domenica 21 novembre 2010

MENTRE TUTTI PERDONO TEMPO A FICCARE IL NASINO SOTTO LE LENZUOLA DELLA MIGNOTTOCRAZIA BERLUSCONA, I POTERI FORTI SI SBRANANO SULLE MACERIE DEL DOPO-SILVIO - 2- SVELATA DA DAGOSPIA, È SCOPPIATA LA BOMBA GENERALI. INNESCATA DA GEROVITAL GERONZI PUNTA ALLA CONQUISTA DELLA CASSAFORTE D’ITALIA, IN MANO A MEDIOBANCA, CHE RACCHIUDE TELECOMITALIA, RCS-CORRIERE DELLA SERA E ASSICURAZIONI GENERALI - 3- STRATEGIA DELLA GERONTOCRAZIA: DEBELLARE DEFITIVAMENTE IL QUARTETTO ANTAGONISTA PERISSINOTTO-AGRUSTI-NAGEL-PAGLIARO A COLPI DI ISVAP: ECCO LE CARTE DEL PASTICCIO DEL FINANZIERE CECO KELLNER NELLA SUA SCALATA DEL 2007 AL COLOSSO TRIESTINO DOVE RICOPRE IL DUPLICE RUOLO DI AZIONISTA E MEMBRO DEL CDA

Dopo Dagospia anche il 'Sole' di Riotta scopre la bomba Generali con il durissimo j'accuse dell'Isvap di Giannini. Cosa si nasconde dietro l'intreccio tra Generali e Repubblica Ceca? Qual è il vero ruolo del finanziere ceco Kellner nella sua scalata del 2007 al colosso triestino dove ricopre il duplice ruolo di azionista e membro del cda.


perissinotti, geronzi, balbinot
Cosa hanno da dire in proposito Ciccio Perissinotto ed il direttore generale Agrusti, che è il vero boss della compagnia triestina, che con il sostegno del vecchio Berhneim accompagnarono l'operazione?

All'Isvap vogliono anche spiegazioni sui poteri degli attuali amministratori. Anche Mediobanca segue da vicino lo sviluppo della vicenda e c'è chi giura che il giovane Nagel ha una gran voglia di spostarsi a Trieste proprio al posto di Perissinotto perchè ha capito che a Piazzetta Cuccia può solo pettinare le bambole. Ma il mandarino Geronzi non lo farà certo passare mentre Caltagirone e Pelliccioli stanno a guardare per adesso il casino che scoppierà pronti ad entrare pesantemente nella partita.

2- IN ARRIVO LE RISPOSTE ALL'ISVAP SUL CASO REPUBBLICA CECA
Riccardo Sabbatini per il Sole 24 Ore


GIANCARLO GIANNINI - Copyright Pizzi
Si preparano a rispondere nei tempi richiesti ai quesiti posti dall'Isvap. Ma fin d'ora le Generali sottolineano la loro «grande soddisfazione» - fanno sapere a Trieste - per i risultati raggiunti nell'Europa dell'Est grazie all'alleanza stretta con la Ppf di Petr Kellner. Il tema è divenuto d'attualità in questi giorni a seguito della lettera - la sua esistenza è stata rivelata sul sito di gossip Dagospia - con la quale il regulator ha chiesto informazioni sulle ultime evoluzioni della corporate governance triestina, anche in relazione alla partita ceca ed ai rapporti con Kellner, divenuto nel frattempo un importante azionista del Leone (con circa il 2%). Le risposte arriveranno nelle prossime settimane - come richiesto dall'authority - ma il clamore assunto dalla vicenda ha insinuato il dubbio che si toccasse un nervo scoperto nella recente strategia del gruppo triestino. I numeri che emergono ai bilanci, però, dicono altro.


Vincent Bollore e Alberto Nagel foto LaPresse Le forze messe assieme nella joint venture Generali-Ppf realizzata nel 2007 hanno permesso alla compagnia italiana, che detiene il 51% di quell'intesa, di scalare posizioni su posizioni nella classifica dei maggiori assicuratori dell'area. È divenuta il primo operatore nella repubblica ceca, il terzo in Slovacchia, l'ottavo in Polonia, ha consolidato il secondo posto in Ungheria. Con quasi 4 miliardi di premi nel 2009 ha triplicato la produzione nel ramo vita (a 1,7 miliardi) e più che raddoppiato (a 2,2 miliardi) quella nei rami danni.

Sotto il profilo reddituale le compagnie del gruppo italiano attive nell'area avevano realizzato nel 2007 un utile operativo di 87,9 milioni di euro, balzato nel 2009 a 637 milioni di euro, di cui la quota di Generali è di 319 milioni. Considerando l'apporto di capitale cash investito nella joint venture (circa 1,1 miliardi) la redditività è significativa. Applicando gli stessi multipli utilizzati per l'Ipo della compagnia polacca Pzu la valutazione di Generali Ppf si attesterebbe tra i 6 e i 6,5 miliardi di euro rispetto ai 5 miliardi stimati nel 2007.


Da sinistra Giovanni Perissinotto Cesare Geronzi e Sergio Balbinot Certamente la crisi dei mercati ha investito economie di paesi che hanno ancora una struttura finanziaria fragile. Ma la fiducia, e la scommessa, degli assicuratori italiani è che proprio quei paesi saranno i primi a ripartire quando il trend dei mercati tornerà positivo.

Fin qui la portata economica dell'intesa. E i chiarimenti richiesti dall'Isvap? Su questo i manager triestini tengono le bocche cucite. Da quanto si è appreso, comunque, le curiosità dell'organo di vigilanza sulla partita ceca riguarderebbero soprattutto due punti. Il ruolo di Kellner nella governance del Leone, nel duplice ruolo di azionista e membro del cda - una posizione peraltro comune ad altri importanti soci del Leone - e la gestione dei potenziali conflitti d'interesse che possono insorgere.


Alberto Nagel e Renato Pagliaro Sul punto, peraltro, già insistono le nuove norme sulle operazioni con parti correlate stabilite dalla Consob e che entreranno in vigore a gennaio. Le relative procedure interne, approvate all'ultimo cda della compagnia e pubblicate in questi giorni sul suo sito web, impongono una trasparenza per le operazioni in conflitto e l'adozione di speciali procedure autorizzative per gli «affari» che superano l'ammontare di 500 milioni.


LE TETTE TATTICHE DELLASIGNORA NAGEL Va anche aggiunto che la strategia seguita dalle Generali per l'espansione all'estero ha quasi sempre puntato (ad esempio in Cina o India) a costruire joint venture con partner locali così da potersi giovare delle conoscenze del mercato locale che quei compagni di strada potevano garantire.


ALBERTO NAGEL E SIGNORA - copyright PizziL'altro set di richieste informative riguarda la gestione delle diverse opzioni put e call sottoscritte nell'ambito dell'accordi con Kellner, e che sarebbero state oggetto di una recente verifica. Le opzioni, come fu precisato nei comunicati ufficiali diffusi nel 2007, attribuivano a Generali un diritto ad acquistare la quota della joint venture un mano al partner ceco in caso di stallo nella governance e di material default. E, «in certi casi» (al tempo non fu reso noto quali) Ppf poteva esercitare un diritto a vendere. Le risposte, appunto, arriveranno nelle prossime settimane.




[21-11-2010]


by dagospia

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