lunedì 28 gennaio 2013

BELLA NAPOLI VOLERÀ A WASHINGTON A PRENDERE GLI ORDINI DI FINE SETTENNATO: A CHI AFFIDARE IL PROSSIMO GOVERNO? - OBAMA CHE TIFA MONTI, NON SOPPORTA BERLUSCA NEMMENO IN FOTO MA ANCHE DI BERSANI NON SI FIDA - RE GIORGIO AVRÀ L’OCCASIONE ANCHE DI SOTTOPORRE ALLA CASA BIANCA UN ELENCO DI ‘PAPABILI’ PER LA SUCCESSIONE AL QUIRINALE - LA VISITA, PREVISTA DAL 13 AL 16 FEBBRAIO, ANTICIPA DI DIECI GIORNI IL VOTO…

Paolo Mastrolilli per "la Stampa" Giorgio Napolitano farà un'ultima visita negli Stati Uniti come presidente della Repubblica italiana, a metà del prossimo mese, e tornerà ad incontrare Barack Obama alla Casa Bianca. I dettagli del viaggio non sono ancora definiti, ma le date saranno dal 13 al 16 febbraio. A quanto si apprende a Washington, è stato il presidente americano a chiedere al collega di vedersi un'ultima volta, prima della fine del suo mandato al Quirinale. Una proposta che si è concretizzata in uno scambio di lettere cominciato subito dopo la sua rielezione. GIORGIO NAPOLITANO E OBAMA A novembre scorso, infatti, Napolitano aveva inviato un messaggio personale di congratulazioni. Obama aveva risposto ringraziandolo, e gli aveva detto che avrebbe voluto vederlo ancora. Il problema era individuare la forma migliore e i tempi per l'appuntamento. L'ipotesi di un viaggio in Italia del presidente americano non è stata giudicata opportuna, perché sarebbe avvenuto proprio nella fase finale della campagna elettorale, con il rischio di creare imbarazzi. Nello stesso tempo, però, Napolitano era bloccato a Roma dagli sviluppi politici interni, e dal fatto che a partire dal 15 aprile si comincerà a votare per la sua successione. Le due cancellerie si sono messe al lavoro per trovare una soluzione praticabile, e sono arrivate alla conclusione che la strada più opportuna da seguire era quella di una visita a Washington del presidente italiano, da organizzare nella prima metà di febbraio. Così è stato scelto il periodo dal 13 al 16 del mese, e ora si sta completando il programma del viaggio. OBAMA BERLUSCONI Napolitano ha una lunga consuetudine con gli Stati Uniti, essendo stato il primo leader del Partito comunista a visitarli ufficialmente. Con Obama, poi, si è creato subito un rapporto speciale, consolidato nel corso degli anni durante i vari incontri avvenuti tra i due. Il capo della Casa Bianca venne ricevuto al Quirinale nel luglio del 2009, pochi mesi dopo il suo insediamento, durante la visita che fece in Italia per partecipare al G8 dell'Aquila. Già in quella occasione si stabilì un clima di cordialità e convergenza di vedute, confermato poi nel viaggio compiuto da Napolitano in America nel maggio del 2010. Allora, mentre la crisi economica faceva sentire i suoi effetti negativi tanto sugli Stati Uniti, quanto sull'Europa, Obama fece un appello affinché il Vecchio continente conservasse la sua unità. Il capo del Quirinale rispose dando assicurazioni sulla determinazione a salvare la moneta unica, e a difendere il progetto politico che ha garantito oltre mezzo secolo di pace alla regione più colpita dalla violenza della Seconda Guerra Mondiale. Obama e Napolitano si sono poi rivisti nel maggio del 2011 a Varsavia, a margine del vertice dell'Europa centrale, confermando la simpatia reciproca e la condivisione dei punti di vista sul destino del continente. MONTI E BERSANI A CERNOBBIO Durante l'intervento in Libia, e nel periodo in cui la crisi economica ha aggredito in maniera particolare l'Italia, facendola apparire come l'anello debole che minacciava di incrinare l'euro, il presidente è diventato l'interlocutore della Casa Bianca, lavorando intensamente per favorire il ritorno alla stabilità. La crisi non è ancora del tutto alle nostre spalle, ma oggi Roma è percepita nella comunità globale con valutazioni molto diverse da quelle della fine del 2011. Incontrando ancora Napolitano prima della fine del suo mandato per discutere le prospettive future dei due paesi, Obama intende dare il proprio riconoscimento e quello dell'amministrazione americana per la centralità del ruolo svolto dal collega del Quirinale in questi anni difficili, proprio per favorire la tenuta dell'Italia, dell'Europa, e di una comune visione della politica internazionale. http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/bella-napoli-voler-a-washington-a-prendere-gli-ordini-di-fine-settennato-a-chi-50017.htm

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