mercoledì 17 febbraio 2010

Adesso ho capito perché sono stati uccisi Falcone e Borsellino

Adesso ho capito perché sono stati uccisi Falcone e Borsellino
di Profilo artemide1955artemide1955 287 il 03 dic 08, 13:35:39
Il trasferimento del giudice Luigi De Magistris e le contrapposizioni di questi ultimi giorni fra la Procura della Repubblica di Salerno e quella di Catanzaro rendono chiare tutte le vicende oscure che si sono registrate nel nostro paese dal 1991 in poi.

Le sintetizzo: E' il 1991, Si deve celbrare in Cassazione il noto maxi-processo ai 350 capi di Cosa Nostra. Probabilmente all'inizio di questo processo, alcuni anni prima, Andreotti aveva promesso ai padrini che il processo in Cassazione sarebbe andato a terra. Ma poi cambia idea.

La crisi dei partiti tradizionali per la questione morale, la caduta del Muro di Berlino e quindi il venir meno di ragioni internazionalei per il sostegno a Cosa Nostra, le pressanti richieste della Comunità Europea di ridurre il tasso di criminalità del nostro paese onde consentire l'ingresso dell'Italia nell'Unione Monetaria Europea, lo inducono a elevare il livello di contrasto dello Stato contro Cosa Nostra e dunque a non dispaicersi dell'eventuale conferma della sentenza del maxi-processo.

Falcone già da lungo tempo uomo di Andreotti, simbolo di quella lotta alla mafia, voluta dallo stesso Andreotti perché il cittadino non perdesse la fiducia nello Stato, viene chiamato a collaborare con lui a Roma.

Fa sostituire il dott. Corrado Carnevale, giudice garantista, dalla presidenza della prima sezione della Cassazione che dovrà giudicare il maxi-processo e lo fa sostituire con altro Magistrato. Ma i complottatori questo non lo sanno e intervengono sul nuovo presidente designato affinché il maxi-processo vada ugualmente a terra. Ne vorranno poi dare la colpa ad Andreotti e vorranno far sommergere anche lui da una valanga di monetine in qualche piazza di Roma, come poi capitò all'on.le Bettino Craxi.

Ma il consgliere Scoppelliti viene a sapere di questo e ne informa il dott. Falcone. Il dott. Falcone a sua volta ne informa l'on.le Martelli.

L'on.le Martelli va in Cassazione si fa ricevere dal Primo Presidente il dott. Brancaccio e fa nominare presidente della Prima Sezione il giudice Valente, un magistrato organico al PCI-PDS in quanto anni prima era stato eletto membro del Consiglio Superiore della Magistratura in quota PCI-PDS.

E' la rottura. I complottatori vanno su tutte le furie. Un magistrato della Cassazione fornisce a Cosa Nostra la dritta affinché sia ucciso il consigliere della Cassazione Antonino Scoppelliti, Falcone lo viene a sapere e ne fa denuncia. Il terzo livello, ossia quel gruppo di giudici che per tutto il corso della Prima Repubblica aveva garantito il rapporto con Cosa Nostra per procurare sostegno politico alla D.C. e che nel frattempo ha stipulato un patto con la Sinistra Democristiana, insorge.

Intanto Andreotti fa un patto con Bossi e quindi, se si presenta presidente della Repubblica, sarà sicuramente eletto. Si sa che egli farà gestire i pentiti dal Sisde anziché dalla DNA, dopo aver trasformato il Sisde in un servizio segreto interno alle dipendenze dell'Esecutivo e quindi sue e lasciando al solo Sismi compiti di controspionaggio tradizionale. Il Sisde differentemente dalla DNA non sarà diretto da un Magistrato ma dal dott. Bruno Contrada.

Il terzo livello, non si sente garantito da questa prospettiva e insorge ancora di più. I pentiti, nelle loro propalazioni, potrebbero essere non sufficientemenmte gestiti e quindi potrebbero parlare di loro.

Occorre quindi assolutamente scongiurare l'elezione di Andreotti a presidente della Repubblica.

Si decide così di uccidere Giovanni Falcone se Andreotti presenta la sua candidatura. E ciò sia per sanzionarlo per la condotta da lui tenuta nel caso Scoppelliti, sia per sollecitare l'elezione a presidente della Repubblica del sen. Oscar Luigi Scalfaro, presidente del Senato e candidato istituzionale.

Così infatti avviene infatti quel fatidico 23 maggio 1992.

Il 1° luglio 1992 a Roma il dott. Borsellino interroga negli uffici della Criminalpol di Roma il pentito Gaspare Mutolo e costui gli parla del giudice Domenico Signorino, Pubblico Ministero requirente al maxi-processo di Palermo, membro del Terzo Livello e quindi in rapporti con Cosa Nostra. Il ministro degli Interni appena nominato Nicola Mancino lo ascolta attraverso le cimici e a un certo punto svela al sua presenza virtuale e lo manda a chiamare.

L'interogatorio viene sospeso per circa tre ore. Il dott. Borsellino incontra il Ministro Nicola Mancino e questi gli intima di estrapolare dall'interogatorio la parte di deposizione che riguarda il dott. Domencio Signorino. Borsellino si rifiuta, spalleggiato anche da Vincenzo Parisi, allora capo della Polizia, presente al colloquio.

Il giorno dopo viene fatto pervenire in Sicilia il tritolo che lo ammazzerà.

Il 19 luglio 92 viene eseguito l'attentato. Qualche tempo dopo morirà di morte sconosciuta anche Vincenzo Parisi e Giovanni Di Gennaro diventerà nuovo capo della Polizia e tale rimarrà per tutto il Governo Prodi. Un imbarazzatissimo Berlusconi lo confermerà capo della Polizia anche sotto il suo governo perché "così hanno ordinato gli americani".

Il dott. Luigi De Magistris non è stato ucciso ma è stato delegittimato, umiliato, trasferito e perseguitato e guarda caso da un Consiglio Superiore della Magistratura diretto ancora una volta da lui il senatore Nicola Mancino, che i Magistrati hanno voluto vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura.

Egli ha toccato i medesimi interessi, che a suo tempo toccarono i suoi colleghi Falcone e Borsellino. Ha osato mettere sotto processo alcuni Magistrati lucani e alcuni uomini d'affari calabresi vicini al Presidente Romano Prodi.

Quel Romano Prodi, il quale tutte le sere si parlava al telefono con Eugenio Scalfari direttore di Repubblica.

La Procura della Repubblica di Salerno non ancora "normalizzata" adesso indaga.

Scrivo queste note unicamente per dare uno spassionato consiglio al PD, a Forza Italia e alla Lega: lasciateli indagare...........lasciate che la giustizia faccia il suo corso, tanto voi non c'entrate niente. Vacca, Mancino ed altri non sono vostri. Chiedete una buona volta le dimissioni del senatore Nicola Mancino e imponetele. Disponete il commissariamento del Consiglio Superiore della Magistratura, altrimenti delegittimate la Procura di Salerno. Evitate che questo Consiglio Superiore faccia altri danni al presitigio delle Istituzioni più di quelli cha finora ha già fatto.

Tenete presente che un domani il dott. Luigi De Magistris si presenterà candidato alle elezioni politiche. E se non avvicinate le posizioni vi annientierà a tutti e tre.

Io per primo voterò per lui, qualunque sarà lo schieramento in cui lui si presenta.

Non è possibile gestire uno Stato se alcune Procure sono diventate delle cloache.

ARTEMIDE

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