Un giorno del 1990 Vito Ciancimino decide di inviare a sé stesso una cartolina con 13 nomi. Sono tutti importanti personaggi dello Stato. Un solo nome risultò in seguito contraffatto, quello di De Gennaro. Secondo Ciancimino appartenevano al quarto livello, "alti esponenti delle istituzioni che compiono azioni al di fuori dei propri compiti istituzionali non per interessi personali o individuali ma per ragioni di ordine superiore". A chi rispondevano? Qual è stato il loro ruolo durante gli anni delle stragi? Esiste un livello superiore al di fuori dell'Italia che ha influenzato la politica italiana dal dopoguerra ad oggi? Che ha addirittura nominato i ministri? Rispondere a queste domande può essere molto pericoloso. Nel libro "Il Quarto Livello" Maurizio Torrealta fornisce alcune risposte.
Intervista a Maurizio Torrealta autore del libro: "Il Quarto Livello":
Una cartolina e 13 nomi eccellenti (espandi | comprimi)
Sono Maurizio Torrealta, giornalista di RAI News 24, ho scritto “Il quarto livello” partendo da quella cartolina postale che Vito Ciancimino aveva spedito a sé stesso elencando nel 1990 le 12 persone che, secondo lui, facevano parte di questo livello delle istituzioni che lavorava e copriva Cosa Nostra.
Il termine “quarto livello” è quello che ha utilizzato Vito Ciancimino per descrivere questo elenco,
quindi parto dall’analisi di queste persone che sono persone reali, che sono già entrate, alcune da tempo, alcune invece solo recentemente nella cronaca, ed è curioso il fatto che Vito Ciancimino abbia menzionato queste persone nel 1990. La cartolina postale spedita a sé stesso, serviva proprio a certificare la data, quindi lui nel 1990 dice: “Queste persone fanno parte del livello che, non per interesse personale, ma per interesse superiore, copre Cosa Nostra”. È molto interessante perché proprio nell’organigramma dell’organizzazione c’è qualcosa di sbagliato. Quando l’alto commissariato viene fatto da De Francesco che è sia Prefetto di Palermo, sia capo dell’alto commissariato, sia capo del Sisde, si capisce che c’è una contraddizione, perché se uno ha il compito di catturare i latitanti, contrastare Costa Nostra, invece poi dall’altro, come membro del Sisde, di trattare con loro, di conoscerli, di prendere informazioni, si capisce che c’è una contraddizione, non si può il pomeriggio cercare i latitanti e la sera andarli a incontrare. Ad esempio ci sono molti membri di questo elenco dell’alto commissariato, tra i quali Bruno Contrada, capo del Sisde in Sicilia e capo Gabinetto dell’alto commissariato, due ruoli in contraddizione, Bruno Contrada è stato arrestato, condannato al terzo livello di giudizio, quindi definitivo, ma viene da supporre che il problema non fosse Contrada, fosse il problema dell’intera struttura che aveva questa duplicità.
Massimo Ciancimino è un personaggio molto complesso è il figlio di un noto mafioso, dirò di più di mafioso, Vito Ciancimino era membro di Gladio, questo sta nei verbali che Massimo ha reso alla Procura, quindi è qualcosa di più complicato, in quel territorio grigio che è tra la politica, l’organizzazione mafiosa e l’organizzazione clandestina per progetti di altro genere. Inizialmente Gladio doveva difendere il nostro paese in caso di invasione da parte dei comunisti, da parte dell’Unione Sovietica, poi in realtà si è trasformata sempre di più in uno strumento di guerra psicologica. È un personaggio molto complesso, Vito, Massimo da una parte vorrebbe sdoganarsi da suo padre, dall’altro ne è legato a doppio filo, ne è legato dal punto di vista economico, perché ha ereditato gran parte di quei capitali prodotti con le attività illegali di Cosa Nostra che sono soldi di riciclaggio, quindi è stato accusato di riciclaggio e dà delle informazioni molto ricche su tutta l’attività di suo padre che sono state un po’ la sua salvaguardia, ma anche il suo vero rischio, non so quale gioco stia facendo. L’elenco che ha dato di queste 13 persone, una è De Gennaro, risulta essere falsificato il nome di De Gennaro, ma dalla Polizia scientifica risultano essere veri gli altri 12 nomi di questo elenco.
Mi occupo dell’elenco di queste persone che sono uomini delle istituzioni importanti e voglio vedere se può essere successo che non per motivi di interesse personale, abbiano commesso dei reati, in due casi si tratta di condanna in definitivo sia come dicevo prima per Bruno Contrada… Una volta il Generale Delfino, che è stato condannato in definitiva e degradato per avere intascato parte di un riscatto che doveva consegnare ai sequestratori, in realtà se lo è tenuto lui. Come è possibile che un generale dei Carabinieri di alto livello impegnato in moltissime operazioni faccia questo, probabilmente per dei motivi che non sono quelli dell’interesse personale, nonostante possa apparire questo, ma sono ipotesi ovviamente!
La guerra in Afghanistan finanziata con la droga (espandi | comprimi)
Le stragi hanno sempre funzionato in maniera efficace quando venivano attribuite a dei pericoli reali, le stragi fasciste, le stragi rosse, ormai le stragi hanno una connotazione così precisa, sono stragi fatte per spaventare il pubblico, gli elettori, spostarli a destra o verso il centro, sono stragi che hanno finalità di guerra psicologica, ormai è così diffusa la consapevolezza di questo che verrebbe da pensare che nessuno possa ricorrere a questi espedienti.
Invece sono degli strumenti molto utili, molto comodi, si trova sempre un pazzo che vuole creare disordine o una motivazione fasulla, un attentato fatto da islamici o chi altri per riuscire poi a creare quel clima di paura che può far scegliere un partito piuttosto che un altro, dare un segno piuttosto che un altro al governo o alla stessa forma della seconda Repubblica.
Io non lo so se il Vaticano faccia parte del quarto livello, che è una definizione che nasce da Vito Ciancimino. Lo IOR è stato identificato grazie alle dichiarazioni di pentiti e altri collaboratori, come la banca offshore di Cosa Nostra, poi quanto questa funzione fosse voluta, strumentale etc. deve essere tutto indagato, si può pensare che in un’operazione contro il comunismo, lo IOR abbia avuto la funzione di fare da collettore di flussi finanziari prodotti dall’attività di Cosa Nostra e servisse poi a sovvenzionare, a sostenere movimenti come Solidarnosc o altre attività. Ad esempio Mutolo ha raccontato che nel 1982 i soldi dei traffici di eroina venivano investiti nella Germania dell’Est, nel periodo in cui c’era ancora la cortina, ci dovevano essere dei canali e un’organizzazione molto forte e penso che poteva essere solo fatta con l’appoggio di un’organizzazione internazionale, non soltanto dall’attività imprenditoriale di Cosa Nostra.
C’è tutto un aspetto sulla funzione che Cosa Nostra ha avuto nel finanziamento di attività con finalità politiche che è tutta da scoprire, sicuramente fino al 1990 questa attività c’è stata da parte dello Ior, adesso so che si sono adeguati alla normativa europea, ma senza dubbio questo nel passato è avvenuto, è avvenuto con Calvi, è avvenuto con Sindona, è avvenuto in vari momenti, con Marcinkus per l’appunto, ed era funzionale a un progetto politico e viene da supporre che questo progetto fosse lo stesso che poi serviva a mediare, a evitare che le indagini su Cosa Nostra raggiungessero dei punti pericolosi e facessero scoprire tutta questa attività segreta che Cosa Nostra in qualche modo finanziava, questo è il sospetto.
Se mettiamo in fila gli eventi, nel 1979 viene invaso dai russi l’Afghanistan, viene organizzata una resistenza da parte dei talebani contro i russi, viene finanziata questa resistenza con il traffico dell’oppio e dunque con la raffinazione dell’eroina. Le grandi famiglie americane cominciano proprio negli anni ’80, a gestire questo traffico, I Gambino per primi, mai nella storia industriale del mondo c’è stato un incremento così rapido di capitali come negli anni ‘80, proprio attraverso il traffico dell’eroina. La famiglia Gambino è quella che ha finanziato Sindona nella sua attività di banchiere, ed è stata quella che gestiva questo tipo di traffici e così poi le altre famiglie, anche le famiglie siciliane palermitane, le raffinerie di Alcamo funzionavano all’interno di questo circuito. È prevedibile che ci sia stata, un’attività clandestina con finalità politiche che non dovevano essere scoperte e che il nostro stesso apparato di sicurezza italiano, non doveva più di tanto contrastare.
Il Sisdegate (espandi | comprimi)
Ci si domanda sempre chi comanda, se comanda Cosa Nostra o se comandano i politici, la mafia non agisce contro lo Stato, la mafia agisce sempre con lo Stato, con chi vince, con chi ha potere, è una forma di mediazione di interessi particolari che viene fatta con chi? Con il potere in tutti i sensi, garantisce il controllo sociale, garantisce talvolta anche pace sociale o garantisce che non ci sia la pace sociale se questi accordi non vengono mantenuti.
Nel libro prima segnalavo che emergevano in queste 12 persone delle cordate precise, una è quella dell’alto commissariato, del doppio ruolo che aveva l’alto commissariato, c’è una seconda cordata che emerge ed è quella del cosiddetto "SisdeGate". Il SisdeGate è uno strano caso scoppiato proprio nel 1993, l’anno peggiore, l’anno delle bombe, che oggi possiamo definire l’anno della trattativa, prima non eravamo a conoscenza della trattativa più dura tra Stato e Costa Nostra. In quell’anno vengono scoperti alcuni 007 del Sisde che avevano un ammontare piuttosto forte di capitali di dubbia provenienza, si trattava più o meno di 100 miliardi di lire di quei tempi e che in realtà non risultavano fossero parte dei cosiddetti fondi neri del Sisde. I fondi neri del Sisde sono dei fondi utilizzati senza rendicontazione per operazioni sporche di vario genere, all’inizio si chiamava lo scandalo dei fondi neri del Sisde perché hanno cercato di farli passare come fondi neri del Sisde, ma in realtà erano soldi che non avevano quella provenienza. È curioso che, in quel momento particolare i nostri servizi invece di essere impegnati nel rafforzamento dello Stato che era in grave difficoltà, fossero invece coinvolti in una lotta senza quartiere con altre correnti interne, tant’è che il famoso discorso del Presidente il Scalfaro: “Io non ci sto” fatto proprio il 4 novembre del 1993 era indirizzato a delle accuse che provenivano dagli 007 di allora, che lo accusavano di godere di fondi riservati ingiustificatamente.
Lo scandalo dei fondi neri del Sisde è un buco nero che nessuno vuole affrontare perché farebbe emergere delle complicità e delle finalità dei nostri servizi, indicibili. A cosa servivano quei 100 miliardi? Chi li avrebbe dovuti utilizzare? Per quali motivi? Da dove provenivano? Sono tutte domande che ancora non trovano risposta e credo che non sia un problema giudiziario perché i processi sui fondi neri ci sono stati, il problema è un problema politico e dovrebbe essere affrontato dall’unico organismo che può fare questo che è la Commissione parlamentare sulla mafia, sarebbe utile che si riscrivesse anche questa parte di storia del nostro paese che è ancora così misteriosa.
by beppegrillo.it
sabato 28 maggio 2011
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