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Nell'ambito della ricerca delle verita' della storia, puo' risultare conveniente sapere chi, in realta', governa questo mondo. E' tempo di mettere da parte le favole che ci vengono raccontate tutti i giorni dai giornali, dalle televisioni e dai libri di scuola e di rivolgere la nostra attenzione a chi veramente prende le decisioni su come debba andare l'economia, la societa' e la politica.
Una cosa giusta appresa dai piu' semplici libri di scuola e' che, da quando esiste l'uomo, il nostro mondo e' sempre stata dominato da una ristretta cerchia di potenti (imperatori, dittatori, re, dogi, signorotti vari, etc.) che detenevano e/o controllavano le ricchezze di una certa area geografica. Questi erano in grado di manipolare gli eventi a proprio piacimento, di scatenare guerre, di imporre tasse e cosi' via mentre il restante 99% della popolazione doveva subire in silenzio ogni sopruso e andare a morire in guerra da qualche parte, possibilmente senza lamentarsi troppo. Questo lo sappiamo tutti. Quello che invece molti ignorano e' che la situazione, oggi, e' esattamente la stessa. Negli ultimi 250 anni si e' assistito ad una graduale ascesa delle repubbliche democratiche per dare al cittadino una parvenza di liberta' che invero e' molto limitata. Ci si accorse infatti che il vecchio trucco del re che, dichiarando guerra a chicchessia, ordinava al popolo di andarsi a immolare in nome del sovrano illuminato e di dio non funzionava piu'. Dopo secoli di ignoranza il popolo cominciava a pretendere qualcosa in piu' di un tozzo di pane raffermo. I sovrani della terra (i vari re e regine europei) decisero quindi di ritirarsi in buon ordine lasciando una parvenza di potere ai parlamenti "eletti dal popolo" ma continuando a manipolare lo stato e le istituzioni da dietro le quinte. Certo, qualcuno si mise di traverso (reali di Francia e di Russia, per esempio) e quando cio' accadde l'elite nobile e le massoneria fece in modo di organizzargli una bella rivoluzione sotto casa (altro che movimento del popolo!). Tenete conto che i reali d'Europa sono tutti imparentati tra di loro e hanno tutti lo stesso obiettivo; se qualcuno non ci sta ne paga le conseguenze. Chi crede che la regina Elisabetta II d'Inghilterra o la regina Beatrice d'Olanda siano solo simpatiche comparse istituzionali legate alla tradizione ma senza potere sbaglia di molto. I sovrani d'Europa sono ancora le persone piu' ricche del mondo e i ricchi, come si e' visto in passato, posseggono il vero potere; secondo il libro Soldi di Robert e Backes (ed. Nuovi Mondi Media, 2006) i reali di Lussemburgo sono in assoluto i piu' ricchi. In questo contesto, parliamo della meta' del XVIII secolo, si inseriscono alcune famiglie che, pur non essendo legate alla nobilta' europea, si affacciano nel panorama imprenditoriale e finanziario. Queste, tramite unioni di tipo segreto ad indirizzo massonico con le varie monarchie, entrano nell'elite che gestisce il vero potere politico ed economico delle nazioni. Una di queste famiglie e' quella dei Rothschild.
Gli inizi
Il capostipite della famiglia si chiamava Mayer Amschel Bauer, un piccolo bancario di Francoforte che assumera' in seguito il cognome Rothschild (in tedesco, scudo-rosso, emblema di famiglia). Dopo essersi messo in mostra per le sue capacita' gestionali alla banca Oppenheimer di Amburgo, intorno al 1770, Bauer entra al servizio di Guglielmo IX, langravio di Hesse-Cassel, uno dei principati piu' ricchi d'Europa. A seguito delle invasioni napoleoniche, Guglielmo diede mandato ai Rothschild di nascondere il suo immenso patrimonio dalle grinfie delle armate francesi. Nathan Rothschild, figlio di Mayer, ne approfitto' per fondare una banca in Inghilterra attraverso la quale riusci' a produrre introiti enormi. Infatti, Nathan era riuscito nell'intento di concordare un vantaggioso prestito al re inglese per finanziare la battaglia del duca di Wellington contro Napoleone; al contempo, l'altro figlio Jacob, dopo avere fondato un ramo della banca Rothschild a Parigi, riusci' a fare altrettanto con i francesi. Risultato: i Rothschild avevano finanziato entrambe le parti di una guerra ottenendo lauti guadagni. Una startegia che si ripetera' ancora fino ad oggi.
Nathan Rothschild e la battaglia di Waterloo.
L'episodio della battaglia di Waterloo mette in mostra tutta l'abilita' speculativa di questa famiglia. Il 18 giugno 1815 tutto e' pronto per lo scontro decisivo; oltre alle due fazioni anche Nathan Rotschild e' presente alla battaglia. Alla fine dello scontro, quando e' chiaro che gli inglesi hanno prevalso sui francesi, Nathan lascia il campo di battaglia e si precipita a Londra come un fulmine portando per primo la notizia che Napoleone aveva... vinto! Per rendere la cosa credibile, comincia a vendere azioni sul mercato borsistico a prezzo bassissimo provocando il crollo della borsa e spargendo dunque il panico presso industriali e finanzieri i quali, a loro volta, vendettero le loro azioni per un tozzo di pane. Intanto, alcuni agenti dei Rothschild provvedevano a comprare queste azioni, scese a prezzi bassissimi. Quando la notizia vera della vittoria degli inglesi giunse alla city, alcuni giorni dopo, ritorno' l'ottimismo sui mercati e il valore delle azioni si impenno' nuovamente facendo diventare i Rothschild la famiglia piu' potente d'Inghilterra. La manipolazione ad arte di una notizia si era rivelata particolarmente fruttuosa tanto che i Rothschild diventeranno in seguito i proprietari di parecchie agenzie di stampa, tra cui la Reuters e la Wolff.
Banche centrali
La N.M. Rothschild era dunque diventata in poco tempo una delle banche piu' ricche del mondo; il passo successivo era quello di esercitare il controllo sulle banche nazionali (banche centrali). Bisogna infatti sapere che le cosiddette banche nazionali (Banca d'Italia, Banca d'Inghilterra, etc.) non sono mai appartenute allo stato ma ad un gruppo di privati. Questi hanno la concessione (ottenuta tramite corruzione e manipolazione dei governanti) a stampare denaro per conto dello stato in cui si trovano. Per esempio, la Banca d'Inghilterra stampa le sterline per conto del Regno Unito, la Federal Reserve stampa i dollari per gli USA e cosi' via. La convenienza per le banche, in questo tipo di operazione, e' che i soldi che stampano li prestano (non vendono) allo stato al valore che hanno piu' gli interessi (per esempio, una banconota da 100 euro viene prestata allo stato che, dopo un anno, deve restituire piu' un interesse, diciamo del 5% = 105 euro). Ecco come si crea il debito pubblico; di fatto lo stato non sara' in grado di restituire tutto il debito e si limitera' a restituire solo gli interessi che, sommati a ulteriori prestiti, aumenteranno ogni anno a dismisura. La differenza fra il valore nominale (100 euro, ad esempio) e il valore effettivo di una banconota (il costo di inchiostro e carta) si chiama signoraggio. Quindi, piu' uno stato chiede soldi alle banche piu' si indebita e questo avviene ancora di piu' se lo stato viene travolto da spese eccezionali come guerre, calamita' naturali, etc. E' ovvio che per le banche una guerra e' l'affare speculativo per eccellenza ed ecco perche' i Rothschild oltre ad essere inseriti in tutte le banche del mondo hanno anche emissari e agenti o comunque associati vari insospettabili nei governi di tutto il mondo. Creare guerre per poi poterle finanziare e guadagnare sia sulla vendita delle armi che sulla successiva ricostruzione dei territori distrutti: ecco il piu' grande meccanismo di generazione di potere e ricchezza. Il tutto a spese del cittadino che si ritrova a pagare sempre piu' tasse, la maggiorparte delle quali va in tasca ai banchieri quale interesse sul debito pubblico. I governi sono quindi fantocci nelle mani di gruppi bancari come i Rothscild perche' sono proprio loro che producono (stampano) i soldi. Mayer Amschel Rotschild disse: "Datemi l'opportunita' di stampare il denaro di una nazione e posso fregarmene di chi fa le leggi".
Opposizioni
E' stato sempre cosi'? No, durante gli ultimi 200 anni si sono verificati sussulti di equita' e patriottismo, specialmente in USA, per cui lo stato cercava di togliere alle banche la concessione di stampare denaro per affidarla allo stato stesso. In effetti, uno stato che si stampa i soldi da solo non li deve restituire a nessuno; questa semplice operazione annullerebbe il debito pubblico. Una prospettiva non certo invitante per le banche. Nel 1791, dopo varie discussioni animate da Alexander Hamilton (emissario dei Rothschild e al contempo ministro del tesoro), viene affidata alla First Bank of USA (una banca controllata dai Rotschild) una commissione per stampare dollari per 20 anni. Nel 1811, dopo aver contratto una enorme quantita' di debiti proprio con questa banca, Thomas Jefferson e Andrew Jackson convincono il Congresso a non rinnovare la licenza alla First Bank. Nathan Rothschild non la prende bene e intima al Congresso di rinnovare la licenza per altri 20 anni se non vogliono ritrovarsi in mezzo a una guerra. Il Congresso rifiuta e dopo qualche mese Inghilterra e USA si ritrovano in un conflitto che durera' tre anni con piu' di 5000 morti. La guerra serve ad indebolire gli USA e a costringerli a chiedere prestiti ma l'unica banca che puo' farlo e' quella dei Rothschild che concede i prestiti a fronte del rinnovo della licenza di stampa. Nasce cosi' The Second Bank of USA con una licenza per 20 anni. Ma nel 1833 il Presidente USA Andrew Jackson revoca la licenza e ripone il controllo dell'emissione di denaro nelle mani dello stato. Per tutta risposta, i Rothschild decidono di esigere tutti i prestiti concessi alle imprese private e di ritirare denaro liquido dalla circolazione provocando una recessione e quindi una crisi finanziaria. Il 30 gennaio 1835 Richard Lawrence tenta di uccidere Jackson dopo un funerale, ma fallisce. Il coinvolgimento dei Rothschild nell'attentato non viene provato ma al processo Lawrence viene giudicato pazzo e quindi non condannabile! Nel 1841 il Presidente John Tyler continua nella politica di rinnovamento finanziario tenendo i Rothschild e qualsiasi idea di banca centrale fuori dalla porta. A questo punto i Rotschild si attivano, con l'aiuto della massoneria, per organizzare una guerra civile fra sudisti e nordisti. Allo scoppio della guerra il Presidente Lincoln e' costretto a ricorrere ad enormi prestiti per far fronte alle spese. Gli viene in aiuto la New York Bank (la piu' antica degli USA e di proprieta' dei Rothschild) che gli propone un prestito con interesse del 36%! Lincoln e' costretto ad accettare ma per evitare un tracollo finanziario decide di emettere i "greenbacks", dollari prodotti dallo stato senza interessi. Qualche mese dopo, Lincoln viene assassinato da John Wilkes Booth. Sara' stata una coincidenza ma dopo l'assassinio i greenbacks furono ritirati dalla circolazione. Nel 1881 il Presidente James Garfield ha solo il tempo di accusare l'elite dei banchieri come responsabili della crisi finanziaria e della recessione prima di essere assassinato appena 100 giorni dopo la sua elezione. Nel 1913, finalmente i Rotschild convincono il Presidente Woodrow Wilson ad emanare il decreto per la costituzione della Federal Reserve, la nuova banca centrale americana. I banchieri hanno finalmente la possibilita' di emettere dollari in quantita' da prestare allo stato e si mettono subito al lavoro per convincere Wilson a entrare in guerra; nel 1917, infatti, gli USA entrano nel primo conflitto mondiale. Da qui in poi, gli USA saranno sempre in guerra con qualcuno, alimentando il debito pubblico verso cifre astronomiche. Il 4 giugno 1963 il Presidente Kennedy emana l'Ordine Esecutivo n. 11100 che sancisce il ritorno immediato al governo del potere di emissione di denaro togliendolo alla Federal Reserve. Tutto tornera' alla normalita' il 22 novembre dello stesso anno, a Dallas. L'Ordine Esecutivo n.11100 e' ancora in vigore ma nessuno finora ha osato applicarlo.
Conclusione
Sopra abbiamo visto solo alcuni esempi dell'influenza che una famiglia potente come i Rothschild puo' esercitare sui governi "liberi ed eletti dal popolo". Nel mondo esistono solo cinque paesi le cui banche non sono ancora controllate dai Rothschild: Iran, Corea del Nord, Sudan, Cuba e Libia. Fino al 2003 erano sei; c'era anche l'Iraq.
Pubblicato da Giuseppe a 03:54 12 commenti
Etichette: economia, finanza, guerra, Rothschild
mercoledì 15 luglio 2009
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be,spero che questa famiglia riesca ad avere questo "potere" anke nell aldila' altrimenti mi trovera' insieme a molte altre anime pronto a metterglielo in quel posto senza prendersi la briga di umettarlo un po'
RispondiEliminaI ROTHSCHILD di sicuro non vivranno in eterno e se sono responsabili dovranno perire per sempre all'inferno ammesso che ci sia davvero l'inferno.
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