giovedì 17 maggio 2012

OBAMA RISCHIA DI ESSERE TRAVOLTO DAL “BUCO” (4 MILIARDI DI DOLLARI) DI JP MORGAN - IL CAPO DELLA BANCA E’ IL SUO AMICO JAMIE DIMON, OSPITE FISSO DELLA CASA BIANCA: “È UNA DELLE BANCHE MIGLIORI E IL SUO CAPO È UNO DEI BANCHIERI PIÙ IN GAMBA. NON CONOSCIAMO TUTTI I DETTAGLI. SI INDAGHERA', MA QUESTO E' IL MOTIVO PER CUI ABBIAMO APPROVATO UNA RIFORMA DI WALL STREET''- SOLO CHE LA RIFORMA, CHE ROMNEY VUOLE ABOLIRE DEL TUTTO, NON È BASTATA…

JP MORGAN: OBAMA, NECESSARIA UNA RIFORMA DI WALL STREET (ASCA-AFP) - Le pesanti perdite di trading alla JPMorgan Chase & Co dimostrano la necessita' di una riforma di Wall Street. Lo stesso genere di errore in una banca meno stabile avrebbe potuto richiedere un intervento governativo. Lo ha detto il presidente americano Barack Obama ai microfoni di ''The View'', dell'emittente Abc, ribadendo quanto gia' dichiarato ieri dal portavoce dalla Casa Bianca, Jay Carney. BARACK OBAMA JAMIE DIMON DI JP MORGAN ''JP Morgan e' una delle banche meglio amministrate che ci siano. Jamie Dimon, il capo, e' uno dei banchieri piu' in gamba che abbiamo e hanno comunque perso 2 miliardi di dollari. Non conosciamo tutti i dettagli. Si indaghera', ma questo e' il motivo per cui abbiamo approvato una riforma di Wall Street'', ha detto Obama. 2- JP MORGAN, IL BUCO CRESCE SCONTRO OBAMA-ROMNEY - "I REPUBBLICANI OSTACOLANO LA RIFORMA DELLA FINANZA" Paolo Mastrolilli per "La Stampa" Il buco alla banca Jp Morgan si allarga da 2 a 4 miliardi di dollari e diventa un caso politico: la Casa Bianca cerca di sfruttarlo per rilanciare la regolamentazione del settore e criticare i repubblicani che la ostacolano. Ma è un terreno difficile per Obama, che aveva stretti rapporti col Ceo Jamie Dimon, e corre il rischio di essere rimproverato dagli elettori perché le sue riforme hanno mancato il bersaglio. L'offensiva l'ha lanciata ieri il portavoce Jay Carney, che mentre accompagnava il presidente a New York ha detto: «Questo caso riafferma l'importanza di votare la riforma di Wall Street e applicarla». Si riferiva alla legge Dodd-Frank, che è stata approvata solo in parte dal Congresso, ritardando la "Volcker Rule", che vieterebbe alle banche di fare investimenti rischiosi con i propri capitali. «Come sapete - ha proseguito Carney - il presidente ha combattuto contro i repubblicani e i lobbisti di Wall Steet per far passare la riforma». JAY CARNEY JP MORGAN Da quando è stata approvata, peraltro senza alcuni pezzi, repubblicani e lobbisti hanno speso svariati milioni per farla cancellare, e il candidato alla Casa Bianca del Gop, Mitt Romney, promette di fare esattamente questo. Il messaggio quindi è chiaro: se volete evitare altri disastri, a novembre rieleggete Obama. Altrimenti torneranno al potere le stesse persone che hanno provocato la crisi del 2008, con la loro finanza facile. E' una strategia logica per la campagna del presidente, che non a caso ieri ha diffuso un nuovo spot televisivo in cui attacca Romney per le pratiche seguite quando guidava la compagnia di investimenti Bain, colpevole di aver ristrutturato o chiuso diverse aziende. Il problema, però, è che a causa di Jp Morgan Obama rischia che gli elettori gli rinfaccino due cose: primo, la sua riforma non è servita ad impedire che comportamenti irresponsabili come quello di Lehman si ripetessero; secondo, lui stesso è troppo vicino a Wall Street per riuscire davvero a regolarla. Il primo punto è dimostrato dai fatti: è vero che la riforma è stata dimezzata dall'opposizione repubblicana, però il caso Jp Morgan ha provato che non basta. Il secondo, invece, si basa sul fatto che nessun pezzo grosso di Wall Street è andato in prigione, Obama corteggia ancora i banchieri per ricevere finanziamenti elettorali, e aveva un buon rapporto con Dimon, che fa parte della Fed di New York, si professa democratico, ed è stato alla Casa Bianca quindici volte dall'inizio del mandato. Ora Dimon rischia il posto e ieri si è dimessa Ina Drew, suo braccio destro per gli investimenti. ROMNEY WALL STREET Carney ha difeso il presidente dalla prima accusa, dicendo che Jp Morgan ha perso i suoi soldi, e non ha potuto bruciare quelli dei clienti nelle operazioni sbagliate, proprio grazie alle riforme passate. Quanto alle relazioni pericolose con Wall Street, Obama adesso fatica a raccoglierne i finanziamenti elettorali, proprio perché i banchieri sono risentiti con lui a causa delle regole imposte. A cominciare da Dimon, che in un'intervista mercoledì si era definito ormai "barely democrat", democratico a malapena. Ma il giorno dopo è scoppiato lo scandalo, e quindi perderlo è diventato quasi un punto d'onore per il presidente. http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/obama-rischia-di-essere-travolto-dal-buco-4-miliardi-di-dollari-di-jp-morgan-38961.htm

Nessun commento:

Posta un commento