Era noto che negli USA ogni pezzo dello Stato (o quello che viene spacciato per essere tale), come per esempio il Dipartimento del Tesoro, Quello degli Esteri, il Gran Giurì, ecc sono delle vere e proprie company, delle aziende gestite da trust blindati che vengono dirette come tali sotto l’ombrello di riferimento della holding costituita dalla Corporation degli Stati Uniti d’America, la Company cui tutto fa capo.
Dato che lo schema degli stati-azienda viene da lì, già quando tempo fa emerse il fatto che la Repubblica Italiana è in realtà anch’essa una vera e propria azienda, come risulta dall’ormai famosa pagina della SEC Security and Exchange Commission, ente di controllo del mercato finanziario, tutti rimasero sconcertati, e alcuni, non potendo accettare una verità così sconvolgente dissero che non necessariamente l’essere registrata lì come “Company” costituisse la prova del fatto che davvero l’Italia è una azienda privata e non una istituzione pubblica.
Vabbé, passi, diamo credito agli increduli.
Ma allora perché in questa pagina di Dun & Bradstreet, una società americana leader nelle informazioni inerenti i movimenti creditizi relativi a 220 milioni di aziende di tutto il mondo, informazioni destinate al marketing business-to-business, oltre a ricomparire in qualità di “company” la REPUBBLICA ITALIANA (con quartier generale in Piazza del Quirinale a Roma) compaiono come aziende anche il GOVERNO DELLA REPUBBLICA ITALIANA e anche il SENATO DELLA REPUBBLICA ITALIANA? Per non parlare di tutti i ministeri, basta andare alla Homepage e cercare nel motore di ricerca interno.
Forse, andando alla pagina relativa e acquistando le informazioni finanziarie con il carrello dell’e-commerce, possiamo investire qualche soldo anche noi per esempio nell’Azienda del SENATO.
Magari investendo in una azienda solida come quella c’è un R.O.I. che merita questo nome, non quei ridicoli 0,5% annui che senza vergogna ci propongono le banche
Jervé
Tagged with: banksters
About redazione
Nessun commento:
Posta un commento