mercoledì 12 ottobre 2011

LE DOVIZIOSE CASE DEI PAPERONI DI NEW YORK ASSEDIATE DAGLI INDIGNADOS DI WALL STREET - 2- DA MURDOCH AL CAPO DI JPMORGAN, I SI SONO TROVATI CENTINAIA DI PERSONE AL PORTONE CHE GRIDAVANO “SIAMO QUA, ABBIAMO FAME, TI STIAMO VENENDO A TROVARE” - 3- GUERRA SOCIALE TRA IL 99% DELLA POPOLAZIONE ALL’1% SEMPRE PIÙ RICCO E BLING-BLING - 4- GLENN BECK, LA STELLA DELLA DESTRA AMERICANA, AVVISA: ''CARI CAPITALISTI, SE PENSATE DI POTER ANDARE A BRACCETTO CON QUESTA GENTE VI SBAGLIATE DI GROSSO... VERRANNO A CASA VOSTRA A PRENDERVI PER AMMAZZARVI. SONO MARXISTI RADICALI, COME ROBESPIERRE DURANTE LA RIVOLUZIONE FRANCESE...VI UCCIDERANNO TUTTI''

Foto di Andrea Salvadore per il suo blog, AmericanaTVblog.com
http://www.americanatvblog.com/?p=5947


I MILIARDARI LE CUI CASE SONO NEL MIRINO DEGLI INDIGNADOS
1 - L'INVASIONE DEGLI ULTRACORPI
Andrea Salvadore per AmericanaTBblog.com

La manifestazione appoggiata (non promossa, solo endorsed ) da Occupy Wall Street "sotto le case dei ricchi" nella Upper East Side di Manhattan si puo' raccontarla in vari modi. L'ho seguita dall'inizio, all'ingresso di Central Park davanti all'Apple store.


INDIGNADOS SOTTO CASA DEI RICCHI DI NEW YORK
Lo slogan piu' gridato e' stato "We are here We are hungry We're coming to you" ( siamo qua, abbiamo fame, ti stiamo venendo a trovare ). Piu' che invidia sociale ( quella a cui ha fatto riferimento il candidato repubblicano alla Casa Bianca Herman Cain ) ho visto sberleffi, prese in giro, felicita' per avere varcato dei confini immateriali piu' alti e robusti di quelli reali. Le inavvicinabili residenze dei ricchi di Manhattan, presidiate da eserciti di doormen, guardiani ai portoni, ai cancelli. A cominciare da quella di Rupert Murdoch, sulla Fifth Avenue, vista su Central Park.


INDIGNADOS SOTTO CASA DEI RICCHI A NEW YORK FOTO ANDREA SALVADORE
Questa giornata altri la racconteranno in modi diversi. Dipende dall'alfabeto che conoscono e dalle parole che decidono di usare per ricamare il pezzo. Io ve la racconto per immagini, non prima di dirvi che il numero spropositato di macchine fotografiche e video superava , all'inizio, quello dei manifestanti. Che il corteo ( con tanta musica ) si e' snodato come sempre sui marciapiedi non intralciando il traffico. Che e' stato visibilmente rinforzato da aderenti ad organizzazioni sindacali.


INDIGNADOS SOTTO CASA DEI RICCHI A NEW YORK FOTO ANDREA SALVADORE
Detto tutto cio' e' stata una giornata importante, cosi' per finirla sinteticamente e passare alle immagini che vi srotolo ( grazie iPhone ) come un racconto narrato da tre punti di vista. Quello dei manifestanti ovviamente, quello di chi li fotograva e quello dei doormen, i custodi dei castelli che , in molti casi, non credevano ai loro occhi.


2 - INDIGNADOS USA: PROTESTA SOTTO CASA PAPERONI WALL STREET CORTEO LUNGO FIFTH AVENUE, CALCA DAVANTI RESIDENZA MURDOCH...

(ANSA) - Il magnate televisivo Rupert Murdoch, il miliardario David Koch, il numero uno di JP Morgan Jamie Dimon. La protesta degli indignados arriva sotto le abitazioni dei Paperoni di Wall Street. La parola d'ordine e' partita dal solito sito, quello di 'Occupy Wall Street'. Ma l'appuntamento per la 'Marcia dei Miliardari' stavolta non e' nel cuore del Financial District. Gli indignati della finanza si sono radunati a due passi dall'ingresso sud del Central Park e hanno puntato dritto verso la parte alta della citta'. Nel mirino ci sono le case dei big della finanza, tra la Quinta Strada e Park Avenue.


INDIGNADOS SOTTO CASA DEI RICCHI A NEW YORK FOTO ANDREA SALVADORE
Sulla loro strada la prima e' proprio quella del proprietario di News Corp Murdoch. Davanti al numero 834 della Fifth Avenue, una elegante palazzo che affaccia sul polmone verde di Manhattan, si sono accalcate oltre 500 persone, con gli agenti di polizia che hanno faticato non poco per tenere a bada la folla che urlava: ''Noi siamo il 99%'', ''Murdoch, dacci un lavoro''. Alcuni manifestanti ironicamente hanno chiesto: ''Rupert, possiamo usare il tuo bagno?''. Il serpentone si snoda lungo il marciapiede della Quinta Strada, di fronte al parco, e complessivamente conta almeno mille persone.


INDIGNADOS SOTTO CASA DEI RICCHI A NEW YORK FOTO ANDREA SALVADORE
Obiettivo della marcia: chiedere l'estensione della tassa sui super-ricchi in vigore nello Stato di New york, che dovrebbe decadere il 31 dicembre 2011. In testa al corteo i manifestanti esibiscono cinque assegni-giganti: sono intestati a ''The top one per cent'', i ricconi di Wall Street, e l'ammontare e' di 5 miliardi di dollari, la cifra corrispondente alla percentuale del loro patrimonio che ora devono versare allo stato di New York e che rischia di essergli abbonata.


INDIGNADOS SOTTO CASA DEI RICCHI A NEW YORK FOTO ANDREA SALVADORE
''Loro avranno sempre di piu', e il resto dei cittadini sempre meno'', denuncia Michael Kink, direttore esecutivo di 'Strong economy for all coalition', una delle associazioni organizzatrici della manifestazione. Passata la residenza di Murdoch il corteo oramai conta molto piu' di mille persone. L'autorizzazione per sfilare in strada non c'e', e i manifestanti proseguono pacificamente lungo i marciapiedi della Quinta Strada - sotto l'occhio vigile degli agenti - per poi girare verso Park Avenue, dove abitano il plurimilionario David Koch, il magnate del mercato immobiliare americano Howard Milstein, e l'amministratore delegato di JP Morgan Chase, Jamie Dimon.


INDIGNADOS SOTTO CASA DEI RICCHI A NEW YORK FOTO ANDREA SALVADORE
Ultima tappa del corteo Madison Avenue, dove risiede il re degli hedge fund John Paulson. ''Stanno vendendo il nostro Paese'', dice Jane, una signora che spiega di appartenere alla quarta generazione di studenti di Harvard. ''Abbiamo perso le nostre priorita' - dice - qualcosa deve cambiare e oggi siamo qui per questo''. La folla e' eterogenea, e ci sono anche molti lavoratori che sono venuti a sostenere i membri di 'Occupy Wall Street' durante la pausa pranzo.



INDIGNADOS SOTTO CASA DEI RICCHI A NEW YORK FOTO ANDREA SALVADORE
''Perche' andiamo a manifestare sotto le loro case?'', afferma Elizabeth, una signora sui 50anni che lavora in un grande albergo sulla Quinta: ''Sono cinque degli uomini piu' ricchi di New York, non hanno bisogno di altri soldi. Questi 5 miliardi potrebbero servire per dare un rifugio ai senzatetto, migliorare l'istruzione o il sistema sanitario''. Lungo il tragitto qualche abitante degli eleganti palazzi dell'Upper East di Manhattan si affaccia alla finestra. A un 'doorman' scappa anche un applauso, quando la folla urla: ''Dovete pagare le vostre tasse'', "''Salviamo il sogno americano''.


3 - INDIGNADOS USA: BECK, COME ROBESPIERRE..UCCIDERANNO RICCHI
(ANSA) - ''Cari capitalisti, se pensate di poter andare a braccetto con questa gente vi sbagliate di grosso...verranno a casa vostra a prendervi per ammazzarvi. Sono marxisti radicali, come Robespierre durante la rivoluzione francese...vi uccideranno tutti''. Cosi' Glenn Beck, la stella un po' appannata della destra americana, un tempo icona del Tea Party, ha lanciato il suo anatema contro il movimento degli 'indignados' di 'Occupy Wall Street'.


INDIGNADOS SOTTO CASA DEI RICCHI A NEW YORK FOTO ANDREA SALVADORE
Parlando alla radio, Beck ha voluto mettere in guardia personalita' come Nancy Pelosi o alcuni miliardari democratici come George Soros che nei giorni scorsi hanno espresso il loro appoggio a questo movimento che ormai si sta spargendo a macchia d'olio in tutti gli States. ''Nancy Pelosi - s'e' chiesto retoricamente Beck - credi davvero che questi siano tuoi amici? Sei stupida? Pensi davvero che sarai capace di poterli controllare in qualche modo?''.


INDIGNADOS SOTTO CASA DEI RICCHI A NEW YORK FOTO ANDREA SALVADORE
Poi, in modo sempre piu' strampalato, ha aggiunto che ''solo un intervento dall'alto'' potra' riprendere il controllo della situazione. Infine, ha proposto un paragone improbabile tra chi sta protestando contro lo strapotere della finanzia e i nazisti tedeschi: ''Ci sara' una notte dei lunghi coltelli e ci sara' chi purifichera' il nostro Paese''.


RAGAZZI DEL MOVIMENTO _OCCUPY WALL STREET_

4 - A WALL STREET SARANNO TAGLIATI ALTRI 10.000 POSTI DI LAVORO MENTRE I TOP MANAGER CONTINUERANNO A INTASCARE BONUS
Dagoreport da Associated Press e New York Times
http://nyti.ms/nDIhBn

Il comptroller dello stato di New York (una specie di Segretario Generale che si occupa di conti e auditing) ha presentato uno studio secondo cui entro la fine dell'anno, altri 10.000 lavoratori di Wall st. perderanno il lavoro. Non si tratta dei banchieri contestati ieri, ma di posizioni di medio livello, lavoratori con ottimi salari ma che neanche si avvicinano agli stipendi dei manager di hedge fund e dei dirigenti delle grandi banche d'affari.


INDIGNADOS NEW YORK GLI USCIERI SBIGOTTITI FOTO ANDREA SALVADORE
Sommati ai 4.000 già licenziati tra aprile e agosto, 32.000 lavoratori del settore finanziario avranno perso il lavoro dal 2008, anno del crac di Lehman Brothers. Eppure i bonus dei top manager per il 2011, sebbene in calo, saranno comunque nell'ordine dei miliardi di dollari.


INDIGNADOS NEW YORK GLI USCIERI SBIGOTTITI FOTO ANDREA SALVADORE
Il sindaco di New York Michael Bloomberg ora si trova in una posizione assai scomoda: è amato dai cittadini, anche per il suo stile "low key", di primo cittadino che va al lavoro in metropolitana. Ma allo stesso tempo è un miliardario, fondatore di Bloomberg, una delle aziende cardine di Wall Street.

Per questo, dopo la protesta di ieri gli è toccato difendere Jamie Dimon, CEO di JP Morgan: "Dimon ha portato a New York un giro di affari che non ha eguali nella storia recente della città. Fare i sit-in sotto casa sua, non riesco a capire che risultato possa ottenere. E' una persona stimata che lavora duro e paga le sue tasse".

Il sindaco si è schierato apertamente in difesa di un settore al quale è collegato 1 posto di lavoro su 8 a New York. E al quale è collegato il suo impero economico. Ciò non toglie che Goldman Sachs, Bank of America, HSBC e Barclays hanno annunciato negli scorsi mesi seri tagli ai dipendenti. Questi lavoratori "middle-class" si uniranno alla protesta degli indignati di "Occupy Wall Street"?


PROTESTA SULLA QUINTA STRADA


by dagospia

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