lunedì 1 novembre 2010

PUO CADERE IL GOVERNO BERLUSCONI PER UN NULLA ?

- I FINIANI: "NON ESISTE UN BERLUSCONI PRIVATO"
Corriere della Sera

Nel giorno del suo diciottesimo compleanno Ruby, la giovane marocchina al centro dell'ultima inchiesta scandalo condotta alla procura di Milano, 1 tace. Parla invece Silvio Berlusconi, tramite le ennesime anticipazioni del libro di Bruno Vespa. 'Una mia defezione procurerebbe danni seri al centrodestra e a tutto il Paese" assicura il premier. Che lancia un messaggio all'Udc, di cui gradirebbe "un appoggio alla nostra maggioranza e al governo. Mi auguro che Casini ci pensi".


Ruby
Il padre di Ruby Mohamed
Al conduttore di Porta a Porta, il presidente del Consiglio torna a ripetere la carta del "sacrificio personale" a cui si sottoporrebbe per il bene del Paese: "Non sono mosso da ambizioni politiche, a volte gli impegni sono disumani, ancorchè sia aiutato nella quotidianità dell'azione di governo da quella straordinaria persona che è Gianni Letta, ma sto qui per senso di responsabilità".

Ed ancora: "So bene che i cimiteri sono pieni di persone indispensabili, ma credo che se dovessi ritirarmi ora mancherei a un mio dovere e perderei la stima dei tanti italiani che mi hanno dato la loro fiducia"

Sul fronte politico, intanto, le acque restano agitate. Con l'ombra di un governo tecnico che si allunga sull'esecutivo. Soprattutto dopo le parole pronunciate da Fini sul caso Ruby. Eventualità che la maggioranza vede come il fume negli occhi: "Spero che quelle del presidente della camera siano solo battute. Ma se qualcuno provocasse una crisi di governo l'unica via sarebbe quella del voto" dice il presidente dei deputati del Pdl, Fabrizio Cicchitto.


Ruby e Corona
Ultimativi i toni del Carroccio. "Macchè Governo tecnico, macchè Lega interessata ad un Governo tecnico! Io sono preoccupato che qui, profittando delle vicende personali di Berlusconi, sia in atto un colpo di Stato, ma sarebbe il golpe dei fighetta, di quelli che frignano e che non hanno voce e voti. Ma se c'è colpo di stato la rivolta del popolo è legittima" sbotta il ministro per la semplificazione, Roberto Calderoli.


boccassini previti espresso
Ma propio dai finiani arriva un nuovo affondo. ''Chi dice che bisogna parlare solo delle cose da fare o fatte da questo governo, fa finta di non capire che Berlusconi non e', non puo' essere, 'Berlusconi Silvio' privato cittadino. Sarebbe bello per lui ma non e' cosi' - dice Filippo Rossi su Ffwebmagazine, periodico online di Farefuturo - Qualsiasi cosa voglia essere l'uomo di Arcore, gli italiani, tutti gli italiani, sono comunque coinvolti. Ed e' per questo che parlare di Berlusconi e' fare la cosa giusta''.


SILVIO BERLUSCONI PIERFERDINANDO CASINI 2- RUBY, INTERROGATO L'EX QUESTORE INDOLFI - IL PM BOCCASSINI LO HA SENTITO COME TESTIMONE PER FAR LUCE SULLA TELEFONATA PER IL RILASCIO DELLA MAROCCHINA
Corriere della Sera

Il procuratore aggiunto di Milano Ilda Boccassini ha sentito come testimone l'ex questore Vincenzo Indolfi per far luce su quanto accaduto negli uffici di via Fatebenefratelli nella notte tra il 27 e il 28 maggio scorsi, quando Ruby venne trattenuta e poi affidata alla consigliera regionale Nicole Minetti. Quella notte arrivò almeno una telefonata da Palazzo Chigi in cui si sosteneva che la ragazza era nipote del presidente egiziano Hosni Mubarak e si segnalava l'arrivo del consigliere regionale consigliera regionale Minetti che si era offerta di prendere in affido la giovane.


VINCENZO INDOLFI
Le foto del compleanno di Ruby, al secolo Karhima Rashida el Marhug, la ragazza marocchina coinvolta in indagini della procura di Milano che dovrebbe festeggiare giovedì prossimo i suoi 18 anni alla discoteca Albikokka di Genova, sarebbero già state vendute in esclusiva a un noto settimanale di gossip.


Maroni e Indolfi
La ragazza, che compie oggi la maggiore età, è rientrata stanotte da Milano nel residence di Genova dove si è rifugiata da quando è scappata dal Kinderheim, la casa famiglia di Sant'Ilario, dove era stata inviata in affidamento dal tribunale dei minori di Milano. Secondo quanto appreso, Karhima Rashida potrebbe tornare a Milano mercoledì per essere ascoltata dai magistrati lombardi.

«Nessuno nel Pdl pensa neanche lontanamente a favorire con il suo apporto e la sua copertura manovre trasformistiche di governo tecnico». Il capogruppo alla Camera del Pdl, Fabrizio Cicchitto, risponde così al senatore del Pd, Marco Follini, che in una intervista propone di superare l'attuale fase politica con un governo di larghe intese.

«L'onorevole Follini - afferma Cicchitto in una nota - è una persona garbata e colta, ma questa volta siamo costretti a disilluderlo. Noi ci auguriamo che le battute di Fini di ieri facciano parte di un armamentario polemico che, però, non prelude a crisi di governo e a cambi di collocazione politica dal centrodestra a non si sa dove nel Fli».


Edmondo Bruti Liberati
3- IL PROCURATORE EDMONDO BRUTI LIBERATI: MA IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO NON SARÀ INDAGATO. SE PURE HA MENTITO, NON AVREBBE COMMESSO NESSUN REATO

Paolo Colonnello per La Stampa


Minetti Quella che inizialmente era stata descritta come una procedura «nel rispetto di tutti i crismi del regolamento» (ex questore Indolfi alla Stampa) per l'identificazione e il rilascio dalla Questura di "Ruby"-Karima, in realtà sembra non essere poi così chiara. Sia per l'intervento e le pressioni del premier per fare in modo che la minorenne, da lui segnalata come «nipote del presidente egiziano Mubarak», venisse rilasciata senza fotosegnalamento e affidata alla sua igenista dentale e consigliera regionale Nicole Minetti.

Sia per i pasticci burocratici che la sera tra il 27 e il 28 maggio sarebbero stati commessi in Questura, fino a confondere le acque con la procura minorile, affinché il desiderio del Presidente venisse esaudito. E ciò nonostante, ancora ieri il procuratore Edmondo Bruti Liberati ha ribadito che nei confronti del Premier non esiste ne potrebbe esistere nessuna iscrizione sul registro degli indagati. Perché alla fine, mentire sull'identità di una persona o sui rapporti di conoscenza pregressi con la minorenne, anche se fatto nella veste istituzionale di presidente del Consiglio, non viene considerato, al momento, un reato.


fede-mora-nicole minetti
Potrebbe invece dover rispiegare bene tutta la storia chi, tra i funzionari della Questura, quella sera permise che "Ruby", anziché finire in una comunità protetta, come aveva indicato inizialmente la Procura minorile, potesse essere consegnata senza troppi danni alla consigliere Minetti che, è il caso di ricordarlo, successivamente verrà indagata per favoreggiamento della prostituzione insieme a Lele Mora e Emilio Fede.


Vincino su Berlusconi
Il punto del rilascio di "Ruby" è controverso e ora ad indagare c'è anche il procuratore aggiunto Ilda Boccassini, sotto il cui dipartimento, la distrettuale antimafia, da qualche giorno è passato il pm Sangermano, titolare ufficiale dell'inchiesta (mentre il procuratore aggiunto Pietro Forno rimane titolare dell'inchiesta per la parte relativa alla tutela della minorenne).

Sono i due magistrati infatti che sabato hanno interrogato come testimoni la funzionaria Giorgia Iafrate, che quella sera si occupò di seguire il caso della ragazza, rifiutandosi però alla fine di firmare la relazione di rilascio della giovane, nonché il capo della segreteria di Gabinetto Pietro Ostuni, che ricevette sul proprio cellulare prima la telefonata del caposcorta del premier e poi parlò direttamente con Berlusconi.


Ilda Boccassini
Ruby
«Il Presidente Berlusconi - scrive nella sua relazione al Viminale il questore Indolfi - chiedeva infatti informazioni circa l'accompagnamento o meno, durante la serata, di una ragazza di origine nordafricana che gli era stata segnalata come parente o affine del Presidente Mubarak, soggiungendo che di questa ragazza si poteva "far carico" il consigliere regionale Minetti».

E' ovvio che anche Indolfi, diventato ora Prefetto presso il Consiglio dei Ministri, dovrà essere sentito e non è escluso che, in quanto massimo responsabile della Questura all'epoca dei fatti, possa essere indagato. Al momento le versioni di Questura e Procura dei Minori, sembrano inconciliabili. La Questura di via Fatebenefratelli sostiene che le cose si sarebbero svolte "in accordo" con la Procura dei Minori. La quale, una volta ricevute rassicurazione sull'identificazione di Ruby, avrebbe acconsentito l'affidamento della minorenne marocchina, anziché ad una comunità, a Nicole Minetti.


Nicole Minetti - Scorie
La Procura dei Minori, che ieri ha inviato una corposa relazione ai pm, invece fa sapere come sia impossibile per un pm «accordarsi» con la polizia per il semplice fatto che un magistrato "dispone" e non si "accorda", come invece viene scritto nelle relazioni di servizio mandate al ministero degli Interni. E nel caso specifico la Procura minorile, nella figura del pm Annamaria Fiorillo, sostiene di aver ordinato l'affido della giovane a una comunità di accoglienza o «la temporanea custodia presso gli uffici della Procura».


Bunga
Anche se poi, si evince dalla relazioni di servizio, il pm Fiorillo, che «non ricorda esattamente» il contenuto delle varie telefonate che si susseguirono dalle sette di sera alle 2 di notte tra il 27 e il 28 maggio, avrebbe alla fine disposto che Ruby-Karima venisse pure affidata alla consigliere regionale Minetti sulla base, come minimo, di informazioni giunte dalla Questura.


FINI BERLUSCONI asp jpeg
Parziali? Non sembra, dato che nella relazione degli agenti è scritto: «Visto che al pm occorreva solo la copia del documento d'identità, si arrivava all'identificazione della ragazza col codice univoco ottenuto mediante fotosegnalamento e la copia del documento d'identità pervenuto dalla struttura di Messina». E non quindi solo la semplice promessa di un fax che la responsabile della casa di accoglienza di Letojanni, da cui Ruby era fuggita mesi prima, si sarebbe impegnata a spedire il giorno dopo in Questura.



BY DAGOSPIA

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