Alberto Brambilla per "il Foglio"
Nei
rapporti tra le dinastie aristocratiche della finanza globale, un'
increspatura sul velluto del salotto buono è comprensibile. Nulla che
non si possa risolvere con una complice stretta di mano tra
gentiluomini, almeno quando la tenzone si manifesta nel placido lago
dell'editoria - tornato finalmente effervescente - e non nell' oceano
periglioso della geopolitica.
Sembrano
infatti rientrati i dissapori tra i discendenti della famiglia
Rothschild e della famiglia Agnelli, a lungo sodali in operazioni
finanziarie transcontinentali. Il sito Politico.eu mercoledì ha dato
conto, con dovizia di particolari, di una contesa interna agli azionisti
della società editrice del settimanale britannico Economist
Ora
si starebbe cercando una soluzione per conservare lo status quo,
secondo fonti a conoscenza della situazione. Il precedente annuncio del
gruppo Pearson di volere liberare il 50 per cento delle quote della
testata, dopo cinquantotto anni di possesso, aveva motivato reciproci
sospetti tra i soci di vecchia data del prestigioso magazine, che ha una
circolazione di 1,6 milioni di copie nel mondo e fornisce altri
esclusivi servizi d'informazione.
Tra
i soci rilevanti ci sono i magnati dell' industria dolciaria Cadbury e
Bruno Schroder, pronipote di John Henry Schroder, cofondatore del
colosso di servizi finanziari Schroders. Il timore che qualcuno potesse
comprare le azioni senza padrone e così riuscire a esercitare un'
influenza dominante sulla linea editoriale - comunque difesa da una
governance complessa e volutamente bizantina - ha motivato qualche
fibrillazione.
john elkann
Soprattutto
perché il colosso Pearson, intenzionato a concentrarsi sul business
della didattica, aveva appena ceduto il Financial Times ai giapponesi di
Nikkei spostando quindi il baricentro del quotidiano prediletto dalla
City lontano da Londra.
Nel
salotto gli sguardi si sono rivolti verso il new comer italiano John
Elkann, 39 anni, nipote di Gianni Agnelli, la cui famiglia controlla il
10,4 per cento della Borsa italiana. Tramite la holding Exor detiene il
4,7 per cento del settimanale e, secondo indiscrezioni, era disponibile a
salire. In queste settimane Elkann ha fatto parlare di sé per avere
condotto l' acquisto della società di riassicurazione americana
PartnerRe.
La
discrezione è un tratto distintivo dei discendenti della casata dei
Rothschild, fondata dal patriarca Mayer Amschel a inizio Ottocento a
Francoforte. La banca d' affari di riferimento è ora distinta dalle
altre numerose attività del frammentato parentado.
La
riservatezza proverbiale pare però essere stata superata dall'
esuberante imprenditrice americana Lynn Forester de Rothschild, 61 anni.
Rimarcò infatti di ritenersi vestale dell' Economist per conto della
famiglia, di cui in realtà è parente acquisita ("la nostra famiglia
resterà azionista per tutto il tempo che sarò viva").
COPERTINA THE ECONOMIST
Lady
de Rothschild custodisce la quota più consistente del settimanale (21
per cento) nella holding che possiede con il marito Evelyn Robert, già
presidente dell' Economist (1972-1989). Per la loro unione fu galeotto
il meeting del gruppo Bilderberg in Scozia del 1998. A quanto pare nella
lista degli invitati c'era pure Cupido, ma a presentarli fu Henry
Kissinger in persona.
Peraltro,
l' amicizia con l' ex segretario di stato americano non è un vanto solo
per la casata britannica ma anche per la dinastia torinese, vista l'
intesa cordiale tra Kissinger e l' Avvocato Agnelli. Nel salotto nobile
le spade resteranno appese al muro, per ora.
KOFI ANNAN JIMMY CARTER HENRY KISSINGER http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/ma-come-sono-garbate-guerre-dinastie-finanziarie-intorno-106515.htm
Nessun commento:
Posta un commento