mercoledì 3 settembre 2014

Home » Mafie » Riina e i segreti della cassaforte del generale Dalla Chiesa Riina e i segreti della cassaforte del generale Dalla Chiesa Intercettato nel carcere di Opera il boss di Corleone accenna alla vicenda del furto compiuto a Villa Pajno dopo l'assassinio del generale Pubblicato il 3 settembre 2014 da redazione in Mafie

“Questo Dalla Chiesa ci sono andati a trovarlo e gli hanno aperto la cassaforte e gli hanno tolto la chiave. I documenti dalla cassaforte e glieli hanno fottuti”. Sono le parole pronunciate in carcere dal boss Totò Riina, intercettato mentre racconta al suo compagno di cella, Alberto Lorusso, di quando venne svuotata la cassaforte di Carlo Alberto Dalla Chiesa, a Villa Pajno, la residenza palermitana del generale ucciso daCosa Nostra il 3 settembre 1982.
“Minchia il figlio faceva … il folle. Perché dice c’erano cose scritte”, continua Riina nella conversazione intercettata nel carcere milanese di Opera il 29 agosto del 2013 e finita agli atti del processo sulla trattativa Stato-mafia. “Ma pure a Dalla Chiesa gli hanno portato i documenti dalla cassaforte?”, chiede poi Lorusso. “Sì, sì – risponde il boss che poi accenna alla cassaforte del suo ultimo covo, sostenendo che fosse priva di documenti – Li tenevo in testa”. “Loro – continua, tornando a Dalla Chiesa – quando fu di questo… di Dalla Chiesa… gliel ‘hanno fatta, minchia, gliel’hanno aperta, gliel’hanno aperta la cassaforte … tutte cose gli hanno preso”.
«Le parole intercettate di Totò Riina confermano i sospetti che manifestammo da subito». Ha commentato, a margine delle commemorazioni per l’assassinio del prefetto Dalla Chiesa, il figlio Nando. L’avvocatoFrancesco Caroleo Grimaldi, che fu difensore di parte civile al maxi processo di Palermo del ’86, auspica che dopo le parole di Riina si faccia piena chiarezza sulla vicenda della cassaforte.
«Già nel maxi processo – ricorda l’avvocato – ebbi a rappresentare la assoluta evidenza di un furto istituzionale sui documenti contenuti nella cassaforte del generale Dalla Chiesa in prefettura a Palermo nei momenti immediatamente successivi al suo omicidio. Su questi punti – prosegue Caroleo – nonostante la evidenza della prova non si è mai voluto fare chiarezza, mi auguro che queste dichiarazioni carpite a Riina a distanza di tanti anni e probabilmente anche a seguito della uscita di scena di determinati personaggi istituzionali siano finalmente vagliate e approfondite e si giunga alla verità sia pure a distanza di tanti anni».

http://www.lettera35.it/riina-segreti-cassaforte-dalla-chiesa/

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