giovedì 5 marzo 2015

Alan Turing

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Alan Turing (1927 circa)
Alan Mathison Turing (Londra, 23 giugno 1912Wilmslow, 7 giugno 1954) è stato un matematico, logico e crittografo britannico, considerato uno dei padri dell'informatica e uno dei più grandi matematici del XX secolo.
Il suo lavoro ebbe vasta influenza sullo sviluppo dell'informatica, grazie alla sua formalizzazione dei concetti di algoritmo e calcolo mediante la macchina di Turing, che a sua volta ha svolto un ruolo significativo nella creazione del moderno computer. Per questi contributi Turing è solitamente considerato il padre della scienza informatica e dell'intelligenza artificiale, da lui teorizzate già negli anni trenta (quando non era ancora stato creato il primo vero computer).
Fu anche uno dei più brillanti crittoanalisti che operavano in Inghilterra, durante la seconda guerra mondiale, per decifrare i messaggi scambiati da diplomatici e militari delle Potenze dell'Asse. Turing lavorò infatti a Bletchley Park, il principale centro di crittoanalisi del Regno Unito, dove ideò una serie di tecniche per violare i cifrari tedeschi, incluso il metodo della Bomba, una macchina elettromeccanica in grado di decodificare codici creati mediante la macchina Enigma.
Morì suicida a soli 41 anni, in seguito alle persecuzioni subite da parte delle autorità britanniche a causa della sua omosessualità.

Infanzia e giovinezza

Turing fu concepito in India, durante uno dei frequenti viaggi del padre, Julius Mathison Turing, membro del Indian Civil Service. Sia Julius sia sua moglie, Ethel Sara Stoney decisero tuttavia che il piccolo dovesse nascere sul suolo britannico. Tornarono quindi a Londra, dove Alan Mathison Turing nacque il 23 giugno 1912. Già in tenera età Turing diede segno della genialità che negli anni futuri lo avrebbe reso famoso in tutto il mondo.[1]
Tuttavia, a seguito della sua enorme passione per le materie scientifiche, divenne malvisto dai professori del St. Michael, la sua prima scuola, che avevano sempre posto più enfasi sugli studi classici. Durante i primi anni ebbe quindi grandi difficoltà, e ottenne il diploma a stento. Poco appassionato al latino e alla religione, preferiva letture riguardanti la teoria della relatività, i calcoli astronomici, la chimica o il gioco degli scacchi. Nel 1931 fu ammesso al King's College dell'Università di Cambridge dove fu allievo di Ludwig Wittgenstein e dove approfondì i suoi studi sulla meccanica quantistica, la logica e la teoria della probabilità (dimostrò autonomamente il teorema centrale del limite, già dimostrato nel 1922 dal matematico Lindeberg).
Nel 1934 si laureò con il massimo dei voti e nel 1936 vinse il premio Smith (assegnato ai due migliori studenti ricercatori in Fisica e Matematica presso l'Università di Cambridge). Nello stesso anno si trasferì alla Princeton University dove studiò per due anni, ottenendo infine un Ph.D. In quegli anni pubblicò l'articolo "On computable Numbers, with an application to the Entscheidungsproblem" nel quale descriveva, per la prima volta, quella che sarebbe poi stata definita la macchina di Turing. Nel 1940, a 28 anni, era già a capo del gruppo di ricercatori impegnati nella decrittazione delle macchine usate dalla marina tedesca, fra le quali Enigma.

Il lavoro come crittografo

Una ricostruzione della macchina Bomba
Durante la seconda guerra mondiale Turing mise le sue capacità matematiche al servizio del Department of Communications inglese per decifrare i codici usati nelle comunicazioni tedesche, crittate tramite il cosiddetto sistema Enigma da Arthur Scherbius. Con l'entrata in guerra dell'Inghilterra Turing fu arruolato nel gruppo di crittografi stabilitosi a Bletchley Park e con i suoi compagni lavorò per tutta la guerra alla decrittazione, sviluppando ricerche già svolte dall'Ufficio Cifra polacco con la macchina Bomba, progettata in Polonia da Marian Rejewski nel 1932 e ultimata nel 1938.[2]
La replica funzionante di Colossus, realizzata nel 2007
Basandosi su tali esperienze, Turing realizzò una nuova versione, molto più efficace, della bomba di Rejewski. Fu sul concetto di macchina di Turing che nel 1942 il matematico di Bletchley Park, Max Newman, progettò una macchina chiamata Colossus (lontana antesignana dei computer) che decifrava in modo veloce ed efficiente i codici tedeschi creati con la cifratrice Lorenz SZ40/42, perfezionamento della cifratrice Enigma.[3] Al termine della guerra Turing fu invitato al National Physical Laboratory (NPL, Laboratorio Nazionale di Fisica) a Londra per progettare il modello di un computer. Il suo rapporto che proponeva l'Automatic Computing Engine (ACE, Motore per il Calcolo Automatico) fu presentato nel marzo 1946, ma ebbe scarso successo a causa degli alti costi preventivati.
L'attività di Alan Turing nel gruppo di Bletchley Park fu coperta dal segreto più assoluto. Finita la guerra, il governo britannico impose a tutti coloro che avevano lavorato alla decrittazione, realizzando macchine e sistemi per violare i codici crittografici tedeschi, giapponesi e italiani[4], il divieto di parlare o scrivere di qualsiasi argomento trattato in quel periodo. Tale "silenzio" impedì che Turing e altri suoi colleghi anche meno famosi ricevessero i riconoscimenti che in altro ambito sarebbero stati loro ampiamente e pubblicamente riconosciuti. Dati e informazioni su queste attività cominciarono a essere pubblicate, previa autorizzazione dei servizi segreti inglesi, solo nel 1974, quando Turing e molti altri suoi colleghi nella decrittazione erano già morti da tempo.[5]
Per l'anno accademico 1947/1948 tornò a Cambridge e spostò i suoi interessi verso la neurologia e la fisiologia. Fu in questo periodo che cominciò a esplorare la relazione tra computer e natura. Ebbe anche interessi al di fuori dell'ambito accademico: divenne membro del Walton Athletic Club e vinse alcune gare di corsa sulle tre e dieci miglia. Raggiunse inoltre ottimi livelli nella maratona, correndo con un record personale di 2 ore 46 minuti e 11 secondi (il vincitore della XIV Olimpiade nel 1948 vinse con un tempo inferiore di soli 11 minuti[6]).
Nel 1950 sulla rivista Mind scrisse un articolo dal titolo Computing machinery and intelligence, in cui descriveva quello che sarebbe divenuto noto come il test di Turing: era convinto che si potesse raggiungere un'intelligenza davvero artificiale solo seguendo gli schemi del cervello umano. Su questo articolo si basa buona parte dei successivi studi sull'intelligenza artificiale.[7]
L'anno seguente fu eletto Membro della Royal Society di Londra. Si trasferì all'Università di Manchester, dove lavorò alla realizzazione del Manchester Automatica Digital Machine (MADAM). Convinto che entro l'anno 2000 sarebbero state create macchine in grado di replicare la mente umana, lavorò alacremente creando algoritmi e programmi per il MADAM, partecipò alla stesura del manuale operativo e ne divenne uno dei principali utilizzatori. Nel 1952 sviluppò un approccio matematico all'embriologia.

L'arresto, la condanna, il suicidio

Il 31 marzo 1952 Alan Turing fu arrestato per omosessualità e portato in tribunale, dove a sua difesa disse semplicemente che «non scorgeva niente di male nelle sue azioni». Secondo alcune fonti Turing avrebbe denunciato per furto un amico ospite in casa sua e ammesso il proprio orientamento sessuale in risposta alle domande pressanti della polizia. In quel periodo nel parlamento britannico si dibatteva l'abrogazione del reato di omosessualità e ciò probabilmente avrebbe indotto Turing a un comportamento incauto[8].
Condannato per omosessualità, fu costretto a scegliere tra una pena detentiva a due anni di carcere o la castrazione chimica mediante assunzione di estrogeni. Per non finire in prigione, lo scienziato optò per la seconda alternativa. Per oltre un anno si sottopose a trattamenti che provocarono in lui un calo della libido e lo sviluppo dei seni (ginecomastia). La depressione legata al trattamento e all'umiliazione subita fu, a parere di molti storici, il motivo determinante che lo condusse, il 7 giugno 1954, al suicidio. Secondo altri, invece, Turing sarebbe stato indotto al suicidio dai servizi segreti britannici.
Alan Turing morì ingerendo una mela[9] avvelenata con cianuro di potassio, prendendo spunto da Biancaneve, fiaba da lui apprezzata fin da bambino[10]. La madre sostenne che il figlio, con le dita sporche per qualche esperimento chimico, avesse ingerito per errore la dose fatale di veleno; ma il verdetto ufficiale parlò senza incertezze di suicidio: «Causa del decesso: cianuro di potassio autosomministrato in un momento di squilibrio mentale».

Scuse tardive

A 55 anni dal suicidio di Turing, spiegabile con le torture a lui riservate, solamente il 10 settembre 2009 vi è stata una dichiarazione di scuse ufficiali da parte del governo del Regno Unito, formulata dal primo ministro Gordon Brown, ma solo dopo una petizione e una campagna su Internet[11]. Brown ha riconosciuto che Alan Turing fu oggetto di un[12] trattamento omofobico:
« Per quelli fra noi che sono nati dopo il 1945, in un'Europa unita, democratica e in pace, è difficile immaginare che il nostro continente fu un tempo teatro del momento più buio dell'umanità. È difficile credere che in tempi ancora alla portata della memoria di chi è ancora vivo oggi, la gente potesse essere così consumata dall'odio - dall'antisemitismo, dall'omofobia, dalla xenofobia e da altri pregiudizi assassini - da far sì che le camere a gas e i crematori diventassero parte del paesaggio europeo tanto quanto le gallerie d'arte e le università e le sale da concerto che avevano contraddistinto la civiltà europea per secoli. [...] Così, per conto del governo britannico, e di tutti coloro che vivono liberi grazie al lavoro di Alan, sono orgoglioso di dire: ci dispiace, avresti meritato di meglio. »
(Gordon Brown, in risposta alla petizione[11])
Targa in memoria di Turing, presso la sua abitazione
Ritratto in ardesia di Turing al Bletchley Park. Sullo sfondo, inquadrata, una foto di Turing a 39 anni
Nel 2012, centenario della nascita di Turing, la Royal Mail ha dedicato un francobollo alla sua memoria; è, però, solo leggendone l'iscrizione ("Alan Turing 1912-1954 - Mathematician and WWII code breaker") che si può risalire all'identità del commemorato, dato che il francobollo non ne ritrae il volto bensì mostra la macchina Bomba britannica di cui Turing sviluppò il progetto.
Nel gennaio 2013, importanti esponenti del mondo scientifico internazionale, tra cui il premio Nobel per la medicina Paul Nurse, il matematico e cosmologo Stephen Hawking, il matematico Timothy Gowers, il presidente del National Museum of Science, Douglas Gurr, l’astronomo Martin Rees, mandarono una lettera aperta al Primo Ministro britannico David Cameron, intitolata Pardon for Alan Turing, per sollecitare la grazia postuma, appello pubblicato dal Daily Telegraph[13]. Il 24 dicembre 2013 la regina Elisabetta II elargì la grazia postuma per Alan Turing[14].

Alan Turing nella letteratura, nel teatro, nel cinema e nella musica

Nel 2012 i Pet Shop Boys composero una colonna sonora intitolata A Man From The Future ispirata a Turing[15].

Onorificenze

Ufficiale dell'Ordine dell'Impero Britannico - nastrino per uniforme ordinaria Ufficiale dell'Ordine dell'Impero Britannico


Membro della Royal Society - nastrino per uniforme ordinaria Membro della Royal Society


Note

  1. ^ System Toolbox
  2. ^ Al momento dell'invasione della Polonia da parte delle truppe del Terzo Reich, le "bombe" di Marian Rejewski furono inviate nel Regno Unito, ove si trasferì lo stesso Rejewski.
  3. ^ Essa fu realizzata, a dispetto degli scetticismi dei suoi superiori sul progetto di Newman, dall'ingegnere Tommy Flowers, che la consegnò a fine 1943. (Simon Singh, Codici & Segreti, pagg. 249-250)
  4. ^ L'insieme delle informazioni raccolte era denominato Ultra
  5. ^ Simon Singh, Codici & Segreti, pag. 190
  6. ^ (EN) theregister.co.uk: Turing honoured with bronze statue
  7. ^ L'articolo comincia così: "Mi propongo di considerare la domanda: Le macchine possono pensare?".
  8. ^ J.Resh, L'uovo di Archimede
  9. ^ Speculazioni avanzate nel libro Zeroes and Ones di Sadie Plant, vorrebbero il logo della Apple Inc. come un omaggio ad Alan Turing. Tuttavia, l'azienda non ha mai confermato, né smentito, questa notizia.
  10. ^ Yurij Castelfranchi, Macchine come noi, Roma-Bari, Laterza, 2000.
  11. ^ a b (EN) gov.uk
  12. ^ (EN) gov.uk: Treatment of Alan Turing was “appalling” - PM
  13. ^ Britain still owes Alan Turing a debt - Telegraph
  14. ^ (EN) Emma G. Fitzsimmons, Alan Turing, Enigma Code-Breaker and Computer Pioneer, Wins Royal Pardon in International News Times, 24 dicembre 2013. URL consultato il 24 dicembre 2013.
  15. ^ Pet Shop Boys — News — Sónar Barcelona

Bibliografia

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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