di Raffaele Gambari - Affari Italiani
Un avvocato italiano, l’ex giudice istruttore Ferdinando Imposimato, sta preparando una denuncia al Tribunale internazionale penale dell’Aja perché, a suo dire, pur sapendo che era in preparazione l’attentato alle Twin Towers la Cia non fece nulla per fermarlo. Oltretutto, secondo il presidente onorario aggiunto della suprema Corte di Cassazione, che a suo tempo indagò sulla scomparsa di Emanuela Orlandi, che ora assiste la famiglia come avvocato, titolare dell’inchiesta sull’attentato al papa in piazza San Pietro e già presidente della commissione parlamentare antimafia, le Twin Towers crollarono non soltanto per l’impatto dei due aerei dirottati dai terroristi di Bin Laden. I periti esperti della Nist, un’agenzia federale di sicurezza degli Usa, che hanno svolto un'indagine sull’attentato, ‘’sanno che in quei due grattacieli erano stati collocati degli ordigni, così come in un terzo palazzo adiacente alle Torri Gemelle, la torre numero 7, che crollò su se stessa, come si vede in alcune riprese televisive, senza che in questa ci fosse un impatto con un aereo, come avvenne nelle altre due”.
Un avvocato italiano, l’ex giudice istruttore Ferdinando Imposimato, sta preparando una denuncia al Tribunale internazionale penale dell’Aja perché, a suo dire, pur sapendo che era in preparazione l’attentato alle Twin Towers la Cia non fece nulla per fermarlo. Oltretutto, secondo il presidente onorario aggiunto della suprema Corte di Cassazione, che a suo tempo indagò sulla scomparsa di Emanuela Orlandi, che ora assiste la famiglia come avvocato, titolare dell’inchiesta sull’attentato al papa in piazza San Pietro e già presidente della commissione parlamentare antimafia, le Twin Towers crollarono non soltanto per l’impatto dei due aerei dirottati dai terroristi di Bin Laden. I periti esperti della Nist, un’agenzia federale di sicurezza degli Usa, che hanno svolto un'indagine sull’attentato, ‘’sanno che in quei due grattacieli erano stati collocati degli ordigni, così come in un terzo palazzo adiacente alle Torri Gemelle, la torre numero 7, che crollò su se stessa, come si vede in alcune riprese televisive, senza che in questa ci fosse un impatto con un aereo, come avvenne nelle altre due”.
L’ipotesi di reato che Imposimato, come rivela il magistrato ad Affaritaliani, ha intenzione di formulare “insieme con
altri studiosi ed esperti nell’adire presso la Corte penale
internazionale dell’Aja, attraverso il procuratore della Corte stessa, è
di concorso nelle stragi che l’11 settembre del 2001 causarono 3.000
morti alle Torri Gemelle più altri decessi nell’attacco al Pentagono”.
Di questa storia di presunte
commistioni tra servizi segreti statunitensi e Bin Laden, c’è una vasta
letteratura internazionale. Fantapolitica o realtà? Di certo,
come ha detto qualche giorno fa Imposimato parlando con alcuni
giornalisti a Latina, a margine del quarto convegno nazionale dei
giudici scrittori, dell’attentato alle Torri Gemelle se ne é discusso
nell’incontro di “Toronto Hearings”, un tribunale internazionale
indipendente, una sorta di Tribunale Russel, che si è riunito dall’8 al
12 settembre scorsi a Toronto, in Canada, composto da giudici
internazionali, che ha ascoltato 17 testimoni. A quell’incontro
Imposimato c’era. Da qui la sua intenzione di ricorrere al Tribunale
penale internazionale dell’Aja, lo stesso che ha arrestato e mandato
sotto processo per genocidio gli autori dei massacri nella guerra di
pulizia etnica in quei paesi sorti in seguito al crollo dell’ex
Jugoslavia.
Imposimato, perché intende rivolgersi al Tribunale penale internazionale dell’Aja?
“Perché diversi esponenti di vertice della Cia pur sapendo della presenza di terroristi nel territorio Usa fin dal gennaio 2001 provenienti dall’Arabia Saudita e considerarti come sospetti terroristi e pur sapendo che essi erano arrivati a Los Angeles dal 15 gennaio 2001 per addestrarsi sugli aerei da usare come missili contro edifici americani, non informarono l’Fbi, che è l’unico organismo competente a contrastare il terrorismo in territorio americano, in tal modo lasciando che gli attentati avvenissero eseguiti l’11 settembre 2001”.
Chi porterebbe come imputati e come testimoni in questo processo?
“Chiederò di ascoltare gli scienziati e i testimoni che sono stati sentiti nella Ryarson University di Toronto lo scorso settembre, che hanno dimostrato come nelle cosiddette Torri Gemelle e nella terza torre, la numero 7, siano state inserite dolosamente bombe e ordigni incendiari ed altri elementi idonei ad accelerarne il crollo. Ritengo che non aver impedito il verificarsi dell’attacco da parte di chi aveva il dovere di impedirlo, sia una gravissima colpa”.
Fonte: affaritaliani.it
http://www.nocensura.com/2015/02/imposimato-denuncia-gli-usa-allaja.html
https://www.youtube.com/watch?v=Dyc-I2EWMZc
RispondiElimina68’, Magie, Veleni & Incantesimi Spa. Del Potere Oscuro e la
Rivoluzione del ‘68 , sui lati opachi del movimento sessantottino.
Sfilano qui, in questo testo, serrati, uno accanto all’altro, come in un cinemascope d’altri tempi, veri e
propri assi di briscola come Adorno, Abbie Hoffman, Alain Danielou, Althusser, Anna Freud, Agnelli,
Antoine Bernheim, Benjamin, Aurelio Peccei, Carl Schmitt, Crowley, la premiata ditta C.I.A., Calasso,
Combriccole dell’Alta Finanza, Culianu, D.A.F. De Sade, David Cooper, Freud, Foucault, Guy Debord,
Gregory Bateson, Giordano Bruno, gangsterismo, Horkheimer, Henry Luce, Ian Fleming, Isherwood,
il Tavistock, i robber barons americani fomentatori delle Guerre dell’Oppio per portare la civiltà occidentale
– tanti Oriana Fallaci ante litteram - ai “selvaggi” distanti da “Il Secolo Americano”, James
Bond, Jacob Taubes, James Hillman, Jerry Rubin, Jung, Kennedy, Leo Strauss, la Sandoz, lo spettacolo
della “rivoluzione” (telecomandata), l’LSD, Marylin Monroe, Marcuse, Mircea Eliade, malavita,
Margaret Mead, Michel David-Weill, Nietzsche, Rockefeller, Ronald Stark, stupefacenti a fiumi, servizi
segreti a gò-gò, Thomas Mann, Timothy Leary, Vaneigem, Wystan H. Auden, Zolla, ed altri, in una
sequela da Circo Barnum, insomma tutti gli “eroi” cangianti di una delle più grandi magie che la storia
contemporanea possa ricordare: il Sessantotto.
Squadernati in un affresco d’assieme, ecco comparire tutti gli incantesimi e i veleni mortali che non
sono per nulla d’antan, ma viceversa, rappresentano la tragica realtà vivente al giorno d’oggi.
Basandosi su testi inediti in Italia e poco o niente discussi, connessi in una fitta quanto inusuale trama,
si mostra il cui prodest del ’68 venendo a cadere la foglia di fico che ha sempre visto tale accadimento
come spontaneo ed indice di libertà, essendo vero il perfetto contrario.
Il testo getta luce sul movimento della Controcultura con intenti nuovi, che si prefiggono di cogliere
non tanto il plot dell’azione, e le scene culmini, quanto i registi ed i produttori dello show.