martedì 12 gennaio 2016

Merci, denaro, petrolio: tutto precipita. E fa paura! Pubblicato 7 gennaio 2016 - 16.27 - Da Claudio Messora

Immaginiamo un mondo nel quale il denaro non vale più nulla e l’economia mondiale è immobile per mesi, o per anni. Cosa accadrebbe? Lo vedremo forse presto. Ecco tre grafici, tre immagini inequivocabili sulla grave crisi economica in atto e sui tempi durissimi in arrivo. Chi non si è preparato, rendendo solida come poteva la sua economia domestica o quella della propria impresa, è bene che lo faccia ora. Con tutta la calma, la razionalità e la lucidità possibili.

1. Tutto è fermo.

Il Baltic Dry Index, indicatore relativo alle navi cargo che trasportano materiali “secchi” quali carbone, ferro, grano eccetera, segnala la dinamicità dei mercati mondiali e anche la “forza” della domanda e dell’offerta di tali merci . Segnala, in breve, la tendenza della congiuntura economica. Nato nel lontano 1985, tre giorni fa ha toccato il minimo valore di sempre, segno che una grave crisi economica è già in atto ed esplosioni di debito sono possibili a breve.
Primo segnale dall'abisso: i lBaltic Dry Index.

2. Il denaro perde irreversibilmente velocità di circolazione.

La velocità di circolazione dello stock monetario M2 (dollaro) indica la frequenza media di spesa del dollaro in un dato periodo di tempo. In sintesi: più la velocità è bassa, più l’economia reale è “morente”. Anche qui, da quando queste misurazioni esistono, siamo al record negativo di sempre. In una parola: l’economia mondiale, vista dall’ottica del dollaro (ma la velocità di circolazione del dollaro equivale in pratica alla velocità dell’economia mondiale), non è mai stata tanto vicina al collasso totale. Si prepara una recessione forse di durata ed intensità inimmaginabili. Il valore del denaro è di fatto dato dalla rapidità di scambio e dalla domanda di denaro. Di per sé non avrebbe alcun valore. Non importa quanto denaro esiste, ma in quanto tempo passa senza incarnarsi negli oggetti e negli scambi. Mai come oggi il denaro è “morto”, ma su di esso si basa la vita di un intera specie animale.
Secondo segnale dall'abisso: la velocità di circolazione dello stock monetario M2

3. L’industria occidentale del petrolio e la finanza degli stati esportatori stanno collassando.

La quotazione del petrolio al Nymex non ha bisogno di spiegazioni: da decenni il valore del petrolio e le sue variazioni (la volatilità) indicano inequivocabilmente la tenuta dei mercati, quindi del mercato obbligazionario mondiale e la tenuta dei debiti sovrani, oltre che dirci “dove va l’economia”. Un mondo che non necessita della prima e più efficace forma di carburante dell’economia stessa è un mondo dove il commercio e l’industria entrano in uno stato di coma. Da questo grafico si evince una ondata di panico senza precedenti sui mercati, con cinque o sei punte di vendita tali da far fallire nei prossimi anni interi paesi (l’intera galassia dei paesi OPEC fallirebbe entro 5 anni perché, con questi prezzi, nessun tipo di petrolio oggi sul mercato è redditizio).
Terzo segnale dall'abisso - Crude oil barrel
Fonte: Vita nel Petrolitico.
  http://www.byoblu.com/post/notiziedalweb/merci-denaro-petrolio-tutto-precipita-e-fa-paura 

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