martedì 25 maggio 2010

SEGNATEVI QUESTA DATA: OGGI ALLE 18 CON IL CONSIGLIO DEI MINISTRI CHE APPROVA LA MANOVRA DA 24 MLD NASCE UFFICIALMENTE IL PRIMO ESECUTIVO A GUIDA DEL TREMENDINO GIULIETTO E PARTONO GLI OSANNA ALL’UNISONO DI “REPUBBLICA” E “GIORNALE” - 2- REP REP HURRà!: “VINCE SU TUTTA LA LINEA. DI FATTO HA COMMISSARIATO IL PREMIER” - 3- FELTRUSCONI GODE: “DA TECNICO A LEADER, HA SBARAGLIATO TUTTI RESTANDO FERMO" - 4- SOGNANDO IL COLLE QUIRINALIZIO, BERLUSCONI HA DOVUTO ARRENDERSI ALL`INEVITABILE - 5- LA GRANDE COALIZIONE DI TREMONTI: LEGA NORD, SINDACATI E CONFINDUSTRIA (CHE SABATO 12 LO OMAGGIA COME SUPEROSPITE D’ONORE A SANTA MARGHERITA LIGURE) -

1 - TREMONTI OMAGGIATO DA CONFINDUSTRIA A SANTA MARGHERITA LIGURE...
Avviso ai navigati (e al Banana): sabato 12 giugno, alla presenza del Capo dello Stato, Giulietto Tremonti incanterà la platea dei giovani industriali di Santa Margherita Ligure come super ospite d'onore conclusione della kermesse.
TREMONTI

2 - LA MANOVRA DI TREMONTI: NON E' FINANZIARIA QUALSIASI DOBBIAMO GESTIRLA TUTTI INSIEME...
(Adnkronos) - Questa non e' una finanziaria qualsiasi: dobbiamo gestirla tutti insieme. E' quanto avrebbe detto il ministro dell'Economia Giulio Tremonti alle autonomie locali, durante la riunione sulla manovra in corso a Palazzo Chigi, secondo quanto riferiscono fonti presenti alla riunione.

3 - NO TAGLI LINEARI MINISTERI, DECIDERANNO IN AUTONOMI...
(Adnkronos) - 'Non ci saranno dei tagli lineari ma ogni ministero, al suo interno, decidera' come intervenire in una logica di autoriduzione'.
il premier silvio berlusconi e ministro tremonti

4 - NON E' FINANZIARIA CLASSICA, E' INTENSA DISCONTINUITA'...
(Adnkronos) - 'Non e' la classica legge finanziaria. E' un'intensa discontinuita' di sistema che tutti dobbiamo comprendere'.

5 - PENSIONI D'INVALIDITA' CRESCIUTE DA 6 A 16 MLD EURO...
(Adnkronos) - Le pensioni di invalidita' sono cresciute da 6 a 16 mld di euro. Tremonti avrebbe inoltre sottolineato che il sistema pensionistico italiano e' il piu' solido d'Europa.
GIANNI LETTA

6 - PER TUTTI DIPENDENTI PUBBLICI CONGELAMENTO TRIENNALE STIPENDI...
(Adnkronos) - Tutti i dipendenti pubblici avranno il congelamento generale triennale dello stipendio.

7 - FISCALITA' VANTAGGIO ANTICIPA FEDERALISMO FISCALE...
(Adnkronos) - La fiscalita' di vantaggio con modalita' diverse tra le regioni non deve essere vista come 'una forma di competizione ma come un anticipo del federalismio fiscale'.
GAETANO MACCAFERRI GIANNI LETTA

8 - 'LA REPUBBLICA': TREMONTI PIEGA LE RESISTENZE E PRENDE LE REDINI DEL GOVERNO
Francesco Bei per "La Repubblica"

Supergiulio ha vinto su tutta la linea. È questa la sintesi di una battaglia politica che ieri sera dopo che Tremonti ha schiacciato nel giro di un`ora le ultime resistenze interne al Pdl consegna al ministro dell`Economia le chiavi del governo e, di fatto, produce un commissariamento dello stesso presidente del Consiglio.

Giulio Tremonti, stanco di vedersi rappresentato come un affamatore di popoli, al quale il Cavaliere aveva affiancato Gianni Letta per moderarne le pretese, ha persino insistito affinché dallo stesso sottosegretario arrivasse una pubblica ammissione della necessità di misure dure, di «sacrifici molto pesanti».
ALEMANNO E GEINSWEIN

Senza sconti, perché «serve il massimo di condivisione dentro il governo: stavolta non dobbiamo convincere gli italiani ma i mercati internazionali». E per la stessa ragione, alle otto di sera, Letta e Tremonti decidono di presentarsi assieme a via dell`Umiltà, alla riunione della consulta economica del Pdl.

Escono dalla stessa "Thesis" blu del ministro dell`Economia e «Gianni» prende sottobraccio «Giulio» con un sorriso, a beneficio delle telecamere. L`atmosfera della riunione è invece molto tesa. Sono presenti alcuni avversari storici di Tremonti, come Renato Brunetta e Mario Baldassarri, che protestano per «la solita assenza di numeri e cifre precise su cui ragionare».
ANDREA RONCHI

Ma nessuno ha la forza di opporsi davvero, prevale la rassegnazione. Per dire del clima, quando le agenzie iniziano a battere alcuni "flash" con le anticipazioni (quasi in tempo reale) di quanto andava spiegando il ministro dell`Economia, Tremonti si ferma e alza la voce: «Basta, non ci prendiamo in giro. Qui dentro c`è qualcuno con il telefonino acceso».

Così, come a scuola, le segretarie fanno il giro del tavolo per sequestrare i cellulari di tutti i ministri, capigruppo e coordinatori presenti, per evitare che escano all`esterno notizie sulla discussione in corso. Qualche piccola concessione alla fine il ministro dell`Economia l`ha fatta. Come i fondi per Roma Capitale, che Gianni Alemanno ha chiesto venissero aumentati oltre i 200 milioni previsti. Come le risorse per il comparto sicurezza, che non subiranno contrazioni.
ezio mauro montezemolo e bambi parodi

O la sforbiciata più leggera al finanziamento pubblico ai partiti. Ma la manovra resta quella preparata da Tremonti nelle ultime 48 ore. Ci sarà il taglio del 10 per cento ai budget dei ministeri, che varrà per 3-4 miliardi, e ai singoli titolari dei dicasteri verrà solo lasciata la facoltà di decidere quali arti amputarsi. Ci sarà la riduzione a una delle finestre temporali per chi va in pensione, che dovrà quindi restare qualche altro mese al lavoro. Ci sarà il condono edilizio, anche se il marketing politico lo ha ribattezzato «accertamento sulle case non censite».
Vittorio Feltri Nonleggerlo

Il ministro dell`Economia ha spiegato che «i sindacati e Confindustria sono stati consultati» e da Cisl e Uil non si aspetta grandi obiezioni. Era un punto importante, che stava a cuore soprattutto a Gianfranco Fini. Ma Tremonti, che dalla sua precedente esperienza al ministero (conclusa con le dimissioni) ha compreso che a volte è indispensabile indorare la pillola, si era premunito di contattare per telefono il presidente della Camera e aggiornarlo in corso d`opera.

Non a caso il finiano Andrea Ronchi ieri sera spiegava che sulla manovra «si è registrata una condivisione forte di tutto il partito». Quanto all`opposizione, sarà Gianni Letta a contattare oggi i leader di Pd, Udc e Idv.
SCAJOLA

«Il momento è molto difficile - ha concluso Tremonti - ma dobbiamo spiegare alla nostra gente che misure simili, anzi anche più forti, le stanno prendendo tutti i governi europei. Inoltre questa sarà una buona occasione per ridurre il perimetro dello Stato e degli sprechi. Anche l`opposizione lo sa bene, e poi alcune delle misure che abbiamo deciso sono le stesse che proponevano loro in passato».

Ecco, forse questo è uno dei punti che meno andrà giù al Cavaliere, che sulla battaglia contro lo «Stato di polizia tributaria», che avrebbe dovuto instaurarsi con una vittoria del Pd alle elezioni, aveva giocato buona parte della sua ultima campagna elettorale.
DENIS VERDINI (Elaborazione Foto Emblema)

Ma, alla fine, Berlusconi ha dovuto arrendersi all`inevitabile: «Non possiamo contravvenire in questo momento alle indicazioni di Bruxelles, c`è una pressione molto forte da parte dell`Europa», ha spiegato il premier ai ministri che si lamentavano per le misure draconiane imposte da Tremonti. Berlusconi ha rinunciato al messaggio televisivo con cui far digerire agli italiani la manovra. Andrà invece a parlare in Parlamento per «mettere la faccia» sulla Finanziaria che «ci salverà dall`abisso». Una manovra «necessaria ma equa».
DENIS VERDINI

9 - 'IL GIORNALE": LA MANOVRA DI GIULIO: DA TECNICO A LEADER...
Vittorio Macioce per "Il Giornale"
TREMONTI

Torri, cavalli e pedoni. La scacchiera è pronta, ora il superministro si prepara a chiudere insieme le ultime mosse. L'architrave politico della maggioranza è nelle sue mani, con un solo limite invalicabile. Non rischiare neppure per un attimo di portare scacco al re. Quella sarebbe un'altra partita e il rischio concreto è di uscire dal gioco. Ma Giulio Tremonti non ha alcuna intenzione di venir mangiato. Sa che con questo scenario politico la pazienza è un ingrediente fondamentale.
Giulio Tremonti sulle piste da sci a Sestola

Lui ha imparato ad averla, qualcun altro no. Il risultato è che l'uomo dei conti sta spostando ai margini tutti i suoi competitor interni. Ora accanto al re c'è lui. Il paradosso è che non si è neppure affannato. È la vittoria di Parmenide su Eraclito. Tremonti è rimasto fermo. Sono stati gli altri a inciampare. Il ministro dell'Economia si è limitato a occupare lo spazio vuoto che un giorno dopo l'altro gli si formava intorno.
Tremonti

Scajola si è chiuso in casa, Verdini è impantanato, La Russa in difesa, Fini guarda fuori dalla finestra. Non resta che Gianni Letta. E infatti le prossime «non mosse», quasi per forza di gravità, prevedono l'annessione della Protezione civile, non più autonoma ma controllata dal Tesoro, e la sostituzione di Cardia alla Consob. Così Giulio il tecnocrate diventa il riformatore del berlusconismo.

Non cambia il suo modo di pensare. Lo ha applicato in economia e lo conferma in politica. «La meteorologia non fa il tempo, non decide quando splende il sole o quando piove, ma aiuta a navigare. I marinai sanno che non si governa il mare ma la nave, che si manovrano le vele e non il vento». E il barometro dice che ora la scena è sua. A cominciare da questa mattina. Se qualcuno gli chiede di aspettare, discutere, concordare, a chi lo accusa di «giuliocesarismo», la risposta è sbrigativa: «La situazione non è bella, siamo alpinisti aggrappati a una parte verticale, non possiamo traccheggiare».
Giulio Tremonti

La vigilia è sempre faticosa. Giulio Tremonti ha messo in cantiere la sua manovra da ventiquattro miliardi. Oggi se la gioca in Consiglio dei ministri e non dovrebbero esserci sorprese. È il sigillo al ruolo che sta svolgendo ormai negli ultimi lunghi mesi. È andato avanti da solo, senza coinvolgere più di tanto gli altri ministri, rischiando di far infuriare Berlusconi, che si è ritrovato a dover giustificare certi atteggiamenti da primo della classe con il resto della squadra. Ma Giulio è fatto così. È duro. È cinico.
giulio tremonti

È sbrigativo. Solo che in questo governo nella tempesta, con le nubi che volteggiano su troppi nomi, l'uomo dei conti è una certezza. Non è il delfino di Berlusconi, ma sta diventando un punto fermo per ripartire. Berlusconi sa che la riforma del berlusconismo non può fare a meno di Tremonti. Il superministro non è Fini. Non cerca spazi politici alernativi. Non pronuncia mai la parola futuro. E non ha bisogno di fondazioni. Agli amici continua a ripetere: «A chi pensa davvero non serve un pensatoio». Poi sorridendo aggiunge il solito corollario: «Chi lavora non ha bisogno di ricamare». È la sua filosofia, come al solito concreta, con il gusto di mettere tutte le tessere al proprio posto.
GIULIO TREMONTI

Questa manovra, infatti, segna anche una svolta politica. Tremonti non è più il tecnico. Quello da chiamare quando c'è da tagliare, ma sempre un po' fuori dal giro. È un politico che ha limato e radicato le sue alleanze. È l'uomo che offre prospettive alle ambizioni del Carroccio. Non è un leghista, ma resta un concentrato lumbàrd made in Valtellina. Il ministro non apre grandi tavoli dove discutere le politiche economiche, ma è molto attento a non far abbassare il livello della pace sociale. Il confronto con le parti sociali che contano, e gli interessano, è costante.
GIULIETTO TREMONTI CON BOTTA DI SONNO_4

Quando vuole sa usare bene la diplomazia e, di fatto, senza usare mai la parola concertazione le sue scelte sono concertate. La verità è che il suo Dna resta socialista. Il liberismo non lo affascina. In questo ha finito per condizionare anche la Lega, che da tempo ha smarrito lo spirito da tea party e da no tax day. Questa è la frontiera che lo divide ancora da Berlusconi. La politica dei sacrifici per il premier è una necessità inevitabile, Tremonti ci intravede un fascino etico. Una cosa è certa, il Cavaliere aspetta il giorno in cui il suo ministro reciti la frase: giù le tasse.
by dagospia

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