giovedì 26 gennaio 2017

‘IL PRESIDENTE ANDREA AGNELLI INCONTRAVA TIFOSI APPARTENENTI ALLA ‘NDRANGHETA PER MANTENERE L’ORDINE ALLO STADIO’. LA DURISSIMA ACCUSA DEL PROCURATORE DELLA FIGC 2. SECONDO IL PREFETTO PECORARO, AGNELLI COLLABORAVA CON GLI ULTRÀ, FORNENDO BIGLIETTI E ABBONAMENTI, ANCHE A CREDITO E SENZA DOCUMENTI, PER TENERLI BUONI 3. FABIO GERMANI, LEGATO ALLA COSCA CALABRESE PESCE-BELLOCCO, IL 15 GENNAIO 2014 DICEVA: "IO VADO A TROVARE IL PRESIDENTE AGNELLI IN UFFICIO OGNI TRE PER DUE" 4. MAROTTA, NEMICO DI ANDREA DENTRO LA JUVE, POTREBBE ESSERE SENTITO DALLA COMMISSIONE ANTIMAFIA, CHE INDAGA SULLA FACCENDA INSIEME ALLA PROCURA DI TORINO 5. L’ALGIDO COMUNICATO JUVENTINO: ‘NESSUN DIRIGENTE È INDAGATO, COLLABORIAMO DA MESI NELL’INCHIESTA SULLE INFILTRAZIONI MAFIOSE’. OK, MA PERCHE' NON SMENTISCE GLI INCONTRI?

L'INCHIESTA CHE FA TREMARE LA JUVE, RAPPORTI TRA AGNELLI E MAFIOSI



AGI - Il presidente della Juventus Andrea Agnelli accusato dal procuratore della Federcalcio, l'ex prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro, di aver incontrato esponenti della criminalità organizzata scendendo a patti con loro per mantenere la quiete allo stadio. Come scrive  in esclusiva 'Il Fatto Quotidiano', la procura federale della Figc accusa la Juve e il suo presidente di illeciti con bagarini e ambienti criminali.

La conclusione indagini della giustizia sportiva attribuisce però al numero uno bianconero anche rapporti personali con esponenti della malavita organizzata. Il Fatto Quotidiano in edicola pubblica l'inchiesta dei magistrati di Torino e della Figc che fa tremare la Juventus. Secondo Pecoraro, per garantire la pace e la quiete allo stadio, il club garantiva agli stessi ultras bagarinaggio esclusivo e sugli affari della malavita organizzata.



Ecco quello che scrive il prefetto Pecoraro: "Con il dichiarato intento di mantenere l’ordine pubblico nei settori dello stadio occupati dai tifosi ‘ultras’, (Agnelli) non impediva ai tesserati, dirigenti e dipendenti della Juventus di intrattenere rapporti costanti e duraturi con i cosiddetti ‘gruppi ultras’, anche per il tramite e con il contributo fattivo di esponenti della malavita organizzata, autorizzando la fornitura agli stessi di dotazione di biglietti e abbonamenti in numero superiore al consentito, anche a credito e senza presentazione dei documenti di identità dei presunti titolari, così violando disposizione di norme di pubblica sicurezza sulla cessione dei tagliandi per assistere a manifestazioni sportive e favorendo, consapevolmente, il fenomeno del bagarinaggio”.



L'accusa più grave per Agnelli, però, è quella di aver "partecipato personalmente in alcune occasioni, a incontri con esponenti della malavita organizzata e della tifoseria ‘ultras’". La procura, come riferisce il quotidiano, cita poi un'intercettazione di Fabio Germani, un ex ultrà legato a un esponente della cosca mafiosa calabrese Pesce-Bellocco, che il 15 ennaio 2014 diceva:"Io vado a trovare il presidente Andrea Agnelli in ufficio ogni tre per due".


Marotta potrebbe essere sentito dall'Antimafia

L'amministratore delegato della Juventus, Giuseppe Marotta - riferisce Tuttojuve.com citando il QS - potrebbe essere sentito dalla Commissione Antimafia, allarmata da alcuni mesi per il suicidio di un capo ultrà juventino. La procura di Torino sta facendo luce (al pari della Federcalcio che da tempo ha avviato una indagine interna parallela) sul legame tra la curva e la ’ndrangheta. Non si esclude che possa essere invitato lo stesso amministratore delegato bianconero, sottolineano fonti parlamentari della Commissione, per fornire un aiuto ad inquadrare meglio l’accaduto. Ma si tenterà di capire, spiega un altro membro della commissione, anche qual è il legame tra alcuni capo tifosi del Napoli e la camorra.




2. JUVENTUS, L'OMBRA DELLA MALAVITA SUI RAPPORTI AGNELLI-ULTRAS

Ci sarebbe l'ombra della malavita dietro i rapporti tra Andrea Agnelli e il tifo organizzato della Juventus. Questo, almeno, è quanto sostiene Il Fatto Quotidiano nel pubblicare gli stralci dell'accusa che la procura federale avrebbe rivolto all'indirizzo del club bianconero per la gestione dei biglietti.



«ILLECITI CON BAGARINI E AMBIENTI CRIMINALI». Nel dettaglio, il presidente della Juventus sarebbe accusato dal procuratore della Federcalcio, l'ex prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro, di avere incontrato esponenti della criminalità organizzata, scendendo a patti con loro per mantenere la quiete allo stadio. Secondo quanto riportato dal quiotidiano, «la procura federale della Figc accusa la Juve e il suo presidente di illeciti con bagarini e ambienti criminali».

«INCONTRI CON ESPONENTI DELLA MALAVITA». Nell'articolo si parla «di presunto accordo tra la Juventus e i gruppi ultras per assicurare la quiete allo stadio». L'accusa più grave per Andrea Agnelli, scrive Il Fatto è nel passaggio del documento di chiusura indagini in cui il procuratore federale accusa il presidente di aver «partecipato personalmente, in alcune occasioni, a incontri con esponenti della malavita organizzata e della tifoseria ultras». L'ex prefetto, ricorda sempre Il Fatto, «ha ricevuto a novembre gli atti da Torino e, dopo ulteriori accertamenti, ha deciso di non archiviare».



NESSUN INDAGATO TRA I BIANCONERI. «I rilievi di Pecoraro e colleghi sono ispirati dalle carte di Torino e dalle deposizioni di Rocco Dominello, identificato come esponente della cosca Pesce-Bellocco della 'ndrangheta. Nel corso dell'indagine Alto Piemonte non erano emerse frequentazioni e incontri diretti con la Juventus, ma un'intercettazione ha instillato qualche dubbio» Viene precisato, poi, che «nessun dirigente è indagato», ma che «la Juve non è neanche ritenuta parte offesa». E, infine, che «il caso interessa anche la commissione parlamentare Antimafia, che nei prossimi giorni ascolterà i magistrati torinesi che conducono l'inchiesta».

«NORME DI PUBBLICA SICUREZZA VIOLATE». Ecco quello che scrive il prefetto Pecoraro: «Con il dichiarato intento dimantenere l’ordine pubblico nei settori dello stadio occupatidai tifosi ‘ultras’, (Agnelli) non impediva ai tesserati, dirigenti e dipendenti della Juventus di intrattenere rapporti costanti e duraturi con i cosiddetti ‘gruppi ultras’, anche per il tramite e con il contributo fattivo di esponenti della malavita organizzata, autorizzando la fornitura agli stessi di dotazione di biglietti e abbonamenti in numero superiore al consentito, anche a credito e senza presentazione dei documenti di identità dei presunti titolari, così violando disposizione di norme di pubblica sicurezza sulla cessione dei tagliandi per assistere a manifestazioni sportive e favorendo, consapevolmente, il fenomeno del bagarinaggio».




3. L’EVASIVO COMUNICATO DELLA JUVE (CHE NON SPIEGA NIENTE)
In merito all'articolo pubblicato sul quotidiano Il Fatto Quotidiano la Juventus ha diramato un comunicato ufficiale per rispondere ai fatti mostrati nel suddetto articolo.

Ecco il testo del comunicato:

Juventus Football Club e il Presidente Andrea Agnelli, alla luce di alcuni articoli pubblicati in questi giorni, comunicano di aver affidato ai legali la tutela della propria onorabilità e rispettabilità.



Si precisa che la Procura della Repubblica di Torino ha avviato, e recentemente concluso, un'indagine su alcune famiglie ritenute appartenenti alla ‘ndrangheta alle quali si contestano oltre a reati contro persone e patrimonio, anche il tentativo di infiltrazione in alcune attività di Juventus Football Club. Si ricorda inoltre che nessun dipendente o tesserato è stato indagato in sede penale.

Si precisa altresì che, nel pieno rispetto delle indagini e degli inquirenti, la società ha sempre collaborato mantenendo uno stretto riserbo a tutela del segreto istruttorio. Per quanto attiene alla giustizia sportiva, la società ha già dimostrato fattivamente la propria disponibilità a collaborare.
http://www.dagospia.com/rubrica-30/sport/presidente-andrea-agnelli-incontrava-tifosi-appartenenti-140160.htm

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