Le rivelazioni di Maurizio Abatino, uno dei pentiti storici della Banda della Magliana
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ROMA - Furono Enrico De Pedis e i suoi uomini a sequestrare Emanuela Orlandi. Lo ha rivelato oggi Maurizio Abbatino, uno dei pentiti storici della Banda della Magliana, durante l'audizione resa a piazzale Clodio davanti al procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo, titolare dell'indagine sul rapimento della 15enne cittadina vaticana avvenuto nel giugno del 1983. Emanuela Orlandi nei manifesti diffusi ai tempi della scomparsa (Ansa)
RACCONTI E CONFIDENZE - Abbatino, collaboratore di giustizia da decenni, ha precisato che quanto è a suo conoscenza sul caso Orlandi è frutto di confidenze raccolte da altri componenti della Banda. Al magistrato ha detto che il sequestro avvenne nell'ambito dei rapporti che «Renatino» aveva con alcuni esponenti del Vaticano - ultimamente si è tornati a parlare del fatto che il boss dell'organizzazione criminale che controllava Roma negli anni Settanta e Ottanta sia stato sepolto all'interno della basilica di Sant'Apollinare - e che ad aiutare il boss, poi ucciso nel febbraio del '90 in via del Pellegrino, furono diversi uomini di sua fiducia, alcuni ancora in vita, altri deceduti da tempo. Abbatino avrebbe citato una serie di nomi su cui ora il procuratore aggiunto farà i dovuti riscontri.
28 dicembre 2009
by corriere.it
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