La conferenza di Jalta è il nome di un vertice tenutosi presso Livadiya (3 km a ovest di Jalta), in Crimea, durante la Seconda guerra mondiale, nel quale i capi politici dei tre principali paesi Alleati presero alcune decisioni importanti sul proseguimento del conflitto, sull'assetto futuro della Polonia, e sull'istituzione dell'Organizzazione delle Nazioni Unite.
I tre protagonisti furono Franklin Delano Roosevelt, Winston Churchill e Stalin, capi dei governi degli Stati Uniti, del Regno Unito e dell'Unione Sovietica. Non venne invitato il leader francese Charles de Gaulle.
L'incontro si tenne in Crimea, nella vecchia residenza estiva di Nicola II a Jalta, fra il 4 e l'11 febbraio 1945, pochi mesi prima della sconfitta della Germania nazista nel conflitto mondiale. Esso fu il secondo ed il più importante di una serie di tre incontri fra i massimi rappresentanti delle grandi potenze alleate, iniziati con la Conferenza di Casablanca (14-24 gennaio 1943) e conclusisi con la Conferenza di Potsdam (17 luglio-2 agosto 1945).
Nel dettaglio, gli accordi ufficialmente raggiunti a Jalta inclusero:
* una dichiarazione in cui si affermava che l'Europa era libera, e che invitava allo svolgimento di elezioni democratiche in tutti i territori liberati dal giogo nazista.
* la proposta di una conferenza (da tenere nell'aprile 1945 a San Francisco) in cui discutere l'istituzione di una nuova organizzazione mondiale, le Nazioni Unite (ONU); in particolare a Jalta si considerò l'istituzione del Consiglio di Sicurezza.
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* lo smembramento, il disarmo e la smilitarizzazione della Germania, visti come "prerequisiti per la pace futura"; lo smembramento (che prevedeva che USA, URSS, Regno Unito e Francia gestissero ciascuno una zona di occupazione) doveva essere provvisorio, ma si risolse nella divisione della Germania fra Est ed Ovest che finì solo nel 1989.
* furono fissate delle riparazioni dovute dalla Germania agli Alleati, nella misura di 22 miliardi di dollari.
* in Polonia si sarebbe dovuto insediare un "governo democratico provvisorio", che avrebbe dovuto condurre il paese a libere elezioni nel più breve tempo possibile.
* riguardo alla Jugoslavia, fu approvato l'accordo fra Tito e Šubašić (capo del governo monarchico in esilio), che prevedeva la fusione fra il governo comunista e quello in esilio.
* i sovietici avrebbero dichiarato guerra al Giappone entro tre mesi dalla sconfitta della Germania; in cambio avrebbero ricevuto la metà meridionale dell'isola di Sakhalin, le isole Kurili e avrebbero visti riconosciuti i loro "interessi" nei porti cinesi di Port Arthur e Dalian.
* tutti i prigionieri di guerra sovietici sarebbero stati rimandati in URSS, indipendentemente dalla loro volontà.
Inoltre in Romania e Bulgaria furono installate delle Commissioni Alleate per governare tali Paesi, appena sconfitti. A Jalta, il Regno Unito e gli USA denunciarono l'insorgervi di regimi comunisti; Stalin però lo negò, e Churchill e Roosevelt non poterono fare altro che prenderne atto. Nella relazione finale venne inserito l'impegno a garantire che tutti i popoli potessero scegliere i propri governanti, impegno palesemente disatteso nei decenni successivi.
Indice
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* 1 Il "mito" di Jalta
* 2 Note
* 3 Voci correlate
* 4 Altri progetti
Il "mito" di Jalta [modifica]
Gran parte delle decisioni prese a Jalta ebbero profonde ripercussioni sulla storia mondiale, perlomeno fino alla caduta dell'Unione Sovietica del 1991. Per quanto, nei mesi immediatamente successivi, sovietici ed anglo-americani proseguissero con successo la loro lotta contro tedeschi e giapponesi, molti vedono nella conferenza di Jalta il preludio della Guerra fredda.
Ancora oggi, nei manuali di storia la conferenza di Jalta viene descritta come l'evento in cui i tre leader mondiali si spartirono l'Europa in sfere d'influenza. Altri studiosi invece ritengono che si debba far riferimento alla Conferenza di Teheran come vero inizio della divisione del mondo in blocchi contrapposti.
In realtà a Jalta era prematuro parlare di spartizione, perché la guerra non era ancora finita.
Secondo Sergio Romano[1] furono tre le ragioni che hanno creato il mito di Jalta:
1. Nel 1958 Charles de Gaulle scrisse: La sovietizzazione dell'Europa Orientale non era che la conseguenza fatale di quanto era stato convenuto a Jalta. Il generale francese Charles de Gaulle fu profondamente irritato per non essere stato invitato a Jalta. E trasse da questa analisi i motivi per condurre la politica autonoma della Francia nello scacchiere mondiale.
2. Il partito anti-rooseveltiano, interno agli Stati Uniti. In opposizione al Presidente degli USA, questo partito sostenne che Franklin Roosevelt abbia presenziato al vertice già stanco e malato, e quindi si sia lasciato convincere da Stalin a cedergli la metà dell'Europa.
3. La propensione dell'uomo a trovare sempre un unico fatto che spieghi tutto, un'unica causa degli eventi, quando invece «le vicende storiche sono il risultato di una molteplicità di fattori che sfuggono quasi sempre al loro controllo[2]».
by wikipedia
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Una grave omissione, citando il patto Molotov-Ribbentropp, è di non ricordare che la Polonia nell'autunno del 1939 fu spartita non solo tra Germania ed URSS, ma anche dalla Lituania. Il governo di Kaunas, con il benestare di Hitler e Stalin, infatti si impossessò di Wilno, cacciò via la popolazione polacca, cambiò il nome della città in Vilnius e vi trasferì la capitale. La Lituania non restituì mai più quel vantaggio territoriale alla Polonia. Nel 1945, grazie a Stalin, la Lituania sovietica si prese anche Memel dalla Germania, cacciò via la popolazione tedesca e cambiò il nome della città in Klaipeda.
RispondiEliminaQuesti favori ottenuti grazie a Stalin sono lo scheletro nell'armadio della Lituania, impropriamente ricordata come vittima invece di collaborazionista dell'URSS.
grazie per le preziose informazioni.
RispondiEliminaquesto blog è sempre aperto a notizie interessanti.
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