Sabato 24.10.2009 11:15
Di Benedetta Sangirardi
Vendola e Pelillo
Il presidente delle Regione Puglia, il sindaco di Taranto
e l'assessore al Bilancio Michele Pelillo (a destra)
Un ospedale San Raffaele in Puglia, a Taranto. Una speranza per il sud che molto presto diventerà realtà, per costruire un polo d'eccellenza nel Mediterraneo. Il progetto è ambizioso, voluto da Don Luigi Verzé e dal presidente Vendola. La Regione Puglia ha già confermato, nell'agosto scorso, l'impegno finanziario di 80 milioni di euro per la costruzione del nuovo ospedale che sorgerà nel quartiere Paolo VI. Una struttura che avrà in totale 572 posti letto, 510 di degenza ordinaria e 62 di day hospital.
La "delegazione" pugliese, con il presidente Vendola e gli assessori Michele Pelillo (Bilancio) e Tommaso Fiore (Sanità), ha fatto visita al San Raffaele di Milano accolta da Don Luigi Verzè, per approfondire le conoscenze sull'unica struttura in Italia capace di integrare didattica, clinica e ricerca. Affaritaliani.it ha intervistato l'assessore al Bilancio e Programmazione della regione Puglia, Michele Pelillo, che ha trovato i fondi per finanziare il progetto. E a cui è stato affidato il completamento dell'iter burocratico: "L'ambizione è straordinaria. Anche il sud avrà il suo polo d'eccellenza nella sanità. E soprattutto basta con i viaggi della speranza verso il nord. Dobbiamo invertire la tendenza e dare risposte a tutte le esigenze del meridione".
Assessore, chi ha voluto questo progetto?
"E nato dal desiderio di Don Guglielmo Motolese, che passò il testimone della Cittadella della Carità di Taranto a Don Verzè chiendogli di realizzare il suo sogno. Quello di costruire un nuovo ospedale moderno e importante a Taranto. E' stato Don Verzè a prendere questo impegno. Ma solo quando si è insediato Niki Vendola alla Regione Puglia il progetto è stato portato avanti. Possiamo dire che è il risultato di diversi anni di consultazione tra il San Raffaele di Milano e la Regione".
Michele Pelillo
L'assessore Michele Pelillo
Lei è tarantino, immagino tenga molto alla realizzazione di questa struttura.
"Esatto. Io rientro proprio nella fase conclusiva e attuativa. Da quando sono diventato assessore al Bilancio mi occupo direttamente del progetto, cercando le risorse per la realizzazione. Ormai siamo in una fase avanzata, molto vicino al traguardo. L'ambizione è straordinaria..."
Cioè?
"L'obiettivo è clonare il modello del San Raffaele in un'aerea del Mezzogiorno e il nome 'San Raffaele del Mediterraneo' la dice lunga, proprio perché è un ospedale che non si rivolge solo al territorio regionale, ma cerca di intercettare il bisogno di tutto il bacino meridionale, e anche internazionale".
Ci dia qualche numero. Quanti posti avrà quest'ospedale?
"Circa 600, quindi una struttura molto grande. Si avvicina molto al modello di Milano".
Il costo dell'iniziativa è stimato intorno ai 210 milioni di euro. Ottanta sono stati inseriti nel piano attuativo regionale della Puglia. Da dove arrivano gli altri finanziamenti.
"Una cifra pari a 80 milioni è stata garantita dal governo Berlusconi. Il presidente lo ha promesso alla Regione, lo ha promesso a Don Verzè, anche perché è indispensabile che ci sia l'aiuto dell'esecutivo nazionale. E infine la terza parte sarà frutto di un autofinaziamento".
Che tempi sono previsti? Quando potremo vedere un ospedale d'eccellenza anche al Sud?
"I tempi di costruzione sono di 36 mesi. Ora siamo vicinissimi alla conclusione dell'iter burocratico. Spero entro fine anno di aver concluso questa fase. E poi si devono sbloccare i finanziamenti. Dipende dalla volontà politica del governo nazionale".
Quindi, che cosa prevede. Quando potranno partire i lavori?
"Io credo entro un anno. Dopo di che ci vorranno tre, quattro anni al massimo perché si possa tagliare il nastro. Tempi ragionevoli, tenuto conto dell'importanza del progetto. D'altra parte andrà a sostituire entrambi gli ospedali di Taranto, sia il Santissima Annunziata, sia il Moscati".
Il San Raffaele del Sud avrà una gestione pubblico-privato?
"Sì. La proprietà è interamente pubblica. Sarà gestita da una Fondazione pubblica, con all'interno una partecipazione del San Raffaele. Nel Cda ci sarà una maggioranza nominata dalla Regione e una minoranza nominata dal San Raffaele. E infine la direzione dell'ospedale sarà anche affidata al partner privato. Quindi una gestione mista".
A Milano l'incontro con Don Verzè e una visita del San Raffaele. Come è andata?
"E' andata molto bene. Siamo quì anche per capire una realtà che non è solo di cura. Anche a Taranto sarà inserito subito un polo di ricerca e didattica. Il San Raffaele si muove sempre su questi tre piani. Lo stesso tipo di struttura sarà impiantato in Puglia, anche se gradualmente. Avremo presto corsi universitari altamente specializzati e un pezzo di ricerca che Milano destinerà a Taranto. Il modello verrà replicato con i tempi necessari. Non dimentichiamo che il San Raffaele è qui da 40 anni..."
E' il momento giusto per rispondere alle esigenze sanitarie del sud, e perché i ragazzi la smettano di fuggire per studiare e trovare lavoro.
"L'ho detto e lo ripeto: basta con i viaggi della speranza. Dobbiamo invertire la tendenza e dare risposte a tutte le esigenze del meridione. Pensi che la comunità più numerosa del San Raffaele a Milano, per quanto riguarda medici e operatori, è quella pugliese dopo quella lombarda. E la speranza fondata è che appena ci sarà la struttura, molti di questi pugliesi tornino nella propria terra, in un ambiente idoneo. Portando con sè le competenze acquisite a Milano".
tags: sanità san raffaele puglia taranto pelillo
by affari italiani.it
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