Giuseppe Sarcina per il “Corriere della Sera”
I
dipendenti di McDonald’s hanno manifestato per diversi giorni prima di
ottenere un aumento di stipendio. Risultato ottenuto: incremento di un
dollaro l’ora per il salario legale minimo. Si parte dai 9 dollari di
oggi per arrivare a 10. Ma con calma, l’operazione si conclude entro la
fine del 2016. Bene, ha osservato la maggior parte degli economisti: più
risorse ai lavoratori significa più sostegno alla domanda interna.
Nessuno, invece, ha ancora commentato le cifre di tutt’altro segno
contenute nei bilanci appena pubblicati dalle grandi società
finanziarie. Colpiscono i compensi riconosciuti agli amministratori
delegati, ai leader aziendali.
Qualche
esempio, ricavato dall’edizione di ieri del «Wall Street Journal». Nel
2014 James Gorman, 56 anni, chief executive officer (ceo) della Morgan
Stanley, ha incassato 22,5 milioni di dollari, il 25% in più rispetto al
2013. Il suo stipendio base è pari a 1,5 milioni, ai quali però si sono
aggiunti 14,5 milioni di bonus in contanti o in azioni, più altri 6,5
milioni di incentivi a vario titolo. Totale: 22,5 milioni appunto. Qual è
stato il merito di Gorman? Anche la risposta è contenuta nel rendiconto
di Morgan Stanley: nel 2014 il fatturato della società è salito del
5,7% a quota 34,3 miliardi di dollari. Gorman è il vertice di un
pinnacolo che svetta sulla massa degli stipendi americani.
lloyd blankfein
Il
suo rivale Llyod Blanfein, presidente e ceo di Goldman Sachs ritira 24
milioni di dollari. James Dimon, leader di J.P.Morgan, 20 milioni. John
Stumpf, di Wells Fargo, 19,3 milioni. Michael Corbat, Citigroup, e Brian
Moynihan, Bank of America, 13 milioni ciascuno. Queste somme e,
soprattutto, la logica con cui sono state corrisposte sembrano
dimostrare che la grande crisi seguita al fallimento di una di queste
finanziarie, la Lehman Brothers, non ha cambiato nulla. Pareva di aver
capito che la logica dei bonus legata ai risultati di breve termine era
stata una delle cause delle rovinose bolle speculative. Evidentemente
non è più cosi.
Nello
stesso tempo economia reale e finanza continuano far parte di due mondi
paralleli. Il 2014 è stato l’anno del grande dibattito internazionale
sulla riduzione delle disuguaglianze, anche negli Stati Uniti. Ma la
distanza tra la grande massa dei lavoratori dipendenti e i top manager
della finanza rimane incommensurabile. Guardando i numeri si vede che il
lavoro del ceo Goldman vale 775 volte in più rispetto a quello di un
dipendente medio di McDonald’s.
http://www.dagospia.com/rubrica-4/business/banchieri-oggi-domani-boss-giganti-finanziari-come-goldman-sachs-97826.htm
Nessun commento:
Posta un commento