venerdì 14 ottobre 2016

IN ARRIVO IL DOCUMENTARIO ''SHADOW WORLD'', DEVASTANTE INDAGINE SUL TRAFFICO MONDIALE DELLE ARMI, CHE RIVELA I RAPPORTI LOSCHI FRA NAZIONI, GLI ACCORDI FRA SAUDITI E AMERICANI, LE MENZOGNE SULLA GUERRA IN IRAQ, LA CORRUZIONE DI POLITICI A BOTTE DI DONNE E CONTANTI - LA BOMBA STAVOLTA E' PER GLI U.S.A.

Nei mesi dopo l’attacco dell’11 settembre, racconta un inorridito a Wesley Clark nel nuovo documentario “Shadow World”, riemersero i piani dell’amministrazione di George H.W. Bush, sebbene la presidenza fosse nelle mani di quello junior. L’ex comandante NATO li aveva già sentiti nel 1991 o 1992 da Paul Wolfowitz e Dick Cheney, che portavano la nuova strategia americana a Washington e si trattava di un progetto di cinque anni che prevedeva l’intervento in Iraq, Siria, Libano, Libia, Somalia, Sudan, Iran.

Il documentario dettaglia i rapporti fra politici americani e lobby delle armi, che vanno a braccetto da decenni. Il risultato è una guerra perpetua, dai tempi di Bush a quelli di Obama, alimentata da corruzione, avidità, e un’infinita rete di accordi loschi con i sauditi.



Il film è basato sul libro di Andrew Feinstein “The Shadow World: Inside the Global Arms Trade” e ripercorre l’accordo fra Reagan e Margaret Thatcher e quei fondi illeciti per 87 milioni di dollari usati dalla Bae Inflese (costruttrice di armi) per banchettare con i sauditi e fare accordi che arricchirono, ad esempio, il Principe Bandar bin Sultan. Un tra


Il fornitore d’armi Riccardo Privitera ricorda bene gli accordi redditizi stipulati con ufficiali militari, ungendo gli ingranaggi con contanti e donne: «Con 60.000 dollari firmavo contratti che ne valevano 3 milioni». Dice che corrompere i politici costa, li compara a prostitute, ma “alla fine fanno quello che diciamo noi. 

“Shadow World” unisce interviste e filmati di archivio, mostra scene che sottolineano il costo umano delle guerre e ripercorre l’ascesa politica di Cheney e il ruolo di Halliburton , figure chiave nella privatizzazione delle armi in America. Scrive Jeremy Scahill, autore di
“Dirty Wars”: «Essenzialmente quello che abbiamo fatto è stato creare una rete di corporazioni che hanno potenza di fuoco di piccoli stati-nazione che può rovesciare i piccoli governi del mondo».
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Il colonnello in pensione Lawrence Wilkerson, ex capo dello staff del Segretario di Stato Colin Powell, condanna l’intelligence che condusse Powell a raccomandare la guerra in Iraq nel 2003. “Ci mentirono, indiscutibilmente”. La repubblicana Cynthia McKinney descrive le minacce di morte ricevute dopo aver sfidato il Segretario alla Difesa Donald Rumsfeld, al quale chiese conto dei due bilioni di dollari mancanti dal Dipartimento della Difesa. Dice: “Ecco che succede se ti menti contro i pezzi grossi».

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Il documentario sarà visibile domani 14 ottobre a New York e Los Angeles. E’ intervistato anche David Lawley-Wakelin, il regista inglese che fece una inchiesta su Tony Blair per mostrare si trattasse di un criminale di guerra, e Muntadhar al-Zaidi, giornalista della tv “Al-Baghdadia TV” che tirò la scarpa al Presidente Bush alla conferenza del 2008, per mostrare che non tutti gli iracheni accoglievano con i fiori gli invasori americani.

Il corrispondente del “New York Times” chiude parlando di chi paga il prezzo della guerra: «Come si fa ad andare a Gaza e non essere arrabbiato per quello che facciamo a quella gente? Cos’ì come in Sudan, a El Salvador,  e in decine di altri posti? Non riesco a dimenticare i corpi dei bambini morti».

http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/arrivo-documentario-shadow-world-devastante-indagine-traffico-133842.htm

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