lunedì 16 gennaio 2012
I SIGNORI DELLA TRUFFA/2 - MENTRE LE BANCHE GLI SFILAVANO LA FONSAI, LA SUA PIÙ GRANDE PREOCCUPAZIONE DI LIGRESTI ERA RIVOLTA AL DESTINO DELLE PROPRIETÀ IMMOBILIARI: “IO VENDO LA COMPAGNIA, MA VOGLIO TENERE I TERRENI”. “QUALI TERRENI?”. “QUELLI DI FONDIARIA SAI”. “MA INGEGNERE! QUEI TERRENI SONO STATI VENDUTI ALLA COMPAGNIA DIVERSI ANNI FA, NON SONO PIÙ DI PROPRIETÀ DELLA FAMIGLIA”. “FORSE NON AVETE CAPITO. VA BENE L'ACCORDO, MA VOGLIO I MIEI TERRENI”…
Marigia Mangano per Sole24Ore.com
«Io vendo la compagnia, ma voglio tenere i terreni». «Quali terreni?». «Quelli di Fondiaria Sai». «Ma Ingegnere! quei terreni sono stati venduti alla compagnia diversi anni fa, non sono più di proprietà della famiglia». «Forse non avete capito. Va bene l'accordo, ma voglio i miei terreni».
Salvatore Ligresti
Un'ossessione. Da sempre, più della finanza, per l'Ingegnere la vera passione sono stati i «suoi» terreni e i «suoi» fabbricati. E anche giovedì sera mentre le banche gli sfilavano la controllata FonSai, la sua più grande preoccupazione era rivolta al destino delle proprietà immobiliari, quelle stesse proprietà che con operazioni con parti correlate la famiglia ha ceduto alla compagnia nel corso degli anni.
Giulia, Salvatore e Jonella Ligresti
Lui che nel suo ufficio in piazza Repubblica a Milano ha due scrivanie, una per le riunioni e una dedicata alle attività immobiliari, nel corso del vertice decisivo con le banche creditrici e gli advisor ha perfino chiesto al suo autista di portare le planimetrie dei terreni da allegare al contratto di fusione con Unipol.
C'è stato anche questo ad accompagnare la lunga trattativa con cui si è ridisegnata la proprietà di Fondiaria Sai. Del resto, proprio le condizioni poste dalla famiglia Ligresti nell'ambito del piano di riassetto della compagnia sono state al centro del negoziato che ha visto presenti oltre alla famiglia al gran completo (Salvatore e i figli Jonella, Giulia e Paolo) una schiera di consulenti e banchieri:
Melita Ligresti per Unipol il presidente Pierluigi Stefanini (mentre l'ad Carlo Cimbri era collegato in conference call) e il professore Marco Maugeri dello studio Chiomenti, per UniCredit l'ad Federico Ghizzoni e il responsabile corporate e investment banking Vittorio Ogliengo, i vertici di Mediobanca Renato Pagliaro e Alberto Nagel, l'ad di Fondiaria Sai Emanuela Erbetta, per Leonardo & Co il numero uno Gerardo Braggiotti e Matteo Manfredi, l'avvocato Giuseppe Lombardi e l'amico di famiglia Ignazio la Russa (Pdl).
by dagospia
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
USTICA, GHEDDAFI DEVE MORIRE (COSÌ IMPARA A ESPROPRIARE IL PETROLIO TOTAL) - IL RACCONTO DEL SUPERTESTIMONE A PURGATORI, NEL 2013: DUE MIRAGE FRANCESI VIOLANO LO SPAZIO AEREO ITALIANO, SONO ALL’INSEGUIMENTO DEL MIG LIBICO (MA GHEDDAFI NON C’ERA, ERA STATO AVVISATO DAI NOSTRI SERVIZI). UN CACCIA ITALIANO SI ALZA IN VOLO E LI INTERCETTA. QUANDO PARTE IL MISSILE FRANCESE IL MIG SI NASCONDE SOTTO LA PANCIA DEL DC9 ITAVIA, ED È STRAGE – SUL DUELLO AEREO TRA DUE PAESI DELLA NATO, SCENDE IL SILENZIO - I DUE PILOTI DEL CACCIA SONO MORTI NELL’INCIDENTE DELLE FRECCE TRICOLORI A RAMSTEIN NEL 1986…
STRAGE USTICA, IL SUPERTESTIMONE NELLA SALA OPERATIVA: "ECCO COSA SUCCESSE CON IL MIG LIBICO, I DUE MIRAGE E IL TOMCAT" Andrea Pur...
-
Vittorio Malagutti per Corriere della Sera (13 aprile 1999) giorgio magnoni L' indirizzo e' esotico quanto basta per un villaggio...
-
Estratto del libro di Gigi Moncalvo su "Libero" GIANNI AGNELLI GIOVANE Pubblichiamo alcuni estratti dal volume, appena arrivato ...
-
Con operazione Blue Moon [1] si intende un'operazione sotto copertura messa in atto dai servizi segreti dei paesi del blocco occiden...
Nessun commento:
Posta un commento