lunedì 31 agosto 2015
LA CIA (ROTHSCHILD) DIETRO IL TRAFFICO DI DROGA IN ITALIA Scritto il agosto 31, 2015 by lastella Facebook2.2k Google + SCOPO : FIACCARE I GIOVANI NEL LORO IMPEGNO POLITICO COME MINACCIA AL POTERE COSTITUITO
Io che ho partecipato a quegli anni ho visto un ‘intera generazione fiaccata dall’eroina, che si diffuse come un veleno nell’ambito di quella che era la frangia “estremista” della gioventù di allora (fine anni ’70). Una frangia carica di voglia di cambiamento, di rabbia verso il potere con cui era aspramente critica. Quella rabbia fu prima attenuata e poi spenta dagli oppiacei. Perchè quella carica poteva esser destabilizzante per il potere costituito, per l’establishment.
Sto leggendo un libro da poco uscito sull’omicidio di Moro, scritto da De Lutiis, mi sono imbattuto nella conferma della ricostruzione storica operata da G. Blumir nel suo libro Eroina, circa la diffusione di droghe nell’ambito dei movimenti giovanile negli anni 60/70.
Il libro stampato nel ’78 racconta di strani fenomeni intorno alla diffusione delle droghe, soprattutto quelle pesanti, nell’Italia degli anni ’70.
In quegli anni si assiste ad una feroce repressione di hippies e freakettoni che si facevano gli spinelli, mentre viene lasciata prima mano libera a chi spacciava le pasticche di morfina che provenivano dalle scorte della guerra in Vietnam; poi a quelli che spacciavano eroina.
Già allora Blumir punta il dito contro i servizi, che non sono deviati, ma operano secondo una precisa strategia politica,conosciuta dal potere politico di allora (cioè la DC).
Nel libro di De Lutiis che ho citato, si trova conferma, documentata, del fatto che i servizi occidentali usavano la droga come strumento di controllo.
E’ accertato che c’erano operazioni coperte volte ad infiltrare i “movimenti” giovanili per controllarli ed usarli. Ma anche per fiaccarli attraverso la diffusione di droga, impedendo che le frange della protesta si allargassero.
Io che ho partecipato a quegli anni ho visto un ‘intera generazione fiaccata dall’eroina, che si diffuse come un veleno nell’ambito di quella che era la frangia “estremista” della gioventù di allora (fine anni ’70). Una frangia carica di voglia di cambiamento, di rabbia verso il potere con cui era aspramente critica. Quella rabbia fu prima attenuata e poi spenta dagli oppiacei. Perchè quella carica poteva esser destabilizzante per il potere costituito, per l’establishment.
Le droghe in genere erano allora viste come un altro strumento di contestazione e rifiuto, ma se la marijuana non provocava danni, l’eroina era devastante per la volontà dei ragazzi. Cosi anche a Napoli avvenne che accanto alla scomparsa dal mercato delle droghe leggere, ci fu una diffusione massiccia delle droghe pesanti, anfetamina ed lsd prima, eroina dopo. Siamo nella seconda metà degli anni ’70. Giovani impegnati, anche se in maniera confusa, nei movimenti di quegli anni, divennero dei junkers, dei drogati, che non avevano altre interesse che la droga. Deboli fisicamente e mentalmente, ricattabili, passibili di arresti come e quando si voleva. Disposti a “collaborare” per una dose che alleviasse la loro astinenza.
Da allora in poi l’eroina fu usata come efficace strumento di controllo. Non solo attraverso lo spaccio nelle strade, ma anche attraverso i SERT (servizio territoriale tossicodipendenze). Questi all’inizio distribuivano metadone (vedi) a litri, facendo danni soprattutto ai ragazzi che rimanevano inebetiti dalle dosi massicce. Perchè il metadone era usato impropriamente.
Perchè lo scopo non era aiutare, “guarire”, era controllare.
Bisognava assicurarsi di spegnere la carica di rabbia di quella frangia di gioventù, chiamata deviante, potenzialmente pericolosa, in quanto non organica al potere, portatrice di una cultura che tendeva a disconoscere quel potere. Gli oppiacei erano uno strumento adattissimo di controllo. Perchè inducevano un ‘astinenza fortissima che metteva i consumatori abituali in una situazione di estrema vulnerabilità, in quanto facilmente ricattabili. Inoltre gli effetti degli oppiacei sono un torpore permanente, passata la breve fase euforizzante e fanno perdere interesse per tutto ciò che non è la droga ed i mezzi per procurarsela. Furono vittime i giovani più fragili, ma anche numerose intelligenze vivaci che, avrebbero potuto comunque dare fastidio. La merce droga ha interessato da sempre i servizi, Cia in testa. Questa è cosa accertata, tranne per quelli che si rifiutano di vedere. Sia perchè potente strumento di controllo, sia perchè fonte di profitti enormi impiegati poi per finanziare operazioni oscure e traffici di armi destinate a movimenti controllati dalla Cia stessa per destabilizzare governi non amici (Nicaragua).
In sudamerica il traffico di cocaina si svolge ormai da sempre sotto l’occhio interessato della Cia, o almeno di una parte di essa.
Cosi avveniva nel sud-est asiatico con l’eroina.
Queste cose bisognerebbe farle leggere agli idioti proibizionisti, alcuni in buona fede, che non riescono a capire quanto queste sostanze diventino pericoloso se proibite.
Consiglio la lettura sia dei brani sotto che dell’estratto riguardante la diffusione dell’eroina in Italia. Sono un po’ lunghi, ma illuminanti e chiave di lettura di molti altri avvenimenti.
giuseppe galluccio 16/3/08
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Tratto da “Il golpe di via Fani” di G. De Lutiis ed l’Unità/Sperling Kupfer
Questa particolare attenzione verso i movimenti e i gruppi giovanili di sinistra sia negli Stati Uniti sia in Europa dimostra come i servizi segreti statunitensi avessero previsto ben prima della primavera del 1968 il possibile sviluppo di movimenti studenteschi di estrema sinistra. Peraltro, dal rapporto finale della commissione Rockefeller emerge che nel 1969 e 1970 fu sviluppato il cosiddetto “Progetto 2”, che consisteva nell’inviare all’estero agenti statunitensi nell’ambito di acquisizioni informative all’interno dell’operazione Chaos, ma viene esplicitamente affermato che “la sua missione sarà valutare, conoscere e la sinistra nello spettro maoista”. Lo scopo specifico degli agenti statunitensi inviati all’estero era dunque – come sottolinea una commissione presieduta dal vicepresidente degli Stati Uniti – di sviluppare una sinistra maoista in opposizione a quella filosovietica. Opportunamente nel rapporto si evidenzia il rilievo particolare di questo specifico progetto interno all’operazione Chaos: […] Tutti coloro che hanno vissuto la turbolenta realtà politica degli anni Settanta ricordano che vi fu un abnorme sviluppo di movimenti marxisti-leninisti di ispirazione filocinese. E infine da rilevare che, secondo quanto acquisito nel citato rapporto del Ros, “il piano Chaos si avvalse anche delle intercettazioni di comunicazioni internazionali operate dalla Nsa”. La National Security Agency e il servizio segreto statunitense preposto al controllo, intercettazione e decodifica di tutte le comunicazioni di interesse per la sicurezza degli Stati Uniti, utilizzando anche la rete Echelon.” William Colby, divenuto direttore della Cia nel 1973, chiuse l’operazione Chaos i15 marzo 1974. L’anno seguente fu istituita la commissione Rockefeller sulle attività della Cia. […] L’operazione Chaos risulta conclusa nel 1974. Nel 1975 la cosiddetta commissione Rockefeller” redasse un rapporto, su questa e su altre operazioni illegali della Cia, che è stato declassificato e reso pubblico nel 1977. Ma l’operazione Chaos non è la sola che i servizi segreti statunitensi abbiano attivato negli anni a cavallo del Sessantotto per indebolire l’impegno politico dei giovani della sinistra europea. Il 28 giugno 1995 il capitano Massimo Giraudo, all’epoca ufficiale addetto al reparto Eversione del Ros dei carabinieri, su delega del giudice istruttore Salvini, interroga come teste Roberto Cavallaro, a suo tempo imputato nell’istruttoria sulla Rosa dei venti e che aveva collaborato con il giudice istruttore di Padova, Tamburino, fornendo preziose informazioni.
Cavallaro riferì a Giraudo che nel 1972, nel corso di un addestramento seguito in Francia, aveva appreso dell’esistenza di un’operazione della Cia in Italia, denominata Blue Moon, all’epoca già in atto, consistente nella diffusione di sostanze stupefacenti nei settori giovanili italiani al fine di contribuire al depotenziamento del loro impegno politico. Cavallaro aveva già avuto modo di parlare dell’addestramento dinanzi al giudice istruttore di Milano Antonio Lombardi. “Il teste aggiunse che l’operazione Blue Moon era condotta in Italia dai servizi statunitensi utilizzando uomini e strutture che facevano capo alle rappresentanze ufficiali di quel paese in Italia.” Nel corso delle attività di intelligence e di ricerca d’ archivio condotte dal Ros in seguito alle informazioni fornite da Cavallaro, venivano scoperte altre operazioni illegittime, tra le quali “l’utilizzo di Lsd contro leaders socialisti o di organizzazioni di sinistra in Paesi stranieri al fine di farli parlare incoerentemente e screditarli in pubblico” (dai documenti risulta accertata e dimostrata questa attività contro Fidel Castro). Da altra documentazione, proveniente direttamente dal governo degli Stati Uniti, emerge che alla convention hippy di Chicago svoltasi dal 25 al 30 agosto 1968, che degenerò in numerosi episodi di guerriglia, ben il 17 per cento dei partecipanti apparteneva ad agenzie federali e organismi di intelligence. La determinazione del governo statunitense nell’usodell’Lsd allo scopo di depotenziare l’impegno politico dei giovani traspare da un documento della Cia del 4 settembre 1970, nel quale, a fronte dell’impressionante estensione della protesta giovanile per la guerra in Vietnam, il dipartimento della Difesa suggeriva nuovi metodi di contenimento della violenza politica. Si affermava che la tendenza dei moderni metodi di polizia era quella di demoralizzare e rendere temporaneamente incapaci gli avversari. Si sosteneva che con l’avvento di potenti prodotti naturali, droghe psicotrope e immobilizzanti, fosse nata una nuova era nei metodi di applicazione della legge. Nel contempo, giornalisti vicini agli ambienti dei servizi diffondevano nella società americana la convinzione che il dissenso giovanile e la contrarietà alla guerra in Vietnam nascessero da giovani menti alterate dall’Lsd. A tale scopo fu diffusa la notizia che questa sostanza induceva danni cromosomici, al fine di creare il supporto scientifico all’ affermazione che il dissenso politico proveniva da una devianza genetica. Contemporaneamente, alla fine degli anni Sessanta, furono diffusi per le strade di New York e San Francisco massicci quantitativi di un superallucinogeno ancor pia devastante, denominato Stp (2,5 dimetossi 4 metilfeno-tilammina), prodotto dalla Dow Chemical Company e di cui vennero forniti campioni al quartier generale dell’Us Army Chemical Corps e a Edgewood Arsenal.” E da ricordare in quest’ ambito la figura di Ronald Stark, agente della Cia che stabile un contatto con brigatisti detenuti facendosi collocare nel loro stesso carcere. Nel laboratorio aperto da Stark a Bruxelles, sotto la copertura di un centro di ricerche biomediche, in soli due anni furono prodotti cinquanta milioni di dosi di allucinogeni. Nel 1977 Scotland Yard arrestò il chimico Richard Kemp, aiutante di Stark, sequestrando sei milioni di dosi di Lsd. Fu successivamente chiarito che Kemp, a meta anni Settanta, fabbricava da solo il cinquanta per cento della produzione mondiale di Lsd. E forse superfluo aggiungere che Stark entrò in contatto con le Brigate rosse per ben altri motivi […]
Fonte : www.altrestorie.org
Tratto da: nomassoneriamacerata via Sapere è dovere
http://lastella.altervista.org/la-cia-rothschild-dietro-il-traffico-di-droga-in-italia/
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