essere nemmeno presi in considerazione perché giunti a tempo scaduto.

La portata della frode elettorale sembra avere dimensioni ancora più grandi di quelle già riscontrate.

Sono state mostrate le prove di come abbiano votato per posta persone morte nel 1984 e che oggi, se fossero in vita, avrebbero 120 anni.

La macchina della frode elettorale che vuole mettere a tutti i costi Joe Biden nella Casa Bianca è stata in grado di far votare i morti per il suo candidato.

Gli stessi esponenti del partito lo avevano annunciato.

Nancy Pelosi, già nota per aver avviato il tentativo illegale di impeachment contro Trump rovinosamente naufragato al Senato, aveva detto chiaramente che indipendentemente dal conteggio dei voti, Biden il 20 gennaio avrebbe giurato come prossimo presidente degli Stati Uniti.

Il deep state dunque aveva già preso la sua decisione.

Trump, in un modo o nell’altro, doveva lasciare la Casa Bianca.

Gli annunci e i piani del sistema erano stati condivisi già nei mesi passati. Il think-tank “Transition Integrity Project”, del quale fanno parte massimi esponenti dell’establishment come John Podesta, già consigliere di Hillary Clinton, aveva elaborato uno scenario che prevedeva l’intervento delle forze armate qualora Trump si fosse rifiutato di lasciare la Casa Bianca in caso di sconfitta.

La sconfitta nella loro idea sarebbe stata il risultato di una elezione truccata.

Il deep state ovviamente già sapeva che Trump non avrebbe accettato la frode e si sarebbe opposto e qui, secondo i piani dei falchi di Washington, dovrebbero entrare in gioco gli elementi militari del Pentagono al soldo del deep state per rimuovere il comandante in capo con la forza.

Il tentativo di golpe in atto dunque era stato ampiamente preparato e i media mainstream ne fanno parte pienamente.

Sono loro infatti che stanno completamente censurando le notizie e i fatti che riguardano i brogli avvenuti in America, e sono sempre loro che stanno facendo passare il falso messaggio di un Joe Biden che si avvicina alla Casa Bianca senza la minima ombra di irregolarità.

I media ormai hanno assunto la funzione di agenti della sovversione impegnati platealmente nel tentativo di rovesciare un capo di Stato.

I social si sono uniti nel piano quando in questo stesso momento stanno censurando apertamente i tweet del presidente degli Stati Uniti.

E’ una manovra a tenaglia. Tutte le derivazioni del sistema stanno attaccando in branco Donald Trump per costringerlo a firmare la resa e a lasciare la Casa Bianca.

Trump comunque non era impreparato a questa eventualità. Sapeva che la palude del deep state avrebbe cercato di rimuoverlo con la forza.

Sapeva che tutte le istituzioni asservite da tempo al mondialismo avrebbero dato vita al più grande tentativo di sovversione mai visto in America e nel mondo.

Il presidente ha preso le sue dovute contromisure. Nelle schede elettorali sembra siano stati inseriti degli isotopi non radioattivi per distinguerle dalle schede fasulle che sono in circolazione.

Fonti molto vicine all’amministrazione Trump hanno fatto sapere allo stesso tempo che le prove di questo complotto sono semplicemente enormi e che il presidente risolverà la questione nel giro di 1-2 settimane davanti alle corti competenti.

Trump non si lascerà rubare l’elezione. Il comandante in capo sapeva già in anticipo che avrebbero tentato questa enorme frode, e ha lasciato che il deep state andasse avanti.

Ora avrà l’occasione di dimostrare al mondo intero quanto è corrotto il sistema e potrà dare un altro colpo mortale agli eversori presenti nei palazzi del potere.

Trump, più semplicemente, ha dato abbastanza corda al deep state perché potesse impiccarsi con le sue mani.

Il Nuovo Ordine Mondiale non vuole perdere l’America

Questo è comunque il disperato e, probabilmente ultimo, colpo di coda di un sistema profondamente marcio e infetto.

Il mondialismo ha scatenato tutta la sua furia e ha dato il segnale ai suoi agenti infiltrati praticamente in ogni istituzione nazionale per rovesciare l’esito del voto.

Il mondialismo sta giocando questa ultima carta per cercare di riprendersi disperatamente il controllo dell’America.

Non era previsto, nei loro piani, che la Casa Bianca finisse in un mano ad un uomo che ha interrotto il duopolio dei presidenti repubblicani e democratici scelti tra le stanze del gruppo Bilderberg o tra i boschi della California nel raduno del Bohemian Grove, dal quale sono usciti almeno quattro presidenti come Nixon, Reagan, Clinton e Bush.

L’America è stata per decenni saldamente nelle mani del Nuovo Ordine Mondiale.

E’ stato questa rete di potere bancario, finanziario, industriale e militare a decidere il percorso di questa nazione.

Prima ancora che la seconda guerra mondiale volgesse al termine, la massoneria aveva già stabilito da tempo che l’America avrebbe avuto la missione di condurre il mondo verso il Nuovo Ordine Mondiale.

Manly P. Hall, uno dei massoni più influenti al mondo, scrisse nel 1944 un libro intitolato “Il destino segreto dell’America”, nel quale spiegava perfettamente quali erano le intezione delle élite massoniche per l’America.

Il destino segreto di questa nazione era quello di farsi guida del disegno mondialista.

La superpotenza economica e militare di questo Paese è stata utilizzata come arma di disciplina nei confronti delle altre nazioni che non hanno voluto obbedire agli ordini di Washington.

Il deep state è stato il braccio armato operativo che ha avuto il compito di rovesciare i governi e invadere militarmente i Paesi che si rifiutavano di servire gli interessi della cabala globalista.

L’interventismo americano è stato una diretta conseguenza della volontà mondialista.

Occorreva un gigante militare ed economico che fosse in grado di schiacciare tutti coloro che si fossero messi sulla strada del Nuovo Ordine Mondiale.

Il potere massonico scelse l’America.

Chiunque si sia messo sulla strada del Nuovo Ordine Mondiale ha pagato un caro prezzo.

Salvador Allende, il presidente del Cile, fu rovesciato in un colpo di Stato nel 1973 orchestrato dalla CIA e supervisionato da Henry Kissinger, allora segretario di Stato nell’amministrazione Nixon, per via della sua intenzione di nazionalizzare le riserve di rame.

Aldo Moro, presidente della Democrazia Cristiana e già ministro degli Esteri, fu rapito e ucciso dalle Brigate Rosse nel 1978 dopo aver ricevuto minacce di morte proprio dallo stesso Kissinger che lo considerava un intralcio verso i piani del potere mondialista per l’Italia stabiliti dal club di Roma.

Il club di Roma, altro potentissimo organo del globalismo fondato da Rockefeller, decretò infatti già negli anni’70 che l’Italia avrebbe dovuto essere deindustrializzata e denatalizzata per favorire la definitiva ascesa del Nuovo Ordine Mondiale, verso il quale l’esistenza della culla del cristianesimo mondiale e dell’Antica Roma, rappresenta un maggiore ostacolo.

La storia degli Stati Uniti non è stata altro pertanto che quella di una nazione caduta nelle mani di una camarilla di politici corrotti asserviti ai desiderata di questo disegno.

Gli USA, in altre parole sono stati, loro malgrado, il sicario del mondialismo.

La presidenza Trump ha segnato il divorzio dell’America dal globalismo

Il settimanale britannico l’Economist, partecipato dai Rothschild, la famiglia più potente tra quelle mondialiste, e dagli Elkann, lo scrisse chiaramente qualche tempo fa.

La presenza di Trump alla Casa Bianca mette a rischio il proseguimento del Nuovo Ordine Mondiale.

Donald Trump stesso ne spiegò le ragioni in un consesso dell’ONU, la struttura deputata nell’idea globalista a diventare la base del futuro governo mondiale.

Trump in quell’occasione disse che la missione di una nazione era quella di difendere la propria sovranità, non di rinunciarvi per accondiscendere ad un interesse sovranazionale.

Soprattutto, il presidente americano disse in quel contesto che occorreva guardarsi dalle insidie della governance globale quanto da quelle di altre forme di coercizione.

E’ un discorso che ha delle analogie straordinarie con quella di un’altra orazione tenuta proprio da Salvador Allende nel 1972 sempre davanti alle Nazioni Unite.

Il presidente del Cile disse in quell’occasione che un nuovo nemico stava nascendo tra la comunità internazionale.

Un nemico che non aveva le sembianze di una potenza nazionale, ma piuttosto quelle di una cabala occulta composta da potere bancario, industriale e militare.

E’ questo club privato che minaccia la vita e la prosperità delle nazioni e che vuole schiavizzare l’umanità intera.

Questo sistema composto dalle grandi famiglie di banchieri internazionali, su tutti i Rothschild e i Rockefeller, e da tutti i gruppi di pressione da loro finanziati, come l’Aspen Institute o il Consiglio delle Relazioni Estere, è la più grave minaccia che incombe sul mondo e sui popoli di tutti le nazioni.

L’ideologia che ispira queste grandi famiglie e questi gruppi è profondamente anticristiana e si richiama apertamente all’esoterismo satanico.

Questa epoca storica che si sta vivendo è una nella quale stanno emergendo alla luce del giorno le pratiche del satanismo.

La abominevole pratica della pedofilia, un tempo bandita, inizia ad essere sdoganata apertamente.

Ovunque pullulano i richiami al satanismo e si vedono delle riviste che tessono gli elogi della Chiesa di Satana, fondata da Anton LaVey, occultista molto vicino al mondo di Hollywood.

Ora questo sistema è pronto a tutto pur di arrivare al suo obbiettivo e ha annunciato apertamente qual è il proposito finale.

Il Grande Reset non sarà possibile senza l’America

Il mondialismo vuole arrivare al Grande Reset dei debiti privati che non è altro che la maniera definitiva per spogliare l’umanità di tutti i suoi beni e giungere così alla fine della proprietà privata.

Coloro che si opporranno saranno deportati nei campi di concentramento sanitari fino a quando non accetteranno le condizioni economiche impostegli e la somministrazione del vaccino obbligatorio.

L’ultimo passaggio del Nuovo Ordine Mondiale è quello che porta alla schiavitù totale.

Questa ideologia non ammette dissenso. Non c’è libero arbitrio in questo mondo, ma solo automi privati delle loro facoltà intellettive capaci solo di eseguire degli ordini, anche i più brutali e insensati.

Per poter arrivare però alla realizzazione di questo disegno autoritario globale, occorre riprendersi la Casa Bianca.

Il Grande Reset non potrà manifestarsi se la superpotenza americana lascerà definitivamente il mondialismo e userà tutta la sua forza per impedire che il mondo cada nelle mani del totalitarismo più oppressivo e criminale della storia dell’umanità.

E’ per questo che negli Stati Uniti c’è un colpo di Stato in atto. E’ la mossa eversiva della disperazione che questa società occulta sta tentando per forzare disperatamente la mano.

L’operazione coronavirus ha aperto quella finestra di opportunità che il sistema stava cercando da tempo.

David Rockefeller alle Nazioni Unite nel 1994 disse che era necessario una sorta di evento catalizzatore per costringere le nazioni ad accettare il Nuovo Ordine Mondiale.

Quella crisi è arrivata. L’operazione terroristica del Covid si può definire l’11 settembre del mondo.

Il tempo però sta stringendo. Klaus Schwab, uno degli esponenti più influenti di Davos, altro gruppo in prima fila del mondialismo, ha parlato di una “stretta finestra di opportunità” messa a disposizione dalla falsa emergenza sanitaria.

Quella finestra potrebbe richiudersi molto in fretta se Trump resta alla Casa Bianca.

Le forze occulte dunque si sono scatenate nel tentativo di rovesciare il presidente in carica.

Ora in questo momento occorre restare con i nervi saldi. Monsignor Viganò, nella sua ultima lettera, ha esortato chiaramente a non lasciarsi prendere dallo sconforto.

Era prevedibile che l’altra parte desse vita a qualcosa del genere.

Questa cabala incarna il male assoluto e ordisce qualsiasi inganno pur di arrivare ai propri scopi.

La battaglia tra i figli della luce e quelli delle tenebre è giunta dunque al momento decisivo.

Adesso occorre resistere più che mai. Lo scontro contro le forze occulte si intensificherà ancora di più nei prossimi giorni.

Il Nuovo Ordine Mondiale può ancora essere fermato.

La partita non è ancora chiusa.


https://lacrunadellago.net/2020/11/06/colpo-di-stato-negli-usa-il-nuovo-ordine-mondiale-non-vuole-lasciare-andare-lamerica-trump-pronto-alla-controffensiva/

lunedì 6 luglio 2020

TUTTO QUELLO CHE AVRESTE VOLUTO SAPERE SUL VIRUS, CHIESTO DA BECCHI AL MITICO VIROLOGO TARRO: LE IPOTESI DI 'CREAZIONE' IN LABORATORIO, LA VALIDITÀ DEL VACCINO, LA VIOLENZA DELLA SECONDA ONDATA, L'IMMUNITÀ DEI GREGGE, IL LOCKDOWN ESAGERATO, LE MASCHERINE ALL'APERTO, GLI EFFETTI DELL'INQUINAMENTO, IL SISTEMA IMMUNITARIO

Paolo Becchi per ''Libero Quotidiano''

Giulio Tarro, nato a Messina il 9 luglio 1938, si è laureato con lode in Medicina e Chirurgia all' Università di Napoli nel 1962. Già professore di Virologia Oncologica dell' Università di Napoli, primario emerito dell' Ospedale "D. Cotugno", è stato "figlio scientifico" di Albert B. Sabin. Per primi hanno studiato l' associazione dei virus con alcuni tumori dell' uomo presso l' Università di Cincinnati, Ohio. Tarro ha scoperto la causa del cosiddetto "male oscuro di Napoli", isolando il virus respiratorio sinciziale nei bambini affetti da bronchiolite. In questa intervista Giulio Tarro risponde in modo molto articolato sull' emergenza Covid19.

Cos' è il Covid19? Creato in laboratorio, come dichiarato da Luc Montagnier, oppure naturale? Epidemia o endemia ci spieghi le differenze?
«Nel 2002- 2003 c' è stata la Sars; poco dopo, c' è stata una malattia pressoché identica, la Mers, in Medio-oriente, proveniente dai cammelli; oggi c' è il Covid19, una forma di polmonite atipica. Tutto inizia il 31 dicembre 2019, quando viene comunicato dalle autorità cinesi all' Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) un focolaio epidemico di polmonite in corso di diffusione nella città di Wuhan (11 milioni di abitanti). Il 7 gennaio 2020 gli studiosi cinesi sono in grado di identificare un nuovo coronavirus (2019-nCoV) come causa dell' epidemia.
GIULIO TARROGIULIO TARRO 

Dopo tre settimane dalla prima comunicazione all' OMS viene confermata la trasmissione interumana del virus. Nel giro di poche settimane vengono rilevati nuovi casi in nazioni diverse, in tutto il mondo e in tutti i continenti. Il 16 gennaio, i ricercatori del Centro tedesco di Ricerca infettiva di Berlino sviluppano una nuova metodica di laboratorio per diagnosticare il nuovo coronavirus, e l' OMS ne pubblica le linee guida. Il 28 gennaio, i ricercatori del laboratorio di identificazione virale dell' Istituto australiano per l' infezione e l' immunità "Peter Doherty" di Melbourne dichiarano di aver cresciuto il nuovo virus in colture di tessuto dopo il suo isolamento dalla prima persona da loro diagnosticata con questa nuova infezione. Anche questa ricerca viene condivisa con l' OMS. L' epidemia a febbraio inizia a diffondersi rapidamente.

L' 11 marzo 2020, l' OMS dichiara la COVID-19 pandemia, in quanto l' epidemia è diffusa in vastissimi territori e continenti. Per la Sars, la Mers e il Covid19 c' è sempre stato un intermediario, ossia un' animale. Nel caso del Covid19 pare sia stato un pipistrello. È noto a tutti ormai che questa sindrome è cominciata dal mercato del pesce di Wuhan. Ma c' è anche un' altra possibilità, come rilevato da alcuni miei illustri colleghi, ossia che questo virus provenga dal laboratorio di Wuhan.

Non c' è nessuna evidenza scientifica per cui possiamo affermare che il virus sia stato creato in laboratorio. Numerosi ricercatori sono andati a predire le sequenze genetiche del Covid19 evidenziando una percentuale di differenza dal virus del pipistrello ma ciò probabilmente è dovuto al fatto che ci sono stati vari passaggi con un animale intermedio come il pangolino, non perché sia stato modificato artificialmente. Quindi io escludo l' origine artificiale. Tuttavia, non è impossibile che un ricercatore o un tecnico possa portare fuori, ovviamente si presume inconsciamente, un virus dal laboratorio».

Si cura il Covid19?
«Senz' altro il virus si può combattere, anche nei casi più gravi, con i diversi antivirali utilizzati ad oggi, c' è addirittura un antimalarico che va per la maggiore. Per i casi più clinici la risposta più efficace si trova negli anticorpi: gli anticorpi dei guariti per quelli che sono malati in fase critica, prima di passare al ventilatore».

SIEROTERAPIA

GIULIO TARROGIULIO TARRO 
Ci parli della sieroterapia.
«Ha senso concentrarsi su questa terapia perché abbiamo già a nostra disposizione gli anticorpi dei guariti che possiamo ricavare con la plasmaferesi, una tecnica di separazione del sangue che viene usata per diversi scopi. La cura con il plasma dei pazienti guariti da Covid19 si sta sperimentando in tutto il mondo. È una terapia, dimostrata con lavori scientifici pubblicati, che consiste in 200 ml di plasma i quali in 48 ore azzerano il virus.
Non sono notizie campate in aria, ma pubblicate su giornali scientifici. Prassi utilizzate in particolare dai cinesi che hanno avuto un' esperienza recentissima e che si usavano già nelle esperienze con la Mers e in altri Paesi, come Germania, Stati Uniti, Israele. In Italia si stanno ottenendo dei risultati positivi. Voglio ricordare che non ci troviamo di fronte a una terapia sperimentale da dover studiare. È una pratica conosciuta da secoli, utilizzata anche da Pasteur nell' Ottocento: si sono sempre prelevate le gammaglobuline dai guariti per curare i malati.

La trasfusione di plasma è stata utilizzata con successo nelle altre due epidemie da coronavirus, la Sars del 2002 e la Mers del 2012, - riuscendole rapidamente a circoscrivere - immettendo il plasma in uno stadio preciso della malattia; e cioè quando già si evidenzia una scarsa ossigenazione e il paziente è sottoposto a ventilazione assistita con casco C-pap, ma non è ancora intubato. È una terapia che, come molte, presenta rischi ma, francamente, non si capisce proprio perché l' Oms - che ne aveva confinato l' utilizzo "solo nel caso di malattie gravi per cui non ci sia un trattamento farmacologico efficace" - non ne abbia suggerito, almeno, la sperimentazione durante questa emergenza Covid19. Le posso dire che oltre alla sieroterapia, anche l' antimalarico sta dando ottimi risultati».

Il mondo è alla ricerca spasmodica di un vaccino. È una soluzione?
PAOLO BECCHIPAOLO BECCHI 
«Nell' affrontare le epidemie servono due cose: competenza e ordine, soprattutto nelle vaccinazioni. La soluzione non sarà il vaccino anche perché in questo momento non ce l' abbiamo. Per un vaccino efficace e "privo di rischi" ci vogliono "almeno diciotto mesi" e non è detto che in questo caso funzioni perché non esiste un solo Covid19. Un virus può mutare in appena cinque giorni. Sulla sostanziale differenza del virus presente qui da noi con quello di Wuhan, già a fine febbraio c' era uno studio, riportato anche nella dichiarazione del dottor D' Anna, che evidenziava come ben cinque nucleotidi del ceppo padano risultassero differenti rispetto al ceppo cinese di Wuhan. Il vaccino, per principio, è un metodo di prevenzione.

Quello contro l' Aids lo aspettiamo da 30 anni e non siamo riusciti a trovarlo. Siamo in presenza di un virus estremamente mutevole. Esistono più versioni del virus ed è per questo motivo che non può esserci un vaccino in grado, come nell' influenza, di metterci al riparo completamente. Difatti, se il virus ha come sembra più varianti, sarà complicato avere un vaccino che funzioni in modo efficace, esattamente come avviene per i vaccini antinfluenzali che non coprono tutto».

Il virus sta realmente perdendo virulenza? Quando ce ne libereremo?
«Il Covid19, più che perdere virulenza, si comporta come i virus influenzali che dapprima si espandono con l' epidemia, poi dopo che la popolazione sviluppa gli anticorpi e si immunizza, il virus non può più circolare. Questo vale in linea di principio per tutti i virus naturali. Ritengo che in estate, quasi sicuramente, saremo abbastanza immunizzati. Col caldo tutto dovrebbe tornare alla normalità.
ANTHONY FAUCI SI VACCINAANTHONY FAUCI SI VACCINA

Nella stagione successiva, se dovesse ripresentarsi, il virus potrebbe attaccare solo quei pochi che non hanno ancora sviluppato gli anticorpi. Secondo uno studio inglese, più del 60% degli italiani è stato contagiato ed ha sviluppato gli anticorpi. Per il prossimo autunno noi saremo, in larghissima parte, naturalmente immunizzati. A mio avviso, il Covid19 potrebbe sparire completamente come la prima SARS, oppure ricomparire come la Mers, ma in maniera localizzata o cosa più probabile diventare stagionale come l' aviaria. Per questo serve una cura più che un vaccino».

Come mai un virus appartenente alla famiglia dei coronavirus ha generato così tanti problemi. Ritiene realmente che ci sia un collegamento tra le vaccinazioni antinfluenzali e la pandemia?
«Per rispondere a questa domanda sono necessarie delle premesse e delle argomentazioni, partendo da alcuni numeri, tra l' altro al centro di alcune ricostruzioni giornalistiche negli scorsi mesi e motivo di discredito nei miei confronti e di alcune mie dichiarazioni, fondate e non campate in aria. Esiste un famoso lavoro dell' esercito americano che indica l' aumento del rischio di contrarre il coronavirus del 36% nei soggetti che hanno effettuato il vaccino antinfluenzale. Interessante è anche uno studio della scuola olandese, pubblicato nel 2008, su un' epidemia da pneumococco e da meningococco attivata dal virus dell' influenza e dal virus respiratorio sinciziale.

A Bergamo, il vero epicentro dell' emergenza come sottolineato da più parti, dove si è verificato qualcosa di ingestibile e che francamente ha stupito anche me, che mi trovo a lavorare con epidemie da decenni, c' è stata una richiesta di ben 185mila dosi di antinfluenzale. In concomitanza c' è stata un' endemia da meningococco per cui sono state richieste 34mila dosi. Tutti questi eventi sono sicuramente importanti, specialmente se messi a confronto con quello studio sull' esercito americano e quello olandese sul virus respiratorio sinciziale».

PIANURA PADANA

GIULIO TARROGIULIO TARRO
L' inquinamento, oltre che le temperature, come da Lei già sottolineato, influiscono sul virus?
«Ci sono sicuramente delle relazioni e a ciò aggiungerei una cosa forse sottovalutata da molti. Il fatto che i focolai di coronavirus italiano siano nella Pianura Padana, principalmente in Lombardia e Veneto, potrebbe dipendere da fattori ecologici, come alcuni tipi di concime industriale. Questi potrebbero aver alterato l' ecosistema vegetale e, quindi, animale nel quale uno dei tanti coronavirus normalmente in circolazione può aver avuto una inaspettata evoluzione».

Pensa che si possa incolpare la Cina di quello che è successo?
«Il discorso è molto più complesso. È facile voler trovare un responsabile, è tipico dell' uomo. Mi sono già espresso in merito all' origine naturale del virus ed eviterei di trasformare la Cina in un capro espiatorio, per giustificare inefficienze che sistemi sanitari all' avanguardia non dovrebbero avere. È necessaria un' argomentazione.

Sulla diffusione del Sars-Cov 2, conta la zoologia correlata a una certa latitudine geografica. I virus influenzali hanno origine o da alcuni animali volatili o da alcuni animali acquatici. In primis i pipistrelli: è stato calcolato che nell' intestino di un pipistrello della Cina meridionale si celino almeno 50 tipi di coronavirus diversi. E, considerando che il pipistrello ha anche una grande importanza alimentare nel Paese, non ci si può certo stupire che il 3% degli agricoltori di tutta la Cina risulti positivo ai coronavirus: nella stragrande maggioranza dei casi fortunatamente si tratta di forme benigne. Coronavirus e Sars sono due parenti stretti, in quanto fanno parte della stessa famiglia e hanno la stessa derivazione animale.

reparto di terapia intensiva all'ospedale di wuhanREPARTO DI TERAPIA INTENSIVA ALL'OSPEDALE DI WUHAN
La "prima" Sars però, in rapporto a quello che fu il suo livello di diffusione, probabilmente può considerarsi anche più temibile: durata sei mesi, in Cina colpì 8mila persone e ne uccise 774, giungendo così a un tasso di mortalità totale del 10%. Il Covid19 invece, pur con un' estensione epidemica maggiore (in Cina è stata colpita una popolazione di circa 81mila persone), a circa quattro mesi dall' inizio dell' epidemia ancora non supera il 3-4% di mortalità.

Le vittime accertate finora infatti sono qualcosa in più di 4mila. In Italia l' indice di mortalità non è da sottovalutare, tuttavia bisogna tener conto che riguarda pur sempre i contagiati ospedalizzati, che sono meno dei contagiati asintomatici o che non hanno bisogno di cure ospedaliere. Un virus che crea qualche grattacapo: richiede una larga e pronta disponibilità di postazioni per la terapia intensiva e in un certo senso inchioda alle loro responsabilità pregresse coloro che hanno gestito la Sanità pubblica nel passato, autorizzando tagli senza criterio.
Tuttavia, anche i trattamenti d' emergenza riguardano uno spicchio molto ridotto della popolazione, e cioè il 4,7%. Con l' ebola chiaramente non ci sarebbero paragoni».

L' Italia come ha gestito l' emergenza?
«Ritengo che siano state decise misure con una tempistica poco felice: varate in ritardo sull' effettiva convenienza ma al momento giusto, se vogliamo dire così, per aumentare stress e panico. Stress e panico di cui qualcuno sicuramente dovrà pagare il conto.
CORONAVIRUS - BARE A BERGAMOCORONAVIRUS - BARE A BERGAMO
È acclarato che in Italia il virus circolava probabilmente già da moltissimo tempo. In Lombardia è scoppiata una "bomba atomica", tutto in un lasso di tempo troppo breve a fronte della capacità del Sistema Sanitario.

L' Italia ha chiuso i voli diretti con la Cina, senza controllare gli arrivi indiretti attraverso gli scali e quindi è stato possibile aggirare il divieto. A tutto questo si aggiunge lo sfascio del nostro Sistema Sanitario Nazionale: dal 1997 al 2015 sono stati ridotti del 51% i posti letto delle terapie intensive. A gennaio quando si è saputo dell' epidemia in Cina, l' Italia non ha fatto nulla. La Francia - che non aveva nel tempo ridotto le terapie intensive - a inizio anno si è preparata e le ha raddoppiate. Noi no, siamo arrivati tardi. Sarebbe stato opportuno per esempio pensare per tempo a un raddoppio dei reparti di terapia intensiva. A ciò si deve aggiungere l' esistenza dei tuttologi, ma soprattutto le tante, troppe, divisioni nell' ambiente scientifico, a tratti perfino pretestuose».

IMMUNITÀ DI GREGGE

 Il "lockdown" era l' unica soluzione? L' immunità di gregge, inizialmente auspicata dal Regno Unito si è rilevata un fallimento: lo stesso Boris Johnson si è ammalato e ha cambiato rapidamente strategia.
«Su questo si è fatta molta confusione. Inizio col dire che io sarei stato favorevole alla ricetta utilizzata in Israele e quindi alla protezione degli anziani, lasciandolo però circolare tra i più giovani, che hanno maggiori difese immunitarie verso questo virus. Al riguardo possiamo fare un confronto con la madre di tutte le pandemie, la Spagnola. La Spagnola, al contrario del Covid19, era un virus influenzale che arrivava in un periodo, quello della Prima Guerra Mondiale, di per sé già drammatico - con persone denutrite e in condizioni di igiene e salute molto precarie - che nella seconda ondata, colpì soprattutto i giovani e risparmiò in gran parte gli anziani, già immunizzati perché avevano maturato gli anticorpi di virus precedenti. Il Covid19, al contrario, è un virus che è meno aggressivo sui giovani e sui bambini. I casi di polmoniti interstiziali e trombo-embolici polmonari registrati sono soprattutto su soggetti anziani e con patologie pregresse. Sarebbe stato auspicabile parlare di immunità di gregge partendo dai giovani.

boris johnsonBORIS JOHNSON
L' immunità di gregge è quella che normalmente si cerca di ottenere con una vaccinazione verso un determinato agente che può essere un virus o un batterio. Attraverso questa si riesce ad ottenere il 95% della risposta immunologica delle varie persone, per questo si parla di "gregge". Il che vuol dire arrivare ad un numero che ci rende abbastanza tranquilli sul fatto che quell' agente non circolerà più, perché troverà gente vaccinata e quindi verrà bloccato. Inizialmente, il primo ministro inglese ne parlò, poi ha cambiato idea, essendo egli stesso protagonista del contagio.

In merito al lockdown dico semplicemente che a mio avviso non ha senso, quantomeno non più e sarebbe insensato riproporlo nuovamente, come più volte si minaccia di fare. Il virus, così come tutti i virus, prolifera in spazi chiusi. Il sole e il mare sono gli antivirali per eccellenza. La stagione estiva e la salsedine sono ottimi alleati. Ad ogni modo consiglio a tutti di stare all' aperto.
Aiuterà a curare anche le ferite dell' anima provocate dal lockdown»

Possiamo riaprire e se sì come?
«Sì che possiamo riaprire tutto, sarebbe sciocco fare diversamente. Io riaprirei i teatri, i cinema, gli stadi, insomma tutto. Il buon senso nell' affrontare la vita rappresenta già un' ottima precauzione contro il virus, o meglio contro i virus e batteri con cui quotidianamente veniamo a contatto. Hanno già riaperto tutti, non capisco perché noi in Italia non lo facciamo. Bisogna riaprire, certo con intelligenza e buon senso, ma non possiamo morire di fame o sviluppare malattie mentali per questo motivo».

TROPPE ESAGERAZIONI

Boris Johnson e il Coronavirus by paniruro/spinozaBORIS JOHNSON E IL CORONAVIRUS BY PANIRURO/SPINOZA
Cosa pensa dei protocolli e del distanziamento?
«Trovo esagerato il tutto. Le malattie infettive si sono, da sempre, combattute con l' isolamento dei "soli" soggetti infetti. Nell' affrontare il Covid19 si sono isolate, in teoria, milioni di persone non isolando de facto i soggetti infetti. Il sistema di monitoraggio si è rilevato molto poco efficiente. Le abitazioni, gli ospedali ma soprattutto le RSA si sono rilevati ambienti assai confortevoli per il virus. A mio avviso si è fatto il contrario di quello che andava realmente fatto».

Il calcio e lo sport un rischio?
«Ritengo che pur con le debite distanze da rispettare sempre, almeno in questa fase inziale, si potrebbe tornare allo stadio già da domani. Idem per cinema, teatri, concerti e persino per le manifestazioni».

Sono veramente utili le mascherine e i guanti?
«Penso che ci siano tutte le condizioni per non indossare le mascherine all' aperto. Meno che mai sono consigliabili per un anziano che con queste temperature potrebbe subire aumenti pericolosi dell' anidride carbonica».

È concreto il rischio di una seconda ondata?
«Il Sars-CoV2 fa parte della popolazione virale dei coronavirus. E come tale si comporta, con un inizio ed una fine. Queste persone che fanno previsioni anche sull' ipotesi di una seconda ondata, sono le stesse che dicevano che in Germania, dopo appena due giorni dall' inizio della fase 2, il valore R0 era di nuovo salito a 1. Cosa non vera, perché due giorni non bastano per osservare un incremento del valore di riproducibilità virale di cui stiamo parlando.

Il valore R0 in Germania è salito a 1,1? Sì, quindi un infettato può contagiare un' altra persona in caso vi siano stati contatti fra i due. Oppure se l' infettato ha avuto contatti con più persone, può averle contagiate tutte. Questo valore R0 però ha una validità sensibile nel momento in cui la fase epidemica è al massimo della sua diffusione, non ora. Quando ci si trova in un momento di decrescita, come in Italia o in Germania, le cose non vanno più considerate in modo così grave e pessimistico. Quindi non credo che una seconda ondata ci sarà. O presumibilmente, se ci dovesse essere, troverebbe molta parte della popolazione già immunizzata».
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Di numeri se ne sono dati tanti: può spiegarceli? Alta mortalità?
«L' alta mortalità è dovuta non certo a un virus più cattivo, ma alla sottostima del numero dei contagiati, soprattutto nel Nord Italia. In Italia, i contagiati da Covid19 non sono quelli conteggiati dalla Protezione civile, basandosi solo sui pochi tamponi diagnostici effettuati dalle Regioni. Assolutamente no. Le stime più attendibili prospettano, al pari delle periodiche epidemie influenzali dai sei ai dieci milioni di contagiati da Covid19, solo in Italia.

A questo dato sicuramente non marginale, se ne deve aggiungere un altro. Credo e lo dico convintamente, che vi sia un' eccessiva enfasi nella divulgazione dei numeri. In base ai dati dell' Istituto Superiore di Sanità di cartelle cliniche relative ad esami autoptici eseguiti su presunte vittime da Covid19 abbiamo che in 909 casi solo 19 sono da attribuirsi come causa diretta e reale al Sars-CoV2. Sottolineo che col tempo, rispetto alle analisi iniziali, dove vi era un' attenta analisi delle cartelle cliniche dei pazienti, si è forse fatto confusione tra persone con coronavirus e persone morte di coronavirus».

A proposito di esami autoptici: le cremazioni che sono state effettuate per rispettare un' apposita ordinanza del Ministro della salute erano indispensabili?
«La vicenda autopsie, per altro molto ridotta nell' epidemia cinese a Wuhan, è stata inizialmente molto importante per i casi italiani. Infatti ha dimostrato che la mortalità non avveniva per la polmonite interstiziale, ma soprattutto per un meccanismo trombo embolico dei piccoli vasi di diversi organi vitali e pertanto l' importanza, ovvia per un pronto soccorso o letti in reparti di terapia intensiva, di utilizzare l' eparina ed il cortisone. Il "consiglio" del Ministero della Salute a non effettuare autopsie non poteva certo riferirsi ad un rischio di contagio per un virus che non sarebbe sopravvissuto su cellule non più viventi, ma ha permesso poi con l' eccessivo uso della cremazione di togliere quella che è sempre stata la base di una diagnosi anatomopatologica in grado di distinguere una morte da epatite virale in confronto ad una epatite da blocco di calcolo del coledoco non diagnosticato, questo vale ovviamente in particolare per le morti da tromboembolia dei piccoli vasi degli organi vitali, che non venivano salvati dalla somministrazione di ossigeno».

Sistema immunitario, controllo dello stress e vitamine. Sono alleati preziosi?
mascherina in taxiMASCHERINA IN TAXI
«Sicuramente e mi faccia dare un consiglio "prezioso": noi dobbiamo staccare la spina ad una "informazione" ansiogena e ipocritamente intrisa di appelli a "non farsi prendere dal panico". Bisogna considerare che oltre il 99% delle persone che vengono contagiate dalla malattia guariscono ed i loro anticorpi neutralizzano il virus e possono pertanto essere utilizzati per i contagiati più gravi. Come prevenzione si suggerisce quanto già conosciamo per il raffreddore e l' influenza: frequente ed approfondito lavaggio delle mani e del viso, coprirsi con il gomito da tosse e starnuti, stare a casa se ammalati, richiedendo l' immediato intervento sanitario se intervengono difficoltà respiratorie. Le vitamine sono alleate preziose, non solo per combattere il Coronavirus. La vitamina C potenzia il sistema immunitario e non deve mancare».

La sua posizione sulle vaccinazioni è controversa. Dicono sia un "No Vax", è vero?
«Nella vita io ho studiato per cercare vaccini, quindi declino fermamente questo appellativo. Tuttavia, l' obbligo vaccinale di massa non ha alcun senso ed è a mio avviso controproducente. È chiaro che la vaccinazione, in generale, è un fatto positivo per la salute delle popolazioni ma bisognerebbe fare un' anamnesi di ogni caso, capire quale è la storia di ogni paziente.

Noi siamo invece al cospetto di campagne di massa e di medici che per principio dicono che i vaccini non hanno effetti collaterali. Ma è assurdo. Il vaccino è di per sé un farmaco e può avere effetti collaterali, anche gravi».















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