domenica 5 settembre 2010

UN MARZIANO ATTERRA A MIRABELLO E SCOPRE CHE BERLUSCONI è PEGGIO DI AL CAPONE - PECCATO CHE CI ABBIA MESSO APPENA SEDICI ANNI PER CAPIRLO. 16 ANNI DURANTE I QUALI FINI HA TENUTO IL CATETERE IN TUTTI MISFATTI CHE OGGI SPARA IN FACCIA AL BANANA - "IL PDL NON C’È PIÙ", SCANDISCE L’EX FASCIO SUL PALCO DI MIRABELLO. ALLORA, è FATTA: ROTTURA E OGNUNO PER LA SUA STRADA? MACCHé! "AVANTI SENZA RIBALTONI" - GIANMENEFREGO LASCIA IL CERINO ACCESO DEL VOTO ANTICIPATO AL PUZZONE DI ARCORE - DI PIETRO: "CARO FINI, NON PUOI GIOCARE A FARE IL FURBO. O STAI ALL’OPPOSIZIONE O AL GOVERNO. HAI FATTO UN DISCORSO CHE FACCIO IO TUTTI I GIORNI, SUL CONFLITTO DI INTERESSI, SU TUTTA L’ACCOZZAGLIA "STRANAMORE" CHE CIRCONDA BERLUSCONI. E QUINDI? RESTI IN MAGGIORANZA E APPROVI I CINQUE PUNTI. NON FARE IL FURBO, FAI UNA SCELTA" - A QUESTO PUNTO O BERLUSCONI TIRA FUORI LA ROGATORIA DELLA CASA DI MONTECARLO E LO FINISCE OPPURE è FINITO LUI. PERCHé, FINCHé FINI GLI VOTA LA LEGGE CHE LO SALVA DAI PROCESSI, NON PUò PERMETTERSI DI SFANCULARLO

IL PDL NON C'È PIÙ, È SOLO FORZA ITALIA PIÙ QUALCHE COLONNELLO. MA AVANTI SENZA RIBALTONI
Ansa.it
FINI TULLIANI

NON SI PUO' RIENTRARE IN PARTITO CHE NON C'E' -"Non si può rientrare in un partito che non c'é più. Si va avanti senza farsi intimidire". Lo dice Gianfranco Fini liquidando, di fatto, il Pdl. "Il Pdl, così come l'avevamo concepito, è finito il 29 di luglio. E non perché - aggiunge - qualcuno se ne è andato, ma perche è venuto meno all'interno il confronto di idee che è il sale delle democrazia". Oggi dunque "non c'é più il Pdl" ma "c'é il partito del predellino". E in questo quadro Fini manda anche una stoccata a molti ex An. "Qualche colonnello ha cambiato generale - dice - ed è forse già pronto a cambiarlo di nuovo".
FINI

VADO AVANTI SENZA CAMBI DI CAMPO O RIBALTONI - "Si va avanti - dice il presidente della Camera dal palco di Mirabello - senza ribaltoni o ribaltini, senza cambi di campo. E senza atteggiamenti che possano dare in alcun modo agli elettori la sensazione che noi si abbia raccolto voti nel centrodestra per poi portarli da qualche altra parte". Ma si va avanti, avverte Fini, "convinti della necessità di onorare quel patto con gli elettori, ma fino in fondo, senza magari aggiungerci qualche parte che nel programma non c'era e che invece diventa un'emergenza".
FINI A MIRABELLO

VERGOGNOSE LISTE PRENDERE O LASCIARE - "La sovranità popolare - dice Fini sottolineando che la sua proposta sarà considerata alla stregua di un 'capo di imputazione' contro di lui - significa che le elettrici e gli elettori devono avere il diritto di scegliere i propri parlamentari, perché è vergognoso che ci sia una lista prendere o lasciare". "E faccio mea culpa - aggiunge - perché ho contribuito anch'io" ad approvarla.
FINI

SERVE NUOVO PATTO TRA CAPITALE E LAVORO - Serve un nuovo patto tra capitale e lavoro per rilanciare l'economia italiana. E' la ricetta di Gianfranco Fini contro la crisi, secondo il quale serve una "grande assise del mondo del lavoro". "Il governo ha operato bene per fermare la crisi - premette il presidente della Camera dal palco di Mirabello - ma oggi dobbiamo far ripartire l'economia, non ci possiamo compiacere che i conti pubblici tengono". Dunque "credo che occorra il coraggio politico di dar vita a quelle riforme che erano nel programma originale del popolo delle libertà e che sono state dimenticate. E' arrivato il momento di dar vita a riforme che portino ad un nuovo patto tra capitale e lavoro perché è indispensabile mettere i produttori di ricchezza dalla stessa parte della barricata dei lavoratori".
FINI

SERVE 'SCUDO'A PREMIER, MA STOP GHEDINI-STRANAMORE - "Nessuno, nessuno troverà mai una mia dichiarazione o una dichiarazione di qualcuno di Fli, contrarie al Lodo Alfano o al legittimo impedimento, perché noi siamo convintissimi del fatto che occorre risolvere una questione: quella del diritto che Berlusconi ha di governare senza che ci sia l'interferenza o il tentativo da parte di segmenti iper-politicizzati di metterlo fuori gioco.
FINI A MIRABELLO

Ma bisogna rovesciare l'approccio alla questione, bisogna finirla di affidare a quel simpatico 'Dottor Stranamore' che è l'onorevole Ghedini il compito di trovare una soluzione con il risultato che la soluzione non si trova mai il problema finisce per incancrenirsi ancor più . E' un passaggio dell'intervento del presidente della Camera, Gianfranco Fini, dal palco di Mirabello. "Non ci vogliono leggi ad personam, ma leggi che tutelano il capo del governo, non la cancellazione dei processi, ma la loro sospensione", ha aggiunto Fini.
TULLIANI

FACCIAMO QUOZIENTE FAMILIARE,PURE CON OPPOSIZIONE - "La proposta che noi facciamo, la fanno anche altri, aprirebbe in Parlamento un grande dibattito: la proposta che noi facciamo è quella di "intervenire sul cosiddetto quoziente familiare". E' un passaggio dell'intervento di Gianfranco Fini dal palco di Mirabello, in cui il leader di Fli ha aggiunto: "Parliamo di tutto ciò anche con l'opposizione". "Se nell'ambito di cinque punti si deve ridurre carico fiscale, la proposta che noi facciamo è: interveniamo sul quoziente familiare per far sì che chi ha figli, anziani e disabili a carico abbia un peso fiscale minore", puntualizza Fini.
TULLIANI

PATTO LEGISLATURA, MA NO ACQUIESCENZA PDL VERSO LEGA -Serve un patto legislatura ma basta acquiescenza da parte del Pdl verso la Lega Nord, "é nell'interesse anche di Berlusconi". Lo ha affermato Gianfranco Fini parlando a Mirabello.

VOGLIAMO CAPIRE COME COSTRUIRE PATTO LEGISLATURA - "Vogliamo capire come costruire un patto di legislatura". Lo ha detto il presidente della Camera, Gianfranco Fini, dal palco di Mirabello. "Confidiamo nel senso di responsabilità di tutti".
TULLIANI E CONSOLO

OK FEDERALISMO MA DEVE ESSERE IN INTERESSE TUTTI -"Il federalismo è possibile solo se sarà fatto "nell'interesse di tutta l'Italia, non soltanto nella parte più sviluppata del Paese. Bossi sa che è possibile realizzare il federalismo, ma solo se nell'interesse generale" e se non è "a scapito del Mezzogiorno". E' un passaggio dell'intervento del presidente della Camera, Gianfranco Fini, dal palco di Mirabello. "Bossi - ha detto Fini - è un leader popolare, abbiamo polemizzato tante volte, solo chi non conosce la storia oltre che la geografia può pensare che la Padania esista davvero.
TULLIANI

Ma capisce che quella bandiera che alzato per primo, fra lo scetticismo e l'ironia, quella del federalismo oggi può essere bandiera che determinerebbe il compimento di una missione storica. Quel federalismo è possibile solo se è nell'interesse di tutta Italia non solo in quella della parte più progredita. Nella commissione bicamerale che dovrà verificare i decreti attuativi del federalismo fiscale dovremmo discutere e non lasciare la discussione all'asse Tremonti-Calderoli" La riforma del federalismo fiscale in questo senso deve servire, secondo Fini "per celebrare i 150 anni dell'Unità d'Italia".
TULLIANI

FINI A PREMIER, NON C'E'LESA MAESTA',NON SIAMO SUDDITI - A Silvio Berlusconi "siamo tutti grati per quel che ha fatto soprattutto quando, nel '94, ha contrastato la gioiosa macchina da guerra; ma la gratitudine non puo' significare che ogni volta che si critica o si esprime opinioni diverse, ci si debba sentire accusati di lesa maestà. Non ci può essere diritto di lesa maestà perché non c'é un popolo di sudditi". E' un passaggio dell'intervento del presidente della Camera, Gianfranco Fini, dal palco di Mirabello.
TULLIANI

"Berlusconi ha tanti meriti, ma anche qualche difetto: in primo luogo di non aver ben compreso che in una democrazia liberale non può esserci l'eresia, perché non c'é l'ortodossia. Gli siamo tutti grati per quello che ha fatto, ma la gratitudine - ha puntualizzato Fini - non può significare che ogni volta che si esprime una critica ci si sente accusati di lesa maestà: non c'é un popolo di sudditi, ma di cittadini che vogliono partecipare attivamente". "Non ho mai contestato la leadership di Berlusconi - ha detto poi - ma lui ha l'attitudine a confondere la leadership con il ruolo che nelle aziende hanno i proprietari: il Pdl non può essere derubricato a contorno di un leader".
FINI

BERLUSCONI NON CONFONDA LEADERSHIP CON PROPRIETA'- Il premier Berlusconi non confonda la leadership con la proprietà. Lo ha affermato il presidente della Camera Gianfranco Fini nel suo intervento a Mirabello sottolineando che la "gratitudine" non può significare l'impossibilità di fare critiche a cui si risponde con "gesti di stizza e fastidio".

QUALE PAESE RESTA TANTO SENZA MINISTRO SVILUPPO? - "Ma vi pare possibile che nonostante il 'ghe pensi mi' si debba attendere ancora di conoscere il nome del ministro dello Sviluppo economico? Ma in quale altro Paese" avverrebbe una cosa del genere? E' un ministero importante "non uno strapuntino". E' un passaggio dell'intervento del presidente della Camera, Gianfranco Fini, dal palco di Mirabello.

NO A SCORCIATOIE GIUDIZIARIE CONTRO BERLUSCONI - "Berlusconi ha il diritto di governare e pensare a scorciatoie per via giudiziaria per toglierlo di mezzo rappresenterebbero davvero una lesione della sovranità" Così Gianfranco Fini dal palco di Mirabello. "Bisogna smettere di affidare al dottor Stranamore Ghedini di trovare una soluzione, non ci vogliono leggi ad personam, ma leggi che tutelano il cpao del governo, non la cancellazione dei processi, ma la loro sospensione".
FINI

ESPULSIONE DA PDL ATTO ILLIBERALE E AUTORITARIO - "La mia espulsione del Pdl è stata un atto illiberale e autoritario" degno del "peggior stalinismo". Lo ha detto Gianfranco Fini nel corso del suo intervento alla festa di Futuro e Libertà.
Non c'e stata alcuna fuoriuscita, nessuna scissione, nessun atteggiamento volto a demolire al Pdl: c'é stata di fatto la mia estromissione dal partito che avevo contribuito a creare, un atto che forse è stato ispirato, da chi lo ha scritto, libro nero del comunismo. Solo nelle pagine del peggior stalinismo - ha ammonito Fini - si può essere messi alla porta senza nessun tipo di contraddittorio, con il tentativo di annullare ogni tipo di diversità".
FINI

GHEDDAFI A ROMA: FINI, GENUFLESSIONE POCO DECOROSA - E' stato uno "spettacolo poco decoroso quello con cui è stato accolto un personaggio che non può insegnare nulla né nel rispetto della donne né nella dignità della persona umana. Da ex ministro degli Esteri conosco le ragioni della 'real politik', ma non può portare a una sorta di genuflessione nei confronti di chi può ergersi a maestro o punto di riferimento". E' un passaggio dell'intervento del presidente della Camera, Gianfranco Fini, dal palco di Mirabello, in cui si fa un implicito riferimento alla visita di Muammar Gheddafi a Roma.

GARANTISMO SACROSANTO MA NO IMPUNITA' PERMANENTE - "Il garantismo è un principio sacrosanto, ma mai e poi mai può essere considerato una sorta di immunità permanente". Lo ha detto il presidente della Camera Gianfranco Fini dal palco della festa tricolore di Mirabello.
FINI TULLIANI E CONSOLO

DA CERTA STAMPA LAPIDAZIONE ISLAMICA VERSO MIA FAMIGLIA - La campagna estiva di alcuni giornali del centrodestra "é stata il tentativo di dar vita ad un'autentica lapidazione di tipo islamico contro la mia famiglia". Lo ha affermato il presidente della Camera Gianfranco Fini parlando alla festa di Mirabello. "Attendiamo fiduciosi e sereni che siano i magistrati a chiarire quante calunnie e diffamazioni" vi siano state in questa vicenda, ha tra l'altro detto Fini. Il presidente della Camera ha aggiunto: Questi giornali sono "il biglietto da visita del partito dell'amore. Immaginiamo cosa scriverebbero se diventassero un po' meno amichevoli".
TULLIANI

NON CI FACCIAMO INTIMIDIRE DA 'METODO BOFFO' - "Si va avanti senza farci intimidire da quello che è stato il 'metodo Boffo' messo in campo da alcuni giornali che dovrebbero essere, pensate un po', il biglietto d'amore del partito dell'amore; noi non ci facciamo intimidire perché di intimidazioni ne abbiamo vissute ben altre. Non ci facciamo intimidire da campagne paranoiche e patetiche". Lo ha detto il presidente della Camera, Gianfranco Fini, dal palco di Mirabello.
BRIGUGLIO

QUALCHE COLONNELLO HA CAMBIATO GENERALE - "Qualche colonnello ha cambiato generale e forse è già pronto a cambiarlo ancora". Così il presidente della Camera Gianfranco Fini si è rivolto, dal palco di Mirabello, ai vertici di An che hanno seguito Berlusconi.
"Mirabello è diventata ed è per un giorno la capitale della politica italiana". Lo ha detto il presidente della Camera, Gianfranco Fini, dal palco della Festa Tricolore.
BRIGUGLIO E BOCCHINO

MIRABELLO OGGI E' CAPITALE DELLA POLITICA ITALIANA - "Mirabello è diventata ed è per un giorno la capitale della politica italiana". Lo ha detto il presidente della Camera, Gianfranco Fini, dal palco della Festa Tricolore.
"Qui affondano le mie radici". Così il presidente della Camera Gianfranco Fini ha iniziato il suo intervento alla festa di Futuro e Libertà a Mirabello.
GRANATA

Il presidente della Camera Gianfranco Fini è arrivato alla festa Tricolore di Mirabello. Prima di salire sul palco ha attraversato la piazza dove si svolge la festa, circondato dalla scorta e dal servizio d'ordine, accolto dall'ovazione dei presenti.


LE REAZIONI AL DISCORSO DI FINI - CAPEZZONE: "A MIRABELLO SOLTANTO
INSULTI E ANTIBERLUSCONISMO" - DI PIETRO: "GIOCA A FARE IL FURBO" - CASTELLI: "È NATO UN NUOVO PARTITO" - GASPARRI: "HA FATTO UN FRULLATORE"
Corriere.it
BARBARESCHI

Immediate le reazioni dei vari esponenti politici al discorso di Fini a Mirabello. Qualcuna polemicamente definitiva (come quella di Capezzone) anche nel mentre Fini ancora parlava sul palco. D'altronde l'importanza politica dell'intervento del presidente della Camera era stata sottolineata nel pomeriggio anche dal ministro Maroni che aveva legato il futuro del governo proprio al discorso di Fini.
TREMAGLIA

CAPEZZONE - Il portavoce del Pdl, Daniele Capezzone, ha definito deludente il discorso di Gianfranco Fini. «Nessuna spiegazione convincente sulle vicende che lo riguardano; antiberlusconismo costante e quasi ossessivo; insulti e offese contro il Pdl e contro la stampa che a Fini non piace».all'intervento del presidente della Camera a Mirabello. «Con queste provocazioni», aggiunge Capezzone, «non si va lontano. Gli italiani potranno presto vedere se, dopo queste pessime parole, i parlamentari vicini a Fini avranno la lealtà di rispettare il mandato ricevuto dagli elettori, e se voteranno o no i provvedimenti del Governo. Ma questi attacchi costanti contro Pdl, Governo e maggioranza», conclude il portavoce del Pdl, «non promettono nulla di buono, e confermano la deriva dei mesi passati».
FINI

DI PIETRO - «Caro Fini, non puoi giocare a fare il furbo. O stai all'opposizione o al governo. Hai fatto un discorso che faccio io tutti i giorni, sul conflitto di interessi, su tutta l'accozzaglia "stranamore" che circonda Berlusconi. E quindi? Resti in maggiornza e approvi i cinque punti. Non fare il furbo, fai una scelta». Così Antonio Di Pietro, leader di Idv, nei primi commenti del tg de La7 al discorso di Gianfranco Fini.
FINI

GASPARRI - Dai microfoni del Tg1, il capogruppo del Pdl al Senato, Maurizio Gasparri ha criticando «l'incoerenza di alcune affermazioni francamente ridicole. L'etica prima di essere citata va praticata rispondendo ai giornali. «Fini oggi ha fatto un frullatore». «Su alcuni temi molto delicati -aggiunge il capogruppo apalazzo Madama- Fini deve dare risposte. Ha proposto un codice etico, ma allora bisogna anche rispondere a delle domande che vengono poste». Quanto ai colonnelli che 'hanno cambiato generalè, Gasparri replica: «Noi siamo coerenti sui contenuti e abbiamo un progetto politico, quello di un grande pèartito di centrodestra. Lui lo ha abbandonato da tempo, con continue giravolte. E comunque meglio i colonnelli che i cognati...».
FINI

CASTELLI - «Schiacchiati sulla Lega? è una banalità, finiamola con questa storia. Noi non abbiamo fatto altro che portare avanti il programma di governo». Roberto Castelli, viceministro leghista alle Infrastrutture, commentando un passaggio del discorso di Gianfranco Fini, in cui, sottolinenado la necessità di un patto di legislatura, il presidente della Camera diceva basta acquiescenza da parte del Pdl verso la Lega Nord. «Oggi a Mirabello -rimarca Castelli- nasce un nuovo partito che si propone come facente parte dell'attuale maggioranza di governo. Vediamo se concretamente sarà compatibile con la Lega e il Pdl. Prevedo una dura vita in Parlamento».
FINI

NAPOLI (PDL) - «Il discorso di Gianfranco Fini a Mirabello ha indicato un orizzonte ben chiaro: il voto anticipato. Il presidente della Camera ha rivendicato per sé il copyright del Pdl spingendosi a dire che senza di lui il Pdl non esiste più. Ha attaccato il governo su tutto il fronte: dalla politica economica a quella sociale alla politica estera. Mi sembrano del tutto ipocriti e farisaici i suoi riconoscimenti alle cose ben fatte dall'esecutivo visto che ha elencato soltanto le insufficienze e le inadeguatezze». Lo dichiara Osvaldo Napoli, vice capogruppo del Pdl alla Camera.
FINI

MPI - «Questione giovanile, occupazione e meritocrazia per i nostri figli? Tutto vero, da Fini una bella lezione di ipocrisia: il cognato l'ha risolto bene il problema e vive a Montecarlo a prezzi stracciati. Le pagherà le tasse poi?», afferma Fabio Sabbatani Schiuma, coordinatore regionale del Lazio e membro dell'Esecutivo nazionale del Movimento per l'Italia con Daniela Santanchè - Pdl. «Per il resto - conclude Schiuma - la solita sagra delle ovvietà, nessuna parola sulle società offshore e la richiesta di libertà di espressione: come se in Alleanza nazionale ciò fosse stato possibile».
FINI

STORACE - Si è conclusa a Ponte Buggianese nel pistoiese la Festa nazionale della Destra. Tema ricorrente dei comizi finali è stato l'avversione per Gianfranco Fini. «Fini sta facendo il gioco del cerino col suo partito nuovo - accusa Francesco Storace -. Non sono io che me ne vado ma sono loro che mi cacciano. Allora fossi Berlusconi lo caccerei subito». Tutte queste ipotesi che, secondo Storace, Gianfranco Fini lascia ancora aperte fanno dire al leader della Destra che a Mirabello «Fini ha fatto un comizio in politichese».

by dagospia

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