sabato 29 giugno 2013

L’economista Rubini tratteggia scenari disastrosi per l’Occidente, distrutto dalla crisi.

Non sembra esserci luce in fondo al tunnel di questa grave crisi economica e c’è chi tratteggia scenari apocalittici, come il celebre economista Nouriel Roubini, che paventa un 2013 con banchieri impiccati ai lampioni e guerra mondiale in corso. L’analisi di Nouriel Roubini è impietosa e senza vie d’uscita visibili. E certo non piacerà né a Monti né a Merkel. Ma centra il problema dei problemi. «Nulla è cambiato dalla crisi finanziaria. Gli incentivi per le banche (la liquidità a piene mani garantita dalle banche centrali, ndr) permettono loro di agire in modo truffaldino, di fare cose illegali e immorali; l’unico modo per evitarlo è rompere questo grande supermercato finanziario». L’economista statunitense, forse l’unico a livello globale, nel 2007 già intuì che i mutui subprime statunitensi non erano solo un fatto a sé stante, ma l’inizio di quello che accade oggi. Rubini sostiene una tesi forte: solo la penalizzazione di alcuni reati sarebbe stata l’unico freno ad un dissesto economico, che si è trasformato in mondiale. Rabbioso e certamente non gradito ai politici e governanti per le sue esternazioni senza troppi giri di parole, ha affermato: «Se alcune persone finiscono in carcere, forse sarà una lezione. L’alternativa è che qualcuno verrà impiccato per le strade”. Il problema è che ci troviamo nella stessa situazione del 2008, solo che oggi siamo a corto di contromisure efficaci. “ Nel 2008 si potevano tagliare i tassi di interesse, che oggi sono a zero quasi dappertutto. Allora e finora si poteva immettere liquidità, ma oggi sta diventando sempre meno efficace perché il problema è di solvibilità, non di liquidità. I debitori non pagano, quindi la circolazione si ferma e il denaro resta in cassaforte. Infine gli stati non possono più salvare nessuno, perché hanno disavanzi bilancio già troppo grandi per colpa dei salvataggi di qualche anno fa”. Diventa dunque impossibile tornare a «salvare le banche»; ed i governi sono prossimi a essere insolventi, come è accaduto per la Grecia e, forse, anche per la Spagna. Poi aggiunge Roubini aggiunge un elemento fin qui ignorato: “C’è il pericolo di una possibile guerra tra Israele, Stati uniti e Iran, che raddoppierebbe il prezzo del petrolio in una notte”. Bene. http://senzapelisullalingua.info/leconomista-rubini-tratteggia-scenari-disastrosi-per-loccidente-distrutto-dalla-crisi

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