martedì 31 gennaio 2012

ATENE IN CATENE - SOLO SE LA GERMANIA AVRÀ IL CONTROLLO SUI CONTI DELLA GRECIA, SGANCERÀ IL PRESTITO DA 145 MLD € (SENZA IL QUALE C’È IL CRAC) - IL GOVERNO GRECO S’INCAZZA: NON POSSIAMO PERDERE LA SOVRANITÀ, OGGI NE DISCUTERÀ IL VERTICE DI BRUXELLES - LA MOSSA DELLA MERKULONA È STATA ESPRESSAMENTE RICHIESTA DALLA SUA MAGGIORANZA IN SUBBUGLIO, CHE LA STA OBBLIGANDO A CHIEDERE SANGUE E RIGORE FISCALE AI MALEDETTI PIIGS

Andrea Tarquini per "la Repubblica" MERKEL È il momento della verità per la crisi greca e per il futuro dell'euro,a poche ore dal vertice straordinario dei capi di Stato e di governo dell'Unione europea. La Germania, a quanto rivela il Financial Times, ha proposto un commissariamento europeo della politica fiscalee di bilancio di Atene. Il governo ellenico ha subito respinto l'ipotesi. La richiesta tedesca veniva contemporaneamente a importanti aperture di Berlino a un aumento di fondi per il Fondo salvastati europeo Fesf e per il suo successore Esm. In tal modo Angela Merkel verrebbe incontro all'urgente richiesta pronunciata ieri dalla direttrice del Fondo monetario internazionale, Christine Lagarde. grecia - Papademos A Bruxelles, la Commissione ha annunciato che rafforzerà il controllo sul bilancio greco, anche in relazione alla prossima tranche di aiuti. Nelle stesse ore, il negoziato tra il governo ellenico e i creditori privati internazionali è a un passo da una conclusione positiva. Ma nella Ue, e nell'establishment tedesco, cresce l'allarme per l'apparente aumento della cifra di aiuti necessari nella nuova tranche: ci vorrebbero almeno 145 miliardi di euro, non i 130 stimati finora, per evitare un default ellenico, dicono i tedeschi. In ogni caso, precisa Berlino, per controlli europei sul bilancio greco un consenso di Atene è indispensabile. IL CRAC DELLA GRECIA Secondo il Financial Times, la Germania ha chiesto che le autorità elleniche vengano sostanzialmente commissariate dalla Ue per quanto riguarda la spesa pubblica e l'attuazione delle manovre di risanamento, negoziate con l'Unione in cambio degli aiuti. Si tratterebbe di una revoca di sovranità nazionale senza precedenti nella storia dell'Europa unita. La sovranità, secondo la bozza di proposta ufficiosa inviata a Bruxelles, andrebbe affidata a un commissario europeo. «È escluso un nostro sì, perché le competenze di cui stiamo parlando sono parte della sovranità nazionale», hanno risposto fonti governative elleniche. Nel pomeriggio arrivava la precisazione, quasi un compromesso, di Amadeu Altafaj, portavoce del Commissario europeo al Bilancio: vogliamo rafforzare i controlli, non revocare la sovranità greca. Resta il fatto che la proposta tedesca ha creato un serio precedente: la prima potenza europea ha chiesto di intaccare la sovranità di uno Stato membro. Violato il tabù, domani idee simili potrebbero venire suggerite dalla Germania (che secondo alcune fonti deve ancora ad Atene diversi miliardi di debiti di guerra) anche per altri membri dell'eurozona. Grecia 2- UE/ SOTTO PRESSIONE INTERNA, MERKEL ESIGE MAGGIORE DISCIPLINA... (TMNews) - La richiesta del governo di Berlino di commissariare la Grecia deriva dai timori del cancelliere tedesco Angela Merkel di una rivolta interna tra le fasce più conservatrici della sua maggioranza. Ma il nodo che Angela Merkel deve sciogliere non riguarda solo la Grecia. Secondo il Financial Times, il quotidiano che per primo sabato ha rivelato l'esistenza di una volontà tedesca di controllare più da vicino le decisioni di bilancio di Atene, Merkel, oltre al dossier greco, è sottoposta anche a crescenti pressioni politiche interne affinché oggi, al vertice straordinario di Bruxelles, esiga dai partner europei una disciplina di bilancio ancor più rigida. grecia pallone "Per come è adesso, la bozza del fiscal compact non è sufficiente", afferma un parlamentare Cdu. L'ala più conservatrice vuole sanzioni automatiche ancor più stringenti nei casi di mancato rispetto dei limiti di deficit e di debito e una tabella di marcia più rapida per l'introduzione di vincoli costituzionali sulle regole di bilancio nei 17 Paesi dell'eurozona. Pari se non maggior rigore è preteso sul fronte greco: "Se Atene non metterà in atto il programma di riforme, non ci saranno più aiuti", ha affermato ieri Horst Seehofer, leader dei cristiano sociali bavaresi, il partito gemello della Cdu di Merkel. Gli fa eco il ministro dell'Economia, il liberaldemocratico Philipp Roesler: "Se i greci non sono in grado di agire da soli, deve esserci una leadership più forte e una supervisione esterna, per esempio europea". by dagospia

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