venerdì 18 dicembre 2009

chi comanda i governi o le banche ?

OBAMA, NON CI AVRAI! - I SIGNORI DI WALL ST. RESTITUISCONO I PRESTITI E SI AFFRANCANO DAL PRESIDENTE USA - I BANCHIERI SI SENTONO DI NUOVO INVINCIBILI E NON VOGLIONO TUTELE, MOLTIPLICANO I BONUS, TORNANO AI DERIVATI E DISERTANO L’APPUNTAMENTO ALLA CASA BIANCA (BARACK RIPIEGA SU UN’AUDIOCONFERENZA) – PER IL “TIMES” BERNANKE È L’UOMO DEL'ANNO…
Maurizio Molinari per "La Stampa"obama ombra
Moltiplicano i bonus, restituiscono i prestiti, fanno resistenza alla riforma dei regolamenti, continuano ad adoperare i derivati e disertano l'appuntamento alla Casa Bianca obbligando il presidente a ripiegare su un'audioconferenza: a 15 mesi dal crollo di Lehman Brothers le grandi banche di Wall Street si sentono di nuovo imbattibili e puntano a riequilibrare a loro vantaggio i rapporti con l'amministrazione Obama.Wall St
Ciò che più indeboliva le banche rispetto al governo erano i 245 miliardi di prestiti ricevuti dalla Federal Reserve di Ben Bernanke - prima con Bush e poi con Obama - e il basso profilo dei Ceo è durato fino a quando non sono stati in grado di restituirli. Sospinti dalle richieste degli azionisti, dagli interessi guadagnati e dalle condizioni della Fed, i banchieri hanno iniziato la risalita in giugno quando Goldman Sachs, Morgan Stanley e Jp Morgan Chase hanno restituito un totale di 45 miliardi di dollari pochi mesi dopo averli ottenuti.GOLDMAN SACHS
Il fatto che i conti ricominciavano a quadrare grazie al perdurante uso dei derivati - che avevano causato il tracollo di settembre - e con gran parte dei titoli tossici ancora nei forzieri - a dispetto delle aste di vendita promosse da ministro del Tesoro Timothy Geithner - durante l'estate ha sollevato le preoccupazioni dei consiglieri economici del presidente.Logo " Goldman Sachs "
Prima Larry Summers, poi Peter Orszag e, dopo la riconferma, anche Ben Bernanke hanno ammonito sui rischi di una risollevazione del sistema bancario senza passare attraverso le riforme invocate dopo il crollo di Lehman Brothers. Ma anziché rallentare, i colossi di Wall Street hanno accelerato facendo coincidere l'inizio dell'autunno con l'annuncio dell'elargizione di bonus plurimilionari ai propri super-manager, come se la recessione fosse avvenuta una decennio prima.Morgan Stanley
E' stato quindi il presidente in persona a intervenire a più riprese - l'ultima appena 48 ore fa - denunciando la carenza di eticità dei «grassi gatti» di Wall Street nell'assegnarsi una montagna di danaro mentre oltre il 10 per cento di cittadini è senza lavoro. Ma oramai l'equilibrio di forze fra Wall Street e Pennsylvania Avenue era mutato e a sottolinearlo non sono stati tanto gli annunci in progressione di Bank of America, Citigroup e Wells Fargo sulla restituzione di 85 miliardi di dollari di capitale - più i relativi interessi - quanto la scelta dei Ceo Lloyd Blankfein di Goldman Sachs, John Mack di Morgan Stanley, e Richard Parson di Citigroup, di far sapere a Obama che «a causa del maltempo» non sarebbero potuti salire a bordo «di aerei commerciali» per partecipare a Washington alla prevista riunione fra i vertici delle maggiori banche e il presidente.morgan stanley
Il riferimento agli aerei commerciali è stato percepito come uno sberleffo alla richiesta dell'amministrazione di «tenere sotto controllo le spese» e il presidente ha risposto ricorrendo all'ironia quando ha iniziato l'audioconferenza con un «grazie di aver preso la chiamata» per rimarcare come per qualche secondo lo avevano lasciano in attesa.JPMorgan Chase
Le battute reciproche danno la misura di un clima oramai cambiato, come conferma il fatto che all'indomani dell'incontro alla Casa Bianca i Ceo di Wall Street hanno fatto trapelare che «Obama è stato molto affabile con noi a dispetto degli attacchi pubblici» anche perché «lo abbiamo finanziato più dei repubblicani e abbiamo votato per lui».
Con i banchieri che rialzano la testa si annuncia tutta in salita la scommessa di Obama di riuscire a far loro accettare le riforme che sono riusciti a rimandare quando erano alle prese con il rischio di fallire.Bernanke
TIME, BERNANKE PERSONA DELL'ANNO PER IL 2009... (Adnkronos) - Ben Bernanke, presidente della Federal Reserve americana, e' la persona dell'anno per il 2009 secondo la rivista "Time". Lo scorso anno, il settimanale aveva premiato il neoeletto presidente degli Stati Uniti Barack Obama e l'anno prima l'ex presidente russo, ora premier, Vladimir Putin.Logo "Citigroup"
"La recessione e' stata la notizia piu' importante dell'anno, e senza Bernanke sarebbe stato molto peggio" ha dichiarato il direttore amministrativo di Time Richard Stengel, spiegando le ragioni della scelta. Il capo della Fed "non solo ha imparato dagli errori commessi nella storia, l'ha scritta lui stesso", ha poi aggiunto.
Il settimanale americano ha poi reso noto che Bernanke e' stato scelto tra una rosa di finalisti, tra i quali il generale Stanley McChrystal, il comandante delle forze Usa e della Nato in Afghanistan, la Speaker della Camera Nancy Pelosi, lo sprinter giamacano Usain Bolt.
Bernanke, ha scritto Michael Grunwald nell'articolo con cui Time presenta la persona dell'anno 2009, e' "il piu' importante giocatore alla guida della piu' importante economia mondiale: la sua leadership creativa ha contribuito a garantire che il 2009 fosse un periodo di debole ripresa piuttosto che di una depressione catastrofica".


[16-12-2009]
by dagospia

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