Francesco De Dominicis per "Libero Quotidiano"
Ecco
i nuovi mutui targati Matteo Renzi. Quelli che se non paghi appena due
rate, o giù di lì, la banca ti porta via la casa e al massimo ti dà
indietro la differenza tra il valore di mercato e l' ammontare del
credito concesso.
D'
ora in poi, basterà essere in ritardo di pochissimo, con la
restituzione del prestito al proprio istituto di credito, per correre il
rischio di perdere l' abitazione, anche se si tratta di quella
principale. Perché se la banca fiuta l' affare, col cliente moroso, può
far scattare immediatamente una «nuova» clausola contrattuale e rivende
la tua casa per rientrare del credito.
Tutto
questo - è chiaro - con un percorso decisamente più veloce rispetto
all' iter previsto fino a oggi, che ruota attorno all' ipoteca iscritta
sull' immobile a garanzia del finanziamento. Con la scusa di
«armonizzare» la legislazione italiana a quella europea, il governo sta
per introdurre una norma destinata a rivoluzionare il mercato dei mutui,
con i consumatori sempre più in mano alle banche.
La
novità è contenuta in un decreto legislativo, già approvato dall'
esecutivo Renzi, da pochi giorni all' esame della Camera per il
prescritto parere. Al disco verde di Palazzo Chigi, a metà gennaio, la
questione è rimasta coperta. A Montecitorio, invece, Marco Baldassarre
di Alternativa Libera ha portato alla luce la magagna.
«Il
governo non riesce ad accelerare i tempi della giustizia civile, ma per
aiutare le banche - denuncia Baldassarre - vuole prevedere la
possibilità che gli istituti di credito che hanno concesso dei mutui, a
fronte di difficoltà di pagamento delle rate da parte dei clienti,
possano riprendersi gli immobili o venderli».
Già,
i tempi delle giustizia civile. Se ne parla da anni, ma anche Renzi,
salvo piccole modifiche, non è riuscito a riformare le procedure
concorsuali né le regole per il recupero crediti. E allora, tra le
pieghe di un provvedimento che nasce per recepire nell' ordinamento del
nostro Paese una direttiva dell' Unione europea sui contratti di credito
ai consumatori, spunta la tagliola. Che, secondo Alternativa Libera,
può essere addirittura retroattiva.
RENZI PADOAN
Questo
il testo della misura, che entrerà in vigre a maggio, dopo il percorso
parlamentare e l' ok finale di palazzo Chigi: «Le parti (cioè la banca e
il cliente, ndr) possono convenire che in caso di inadempimento del
consumatore la restituzione o il trasferimento del bene immobile oggetto
di garanzia reale o dei proventi della vendita del medesimo bene
comporta l' estinzione del debito, fermo restando il diritto del
consumatore all' eccedenza».
Quanto
vale il bene - e quindi un immobile nel caso di mutuo - lo stabilisce
un perito. Facciamo un esempio: per un appartamento stimato 300.000
euro, la banca vi concede un mutuo di 180.000 euro, poco più della metà.
Parte l' ammortamento e alla seconda o terza rata di arretrato (magari
1.000 euro circa al mese) decide di attivale la tagliola. La casa del
cliente inadempiente passa all' istituto, che la rivende e vi ridà la
differenza tra il prezzo d' acquisto e il mutuo residuo. Nel frattempo,
vi può pure sfrattare e mettere per strada.
«L'
interesse» delle banche per questa novità è senza dubbio legato alla
ripresa del mercato del mattone. Se, quindi, nell' immediato l' attrezzo
costruito a Palazzo Chigi è destinato a restare nel cassetto, in
prospettiva gli istituti di credito si troveranno in mano un' arma
potentissima.
http://www.dagospia.com/rubrica-4/business/vaffanbanka-poche-rate-non-pagate-banca-ti-porta-via-casa-ecco-118216.htm
Nessun commento:
Posta un commento