Luana De Micco per il “Fatto quotidiano”
È durante un Consiglio dei ministri straordinario, teoricamente convocato per far fronte all' emergenza coronavirus, che il premier Édouard Philippe ha annunciato a sorpresa, sabato scorso, il ricorso all' articolo 49.3 della Costituzione francese per far adottare la riforma delle pensioni in Assemblea, mettendo fine di punto in bianco al dibattito parlamentare. Un gesto di forza del governo, in piena crisi sanitaria, che ha rilanciato le proteste dei sindacati, mobilitati da dicembre contro il testo, che prevede l' introduzione del sistema universale a punti e la fine dei regimi speciali.
Così, con le televisioni concentrate sul Covid-19, i francesi non si sono quasi neanche accorti che la controversa riforma, alla quale da sondaggio YouGov il 60% di loro è sempre avverso, era passata in prima lettura nella notte tra martedì e mercoledì. L' impopolare 49.3 è l' articolo che permette al governo di far adottare un testo di legge scavalcando il voto dell' Assemblea. Lo stesso a cui più volte aveva fatto ricorso il governo di François Hollande nel 2016 per imporre la Loi Travail, di cui uno degli artefici principali era stato proprio Emmanuel Macron, allora ministro dell' Economia.
L' opposizione ha risposto con due mozioni di sfiducia, solo modo per tentare di annullare l' effetto del 49.3: l' una presentata a destra dai Républicains, l' altra dai partiti di sinistra per una volta uniti, socialisti, comunisti e radicali de La France Insoumise di Mélenchon.
Marine Le Pen, che non ha abbastanza deputati per presentare una mozione sua, aveva fatto sapere che RN avrebbe votato la mozione della sinistra.
Il dibattito è durato fino a tarda sera martedì, ma i 298 voti necessari per far cadere il governo non sono stati raccolti. Intanto davanti all' Assemblea si erano riunite alcune decine di avvocati sventolando slogan anti-Macron e accendendo fumogeni rossi. Dal fine settimana i sindacati lanciavano appelli a manifestare in tutta la Francia, nell' attesa del nuovo sciopero generale del 31 marzo.
Ma a Parigi il corteo partito dalla place de la République non ha riunito più di 6.200 persone, secondo i dati ufficiali. Forse stanchi da mesi di scioperi, forse anche per i timori legati al nuovo coronavirus, i francesi non sono scesi nelle strade. Neanche se il 66% di loro, sempre per YouGov, si erano detti contrari al 49.3. Erano appena mille a Bordeaux, alcune centinaia a Rennes, Marsiglia o Montpellier. Il testo è stato dunque adottato automaticamente nella notte dopo neanche un mese di dibattiti caotici. La destra ha denunciato un "fiasco parlamentare senza precedenti". Gli "indomiti" di Mélenchon, accusati da giorni di "ostruzionismo", hanno negato di aver voluto ostacolare i dibattiti.
Sul tema è stato persino chiesto il parere dell' ex presidente brasiliano Lula, di passaggio a Parigi, per riceverne la cittadinanza onoraria: il ricorso al 49.3 "non è democraticamente corretto", ha detto su France Inter. Alla fine solo otto articoli del testo su 64 sono stati discussi. Ci sarebbero stati 41 mila emendamenti da passare in rassegna. Il premier Philippe ne ha inglobati "un centinaio", promettendo un "testo profondamente riscritto".
A dieci giorni dal primo turno delle elezioni municipali, il ricorso al 49.3 potrebbe sanzionare il partito di Macron e prima di tutti proprio Philippe, candidato a sindaco di Le Havre. Il suo quartier generale della campagna è stata più volte imbrattata nelle ultime ore. Il testo di legge invece arriverà in Senato ad aprile, prima di tornare in Assemblea per un voto entro l' estate.
https://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/stratagemmi-politica-sfruttare-distrazione-massa-228939.htm
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