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Lo schema Ponzi (spesso confuso con il marketing piramidale o il marketing multilivello) è un modello economico di vendita truffaldino che promette forti guadagni alle vittime a patto che queste reclutino nuovi "investitori", a loro volta vittime della truffa.
Storia
La tecnica prende il nome da Charles Ponzi[1], un immigrato italiano negli Stati Uniti che divenne famigerato per avere applicato una simile truffa su larga scala nei confronti della comunità di immigrati prima e poi in tutta la nazione. Ponzi non fu il primo a usare questa tecnica, ma ebbe tanto successo da legarvi il suo nome. Con la sua truffa coinvolse infatti 40 000 persone e, partendo dalla modica cifra di due dollari, arrivò a raccoglierne oltre 15 milioni.
Lo schema di Ponzi si è sviluppato nel tempo in varianti più complesse, pur mantenendo la stessa base teorica e continuando a sfruttare l'avidità delle persone. Oggi esistono normative serie al riguardo per cui strutture con questi schemi risultano illegali in ogni parte del mondo tutelando sia l'incolumità delle persone sia quelle aziende che scelgano di avvalersi delmarketing multilivello.
Lo schema di Ponzi è tornato alla ribalta internazionale il 12 dicembre 2008, a causa dell'arresto di Bernard Madoff, ex presidente del NASDAQ e uomo molto famoso nell'ambiente di Wall Street. L'accusa nei suoi confronti è di aver creato una truffa compresa tra i 50 e i 65 miliardi di dollari (una delle maggiori della storia degli Stati Uniti) proprio sul modello dello schema di Ponzi, attirando nella sua rete molti fra i maggiori istituti finanziari mondiali. Il 12 marzo 2009Bernard Madoff si dichiarò colpevole di tutti gli undici capi d'accusa a lui ascritti e fu condannato a 150 anni di carcere.[2][3][4]
Nel giugno 2013 viene arrestato il tunisino Adel Dridi per aver truffato migliaia di piccoli risparmiatori tunisini applicando lo schema Ponzi[5].
Caratteristiche
Lo schema di Ponzi permette a chi comincia la catena e ai primi coinvolti di ottenere alti ritorni economici a breve termine, ma richiede continuamente nuove vittime disposte a pagare le quote. I guadagni derivano infatti esclusivamente dalle quote pagate dai nuovi investitori e non da attività produttive o finanziarie[6].
Il sistema è naturalmente destinato a terminare con perdite per la maggior parte dei partecipanti, perché i soldi "investiti" non danno alcuna vera rendita né interesse, essendo semplicemente incamerati dai primi coinvolti nello schema che li useranno inizialmente per rispettare le promesse. La diffusione della truffa spesso diventa di tale portata da renderla palese, portando alla sua interruzione da parte delle autorità.
Le caratteristiche tipiche sono:
- Promessa di alti guadagni a breve termine;
- Ottenimento dei guadagni da escamotage finanziari o da investimenti di "alta finanza" documentati in modo poco chiaro;
- Offerta rivolta, all'epoca in cui fu architettata la truffa, ad un pubblico non competente in materia finanziaria;
- Investimento legato ad un solo promotore o azienda.
Risulta evidente che il rischio di investimento in operazioni che sfruttano questa pratica è molto elevato. Il rischio è crescente al crescere del numero degli iscritti, essendo sempre più difficile trovare nuovi adepti.
In Italia, Stati Uniti e in molti altri Paesi, questa pratica è un reato, essendo a tutti gli effetti una truffa (vedi Collegamento al Marketing Multilivello).
Esempio
Un soggetto promette guadagni fuori dagli standard su un investimento a breve termine, spesso riferendosi in termini fumosi a meccanismi complessi o inesistenti.
Senza un investimento documentato, solo pochi investitori danno fiducia alla persona, la quale si assicura di rispettare i patti: pagherà quanto pattuito, anche se lo farà andando in perdita o più spesso prelevando fondi versati da nuovi investitori. In seguito così potrà beneficiare della sua buona fama per far aumentare il capitale investito e il numero degli investitori.
I primi investitori, ripagati, reinvestiranno i fondi e parleranno bene dell'investimento attirando nuove vittime, fino a che la persona, giunta al massimo del guadagno, sparirà nel nulla con i soldi presenti in quel momento.
Presto o tardi tuttavia la difficoltà di reperire nuovi adepti porterà lo schema a collassare da solo, non riuscendo a ripagare gli investimenti o venendo scoperto dalle forze dell'ordine[7].
Note
- ^ Marco Strano, Computer crime op.cit. in bibliografia, p. 155.
- ^ Crac Madoff, Unicredit esposta per 75 milioni di euro
- ^ Madoff, truffa da 50 miliardi
- ^ Bernard Madoff condannato a 150 anni di carcere
- ^ Truffa, arrestato il Madoff tunisino. I salafiti chiedono che gli venga mozzata una mano - Il Fatto Quotidiano
- ^ Mitchell Zuckoff, Ponzi's Scheme: The True Story of a Financial Legend, op. cit. in bibliografia.
- ^ Piramide d'oro. Realtà e miti del multilevel marketing
Bibliografia
- Marco Strano, Computer crime. Milano, Apogeo, 2000. ISBN 8873036465.
- Mitchell Zuckoff, Ponzi's Scheme: The True Story of a Financial Legend. Random House, New York, 2005. ISBN 1-4000-6039-7.
Voci correlate
- Truffa
- Charles Ponzi
- Giorgio Mendella
- Catena di sant'Antonio
- Multi-level marketing
- Anarchia albanese del 1997#Cause
- BITCOIN
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