(ANSA) - Il presidente del Consiglio Mario Monti ha "sfidato" Angela Merkel e ha "vinto la battaglia", ma il "vero vincitore" del summit di Bruxelles della settimana scorsa è stato "il cancelliere tedesco, non Monti": lo scrive oggi l'editorialista Wolfgang Muenchau in un commento pubblicato sul Financial Times. Monti è stato "intelligente" a minacciare il veto su "qualcosa di cui la Merkel aveva urgente bisogno", scrive Muenchau riferendosi al piano per la crescita da 120-130 miliardi di euro. Il presidente del Consiglio ha messo la Merkel "nell'angolo" e "sopravviverà qualche settimana o mese in più in politica": "é stato un esempio di classica diplomazia Ue".
Tuttavia, sottolinea, questo è lo scenario che si è presentato sul palcoscenico di Bruxelles. Guardando "dietro le quinte", osserva, si vede che, "almeno per l'Italia, non è cambiato assolutamente nulla". Il fondo salva-Stati poteva già acquistare titoli italiani sul mercato ma non era utilizzato, scrive l'editorialista, sottolineando che l'Italia deve comunque firmare un memorandum d'intesa (Mou) ed essere soggetta alla Troika (Commissione Ue, Bce, Fmi), anche se la procedura sarà "meno invasiva", permettendo all'Italia di "salvare un po' più la faccia". Resta il fatto che la capacità di fuoco dell'Esm (European stability mechanism) di 500 miliardi di euro "non è cambiata", prosegue Muenchau osservando che questa somma, "semplicemente, non è abbastanza".
"Qualcuno - scrive - dovrà spiegarmi com'é possibile non avere alcun cambiamento nelle responsabilità complessive della Germania, né delle politiche della Bce, e comunque (dire) che adesso l'Italia e la Spagna possono essere al sicuro, quando non lo erano una settimana fa". In ogni caso, conclude, "probabilmente la settimana scorsa l'evento più importante non è stato l'accordo al summit, ma la dichiarazione della Merkel secondo cui gli eurobond non ci saranno 'finche' vivro": se così sarà, "la zona dell'euro non sopravviverà".
2 - FONDI ESM, UE: DIRETTAMENTE A BANCHE SENZA CAMBIO TRATTATO
Reuters - La ricapitalizzazione diretta delle banche attraverso i fondi del Meccanismo europeo di stabilità non richiede una modifica del Trattato Esm. E' quanto afferma la Commissione europea. Il portavoce della Commissione per gli affari economici e monetari ha spiegato che gli articoli 14-18 del trattato dettano gli strumenti a disposizione dell'Esm per mantenere la stabilità finanziaria dell'area euro.
3 - EUROZONA: IL RISCHIO DELL'AFFONDO DI FINLANDIA E OLANDA
Antonio Pollio Salimbeni per Radiocor - Era nell'aria che la strada per attuare l'accordo Eurozona per ricapitalizzare le banche e, soprattutto, difen dere Italia e Spagna dalla corsa ingiustificata degli spread, non sarebbe stata lineare. Per cui non sorprende che Finlandia e Olanda, sempre schierate sulle posizioni piu' rigide in materia di condivisione dei rischi della moneta unica (e spesso in linea con le tattiche tedesche), si oppongano all'acquisto 'facile' di titoli sovrani sul mercato secondario da parte del Fondo anti-crisi Esm e abbiano gettato sul tavolo la possibilita' di porre veti.
I ministri finanziari hanno una settimana di tempo per decidere come attuare l'accordo di fine settimana e fra i tanti (e diabolici) dettagli ci sono anche le regole di voto. Nell'Ems vale la regola dell'unanimita' ma, come ha ricordato oggi la Commissione europea, e' sufficiente l'85% dei voti se una decisione e' 'urgente e necessaria per preservare la stabilita' della zona euro' (sulla base delle valutazioni dell'esecutivo Ue e della Bce). E' un fatto che Finlandia e Olanda arrivano insieme al 7,4% dei voti. Non sarebbe certo un buon inizio se si comincia subito con liti da condominio che possono solo farci tornare nel marasma dell'incertezza. Peraltro in contrasto con quanto concordato solo tre giorni fa.
http://www.dagospia.com/rubrica-4/business/non-cambiato-un-cazzo-financial-times-monti-avr-pure-vinto-la-battaglia-ma-la-40996.htm#Scene_1
Nessun commento:
Posta un commento