venerdì 18 novembre 2011

A CHE SERVE LA MASSONERIA QUANDO CI SONO BILDERBERG E TRILATERAL? - INVECE DI CAPPUCCI, RITI E SCANTINATI, MEGLIO GLI HOTEL A 5 STELLE DOVE SI TROVANO POLITICI, MINISTRI, FINANZIERI, PRESIDENTI DI MULTINAZIONALI, MAGNATI DELL’INFORMAZIONE, PROFESSORI UNIVERSITARI, PER CONCERTARE LE DECISIONI MONDIALI - TUTTI I NOMI DEGLI ITALIANI IN BILDERBERG, DAGLI AGNELLI A BERNABÈ, PASSANDO PER EMMA BONINO, TREMONTI, DE BENEDETTI, DE BORTOLI, PRODI - E POI I NUOVI PROPRIETARI DELL’ECONOMIA ITALIANA, OF COURSE: PASSERA & FULL MONTI…

"Libero" CLUB BILDERBERG Complottisti e scenaristi si sono subito scatenati non appena è comparso nella lista dei ministri alla casella della Difesa l'ammiraglio Giampaolo Di Paola. I blogger lo avevano notato già da qualche ora. Il nuovo ministro è un beniamino dei media. Spesso lo intervistano su questioni militari, anche se non sempre ci azzecca. Nel febbraio scorso ha annunciato ad esempio che in Afghanistan era fatta. E non è sembrato proprio così. L'ultima intervista l'ha concessa sulle operazioni militari in Libia il 6 novembre scorso al Sole 24 Ore. Che così scriveva nell'introduzione: «È questo l'autorevole punto di vista espresso dall'ammiraglio Di Paola in questa intervista a margine di un incontro organizzato dal gruppo italiano della Trilateral Commission a Milano ». Vai a guardare sul sito della Trilateral, e di quella riunione non c'è traccia alcuna. Quindi è evidente: la riunione non era pubblica. Ci doveva essere Monti, che era il padrone di casa. C'era Di Paola. Era il 5 novembre. Ecco il dubbio: non sarà mica che quel giorno si stesse compilando con Berlusconi in carica la lista dei ministri uscita ieri? Risposta difficile. E complottisti scatenati. Anche se molti scenari sarebbero venuti meno con un gesto banale: le dimissioni dalla Trilateral con comunicato stampa imposto in home page sul sito della spectre, dove oggi appare il faccione sereno di Monti. CLUB BILDERBERG 001 2 - I MASSONI E LA SINISTRA ITALIANA Andrea Cinquegrani - tratto da "La Voce della Campania" Il Gruppo Bilderberg nasce nel 1952, ma viene ufficializzato due anni più tardi, a giugno del 1954, quando un ristretto gruppo di vip dell'epoca si riunisce all'hotel Bilderberg di Oosterbeek, in Olanda. Da quel momento le riunioni si sono svolte una o due volte all'anno, nel più totale riserbo. In occasione di una delle ultime, nella splendida e appartata resort di Sintra, in Portogallo, il settimanale locale News riportò una notizia secondo cui il Governo avrebbe ricevuto migliaia di dollari dal Gruppo per organizzare «un servizio militare compreso di elicotteri che si occupasse di garantire la privacy e la sicurezza dei partecipanti». Ma torniamo agli esordi. I primi incontri si sono svolti esclusivamente nei paesi europei, ma dall'inizio degli anni '60 anche negli Usa. Tra i promotori - precisano alcuni studiosi della semi sconosciuta materia - occorre ricordare due nomi in particolare: sua maestà il principe Bernardo de Lippe, olandese, ex ufficiale delle SS, che ha guidato il gruppo per oltre un ventennio, fino a quando, nel 1976, è stato travolto dallo scandalo Lockheed; e Joseph Retinger, un faccendiere polacco al centro di una fittissima trama di rapporti con uomini che per anni hanno contato sullo scacchiere internazionale della politica e dell'economia. BORGHEZIO «La loro ambizione - viene descritto - era quella di costruire un'Europa Unita per arrivare a una profonda alleanza con gli Stati Uniti e quindi dar vita a un nuovo Ordine Mondiale, dove potenti organizzazioni sopranazionali avrebbero garantito più stabilità rispetto ai singoli governi nazionali. Fin dalla prima riunione vennero invitati banchieri, politici, universitari, funzionari internazionali degli Usa e dell'Europa occidentale, per un totale di un centinaio di personaggi circa». Ecco cosa hanno scritto alcuni giornalisti investigativi inglesi nel magazine on line di Bbc News a pochi giorni dal meeting di Stresa. «Si tratta di una delle associazioni più controverse dei nostri tempi, da alcuni accusata di decidere i destini del mondo a porte chiuse. Nessuna parola di quanto viene detto nel corso degli incontri è mai trapelata. I giornalisti non vengono invitati e quando in qualche occasione vengono concessi alcuni minuti a qualche reporter, c'è l'obbligo di non far cenno ad alcun nome. I luoghi d'incontro sono tenuti segreti e il gruppo non ha un suo sito web. Secondo esperti di affari internazionali, il gruppo Bilderberg avrebbe ispirato alcuni tra i più clamorosi fatti degli ultimi anni, come ad esempio le azioni terroristiche di Osama bin Laden, la strage di Oklaoma City, e perfino la guerra nella ex Jugoslavia per far cadere Milosevic. Il più grosso problema è quello della segretezza. Quando tante e tali personalità del mondo si riuniscono, sarebbe più che normale avere informazioni su quanto sta succedendo». Invece, tutto top secret. Scrive un giornalista inglese, Tony Gosling, in un giornale di Bristol: «Secondo alcune indiscrezioni che ho raccolto, il primo luogo nel quale si è parlato di invasione dell'Iraq da parte degli Usa, ben prima che ciò accadesse, è stato nel meeting 2002 dei Bilderberg». Di parere opposto un redattore del Financial Times, Martin Wolf, più volte invitato ai meeting: «L'idea che questi incontri non possano essere coperti dalla privacy è fondamentalmente totalitaria; non si tratta di un organismo esecutivo, nessuna decisione viene presa lì». Fa eco uno dei fondatori, anche lui inglese, lord Denis Healey: «Non c'è assolutamente niente sotto. E' solo un posto per la discussione, non abbiamo mai cercato di raggiungere un consenso sui grandi temi. E' il migliore gruppo internazionale che io abbia mai frequentato. Il livello confidenziale, senza alcun clamore all'esterno, consente alle persone di parlare in modo chiaro». MARIO MONTI Ed ecco cosa scrive un altro studioso di ordini paralleli e di gruppi e associazioni che agiscono sotto traccia, Giorgio Bongiovanni. «Bilderberg rappresenta uno dei più potenti gruppi di facciata degli Illuminati (una sorta di super Cupola mondiale, ndr). Malgrado le apparenti buone intenzioni, il vero obiettivo è stato quello di formare un'altra organizzazione di facciata che potesse attivamente contribuire al disegno degli Illuminati: la costituzione di un Nuovo Ordine Mondiale e di un Governo Mondiale entro il 2012. Sembra che le decisioni più importanti a livello politico, sociale, economico-finanziario per il mondo occidentale vengano in qualche modo ratificate dai Bilderberg». «Il Gruppo - scrive ancora Bongiovanni - recluta politici, ministri, finanzieri, presidenti di multinazionali, magnate dell'informazione, reali, professori universitari, uomini di vari campi che con le loro decisioni possono influenzare il mondo. Tutti i membri aderiscono alle idee precedenti, ma non tutti sono al corrente della profonda verità ideologica di alcuni membri principali». I veri ‘conducator'- secondo questa analisi - i quali a loro volta fanno anche parte di altri segmenti strategici nell'organigramma degli Illuminati. Due in particolare: la Trilateral e la Commission of Foreign Relationship, nata nel 1921, la quale riunisce a sua volta tutti i personaggi che hanno fra le loro mani le leve del comando negli Usa. «Questi membri particolari - prosegue Bongiovanni - sono i più potenti e fanno parte di quello che viene definito il ‘cerchio interiore'. Quello ‘esteriore', invece, è l'insieme degli uomini della finanza, della politica, e altro, che sono sedotti dalle idee di instaurare un governo mondiale che regolerà tutto a livello politico e economico: insomma, le ‘marionette' utilizzate dal cerchio interiore perché i loro membri sanno che non possono cambiare il mondo da soli e hanno bisogno di collaboratori motivati e mossi anche dal desiderio di danaro e potere». Passiamo, per finire, alla Trilateral, vero e proprio luogo cult del Potere nascosto, in grado comunque di condizionare i destini del mondo. Ovviamente ‘sponsorizzato' della star dell'imprenditoria multinazionale, come Coca Cola, Ibm, Pan American, Hewlett Packard, Fiat, Sony, Toyota, Mobil, Exxon, Dunlop, Texas Instruments, Mutsubishi, per citare solo le più importanti. GIULIO TREMONTI CON BODYGUARD L'associazione nasce nel 1973, sotto la presidenza "democratica" di Jimmy Carter e del suo consigliere speciale per la sicurezza, Zbigniew Brzezinsky, il vero deux ex machina. A ispirare il progetto, le famiglie Rothschield e Rockfeller, i Paperoni d'America. Un progetto che ha irresistibilmente attratto i potenti del mondo, a cominciare proprio dai presidenti Usa, con un Bill Clinton in prima fila. Così descriveva Giovanni Agnelli la Trilateral: «Un gruppo di privati cittadini, studiosi, imprenditori, politici, sindacalisti delle tre aree del mondo industrializzato (Usa, Europa e Giappone, ndr) che si riuniscono per studiare e proporre soluzioni equilibrate a problemi di scottante attualità internazionale e di comune interesse». Il solito ritornello. Di diverso avviso il giornalista Richard Falk, che già nel 1978 - quindi a pochissimi anni dalla nascita - scrive sulle colonne della Monthly Review di New York: «Le idee della Commissione Trilaterale possono essere sintetizzate come l'orientamento ideologico che incarna il punto di vista sopranazionale delle società multinazionali, che cercano di subordinare le politiche territoriali a fini economici non territoriali». E' la filosofia delle grandi corporation, che stanno privatizzando le risorse di tutto il pianeta, a cominciare dai beni primari, come ad esempio l'acqua: non solo riescono a ricavare profitti stratosferici ma anche ad esercitare un controllo politico su tutti i Sud - e non solo - del mondo. La logica della globalizzazione. E i bracci operativi di questo turbocapitalismo sono proprio due strutture che dovrebbero invece garantire il contrario: ovvero la Banca Mondiale e il Fondo Monetario Internazionale. «Entrambi - scrive uno studioso, Mario Di Giovanni - sotto lo stretto controllo del ‘Sistema' liberal della costa orientale americana. Agiscono a tutto campo nell'emisfero meridionale del pianeta, impegnate nella conduzione e ‘assistenza' economica ai paesi in via di sviluppo». E proprio sull'acqua, la Banca Mondiale sta dando il meglio di sé: con la sua collegata IFC (Internazionale Finance Corporation) infatti sta mettendo le mani sulla gran parte delle privatizzazioni dei sistemi idrici di mezzo mondo, soprattutto quello africano e asiatico, condizionando la concessione dei fondi all'accettazione della privatizzazione, parziale o più spesso totale, del servizio. Del resto, è la stessa Banca a calcolare il business in almeno 1000 miliardi di dollari... Scrive ancora Di Giovanni: «Le decisioni assunte dai vertici della Trilateral riguarderanno sempre di più quanti uomini far morire, attraverso l'eutanasia o gli aborti, e quanti farne vivere, attraverso un'oculata distribuzione delle risorse alimentari. Decisioni che riguarderanno l'ingegneria genetica, per intervenire nella nuova ‘umanità'. In una parola, tutto ciò che definitivamente distrugga il ‘vecchio' ordine sociale, cristiano, per la creazione di un nuovo ordine. PADOA SCHIOPPA Ma tutto questo senza particolari scossoni. Non vi sarà bisogno di dittature, visto che le democrazie laiche e progressiste, condotte da governi di ‘centrosinistra', servono già così efficacemente allo scopo. Governi che riproducono - conclude - una formula già sperimentata lungo l'intero corso del ventesimo secolo e plasticamente rappresentata dal passato governo Prodi-D'Alema: l'alleanza fra la borghesia massonica e la sinistra, rivoluzionaria o meno». 3 - TUTTI I NOMI DEGLI ITALIANI IN BILDERBERG Pubblichiamo l'elenco delle personalità italiane che hanno preso parte almeno una volta dal 1982 ad oggi, si summit internazionali dei Bilderberg. Sotto a ciascun nome, la qualifica che ricoprivano al momento dell'ultima partecipazione. Con l'asterisco rosso, i nomi dei partecipanti al summit del 2004 di Stresa. Con quello azzurro, coloro che vengono indicati come "membri" o che hanno rivestito cariche di vertice all'interno della lobby. AGNELLI GIOVANNI * AGNELLI UMBERTO * AMBROSETTI ALFREDO * Presidente Gruppo Ambrosetti BERNABE' FRANCO * Ufficio italiano per le iniziative sulla Ricostruzione nei Balcani BONINO EMMA Membro della Commissione Europea CANTONI GIAMPIERO Presidente BNL CARACCIOLO LUCIO * Direttore Limes CAVALCHINI LUIGI G. Unione Europea CERETELLLI ADRIANA Giornalista, Bruxelles CIPOLLETTA INNOCENZO Direttore Generale Confindustria CITTADINI CESI GIAN C. * Diplomatico USA DE BENEDETTI RODOLFO * CIR DE BORTOLI FERRUCCIO * RCS libri DE MICHELIS GIANNI Ministro degli Affari Esteri DRAGHI MARIO Direttore Min. Tesoro FRESCO PAOLO Presidente FIAT GALATERI GABRIELE Mediobanca GIAVAZZI FRANCESCO * Dicente Economia Bocconi LA MALFA GIORGIO Segretario nazionale PRI MARTELLI CLAUDIO Deputato - Ministero Grazia e Giustizia MASERA RAINER S. Direttore generale IMI MERLINI CESARE * Vicepresidente Council for the United States and Italy EMMA BONINO URLA MONTI MARIO * Commissione Europea PADOA SCHIOPPA TOMMASO * BCE Banca Centrale Europea PASSERA CORRADO * Banca Intesa PRODI ROMANO * Presidente UE PROFUMO ALESSANDRO Credito Italiano RIOTTA GIANNI * Editorialista La Stampa ROGNONI VIRGINIO Ministero della Difesa ROMANO SERGIO Editorialista La Stampa ROSSELLA CARLO Editorialista La Stampa RUGGIERO RENATO * Vicepresidente Schroder Salomon Smith Barney SCARONI PAOLO * ENEL Spa SILVESTRI STEFANO * Istituto Affari Internazionali SINISCALCO DOMENICO Direttore Generale Ministero Economia SPINELLI BARBARA Corrispondente da Parigi - La Stampa STILLE UGO Corriere della Sera TREMONTI GIULIO * Ministro dell'Economia TRONCHETTI PROVERA MARCO * Pirelli Spa VELTRONI VALTER Editore L'Unità VISCO IGNAZIO * Banca d'Italia VITTORINO ANTONIO Commissione Giustizia UE ZANNONI PAOLO * FIAT I PRINCIPALI VIP ESTERI AL SUMMIT 2004 DAVIGNON ETIENNE (Suez-Tractebel) TAYLOR MARTIN (Goldman Sachs International) ACKERMANN JOSEF (Deutsche Bank AG) BARNAVIE ELIE (Department of History, Tel Aviv) BOLKESTEIN FRITS (Commissione Europea) BOOT MAX (Wall Street Journal) BOREL DANIEL (Logitech International) BURGMANS ANTONY (Unilever) CAMUS PHILLIPE (European Aeronautics Defence and Space) CLARKE KENNETH (British American Tobacco) COLLINS TIMOTHY C. (Yale School of Management, Trilateral Commission) DAVID GEORGE A. (Coca-Cola Hellenic Botting Company) DE CASTRIES HENRI (AXA Insurance) DE VRIES GUS (UE coordinatore antiterrorismo) DERVIS KEMAL (Banca Mondiale GR) DIAMANTOPOULOU ANNA (Comm. Europea Affari Sociali) EDWARDS JOHN (Senatore, candidato alla presidenza USA) GATES MELINDA F. (Gates Foundation) GIANNI AGNELLI GEITHNER TIMOTHY F. (Presidente Federal Reserve Bank of New York) GRAHAM DONALD E. (Washington Post Company) HEIKENSTEIN LARS (Governatore Swedish Central Bank) HUBBARD ALLEN B. (Presidente E&A Industries) ISSACSON WALTER (Presidente Aspen Institute) KERR JOHN (Direttore Shell) KISSINGER HENRY A. (Kissinger Associates Inc.) LONG YONGTU (Boao forum for Asia) LOPES PEDRO M. SANTANA (Sindaco di Lisbona) MYKLEBUST EGIL (Scandinavian Airline) NOOYI INDRA K. (Presidente Pepsi Cola Inc.) OLLILA JORMA (Presidente Nokia Corporation) ROCKEFELLER DAVID (JP Morgan International Council) ROSS DENNIS P. (Washington Institute for Near East Policy) SIKORA SLAWOMIR (Presidente Citibank Handlowy) SOCRATES JOSE (Membro del Parlamento Europea) TRICHET JEAN-CLAUDE (Presidente European Central Bank) UNDERDAL AROLD (Rettore Università di Oslo) VASELLA DANIEL L. (Presidente Novartis AG) VERWAAYEN BEN J. M. (British Telecom) WEBER JURGEN (Deutche Lufthansa AG) WOLF MARTIN H. (Commentatore economico Financial Times) WOLFENSON JAMES D. (Presidente Banca Mondiale) 2 - I SUMMIT ANNUALI DELl'ORGANIZZAZIONE SAINT MORITZ/ SVIZZERA 2011 Tremonti Giulio, ministro economia, Scaroni (Eni), Monti (Bocconi), Elkhan Jhon (Fiat) Bernabè (Telecom) (tra gli altri: Micklethwait The Economist, Trichet banca centrale europea, SPAGNA/ BARCELLONA 2010 Franco Bernabe, Telecom Italia Mario Draghi, governatore banca d'Italia Jhon Elkhan presidente Exor, vice pres Fiat Mario Monti, pres università Bocconi di Milano Padoa Schioppa Tommaso, "former minister of Finance, pres. Notre Europe" Romano Prodi Fondazion for Worlwide Cooperation (tra gli altri: LAGARDE, Christine, ministro economia Francia, GRAHAM Donald editore Washington Post, DEUSS Nass editore del giornale tedesco Die Zeit, OLIVERNES Denis editore deLe Nouvel Observateur, TRICHET jeanclode, presidente banca centrale, WOLF Marthin Associate editor Financial Times, BREDOV e MCBRIDE dell'Economist. BERNABE VOULIAGMENI / GRECIA 2009 Bernabe (Telecom) Draghi (Banca d'Italia) Elkhan (Fiat) Monti (Bocconi) Padoa Schioppa (già ministro dell'Economia) Prodi Romano (già primo ministro, già presidente commissione europea) (tra gli altri Petreus, comandante forze armate americane, David Rockfeller, l'ex segretario alla difesa americana Wolkowitz) CHANTILLY VIRGINIA / USA 2008 Bernabe (Telecom) Draghi (banca Italia) Elkhan (Fiat) Monti (Bocconi) Padoa Schioppa (ex...) (tra gli altri Almunia commissione europea, Condoleeza Rice, relatori due giornalisti dell'Economist) ISTANBUL / TURCHIA 2007 Bernabè Elkhan Monti Padoa Schioppa (ministro finanze) Tremonti (vice presidente camera deputati) (tra gli altri Barroso pres comm europea, corrispondente Herald Tribune, MARIO DRAGHI OTTAWA / CANADA 2006 Bernabe (vice presidente Rotschild Europe) Elkhan Monti Padoa Schioppa Scaroni (eni) Tremonti (vice presidente Camera) (relatori due giornalisti de l'Economist) GERMANIA 2005 Bernabe (Rotschild) Elkhan Monti (Bocconi, già commissario europeo) Padoa Schioppa Scaroni Siniscalco (ministro Economia) STRESA / ITALIA 2004 Ambrosetti (gruppo Ambrosetti) De Benedetti Rodolfo (Cir) Bernabe De Bortoli Ferruccio (Rcs libri) Caracciolo Lucio (Limes) Draghi Galateri (Mediobanca) Giavazzi Francesco (prof Bocconi, advisor banca centrale europea) Merlini Cesare Monti Passera (intesa) Riotta (editorialista Corsera) Scaroni (Enel) Siniscalco Tremonti Tronchetti Provera Visco Ignazio (Banca d'Italia) JOHN ELKANN VERSAILLES / FRANCIA 2003 Ambrosetti De Benedetti Rodolfo (Cir) Bernabè Draghi Monti (comm europea) Panara Marco (giornalista Repubblica) Passera (Intesa) Poli Roberto (Eni) Scaroni (Eni) CHANTILLY / USA 2002 Draghi (Goldman S.) Padoa schioppa SVEZIA 2001 Bernabe Draghi Gros-Pietro Monti Padoa Schioppa Riotta Gianni (editorialista la Stampa) BELGIO 2000 Agnelli Giovanni Agnelli Umberto Ambrosetti Alfredo Bernabe (rappresentante governativo ricostruzione balcani) Fresco (Fiat) Padoa Schioppa Riotta Gianni (La Stampa) Ruggiero Renato Tremonti by dagospia

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