giovedì 11 marzo 2010

CHI SONO i DUE ANZIANI E NOBILI SABAUDI, da oltre 30 anni addentro ALL’ALTA FINANZA DI ZURIGO, CHE HANNO SVELATO ALLA magistratura milanese IL TESORO DEGLI AGNELLI? – I FONDI NERI SALGONO A 2MLD € – I PM ORA RISCHIANO DI RICEVERE UNO STOP DALLA SVIZZERA, CHE DI FRONTE AD UNA CIFRA COSì ALTA POTREBBE INGOLOSIRSI…

Claudio Antonelli per "Libero"
GIANNI AGNELLI A SPASSO - Copyright Pizzi

Due nobili sabaudi da oltre 30 anni addentro all'alta finanza di Zurigo avrebbero cominciato a "collaborare con la magistratura milanese sulle tracce dei presunti fondi neri di Gianni Agnelli. Gli anziani nobili avrebbero fornito una serie di estremi di conto corrente utili per rintracciare la mega parcella pagata all'ex avvocato di Margherita Agnelli che da mesi combatte una battaglia legale contro la madre Marella e i due tutor dell'eredità, Gianluigi Gabetti e Franzo Grande Stevens.

Con l'obiettivo di fare luce su un'enorme somma, sottratta dopo la morte di Gianni, sia all'erede diretta sia al Fisco. A quanto risulta a "Libero", dalle informazioni dei super testimoni, nonostante siano ancora tutte da verificare, il tesoretto dell'Avvocato non varrebbe 1,2 miliardi -come sostenuto dai legali di Margherita - ma quasi 2 miliardi di euro.
Avvocato FRanco Coppi difensore di Gianluigi Gabetti

QUASI IL DOPPIO
Un vero colpo di scena, se le rivelazioni fossero confermate e documentate dai pm Eugenio Fusco e Gaetano Ruta, e una grana doppia, soprattutto di fronte al Fisco, per Marella e i due tutor (Gabetti e Grande Stevens) del trust del Liechtenstein Alkyone, motore potenziale dei fondi neri. La procura di Milano in questo modo compie un ulteriore passo verso il presunto tesoretto o almeno verso la verità.
fiat08 franzo grande stevens lap

E il grimaldello del successo si dimostra sempre più la scia lasciata dall'avvocato Emanuele Gamna. Perché la parcella, in base alla ricostruzione dello stesso Gamna e del suo socio Jean Patry, venne pagata utilizzando conti della famiglia Agnelli, tanto che Charles Poncet, successivamente incaricato della difesa di Margherita nella lite giudiziaria sull'eredità, accusò proprio Gamna e Patry di connivenza con la controparte (Gianluigi Gabetti, Franzo Grande Stevens e Siegfried Maron).
MARGHERITA AGNELLI

Così i pm grazie alle dritte del primo supertestimone - il secondo si è palesato successivamente - hanno potuto inserire una serie ben definita di numeri di conto nell'elenco allegato alla rogatoria inviata ai magistrati di Zurigo e Lugano per venire a capo della lite. Al momento comunque, come ha riportato ieri il quotidiano "La Repubblica", l'unico passo concreto si è formalizzato nella questione della mega parcella di Gamna.

Quei soldi, come ha ricostruito anche "il Corriere della Sera", erano stati inizialmente dirottati alle Channel Islands sono tornati in una banca di Ginevra dove sono stati posti sotto sequestro. L'attività a cui sono legati è quella di mediazione negli anni 2003-2004, quando si giocò la partita della divisione dell'eredità. Successivamente però Margherita, secondo la ricostruzione degli inquirenti, impugnò quegli accordi e cominciò la sua guerra giudiziaria.

A questo riguardo è intervenuto l'attuale avvocato svizzero di Margherita, Charles Poncet, dicendo che la figlia di Gianni aveva rifiutato l'offerta di Gamna di restituire un terzo di quella somma, in quanto «riteneva di essere stata tradita come amica prima ancora che come assistita».

LA MEGA PARCELLA
Nel 2008 Margherita aveva già chiesto al Pretore di Lugano un decreto di sequestro del conto a cui erano riconducibili quei soldi per "restituzione onorari indebitamente percepiti". La figlia di Gianni puntava a ottenere 25 milioni perché erano compresi anche i 10 milioni pagati e dichiarati al fisco elvetico dal co-difensore Jean Patry. Solo negli ultimi giorni sono però arrivate notizie su quel tesoretto. I soldi non appena giunti nella palazzina della banca ticinese Pkb a Ginevra, la stessa del bonifico iniziale sono stati bloccati. Si tratta di poco meno di 15 milioni di euro provenienti da una filiale della Channel Islands di Hsbc.
Marella Agnelli

L'operazione è stata intercettata dalla magistratura svizzera, già allertata sul dossier dai pm di Milano. Dietro tutto questo giro ci sarebbe comunque lo stesso Gamna, che potrebbe aver aperto una trattativa con l'Agenzia delle entrate proprio su quella cifra. Come dire, informazioni in cambio di uno sconto sulla multa da pagare. Tra l'altro molto salata. Potrebbe anche arrivare al 400% della somma contestata. Su Gamna comunque peserebbero le accuse di truffa ai danni dello Stato. Mentre Poncet sarebbe nel mirino degli inquirenti per l'ipotesi di tentata estorsione ai danni dello stesso Gamna insieme con Margherita Agnelli.

I due gli avrebbero richiesto una sorta di garanzia a sostegno delle loro tesi nella lite sull'eredità. Ma questa sarebbe la contro tesi accusatoria che per molti osservatori potrebbe essere stata suggerita proprio da Gabetti e Grande Stevens. I due pubblici ministeri nonostante i successi sono però all'inizio della scalata. E si troveranno ad affrontare due grossi problemi.

La difficoltà intrinseca di navigare a ritroso nei mari dei paradisi fiscali e l'eventualità di un improvviso stop della Svizzera. Che di fronte ai 15 milioni della parcella di Gamna non ha nulla da eccepire, ma di fronte ai presunti 2 miliardi di fondi neri potrebbe ingolosirsi. Un sequestro delle autorità elvetiche in fondo sarebbe anche giustificato: la vedova Marella è o no residente oltre le Alpi?



[11-03-2010]
by dagospia

Nessun commento:

Posta un commento