Carlo Pizzati per “la Stampa”
Nel 2012, a sei operai fu ordinato di ripulire il pavimento di una miniera di rame abbandonata nel Sudest della Cina. Tra ratti e toporagni che si rincorrevano, i manovali si fecero strada nella fanghiglia di guano di pipistrelli. Dopo qualche giorno, i sei furono ricoverati con una polmonite incurabile che ne uccise tre. A causa di queste morti misteriose un gruppo di scienziati arrivò nella provincia dello Yunnan per indagare sulla miniera di Tongguan. Secondo un'inchiesta pubblicata ieri dal «Sunday Times», gli scienziati del laboratorio di Wuhan scoprirono un virus assassino simile a quello che oggi chiamiamo Covid-19.
Se confermato, questo riaprirebbe le porte a diverse ipotesi sull'origine della pandemia. Come mai un virus scoperto nelle caverne del sud della Cina e trasportato fino al laboratorio di Wuhan, dove fu poi conservato a meno 80 gradi, riemerse nella stessa città otto anni dopo nel mercato degli animali di Huanan? A guidare la caccia al virus fu chiamata la virologa Shi Zhengli, soprannominata «Batwoman», la donna dei pipistrelli, celebre in Cina e nella comunità scientifica internazionale.
Lei e la sua squadra entrarono nella miniera di rame con tute e maschere, armati di reti e palette per raccogliere campioni di feci da 276 pipistrelli da analizzare in laboratorio con studi molecolari. I risultati mostrarono che metà dei pipistrelli erano portatori di coronavirus e molti ne avevano più di un genere contemporaneamente: convivenza che può creare una pericolosa miscela di patogeni.
Nello studio pubblicato nel 2016, «La coesistenza di multipli coronavirus in diverse colonie di pipistrelli in una miniera abbandonata», Shi spiegò che delle 152 sequenze genetiche dei diversi coronavirus, trovati in sei specie di pipistrelli, due erano del genere che causò la Sars nel 2003. Un nuovo coronavirus della Sars trovato nel Rhinolophus affinis, pipistrello noto anche come «il ferro di cavallo», fu classificato come RaBtCoV/4991. Otto anni dopo si sarebbe compresa la sua devastante importanza planetaria. Si trattava quasi al 100 per cento del virus del Covid-19.
Nel frattempo a Wuhan, in gran segreto veniva completato un laboratorio di massima sicurezza su commissione dell'Esercito di liberazione popolare cinese, il primo del genere in Cina. Si tratta di un «Livello 4 di biosicurezza», il più alto. Ed è proprio qui che Batwoman e i suoi scienziati portarono il campione di RaBtCov/4991 per capire come avrebbe potuto mutare infettando gli umani. Questo genere di ricerca sulle possibili evoluzioni di uno specifico virus, tesa nelle intenzioni degli scienziati cinesi a prepararsi al peggio, fu documentata in ricerche pubblicate tra il 2015 e il 2017. Si trattava di combinare diversi tipi di coronavirus per vedere come avrebbero potuto diventare più facilmente trasmettibili.
Questi «esperimenti di infettività virale» sono sempre stati controversi perché hanno il potenziale di trasformare artificialmente i virus in patogeni umani capaci di causare una pandemia. Gli Stati Uniti li hanno proibiti nel 2014, e nel 2018 Washington mandò un comitato scientifico a Wuhan per valutare i rischi alla biosicurezza del laboratorio. Ma la squadra di Shi continuò per la sua strada. E la scienziata dichiara che i dubbi che il Covid-19 possa essere uscito dalle sue provette si sono dileguati dopo aver studiato i dati del laboratorio.
Manca però una verifica indipendente, oggi altamente improbabile in questo clima conflittuale. La domanda che resta senza risposta è: com' è possibile che un virus originario delle caverne del sud della Cina sia emerso a così tante migliaia di chilometri di distanza, a Wuhan? Un dato è certo: il mercato degli animali selvatici è dall'altra parte del fiume dal laboratorio dove veniva conservato il campione di RaBtCov/4991.
È plausibile che un animale infettato dal virus, forse un pangolino, abbia viaggiato dal sud della Cina fino al mercato selvatico di Wuhan, o che uno dei giovani studenti della squadra di Shi sia diventato un portatore asintomatico. Ma, con questa inchiesta, si riapre più seriamente l'ipotesi di una fuga dai laboratori segreti dell'Esercito cinese del virus modificato, a scopi di studio, per renderlo più trasmissibile.
https://www.dagospia.com/rubrica-29/cronache/ecco-dove-arriva-covid-rsquo-inchiesta-quot-sunday-241365.htm
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