mercoledì 14 aprile 2010

TRABALLA LO SCUDETTO TOLTO ALLA JUVE E DATO ALL'INTER (DALL'INTERISTA GUIDO ROSSI) - #2- INTERCETTAZIONI IMBARAZZANTI "VAI DA MORATTI, C´È UN REGALO" - NON SOLO INTER, MA ANCHE MILAN E GALLIANI NEL MIRINO - IL GUARDALINEE COPELLI CHIEDE AL DIRIGENTE ROSSONERO MEANI: "HO BISOGNO DI UNA MANO" - AD UN ARBITRO A RISCHIO CALVIZIE VIENE PROMESSO UN TRAPIANTO DI CAPELLI: "TI MANDO IN SVIZZERA, DOVE È ANDATO ANCHE BERLUSCONI" - #3- ORA TUTTI IN CORO: "LO SCUDETTO 2006 ALL´INTER? NON ANDAVA ASSEGNATO, PERDINCIBACCO"! - #4- NELLA VOLATA PER LA CANDIDATURA A EURO 2016 LE SPERANZE ITALICHE DI BATTERE LA FRANCIA (SEMPRE CHE L´UEFA NON ABBIA GIÀ DECISO...) SONO RIDOTTE AL LUMICINO -

ORA LO SCUDETTO DEL 2006 È SEMPRE PIÙ IN DISCUSSIONE
Fulvio Bianchi per La Repubblica
Moggi e Giraudo

Giancarlo Abete fra Palazzo Chigi e Calciopoli: il n.1 della Figc si è subito messo in contatto con l´avvocato Tito Milella, presente all´udienza di Napoli. Come noto, la Federcalcio si è costituita parte civile al processo. Il superprocuratore Stefano Palazzi ha già aperto un fascicolo sul nuovo filone ma aspetta martedì prossimo e solo quando avrà acquisito le nuove intercettazioni potrà decidere quali passi ufficiali muovere.
ROCCO CRIMI E MOGLIE ESTHER

Per la prima volta è stata tirata in ballo una società, l´Inter, che non figurava nel processo (sportivo) di Calciopoli: è vero che i fatti avvenuti prima del 30 giugno 2005 sono prescritti ma ci sono anche motivi di opportunità "politica" da valutare. Non c´è prescrizione nel caso venisse rimesso in discussione lo scudetto 2006, tolto alla Juve e assegnato all´Inter: bisogna vedere però se ci sono stati «comportamenti poco limpidi».

Abete è anche impegnato nella volata per la candidatura a Euro 2016. Ieri la delegazione Uefa è stata ricevuta a Palazzo Chigi da Gianni Letta ma il sottosegretario Rocco Crimi non ha potuto dare garanzie sull´approvazione della legge sugli stadi. E senza legge, le speranze di battere la Francia (sempre che l´Uefa non abbia già deciso...) sono ridotte al lumicino.
FRANCO CARRARO

Il dossier italiano è stato elogiato dai dirigenti venuti da Nyon: qualche appunto solo sugli stadi, curiosamente è stato fatto notare che costa poco (solo 40 milioni di euro) costruire un impianto nuovo da 30.606 posti a Cagliari. Decisione, il 28 maggio a Ginevra.

2 - QUELLI CHE L´AVEVANO DETTO
Maurizio Crosetti per La Repubblica
piero sandulli lap

Campioni del mondo delle certezze postdatate, noi italiani abbiamo il vezzo di dire dopo le cose che sapevamo prima. «Lo scudetto 2006 all´Inter? Non andava assegnato, perdincibacco!». Con quattro anni di ritardo ne sono puntualmente sicuri, tra gli altri: Franco Carraro (ex presidente della Figc), che adesso parla di «grave errore di politica sportiva»; Piero Sandulli (ex presidente della Corte Federale); Luca Pancalli (ex commissario straordinario della Figc).

E con loro, altre svariate voci che nel 2006 se ne stavano ben coperte e che adesso, col vento cambiato, soffiano in direzione non ostinata e non contraria, convinte che quel titolo a tavolino non s´aveva da dare. Meglio tardi che mai? A volte, forse, è meglio mai. Sono addirittura mitici, per coerenza, i cosiddetti "tre saggi" che vennero consultati da Guido Rossi, prima di assegnare lo scudetto di cartone.
MORATTI massimo

Trattasi di Gerhard Aigner (ex segretario Uefa) e dei professori Roberto Pardolesi e Massimo Coccia, tutti a debita distanza da loro stessi. Tre saggi? Oggi, a bocce ferme, sembrano Qui, Quo, Qua. Ma di più Aldo, Giovanni e Giacomo.

3 - QUELLE CHIAMATE IMBARAZZANTI "VAI DA MORATTI, C´È UN REGALO" - NON SOLO INTER, MA ANCHE MILAN E GALLIANI NEL MIRINO - COPELLI CHIEDE AIUTO AL DIRIGENTE ROSSONERO MEANI: "HO BISOGNO DI UNA MANO". MENTRE SU PUGLISI L´AD DICE: "CI PENSO IO" - AD UN ARBITRO A RISCHIO CALVIZIE VIENE PROMESSO UN TRAPIANTO DI CAPELLI: "TI MANDO IN SVIZZERA, DOVE È ANDATO ANCHE BERLUSCONI"
Corrado Zunino per La Repubblica
Giacinto facchetti

In una mattina affollata di ultras che cantano c´è solo un direttore e secondini che fanno la foto a Luciano Moggi con il Nokia, Paolo Trofino difensore dell´imputato primo di Calciopoli snocciola - sono le 11 e 48 - "la madre di tutte le intercettazioni".

La definisce così Trofino aprendo con una rapida citazione il fuoco che vuole destabilizzare l´Inter di Moratti e ribaltare, speranza che appare ancora ambiziosa, le sorti di un processo che accusa Moggi di aver mutato le sorti del campionato di serie A 2004-2005.

Ma la conversazione del 26 novembre 2004, realizzata alla vigilia di un Inter-Juventus tra Giacinto Facchetti, allora presidente pro tempore dell´Inter, e il designatore arbitrale Paolo Bergamo, non spiega. Anzi, alimenta nuovi veleni. E sospetti di audio trascritti forse non fedelmente. La madre delle 75 nuove intercettazioni rischia, ora, di incrinare il castello difensivo moggiano.
GUIDO ROSSI SOGNA - copyright Pizzi

[LA VISITA DI BERGAMO]
Ecco, sono settantacinque le "nuove intercettazioni" frutto del lavoro dell´insider Nicola Penta, fidato di Moggi che ha trascorso settimane a cercare cose dimenticate dai carabinieri tra le 171 mila telefonate del processo. Dentro questo dossier - consegnato dall´avvocato Prioreschi al collegio giudicante - ci sono cose inutili, altre grottesche, ma altre di sostanza.
auricchio

C´è per esempio il presidente del Bologna, Renato Cipollini, che offre il numero di un giornalista a Bergamo, designatore arbitrale capace di produrre da solo 51 mila telefonate in nove mesi. E cazzeggi puri tra il vicepresidente federale Innocenzo Mazzini e Antonio Cassano, che così fa la sua apparizione in Calciopoli.

Ma c´è - e qui la questione diventa seria - la gloria Giacinto che ricorda a Bergamo di andare a ritirare il regalo di Natale da Moratti e, in un´altra occasione, biglietti e tessere per lo stadio. Poi ci sono due telefonate del presidente vero, Massimo Moratti appunto. Nella prima il patron dice a Bergamo di andare a casa sua quando passa da Milano, "se ha un minuto".
Antonio Cassano

[LA SQUALIFICA A IBRA]
Nel nuovo rosario della Calciopoli quater, l´intelligence moggiana ha scoperto cose imbarazzanti anche sul Milan e il suo amministratore Adriano Galliani. In un´intercettazione il dirigente arbitrale Leonardo Meani mostra di conoscere con un giorno di anticipo quali saranno i guardalinee schierati a San Siro (e questo, in un´occasione, riuscirà anche all´Inter).
GIancarlo abete

Lo stesso Meani - imputato a Napoli, già stangato dalla giustizia sportiva - ottiene da Bergamo la certezza che la squalifica a Ibrahimovic prima di un Milan-Juve sarà confermata: «Quelli della Juve troveranno la porta chiusa a chiave», assicura il designatore alludendo a incursioni in Federazione dei bianconeri. Incursione e contraerea, Juve e Milan, Moggi-Giraudo e Galliani-Meani: il calcio italiano della prima metà del Duemila.
bergamo

[GALLIANI E PUGLISI]
Nel controdossier dei difensori della "cupola" si ascolta il guardalinee Copelli chiamare Meani per dirgli: «Mi sono rotto il c..., ora ho bisogno di una mano, quindi mi dovete aiutare». Una richiesta di aiuto esplicita di un guardalinee a un club, non si era ancora sentita. E c´è Galliani che, a domanda del dipendente Meani: «Hai parlato con Puglisi?», risponde netto: «Sì». Puglisi è un altro guardalinee, questione interessante per la giustizia sportiva. In un "file" Meani promette a un arbitro a rischio calvizie un trapianto di favore: «Ti mando in Svizzera, dove è andato Berlusconi». In un altro Galliani, di fronte a una richiesta di intervento sul presidente degli arbitri Lanese, dice al solito Meani: «Spinga, spinga, poi a Puglisi ci penso io».
GALLIANI

[LA MADRE DELLE INTERCETTAZIONI]
Questo nuovo blocco di intercettazioni vuole mostrare che tutti parlavano con i designatori, e quindi Moggi non ha fatto illeciti sportivi né, soprattutto, associazione a delinquere. Nell´aula 216 l´avvocato Trofino alza la voce con il colonnello Auricchio, architrave investigativa di Calciopoli, stanco dopo il sesto controesame consecutivo. E il legale di Gemignani si permette di attaccare il pm Narducci: «Lei non deve fare segni al testimone, suggerire le risposte».
rm14 galliani

Le tante difese dei 24 imputati mirano a minare la credibilità dei teste-chiave disegnando su Franco Baldini un ruolo di suggeritore dei carabinieri. Il colonnello Auricchio, di fronte alla "intercettazione madre", assicura di conoscerla e di non averla trovata «investigativamente interessante». Il pm Narducci decide uno strappo alle consuetudini e dice: «Conversazioni disdicevoli o inopportune non spostano alcunché, noi perseguiamo reati e in queste telefonate portate dalla difesa non ne abbiano ravvisato. È in corso un´operazione di mistificazione che vuole cancellare reati rilevanti e per noi accertati». Tra una settimana i giudici diranno se le 75 nuove intercettazioni entreranno nel processo.
by dagospia

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