Da “la Stampa”
È «guerra» fiscale tra Italia e Svizzera. A scendere in campo, addossando l’uno all’altro le colpe di una intesa difficile, sono stati i ministri dell’Economia dei due paesi. Il fuoco alle polveri l’ha dato la svizzera Widmer-Schlumpf, che dopo aver incontrato Padoan a Washington a margine degli incontri del Fmi ha lasciato trapelare l’urgenza di un accordo e la minaccia di ritorsioni sui lavoratori transfrontalieri. «Ho detto a Padoan che la mia pazienza ha un limite», ha detto lanciando l’ultimatum per un accordo «entro e non oltre la primavera prossima».
I toni accesi, con un riferimento ai quattro ministri dell’economia che si sono succeduti «e con i quali ho dovuto ricominciare ogni volta una nuova conversazione, rispondendo poi alle stesse domande», non sono piaciuti in Via XX Settembre. Il ministro Pier Carlo Padoan ha così diffuso una nota di fuoco: «In questi mesi ho registrato da parte della delegazione svizzera atteggiamenti ondivaghi, quelli che prendono in giro la controparte non siamo noi».
La ricostruzione dell’incontro a Washington che Padoan affida alla nota non coincide con quella della collega svizzera. «Ho letto con grande stupore - scrive - dichiarazioni che non riflettono il contenuto del brevissimo scambio di battute avuto a margine degli incontri del Fmi. Se è vero che in Italia si sono succeduti diversi ministri in pochi anni - ammette Padoan - la linea del governo è invece rimasta coerente nel tempo. Piuttosto, in questi mesi ho registrato da parte della delegazione svizzera atteggiamenti ondivaghi, e a ogni passo avanti si è accompagnato qualche passo indietro».
http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/scazzo-svizzera-sull-accordo-fiscale-ministra-berna-ho-86446.htm
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