domenica 12 febbraio 2012
"Bristol Pound" : ennesimo esempio di moneta complementare
Sono sicuro che molti di voi, come me, siano curiosi di sapere quale possa essere l'alternativa all'attuale sistema economico; la soluzione ideale sarebbe l'emissione di una moneta, a credito, di proprietà del portatore.
Intanto in sempre più paesi iniziano a circolare monete complementari ai vari, euro, sterlina, franco, ecc...
A conferma, prova e testimonianza della bontà nelle teorie sulla moneta pubblica, esistono al mondo tantissimi esempi di monete complementari locali, di cui 700, all'incirca, solo in Giappone. Ce ne sono in tutti i paesi “occidentali”, dall’Inghilterra alla Germania, dalla Svizzera alla Francia, dall’Argentina agli USA, e, ultimamente anche in Italia.
Quali sono i vantaggi di questo tipo di moneta?
Una moneta complementare locale è una moneta creata da cittadini, associazioni, e talvolta comuni, che si uniscono in questo "patto sociale" , e decidono di stamparsi la propria moneta, esente da debito pubblico, in quanto appunto pubblica e non chiesta in prestito ad una banca centrale privata.
Ovviamente, questo tipo di moneta, trova maggiore diffusione quanto più piccola è la comunità in cui viene applicata, in quanto, nelle piccole comunità, è più facile accordarsi, la fiducia reciproca è più elevata, e la società non e’ stressata, individualista e dissociata come nelle grandi città.
In queste comunità dove è adottata, il commercio rifiorisce, l’economia locale e’ ben supportata dall’ossigeno della moneta senza debito e senza interesse, ma soprattutto aumentano gli scambi commerciali dei prodotti locali, che si suppone siano più genuini.
Tra le prime comunità ad adottare monete complementari ci furono le Isole di Jersey e Guernsey, nel Canale della Manica, attualmente indipendenti ma sotto la corona britannica.
L’isola di Jersey batteva la propria moneta fin dal medioevo, ma dovette rinunciarvi dopo che la rivoluzione francese, finanziata da banchieri, introdusse un sistema monetario privato.
Questo fino all'800 quando, in piena crisi, la comunità decise di stampare le proprie sterline, e ancora oggi l’isola stampa le proprie sterline, utilizzate anche per pagare le tasse.
Gli esempi nel mondo sono numerosissimi, dall’Ithaca hours negli USA, a Norwich, in inghilterra, dove nel 1987 sono stati creati i Lets dalla New Economy Foundation, che comincio’ a svilupparli in Scozia e Galles e successivamente in Australia.
Oggi, su internet, gli esempi più conosciuti, sono le cosiddette Netmoney, monete virtuali che favoriscono l'interser (scambio di servizi), di cui abbiamo degli esempi in Italia: il Sardex, moneta complementare sarda, o il Sicanex in sicilia.
In Italia il fenomeno non è nuovo, racconta Pierluigi Paoletti, 52 anni, ex consulente finanziari :"Il primo esperimento italiano - ricorda Paoletti - risale al luglio del 2000 quando il giurista Giacinto Auriti, che si batteva contro l'usura, emise il Simec nel suo piccolo comune natale di Guardiagrele, in Abruzzo; decise che valeva il doppio delle lire, i pensionati si entusiasmarono per questa improvvisa iniezione di liquidità ma la guardia di finanza ne decretò bruscamente la fine. Tre anni dopo in Calabria il presidente del parco dell'Aspromonte Tonino Perna fece stampare alla Zecca dello Stato l'Ecoaspromonte: era bellissimo, troppo forse ed ebbe breve vita". Arriviamo così al 2007 a Napoli: l'associazione Masaniello, che si ispirava alle cose che Paoletti scriveva in rete sul suo blog stampa gli Scec, "lo sconto che cammina". Spiega Paoletti, che oggi guida l'arcipelago Scec fatto di 10 mila associati con duemila imprese: "Formalmente e fiscalmente è uno sconto. In realtà è un dono che tu fai a un altro membro della comunità affinché lui spenda i suoi soldi lì".
Nel luglio del 2009 nasce il Sardex: per semplicità si decide che un Sardex varrà un euro, ma spiegare la moneta senza moneta non è affatto semplice. Ci vogliono nove mesi per mettere a segno la prima transazione; da allora è un crescendo continuo, 420 aziende affiliate e un totale delle transazioni quadruplicato in un anno.
Come funziona una moneta che non c'è? Come una camera di compensazione di crediti e debiti. Quando un'azienda entra nel circuito le vengono assegnati dei Sardex: è un fido bancario ma senza interessi. L'assenza di interessi è un punto fondamentale: non si fa denaro con il denaro, i soldi servono solo a scambiarsi beni e servizi. Questa apparente eresia si chiama finanza etica. E quindi i Sardex assegnati a chi aderisce rappresentano l'importo di beni e servizi che ciascuno è disposto a vendere e a comprare nel network. Entro dodici mesi, quella posizione va pareggiata: se una azienda è in difficoltà si muovono tutte le altre e se proprio è impossibile tornare in pareggio - ma non è ancora mai accaduto - la posizione viene saldata in euro.
La differenza con le monete di cui abbiamo parlato prima è una: con i Sardex non puoi pagare le tasse.
Stessa storia del Sardex è il Sicanex, progetto in piena fase di sviluppo, partito da poco in Sicilia.
E come non parlare del Wir? Una delle più famose monete complementari, è stata l'esempio, da cui molte comunità hanno preso spunto.
Creata nel 1934 contro la crisi economica mondiale la WIR è una moneta complementare non cartacea di cui si servono ormao 60.000 aziende svizzere e innumerevoli cittadini. Non ha corso legale all’estero, non ha un cambio ufficiale col Franco Svizzero, alimenta unicamente il mercato interno. In pratica serve agli svizzeri per consumare beni e servizi prodotti dagli svizzeri.Si tratta di una rete di scambio dove tutte la transazioni vengono sia addebitate che accreditate dall’ufficio centrale, e non sono consentiti prelievi di liquidità dai depositi.
Notizia di oggi è la nascita di una nuova moneta complementare: il Bristol Pound, lanciato da un gruppo di commercianti indipendenti, con il sostegno dell'amministrazione comunale e di una banca.
La nuova moneta sarà solo cartacea e potrà anche essere scambiata elettronicamente, già oltre 100 società e imprese hanno firmato la loro adesione al Bristol Pound.
Il cambiamento è possibile, basta studiare e crederci.
Fonti:
http://www.repubblica.it/tecnologia/apps/2012/01/20/news/moneta_km_zero-28478109/
http://www3.lastampa.it/economia/sezioni/articolo/lstp/441505/
http://blog.jackpotstaff.com/wir-bank-la-moneta-indipendente/
http://cogitoergo.it/?p=812
Pubblicato da Rodrigo Lamb a 2/07/2012 02:05:00 AM Invia tramite emailPostalo sul blogCondividi su TwitterCondividi su Facebook
Etichette: Sovranità Monetaria ed Economia
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