Di Veritanwo
Isis è apparso nelle nostre vite nel Luglio del 2014, quando il
cosiddetto Abu Bakr Al Baghdadi si autoproclamò “califfo” del sedicente
Stato Islamico. In quel periodo infatti, quando fece la sua comparsa
mediatica, aveva già conquistato, con il silenzio-assenso degli USA, dell’ONU e della comunità internazionale, e coperto dal totale silenzio dei media occidentali, una buona parte del territorio iracheno e di quello Siriano, sottraendo
territori non solo al governo di Assad, ma anche alle altre formazioni
islamiste, rispetto alle quali ISIS è meglio equipaggiato. Tanto che
dopo alcuni scontri, molti jihadisti di Al Nusra e dell’FSA sono
confluiti nelle fila di ISIS, visto che il califfo riconosce un
trattamento migliore ai propri uomini.
In quel periodo Al Baghdadi aveva già messo le mani sull’ingente
patrimonio custodito nella Banca Centrale di Mosul, negli altri istituti
bancari, su alcuni giacimenti di petrolio in Iraq e di gas in Siria, e sulle armi che gli USA avevano lasciato in dote al governo fantoccio iracheno.
Ovviamente l’avventura dell’ISIS, pur senza questa denominazione, era iniziata molto prima. Procediamo per gradi.
Gli USA per creare le condizioni per creare ISIS si sono premurati di
abbattere Saddam e far esplodere la guerra in Siria. Dove il piano
sarebbe stato quello di spodestare Bashar Assad e sostituirlo con un
governo fantoccio non in grado di mantenere il controllo sul territorio. Come è accaduto in Iraq.
Ovviamente non è un caso nemmeno che sia stato spodestato Gheddafi,
in un momento in cui il Rais non creava problemi e non rappresentava una
minaccia. Anche in Libia dopo aver spalleggiato gli islamisti
per buttare giù Gheddafi, il paese è stato lasciato in mano ad un
governicchio che non aveva ne l’autorevolezza ne i mezzi per mantenere
il controllo del paese, infuocato dalle bande islamiste.
Lo pseudocaliffo Al Baghdadi, leader carismatico dell’ISIS, è
legato alla CIA, così come il suo luogotenente in Siria, Abu Omar Al
Shishani,”il ceceno” , ex militare georgiano noto per il suo
coraggio e bravura sul campo di battaglia. E’ lui la massima autorità
militare in Siria. Egli è uomo di fiducia di Al Baghdadi, oltre ad
essere un vero e proprio “divo”, idolatrato e stimatissimo tra le truppe
ISIS.
Il loro lavoro è stato sicuramente coadiuvato dalla CIA e
presumibilmente da altri servizi segreti di paesi alleati agli USA. Al
Baghdadi era noto nell’ambiente islamista, ed è stato addirittura detenuto in un campo di reclusione americano in Iraq. Per
motivi ignoti non ha fatto la fine dei detenuti che da oltre 12 anni
sono rinchiusi a Guantanamo, bensì è stato liberato. Ed è diventato il
“califfo”.
Durante l’occupazione americana in Iraq, gruppi armati erano già attivi sul territorio. Al Baghdadi, Al Shishani ed altri, grazie
al sostegno ed ai finanziamenti ricevuti non solo dalla CIA, ma anche
da alcuni governi mediorientali, come Arabia Saudita e Qatar, è
riuscito a mettere in piedi una sorta di esercito, assoldando ex
detenuti, banditi, ex militari e poliziotti, mercenari di varia origine.
In uno scenario come quello iracheno, dove la miseria dilagava (e
dilaga) assoldare mercenari non è così difficile. Anche perché gli
uomini del califfo è notorio percepiscano oltre 300$ al mese, molto più
dei militari del governo. Oltre al fatto che hanno modo di saccheggiare e
ottenere ulteriori introiti.
Quando il governo americano se ne è andato, la situazione in Iraq era molto tesa. Oltre
alle bande che si opponevano al governo a suon di autobombe e
attentati, erano operative sul territorio molte bande di criminali.
C’erano e ci sono molte armi in giro. I militari americani
riuscivano malapena a mantenere la situazione sotto controllo solo
dispiegando moltissimi uomini. Una fittissima rete di checkpoint e
pattuglie.
Quando l’esercito USA se ne è andato, la presenza di uomini sul territorio è diminuita di 10 volte. La
polizia irachena e l’esercito non disponevano nemmeno di un numero
sufficiente di uomini, per mantenere il controllo di una situazione
tanto calda. Senza considerare il fatto che nel frattempo, Al Baghdadi e soci, si stavano organizzando.
Gli USA si sono “premurati” di lasciare al comando del paese un
governo privo di autorevolezza, e privo di una struttura capace di
mantenere il controllo e l’ordine nel paese.
Appare evidente che nulla sia “casuale”. Gli
americani di certo non fanno errori così grossolani. Solo un ingenuo può
pensare ad errori di valutazione. In realtà, avevano valutato
benissimo, in base ai loro veri scopi.
I miliziani di Al Baghdadi hanno iniziato la loro azione assaltando i
depositi di armi dell’esercito iracheno, dove venivano custodite le
armi ed i mezzi militari che gli americani hanno lasciato all’esercito
iracheno. I depositi erano scarsamente protetti, e quando alcune
centinaia di uomini lo hanno attaccato, hanno trovato poca resistenza. I
militari dopo aver constatato la superiorità numerica, sono scappati, e
quelli catturati dai miliziani hanno fatto una brutta fine.
Una volta che hanno messo le mani su armi e denaro, espandersi è stato piuttosto facile. Già a Settembre del 2014 secondo gli analisti l’ISIS aveva maturato una disponibilità economica di circa 2 miliardi di dollari, con un provento quotidiano di 2 milioni di dollari proveniente dal solo petrolio.
L’esercito iracheno per mesi ha rinunciato a qualsiasi azione offensiva, lasciando una città importante come Mosul,
con 2.800.000 abitanti, nelle mani dei terroristi, che ormai hanno il
controllo di una porzione di territorio dove vivono più di 8 milioni di
persone.
Oggi ISIS dispone di oltre 80.000 miliziani, ed il numero delle nuove
reclute supera i caduti sul campo. Avrebbero potuto fermarlo
immediatamente, mentre è stato consentito ad Al Baghdadi di strutturarsi
sempre di più. Solo il recente intervento russo ha inferto perdite di
uomini e mezzi alle truppe del califfato, costringendo i miliziani ad
arretrare, in Siria.
I tentacoli di ISIS sono presenti anche in Libia. E con i barconi, secondo le fonti di intelligence, il califfo avrebbe inviato in Europa degli uomini,
premesso che molti degli islamisti più radicali, sono immigrati di
seconda o terza generazione. Spesso disposti ad effettuare attacchi
kamikaze, che nel mondo sono in aumento.
Tra l’altro gli uomini del califfo hanno messo le mani su 40kg di uranio custoditi all’Università di Mosul. Una quantità che utilizzata con finalità terroristiche, potrebbe produrre numerosi danni.
Veritanwo
http://veritanwo.altervista.org/ecco-come-e-nato-isis-grazie-ad-al-baghdadi-agente-della-cia/
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