domenica 24 marzo 2013

Sandro Pertini: La Libertà

Pubblichiamo Riteniamo utile per il dibattito attuale pubblicare integralmente il discorso sulla libertà dal Fascismo tenuto nel 1980 dal Presidente della Repubblica Sandro Pertini, che contro di esso e per la libertà di tutti noi ha lottato e per questo, da quel Regime, é stato incarcerato. Coordinamento del Forum di SocialismoeSinistra La Libertà Alla più perfetta delle dittature io preferirò sempre la più imperfetta delle democrazie L'umanità è nata libera e libera deve restare. La libertà è un bene prezioso inalienabile e deve essere custodito gelosamente e difeso costi quel che costi. Certo, la democrazia presuppone contrasti di idee, di aspirazioni, di interessi sociali, ma nel Parlamento essi hanno il loro più alto confronto. Necessaria è una maggioranza, ma è altrettanto necessaria una opposizione. Uno degli artefici dell’Unità, Camillo Benso di Cavour, rivolgendosi un giorno al suo più tenace avversario affermò: “Onorevole Valerio, io ho bisogno dell’opposizione e se essa in questo Parlamento non esistesse, sarei io a crearla”. L’opposizione controlla la maggioranza, ne è di pungolo: qui ogni contrasto sociale può placarsi in una sintesi giusta che rispecchi le ansie, le aspirazioni, gli interessi del popolo, al quale ogni membro del Parlamento deve sempre rispondere perché del popolo non è che il mandatario. E bisogna che gli eletti ascoltino l’elettore; ascoltare bisogna chi vuol vedere risolti i suoi problemi di ogni giorno: la necessità del lavoro, di un tenore di vita dignitoso, di una casa confortevole, ove trovare il meritato riposo dopo una giornata laboriosa, il bisogno di curare la propria salute e di adornare di cultura la propria mente e di sentirsi tutti figli eguali e non discriminati dalla Patria, che non può essere madre per alcuni e matrigna per altri, ma madre premurosa con tutti. Lo Stato deve essere giusto ed incorrotto; forte ed umano: forte con i colpevoli, umano con i deboli. Certo, ove non esiste un regime democratico questi confronti e questi contrasti non si hanno. Le democrazie a menti superficiali possono apparire disordinate; le dittature invece appaiono ordinate; nessuna protesta, nessun clamore da esse si leva: ma è l’ordine delle galere, il silenzio dei cimiteri. No, alla più perfetta delle dittature io preferirò sempre la più imperfetta delle democrazie. Noi ci siamo battuti tutta la vita, pagando alti prezzi, perché ogni cittadino sia sempre un uomo in piedi padrone dei suoi sentimenti e dei suoi pensieri e non un servitore in ginocchio. I popoli non siano tramutati in armenti, ma siano rispettati nella loro dignità di esseri pensanti, i quali attraverso competizioni e contrasti non solo inevitabili ma utili e necessari all’umano progredire, sia avviano verso un domani di libertà sicura, di vera giustizia sociale, di pace nel mondo. Difendere la libertà è un dovere di ogni cittadino. Noi, intendiamo difendere nella nostra Patria, nei secoli tanto duramente provata, la libertà oggi minacciata dalla violenza del terrorismo. Sapremo un giorno chi vuole, organizza e dirige questa violenza, sapremo chi medita di scardinare la nostra democrazia, chi vuole far saltare questo ponte democratico che unisce l’Europa all’Africa e al Medio Oriente. Se questo per dannata ipotesi accadesse non solo sarebbe sconvolta tutta l’area mediterranea, ma sarebbe anche minacciata la pace nel mondo. Nessun uomo libero amante della pace, non importa la sua nazionalità, può rimanere indifferente dinanzi al terrorismo scatenato in Italia e alle sue possibili tragiche conseguenze. Per quanto riguarda la mia Nazione posso affermare con sicura coscienza che oggi noi italiani sentiamo il dovere di combattere il terrorismo senza perplessità e timori, senza indulgenze: questo è il nostro fermo proposito, perché intendiamo difendere ad ogni costo la libertà, la cui riconquista a noi, tanto è costata. Intendiamo difendere la libertà per noi e per tutti, anche per i nostri avversari. Ripeto quanto ho detto l’altra sera dinanzi a Sua Maestà il Re [di Spagna]: fedeli all’antico insegnamento dico al mio avversario: “Io combatto la tua idea che è contraria alla mia, ma sono pronto a battermi, sino al prezzo della mia vita, perché tu possa esprimere la tua idea sempre liberamente”. Ma non consentiremo mai alla libertà di uccidere la libertà. Sandro Pertini (Discorso al Parlamento spagnolo, Madrid, 28 maggio 1980 http://blog.libero.it/socialismo/8240540.html

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