martedì 7 gennaio 2014

LA BANDA DEL BUCO - JPMORGAN SGANCERÀ 1,7 MILIARDI PER METTERE A TACERE LE ACCUSE DI COMPLICITÀ CON MADOFF (65 MILIARDI DI TRUFFA) La banca per 20 anni ha fatto affari con il finanziere che ha creato lo schema Ponzi più grande della storia - C’è la prova che i suoi manager sapevano, e che non hanno mai denunciato (le grandi banche hanno l’obbligo) - Gli 1,7 mld si aggiungono ai 18 già versati per la fregatura dei mutui subprime: basta pagare e il reato sparisce…

 JP MORGAN: PAGHERA' 1,7 MLD $ ALLE VITTIME DELLA TRUFFA MADOFF
Radiocor - Dopo le indiscrezioni dei giorni scorsi, e' ora ufficiale: JP Morgan Chase ha patteggiato con le autorita' e paghera' 1,7 miliardi di dollari per archiviare le accuse collegate alla maxi truffa da 65 miliardi di dollari orchestrata da Bernard Madoff.
Le indagini della procura federale americana erano state avviate per appurare se la banca avrebbe potuto mettere in guardia le autorita' di regolamentazione sulle attivita' di Madoff, dato che da oltre vent'anni faceva affari con il finanziere, arrestato nel dicembre 2008 e quindi condannato a 150 anni di carcere. L'accordo con il procuratore generale di Manhattan Preet Bharara include un 'deferred prosecution agreement', un accordo di sospensione in via cautelare, con il dipartimento di Giustizia, nell'ambito del quale la banca si impegna a continuare a collaborare con le autorita'.
ROBERT DE NIRO E BERNIE MADOFFROBERT DE NIRO E BERNIE MADOFF
2. PER LA MAXI TRUFFA DI MADOFF, JPMORGAN PAGA DUE MILIARDI
Da ‘Il Giornale'
Nel tentativo di lasciarsi alle spalle l'ennesimo guaio legale, Jp Morgan Chase si prepara a iniziare l'anno con un nuovo patteggiamento: secondo indiscrezioni riportate dal New York Times, la banca newyorkese pagherà circa 2 miliardi di dollari per archiviare accuse civili e penali collegate alla maxi truffa da 65 miliardi di dollari orchestrata da Bernard Madoff.
Le indagini avviate erano volte ad appurare se la banca avrebbe potuto mettere in guardia le autorità di regolamentazione sulle attività di Madoff, dato che da oltre vent'anni faceva affari con il finanziere, arrestato nel dicembre 2008 e quindi condannato a 150 anni di carcere. Secondo il quotidiano l'accordo tra la banca e le autorità potrà essere trovato e ufficializzato già questa settimana.
BERNIE MADOFFBERNIE MADOFF
A dicembre il Wall Street Journal aveva parlato di possibili ulteriori multe (l'entità non è stata determinata) sempre collegate allo scandalo Madoff, una parte delle quali potrà andare all'Office of the Comptroller of the Currency, l'agenzia che controlla le banche nazionali e le filiali di banche estere che operano negli Stati Uniti.
Includendo il patteggiamento con la procura federale sul caso Madoff, l'esborso della banca per questioni legali sale a 20 miliardi di dollari, la maggior parte dei quali rappresentata dall'accordo da 13 miliardi trovato a fine 2013 con il dipartimento di Giustizia per chiudere le accuse collegate a violazioni sui mutui durante la crisi. La maggior parte dei rimborsi attesi andranno comunque a favore delle migliaia di investitori bruciati dalla frode. Ad oggi però sono stati recuperati solo 11,9 miliardi dollari contro gli oltre 17 necessari.
BERNIE E MARK MADOFFBERNIE E MARK MADOFF
Quanto alla banca, non è stato individuato un vero colpevole ma i regolamenti federali richiedono agli istituti finanziari di segnalare attività sospette da parte dei titolari dei conti. Nello specifico la causa civile contro Jp Morgan ha rivelato alcune mail, tra cui un «memo» del 2008, che rivelano la truffa. Tali note sono state scritte poco prima dell'arresto di Madoff che si è poi dichiarato colpevole di frode e altre accuse nel marzo 2009. Ora anche quei suoi ex-dipendenti sono sotto processo in tribunale federale di Manhattan con l'accusa di aver consapevolmente partecipato alla frode.
Essi si sono dichiarati non colpevoli e hanno detto che sono stati ingannati dai loro ex-capo. Ma perché Jp Morgan ha deciso di patteggiare per somme così alte? Ebbene, l'accordo extagiudiziale evita azioni penali contro la banca e utilizza il metodo dell'azione criminale «posticipata», mai usato prima nei confronti di una grande banca a Wall Street.
Questo sistema era stato introdotto per evitare che in seguito ad azioni criminali contro un'azienda si creassero reazioni a catena fino al fallimento e alla chiusura con conseguenze disastrose per dipendenti innocenti. Il caso Enron fu il più eclatante: il fallimento del gruppo energetico trascinò in un vortice di azioni criminali anche la società per la revisione dei conti Arthur Andersen, che fu costretta alla chiusura. Risultato: 28mila persone persero il lavoro.

Nessun commento:

Posta un commento