lunedì 19 dicembre 2016

Esplora il significato del termine: IL CASO TAPIE Francia, atteso il verdetto su Lagarde La direttrice generale del Fmi accusata di aver permesso una sottrazione di fondi pubblici pari a 403 milioni per «negligenza»quando era ministra dell’Economia di Redazione EsteriIL CASO TAPIE Francia, atteso il verdetto su Lagarde La direttrice generale del Fmi accusata di aver permesso una sottrazione di fondi pubblici pari a 403 milioni per «negligenza»quando era ministra dell’Economia di Redazione Esteri

La giustizia francese si esprime oggi sul caso della direttrice del Fondo monetario internazionale Christine Lagarde, accusata di aver consentito «per negligenza» a una immensa sottrazione di fondi pubblici (oltre 400 milioni) quando era ministro dell’Economia (2007-2011) con Sarkozy presidente. La Corte di giustizia della Repubblica emetterà la sua sentenza sull’arbitrato fra l’uomo d’affari ed ex ministro di Mitterand, Bernard Tapie, e la banca Credit Lyonnais. La Lagarde è accusata di aver favorito il controverso uomo d’affari marsigliese nell’arbitrato che nel 2008 pose fine alla contesa sulla proprietà del gruppo Adidas e che costò alle casse dello Stato la somma di 400 milioni di euro. 
Il processo
Nel corso delle udienze del processo, lungo tutta la scorsa settimana, la Lagarde ha ammesso di aver mal esercitato il suo potere di vigilanza, ma ha rivendicato di aver agito in buona fede; il procuratore della Repubblica nella sua arringa finale ne ha chiesto l’assoluzione: la sentenza è attesa per le 15.
Le indagini
Quel che non torna agli inquirenti, e neanche allo Stato francese che poi si è costituito parte civile, è come sia stato possibile che Christine Lagarde e Stéphane Richard (oggi amministratore delegato del gruppo di telecomunicazioni Orange, messo nei mesi scorsi sotto inchiesta per truffa e favoreggiamento in questa vicenda), all’epoca rispettivamente ministra delle Finanze e direttore di gabinetto, a fine 2007 abbiano deciso di ricorrere irritualmente a un arbitrato privato per risolvere il contenzioso tra Tapie e il Crédit Lyonnais o meglio tra Tapie e il «Consortium de réalisation», cioè la struttura pubblica incaricata di liquidare il passivo della banca nel frattempo fallita. Quell’arbitrato finì con una sentenza clamorosa: il «Cdr» ossia lo Stato francese venne condannato a pagare all’uomo d’affari 285 milioni più interessi, ossia in totale 403 milioni. Soldi pubblici, ma a nessuno venne in mente di fare ricorso. Tolti i debiti e gli arretrati fiscali, Tapie si mise in tasca tra i 200 e i 220 milioni di euro. 
All’epoca di Sarkozy presidente, Bernard Tapie frequentava spesso l’Eliseo e prodigava i suoi consigli all’amico Nicolas. Ecco perché molti — come per esempio il presidente del MoDem François Bayrou — trovarono scandalosa la decisione della ministra Christine Lagarde e del suo braccio destro Stéphane Richard di tagliare corto con la giustizia ordinaria e nominare tre arbitri.

http://www.corriere.it/esteri/16_dicembre_19/francia-atteso-verdetto-lagarde-tapie-cd0d707e-c5d3-11e6-81c3-386103f9089b.shtml

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