Sole 24 Ore"
«Il
vero tornante della storia per l'Europa è stata la crisi dell'euro e
per l'Italia non è stata certo Cannes, 3 novembre 2011, ma Roma 5
agosto, quando viene recapitata la lettera della Bce. Sembra che ad oggi
sia più di moda Cannes. Parliamone allora, comunque se vuole»,
esordisce Giulio Tremonti, ex ministro dell'Economia e protagonista di
primo piano di quelle drammatiche settimane.
Giulio Tremonti Edward Luttwak Sergio Iasi La
ricostruzione più profonda e specifica è di Zapatero, che dice: durante
la cena vi furono momenti di intensità difficili da dimenticare. Mi
colpì in particolare che a un certo punto della discussione alcuni
leader europei arrivarono a rievocare le offese ricevute nel dopoguerra.
Fu solo un momento ma per un attimo sembrava che la drammatica
divisione dell'Europa del secolo precedente facesse sentire le sue
conseguenze. È un passaggio chiave.
Le ricostruzioni di Tim Geithner rievocano la tesi del vero o presunto complotto.
È
un episodio non marginale. Sotto la regia francese di Cannes, la prima
partita fu sulla Grecia e in particolare contro il referendum sull'euro
ipotizzato dal premier Papandreu. La seconda partita riguardò in effetti
l'intervento del Fmi in Italia. La discussione sull'Italia fu avviata
in mattinata e chiusa nella notte. La posizione americana fu resa
intelligente da una visione esterna all'Europa, ed è così
sintetizzabile: abbiamo capito che la questione non è fare un referendum
in Grecia ma fare un referendum sull'euro in Germania.
Sergio Rizzo e Giulio Tremonti A
questo punto, secondo Geithner la risposta del cancelliere fu: non
posso superare i limiti imposti dalla Bundesbank. La risposta in realtà
fu un'altra: non è colpa mia, non chiedetemi perchè, la nostra
Costituzione l'avete scritta voi. Non ha parlato di Bundesbank, ma di
Bundestag. Certamente tutto Cannes era organizzato per celebrare il
successo di Sarkozy, e per portare a casa lo stop al referendum
sull'euro in Grecia e l'ingresso del Fmi in Italia.
Dalle memorie di Zapatero a Geithner. Il quadro di quel che avvenne in quelle drammatiche settimane si va chiarendo.
Ricordo
una mia lezione a Oxford. Al termine, una conversazione a tavola con un
grande storico, tra l'altro anche storico dell'Italia. Gli dissi: mi si
è aperto uno scenario quando ho letto Braudel a proposito della storia
fatta sulle tendenze e sui numeri, sul respiro profondo della realtà. Mi
disse: è stato così anche per me, ma ero troppo vecchio per cambiare
stile. La storia di quei giorni e più in generale dell'euro merita una
ricostruzione non antropomorfa, è una partita molto più profonda.
OBAMA E GEITHNER NEL FOTOMONTAGGIO CON LA FRANGETTA La
crisi l'ho sempre rappresentata come una sequenza di mostri in un
videogame. Il primo mostro è l'impatto dei subprime americani in Europa,
nel 2008-2009, oggetto di investimento da parte delle banche della core
europe. Perchè una banca investe in titoli tossici? Perchè ha bisogno
di alti rendimenti. Non essendo solida, sconta un alto rischio con alti
rendimenti. A oggi il bilancio dei titoli tossici in Europa è primo
mostro che cuba 800miliari di interventi fatti con i bilanci pubblici,
così che è evidente che i bilanci pubblici non sono stati la malattia ma
la medicina.
Il secondo mostro è il contagio che arriva in Europa?
Dopo
l'invenzione dell'euro, dal 2002 i biglietti alati volano per sciami
nel sud e nel sud ovest, in un'atmosfera di euforia, senza alcuno
controllo da parte della Bce. Questo enorme flusso di capitale a
prestito impiegato ad alto rischio finanzia una fase storica, le
Olimpiadi in Grecia, le piscine e le mercedes, cementificando le coste
della Spagna al servizio di un progetto di seconda vita dei popoli del
nord. Il Portogallo è come la Grecia, l'Irlanda diventa una portaerei
per banche off shore.
BERLUSCONI TREMONTI BOSSI A MONTECITORIO Quando
esplode la crisi sovrana, ecco apparire il secondo mostro: se fallisce
il debitore, fallisce anche il creditore, e le perdite non si fermano
sui confini nazionali. Una perdita di centinaia di miliardi concentrati
nei bilanci della core Europe. Questo è il punto di fusione. Si
materializza il rischio di fusione dell'euro. A questo punto due linee
politiche si confrontano: la prima trova sintesi nell'articolo di
Juncker e Tremonti sul Financial Times: eurobonds, non si può fare più
deficit che Pil, semestre europeo, solidarietà, fondo salva stati.
g a cannes berlusconi ignorato limbarazzo d L gDpHAJ jpeg L'altra
linea, che è quella del panico e del terrore dei tedeschi e dei
francesi, che temono il loro crollo e premono per la trasformazione del
fondo salva stati in fondo salva banche. A questo punto non aveva più
senso per l'Italia contribuire al fondo in base al Pil, ma in base
all'effettiva esposizione al rischio finanziario che non era sopra il
5%. Su questo avviene la rottura, questa è la causa della lettera della
Bce.
g a cannes berlusconi ignorato limbarazzo d L XYY V jpegjuncker La crisi italiana e la crisi dell'euro. È un po' come l'uovo e la gallina?
La
realtà è che stavano saltando la Germania e la Francia. La vera prova
del panico e del rischio di fusione dell'euro è che nel 2012 il sistema
viene inondato di liquidità. Se il problema fosse stato solo l'Italia,
non vi sarebbe stato bisogno di tale massiccia iniezione di liquidità.
Il primo mostro è stato affrontato con i bilanci pubblici, il secondo
stampando moneta. Che l'euro fosse sul punto di fusione già dal 2010 è
assolutamente vero e per vizi simmetrici di Francia e Germania, da un
lato, Grecia e Spagna dall'altro.
ZAPATERO BERLUSCONI SARKOZY MERKEL OBAMA ERDOGAN AL GVENTI DI CANNES jpegFrancia
e Germania sono riuscite a cancellare i loro vizi camuffandoli in
virtù. Poi c'è stato un colossale transfert di responsabilità, per cui
le colpe sono solo del sud e sud ovest e le virtù sono altrove. Certo la
politica monetaria è stata efficace. La vera domanda è se sia
sufficiente. Sono rimosse le cause, o per esempio senza una vera
politica europea l'unione bancaria non è un altro modo per disciplinare
il «bail in», in attesa del prossimo crollo?
http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/silenzio-parla-tremonti-chi-se-ne-frega-g8-cannes-mazzata-77135.htm
Dino Pesole per "Il mercoledì 14 maggio 2014
SILENZIO, PARLA TREMONTI: ‘’CHI SE NE FREGA DEL G8 DI CANNES, LA MAZZATA DEFINITIVA AL GOVERNO DI BERLUSCONI LA DIEDE LA LETTERA DELLA BCE DEL 5 AGOSTO 2011” - 2. SECONDO IL MINISTRO DEL TESORO AMERICANO TIM GEITHNER LA RISPOSTA DEL CANCELLIERE ALLA RICHIESTA DI UN INTERVENTO DELLA GERMANIA NEL 2011 PER RISOLVERE LA CRISI FU: ‘’NON POSSO SUPERARE I LIMITI IMPOSTI DALLA BUNDESBANK’’. “LA RISPOSTA - DICE TREMONTI - FU UN'ALTRA: ‘NON È COLPA MIA, LA NOSTRA COSTITUZIONE L'AVETE SCRITTA VOI’. NON HA PARLATO DI BUNDESBANK, MA DI BUNDESTAG” - 3. MA QUALE CRAC DI ITALIA E GRECIA. ‘’LA REALTÀ È CHE STAVANO SALTANDO LA GERMANIA E LA FRANCIA. LA VERA PROVA DEL PANICO E DEL RISCHIO FUSIONE DELL'EURO È CHE NEL 2012 IL SISTEMA VIENE INONDATO DI LIQUIDITÀ. SE IL PROBLEMA FOSSE STATO SOLO L'ITALIA, NON VI SAREBBE STATO BISOGNO DI TALE MASSICCIA INIEZIONE DI MONETA. FRANCIA E GERMANIA SONO RIUSCITE A CANCELLARE I LORO VIZI CAMUFFANDOLI IN VIRTÙ” -
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