mercoledì 26 agosto 2009

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Morto il senatore Ted Kennedy
anima liberal d'America


26 agosto 2009

Il senatore democratico, 77 anni, fratello del presidente JFK e di Bob Kennedy, era da tempo malato di cancro. Dovette rinunciare al sogno della Casa Bianca dopo un controverso incidente stradale in cui morì la sua assistente, Mary Jo Kopechne

Il senatore democratico americano Ted Kennedy, fratello minore del presidente JFK e di Robert Kennedy, si è spento nella notte nella sua casa di Hyannis Port, in Massachusetts. Lo ha riferito la tv Cnn. Edward Kennedy, 77 anni, ha lottato contro un cancro al cervello, senza perdere lucidità fino all'ultimo: nei giorni scorsi aveva infatti chiesto di essere sostituito al Senato, consapevole che la propria scomparsa avrebbe privato di un voto il passaggio parlamentare della riforma sanitaria. «Ho il cuore infranto, è stato il più grande senatore americano dei nostri tempi», ha dichiarato il presidente Barack Obama.

Una dinastia politica
Dopo l'uccisione del fratello John a Dallas nel 1963 e di Bob nel 1968 a Los Angeles mentre era in corsa per la nomination democratica, aspirò a sua volta alla corsa per la Casa Bianca ma dovette rinunciare dopo che nel 1969 morì in un incidente stradale la sua assistente, Mary Jo Kopechne. L'auto di Kennedy finì in mare a Chappaquiddick, un'isoletta a fianco dell'esclusiva isola Marthàs Vineyard, e la donna morì affogata. Il senatore era alla guida, ma lasciò la scena dell'incidente e non avvertì le autorità fino al giorno dopo. Una scelta che gli costò cara politicamente e nel rapporto con l'opinione pubblica del paese. Ted Kennedy si candidò alle primarie democratiche solo nel 1980 contro il presidente Jimmy Carter, ma non ebbe successo.

Gli esordi
Edward M. Kennedy, era nato il 22 febbraio 1932 a Boston, la città che ha segnato la sua carriera e le sorti del clan familiare, la dinastia irlandese e cattolica dei Kennedy insediatasi negli Usa proprio nela capitale del Massachusetts alla metà del XIX secolo. Il senatore scomparso era l'ultimo dei nove figli di Joe Kennedy e Rose Fitzgerald. Ricevette una solida educazione, attraverso scuole prestigiose e l'università di Harvard, da cui fu però espulso per aver copiato un compito (rientrò in seguito e si laureò dopo un periodo nell'esercito).
Nel 1962 prese il seggio senatoriale lasciato libero dal fratello presidente, e da allora lo aveva sempre mantenuto senza grandi problemi: solo l'ex candidato presidente Mitt Romney lo mise in seria difficoltà nel 1994. La morte dei fratelli lo rese il custode dei loro 13 figli, che andarono ad aggiungersi ai tre avuti dalla moglie Joan. Il matrimonio con quest'ultima finì in divorzio nel 1982 e Kennedy si risposò con Victoria Reggie, adottando i suoi due figli.

La rinascita
Nel 1991, al minimo della popolarità, Ted Kennedy presentò scuse pubbliche al paese «per i miei difetti». Fu un momento di sostanziale rinascita politica e personale, seguito dalle seconde nozze e dall'emergere di Ted come guida e decano dei democratici. La sua voce crebbe in autorevolezza e in Congresso, negli ultimi 15 anni, era diventato il punto di riferimento di tutte le più importanti iniziative di legge, spesso di sapore bipartisan, a volte accanto al repubblicano John McCain e addirittura - nel caso della riforma del sistema scolastico - persino al presidente George W. Bush.

L'eredità
Il senatore scomparso lascia in compenso una solida eredità politica, costruita in mezzo secolo di battaglie che ne hanno fatto una delle personalità più importanti degli Stati Uniti a cavallo di due secoli. Un testimone che ora può venir raccolto in primo luogo da Barack Obama, l'ultimo di una serie di leader del partito democratico ai quali Ted Kennedy ha offerto carisma e peso politico, per cercare di aiutarli a centrare il traguardo risultato per lui proibitivo: la Casa Bianca. (M. Do.)

26 agosto 2009
da il sole 24 ore

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