


Si dà infatti il caso che nella convenzione di concessione stipulata da Monopoli e aziende del gioco ci sia un passaggio che sta sollevando un vespaio. In esso si spiega che "il concessionario, per la realizzazione degli interventi di comunicazione e informazione istituzionali disposti dall'Agenzia, si impegna espressamente a stanziare, a decorrere dall'avvio della concessione, l'importo annuo previsto dal piano di sviluppo e comunque non superiore a 1 milione di euro".
Il piano di sviluppo di cui si parla deve essere predisposto dall'Agenzia dei Monopoli e prevedere iniziative per promuovere il gioco legale e responsabile. Ora, la convenzione di concessione è stata sottoscritta dai big del gioco d'azzardo il 20 marzo del 2013, cioè più di un anno fa, dopo che l'Agenzia dei Monopoli ha perfezionato l'aggiudicazione delle gare per le concessioni addirittura indette nell'agosto 2011. In ballo ci sono 12 gruppi, la crema della lobby del gioco: Cirsa, Codere, Cogetech, G.Matica, Gamenet, Hbg Connex, Intralot, Lottomatica, Netwin, Nts Network, Sisal e Snai. Ebbene, quanti soldi hanno tirato fuori, finora, per iniziative anti-ludopatia? Praticamente nulla.

Tra le ragioni di questa inconcludenza ci sono i tempi di predisposizione del piano di sviluppo. I Monopoli, interpellati da La Notizia, ieri hanno spiegato che il documento è stato inviato ai concessionari a fine 2013. Come dire: dalla sottoscrizione della convenzione del marzo 2013 fino alla fine di quell'anno nessun intervento poteva essere finanziato perché mancavano le linee guida dei Monopoli.
Tutta colpa della struttura guidata da Magistro? Non integralmente, a quanto pare, perché la stessa struttura ha spiegato che il piano di sviluppo non fa altro che inserirsi nella scia del Piano nazionale per la prevenzione del gioco d'azzardo, a suo tempo approvato da un Osservatorio ad hoc previsto dal decreto Balduzzi del 2012. Peccato che questo Piano Nazionale, al momento, sia ancora all'attenzione del governo per le valutazioni sul suo impatto finanziario.
E dato che le iniziative del Piano di sviluppo dei Monopoli si inquadrano nelle aree di intervento del Piano nazionale, "il relativo avvio in forma sistematica è stato posticipato in attesa che il predetto documento venisse compiutamente vagliato a livello politico".


Anche perché, come sempre accade, il diavolo è nascosto nei dettagli. I Monopoli fanno notare che all'art. 14, comma 10 della convenzione di concessione c'è scritto che i concessionari si impegnano a stanziare un importo annuo "comunque non superiore a 1 milione di euro". Traduzione: possono spendere per le campagne informative molto meno, senza che i Monopoli possano contestare le cifre.
In più le somme non devono essere girate all'Agenzia, ma sono gestite direttamente dagli stessi concessionari. A quanto pare un sistema a prova di bomba. Nei mesi scorsi il Codacons, presieduto da Giuseppe Ursini, ha chiesto ai Monopoli e a otto concessionari l'accesso ai documenti per verificare se e come i big del gioco stiano finanziando iniziative informative. Ma la richiesta è stata respinta.
http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/io-non-pago-grazie-scaricabarili-cavilli-legali-lobby-gioco-77765.htm
Nessun commento:
Posta un commento