Vittoria Puledda per la Repubblica
La Borsa festeggia il matrimonio tra Anima (+6,16%) e Aletti Gestielle sgr, promuovendo di riflesso anche la controllante di quest' ultima, Banco Bpm (+1,18%) anche se in realtà le nozze restano la possibilità più concreta ma non ancora una certezza. «Ad oggi sono in corso discussioni preliminari per verificare se tale opzione sia percorribile », ha dichiarato Anima, su richiesta Consob, dopo le indiscrezioni di stampa della vigilia. «Ci auguriamo poter chiudere quanto prima» l' operazione del riassetto di Anima, ha commentato a sua volta il vicepresidente del Banco Bpm, Mauro Paoloni. Molti scommettono su un' offerta tra un paio di settimane.
E' rimasta invece praticamente al palo l' altra potenziale protagonista del grande riassetto del risparmio gestito, Poste, salita solo dello 0,25%. Quest' ultima dovrebbe partecipare al risiko nazionale apportando Bancoposta fondi sgr, come aveva già annunciato lo scorso novembre.
La differenza è che lo schema cui stanno lavorando Anima e Banco Bpm prevede la vendita di Aletti (e il prezzo dovrebbe aggirarsi intorno ai 650 milioni) mentre Poste è intenzionata ad uno scambio azionario, che porterebbe Banco Bpm a scendere in Anima dall' attuale 14,7% a circa il 12%. La novità è che, una volta salita fino ad un massimo del 24,9% (al riparo dalla soglia che fa scattare l' opa) il gigante guidato da Matteo Del Fante girerebbe una quota del 10-15% a Cdp, suo principale azionista (al 35%) ma senza diritti di governance.
Su questo fronte non giungono posizioni ufficiali ma secondo fonti vicine al dossier se tutte le caselle andranno al loro posto i tempi potrebbero essere anche molto rapidi; tuttavia non è esclusa una trattativa ben più dilatata. Qualche indicazione in più potrebbe venire il prossimo 3 agosto, in occasione dell' approvazione della semestrale di Poste.
Insieme, Anima-Aletti-Bancoposta si posizionerebbero al terzo posto nella classifica dei giganti italiani del risparmio gestito, con asset in gestione per 169 miliardi, alle spalle di Generali e del gruppo Intesa (e ad un' incollatura dalla francese Amundi Pioneer, che nel nostro paese ha masse intorno a 180 miliardi).
Questo nuovo schema dove passare ancora al vaglio dei molti protagonisti e alla verifica dei numeri. Aletti Gestielle può contare su circa 17 miliardi di masse in gestione e un utile 2016 pari a 44 milioni: ampliando l' accordo di distribuzione già in essere tra Anima e Bpm anche al Banco (che non faceva parte del gruppo al tempo degli accordi) e allungandoli di 10 anni (fino al 2040) i vantaggi per Anima sarebbero rilevanti, anche riconoscendo un prezzo "generoso" ad Aletti.
L' altra candidata alle nozze, Bancoposta fondi sgr, ha invece un patrimonio in gestione di 80,5 miliardi al 31 marzo scorso, praticamente invariato rispetto al dato di fine anno (79,8 miliardi) ma a fronte di un utile netto di 21,7 milioni. Molto diversa è infatti la composizione degli asset in gestione: i fondi veri e propri sono 7,3 miliardi (di cui circa 4 già gestiti da Anima) il resto è rappresentato da una cospicua parte delle riserve tecniche delle polizze di Poste vita (non tutte); in pratica, per due terzi si tratta di Btp. E questo spiega la redditività molto contenuta del portafoglio di Bancoposta fondi.
Ma nello stesso tempo è proprio questa - la forte massa di Btp - una delle ragioni che potrebbe far considerare "strategico", anche per Cdp, partecipare al matrimonio con Anima, agevolando nello stesso tempo Poste con l' acquisto successivo del 10-15% del nuovo polo del risparmio. Era un po' quello il senso - anche se non l' unico - del tentativo di blindare Pioneer nel perimetro del tricolore, con l' offerta a suo tempo lanciata da Poste, Cdp e Anima. La storia dice che è stata Amundi a papparsi il boccone, ma i giochi impostati proprio allora potrebbero proseguire adesso.
http://www.dagospia.com/rubrica-4/business/grandi-manovre-risparmio-gestito-ndash-matrimonio-151906.htm
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