Maurizio Ricci per “la Repubblica”
ROMANO PRODI NAZARBAYEV
Come
spesso nelle (nostre) barzellette, è il tedesco a far la figura del
goffo e dell’ingenuo. E così, per onorare il suo stipendio da 250 mila
euro l’anno come presidente di Nord Stream, il gasdotto russo-tedesco di
Gazprom, ecco Gerhard Schroeder, ex cancelliere di Germania,
abbracciare calorosamente Putin a San Pietroburgo, davanti alle
telecamere, qualche settimana fa, negli stessi giorni in cui buona parte
del mondo già guardava al leader russo come una minaccia alla pace
mondiale.
TONY BLAIR NAZARBAYEV
Più
abili, come nelle barzellette, anche se altrettanto spregiudicati,
l’inglese, gli spagnoli e l’italiano hanno, finora, salvaguardato la
loro immagine pubblica, nonostante ripetuti incontri e calorosi abbracci
con personaggi discutibili come Gheddafi, l’iraniano Ahmadinejad o il
kazako Nazarbayev, pezzi forti di un vorticoso giro d’affari ai quattro
angoli del mondo. Schroeder, infatti, non è l’unico grande ex della
politica ad essersi fatto una seconda vita fornendo i propri buoni
uffici al business internazionale.
PUTIN E SCHROEDER
Anzi,
è quello che, a quanto pare, ci guadagna di meno, rispetto a gente con
più pelo sullo stomaco, come Tony Blair, Felipe Gonzalez e José Aznar,
con i loro incassi milionari.
A spendere serenamente la
pensione, contentandosi di dipingere, anche con qualche talento,
ritratti e nature morte pare, in effetti, essere rimasto solo George W.
Bush.
putin schroeder
Gli
altri ex — da Clinton a John Major ad Al Gore — come minimo tengono
lezioni e conferenze, assai ben pagate. Di solito — nel circuito degli
ex della politica — da 40 mila a 80 mila euro per un’ora e mezza di
prestazione. A questo, molti — lo stesso Gore, Peter Mandelson e, per
farla breve, quasi tutti — affiancano un seggio in uno o più consigli di
amministrazioni di multinazionali e grandi aziende.
Il fisico di Blair che attrae Miss Deng
E
qui il terreno comincia a farsi scivoloso, anche se solo sul piano del
buon gusto. Perché una cosa è sedere in un consiglio d’amministrazione,
più o meno come testimonial, un’altra è agire attivamente come
consulente, mettere sul piatto competenze e conoscenze per aprire
investimenti o mediare affari. È il terreno su cui troviamo l’ex
presidente del Consiglio e l’ex presidente della commissione Ue, Romano
Prodi.
Il consulente economico internazionale, Prodi l’ha
sempre fatto, fin da prima della politica e ha anche le credenziali
accademiche e professionali per farlo.
blair gheddafi
Nulla
di strano che ci si ritrovi, una volta tornato privato cittadino.
Peccato che questo lo porti in sgradevoli compagnie. Come il collegio
dei consulenti, chiamati a suggerire riforme al leader kazako
Nazarbayev, che molti giudicano uno spietato dittatore. Non è chiaro
quali riforme siano state suggerite, ma il consesso è illustre, visto
che, accanto a Prodi, siedono star come Schroeder e, soprattutto, Tony
Blair.
BLAIR IN VACANZA IN COMPAGNIA DI SAWIRIS
L’ex
leader laburista, in effetti, incarna meglio di ogni altro la figura di
«giovane emergente di ritorno », nella veste di politico trombato a 50
anni, che si sta riciclando come promettente uomo d’affari. A Londra gli
rimproverano di mischiare troppo attività di beneficenza, incarichi
politici internazionali (come inviato speciale per il Medio Oriente) e
trattative d’affari.
Ma ha l’aria di essere un deliberato e
non casuale modello di business. Accuratamente organizzato. C’è una
società ombrello, la “Tony Blair Associates”, per le operazioni
dichiaratamente commerciali, che sono, dichiara il sito relativo,
consulenze a governi, multinazionali, investitori istituzionali. In
questa veste, ad esempio, Blair ha recentemente firmato un contratto con
il governo della Mongolia. Ma è assai attivo anche nel Golfo Persico.
Per conto proprio, di singoli governi o aziende, di una grande banca
come J.P. Morgan, di cui è ufficialmente consulente?
Felipe Gonzalez
Difficile
saperlo, perché i conti della Tony Blair Associates sono assai poco
trasparenti. Le due controllate, Windrush e Firerush, sono a
responsabilità limitata e dunque tenute a comunicare pubblicamente
l’indispensabile. Della prima si sa che, nel 2012, ha fatturato per
circa 20 milioni di euro. In totale, secondo le stime, Blair dovrebbe
arrivare ad incassare più di 30 milioni di euro l’anno: un fatturato più
che rispettabile per un’azienda che, al servizio dell’ex leader,
impiega uno staff di 150 dipendenti.
CARLOS SLIM
La
strada a Blair l’aveva indicata un altro grande leader socialista,
Felipe Gonzalez, anche lui spinto fuori dalla politica, poco dopo aver
compiuto 50 anni. Gonzalez (oggi un vispo ultrasettantenne, fresco di
nuove nozze) ha fondato, una decina d’anni fa, una società di
consulenza, la Ialcan, insieme ai tre figli.
È qui che
canalizza la sua attività di mediatore. Quale? Sostanzialmente, Felipe è
l’uomo in Europa di Carlos Slim, il magnate messicano delle tlc, il
secondo uomo più ricco al mondo dopo Bill Gates (secondo le
indiscrezioni, è un ruolo che gli vale circa mezzo milione di euro
l’anno). Contemporaneamente, Gonzalez (che non ha mai imparato
l’inglese) cura gli interessi in America latina del gruppo informatico
ed editoriale Prisa, che pubblica, fra gli altri, El Pais .
jose maria aznar e moglie
Ialcan
fattura mezzo milione di euro l’anno e, partita con un capitale sociale
di 3.100 euro, ha oggi un patrimonio accumulato di 2,6 milioni. Chi
l’inglese si è preoccupato di impararlo a tappe forzate, una volta
lasciata la politica, è Josè Aznar, il leader di centrodestra che
sostituì Gonzalez alla Moncloa, per uscirne anch’egli appena
cinquantenne.
berlusconi aznar da bush
Infatti,
a parte un contratto di consulenza con Endesa, la società elettrica
spagnola, per l’America latina (ma ora che la proprietà è dell’Enel, il
contratto potrebbe saltare), il grosso dell’attività di Aznar coinvolge
aziende Usa. Il partner di Bush, Blair e Berlusconi nell’avventura
irachena è consigliere o consulente della News Corp. di Murdoch, di
giganti legali-contabili come Kpmg e Dla Piper, di colossi energetici
come Doheny, del maggior produttore di oro al mondo, il canadese Barrick
Gold, per cui Aznar ha appena concluso un accordo per una miniera a
Santo Domingo.
I rapporti fra Blair e Murdoch si sono interrotti
Un
vorticar d’affari che lo ha ormai separato dalla politica: nel 2013
Aznar è stato in viaggio, lontano dalla Spagna, per 190 giorni su 365,
peregrinando attraverso 22 paesi diversi.
Amato e Prodi alla conferenza sulla Cina
Dicono
gli esperti che ognuno di quei ruoli porta ad Aznar 200 mila euro
l’anno. Il totale sarebbe di un milione di euro l’anno, ma la società di
consulenza di cui è amministratore unico, Famaztella, nel 2013 ha
fatturato solo 242 mila euro. Il patrimonio accumulato dalla società,
partita con un capitale sociale di 3 mila euro, è, comunque, di 2
milioni.
http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/politica-paga-quando-si-abbandona-tony-blair-contratti-miliardari-78208.htm
sabato 31 maggio 2014
LA POLITICA PAGA. QUANDO SI ABBANDONA - TONY BLAIR E I CONTRATTI MILIARDARI NEL GOLFO, IL SOCIALISTA SCHROEDER AL SOLDO DEI RUSSI, PRODI ALLA CORTE DI NAZARBAYEV: LA SECONDA VITA MILIONARIA DEI LEADER Ex presidenti e ministri si garantiscono una pensione d’oro (oltre a quella statale) con le ricche consulenze. Spesso con regimi non democratici e in pieno conflitto d’interessi - Schroeder appena lasciata la carica, dopo aver approvato vari gasdotti per la Germania, si è consolato con Gazprom. Aznar fa affari con le miniere, Prodi “consiglia” la Cina e i dittatori asiatici…
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